ABBAZIA DI SAN FIRMANO (MONTELUPONE, MACERATA, MARCHE, ITALY)
L'abbazia sorge nei pressi del fiume Potenza. Secondo la “Vita Beati Firmani” di Teodorico (1002) il santo sarebbe vissuto fra il 951 e il 992 e dopo quindici anni di sacerdozio sarebbe stato invitato da una donna a governare come abate il monastero da lei fondato. Effettivamente un'istituzione religiosa dedicata al santo esisteva nel 1028 e lo stesso Pier Damiani menziona Firmano come santo elevato agli onori degli altari grazie ai suoi presunti “miracoli” (…). L'abbazia benedettina nella diocesi di Fermo, inizialmente dedicata a S.Giovanni e a S.Benedetto, si estinse nel 1468 e solo nel 1881 le reliquie del santo furono trasferite nella collegiata di Montelupone. La chiesa attuale è ascrivibile al XIII secolo in base a due eventi storici: l'incursione dei Ghibellini maceratesi del 1248, che determinò la ricostruzione quasi integrale del complesso, e il ritrovamento delle reliquie del santo nel 1256, in seguito conservate nella cripta edificata a tale scopo sotto l'area presbiteriale. Il Giachini (1937) cita inoltre un'iscrizione del 1237 ubicata nella cripta come attestazione della consacrazione della chiesa. La ricostruzione del XIII secolo si innestò sulle fondamenta della chiesa precedente di cui ricalcò l'impianto a tre navate absidate suddivise da pilastri articolati su schema cruciforme. Quest'ultima per tali caratteri stilistici in nessun modo può essere identificata con la chiesa primitiva anteriore al Mille che probabilmente era una semplice aula absidata: quella odierna è di medie dimensioni abbastanza standard per chiese monastiche e quasi interamente edificata in laterizio. Delle sette campate in cui sono divise le tre navate le due più a oriente costituiscono il presbiterio (santuario e coro dei monaci) e sono fortemente sopraelevate su una corrispondente cripta ad oratorio. Significativo il presbiterio notevolmente elevato raccordato all'aula da una scalinata di diciassette gradini, che occupa l'intera quinta campata della nave centrale. La forma dei piedritti formati da un pilone quadrangolare con lesene addossate con ogni probabilità manifesta l'originario intento di ricoprire l'interno basilicale con un sistema di volte a crociera, rimasto irrealizzato e sostituito da una copertura a capriate lignee. Conferma tale ipotesi la presenza di semicolonne a Nord e di paraste a Sud lungo i muri d'andito delle navatelle su cui sarebbero dovute ricadere le spinte della soffittatura. Anche le finestre aperte esclusivamente nella nave maggiore e parzialmente rifatte in epoche diverse mal si adattano al soffitto ligneo, risultando eccessivamente a ridosso delle travature. Non si hanno comunque dati relativi ad un'effettiva ricostruzione delle volte nelle due fasi. La loro presenza è accertabile solo nel presbiterio per la fase duecentesca. La cripta è divisa in cinque navate di cui le tre centrali corrispondenti alla larghezza della navata maggiore, coperte da volte a crociera su archi acuti ricadenti su pilastri in laterizio e rocchi di colonne romane di spoglio al pari dei capitelli corinzi, forse già in uso nella costruzione precedente. Sull'altare della cripta si trova una statua in terracotta policroma raffigurante il santo attribuita ai Della Robbia (XV sec.). Analoghi all'abbazia di S.Maria di Rambona i pilastri articolati del presbiterio superstite e la triplice suddivisione con sostegni minori della sezione centrale della cripta. La graffiatura dei laterizi della fase romanica sembra, infine, rimandare alla tecnica lombarda. Nella facciata attuale della chiesa l'elemento più significativo è il portale lapideo composto di elementi romanici e soprattutto elementi duecenteschi come i piedritti, le lastre dell'architrave e del timpano, nonchè i conci ben levigati e connessi dell'archivolto esterno. Anche l'altorilievo scolpito al centro del timpano rilavorazione del tergo di una statua romana, rappresentante nella parte superiore il Cristo in croce con ai lati due personaggi acefali (la Vergine e S.Giovanni) e in quella inferiore la Vergine in trono alla quale rende omaggio S.Firmano anch'esso acefalo, ha caratteristiche arcaiche duecentesche.
Montelupone, comune di 3686 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Il centro storico si trova ad un'altitudine di 272 metri s.l.m. e si estende per 34 km². Il territorio è composto dalle tipiche dolci colline marchigiane e si trova a 12 km dal mare Adriatico, a 13 km da Macerata, a 20 km da Loreto, a 9 km da Recanati ed a 48 km da Ancona, capoluogo di regione. Confina con i paesi di Macerata, Recanati, Potenza Picena, Montecosaro e Morrovalle. Nella zona pianeggiante presso la frazione S.Firmano scorre il fiume Potenza. Tra gli eventi turistici si segnala la tradizionale “Sagra del carciofo”. Riprese video effettuate sabato 23 maggio 2015.
l'Abbazia di San Firmano - Promo Video
Nel Video il Parroco don Armando Senigagliesi racconta le vicende storico-artistiche della chiesa bizantino-romanica di San Firmano ubicata nella vallata del fiume Potenza, nel territorio comunale di Montelupone in provincia di Macerata.
Info:
Abbazia di San Firmano - Montelupone
L'abbazia benedettina fu voluta da una pia signora della famiglia Grimaldi di Montelupone e la sua fondazione risalirebbe al 986. Nel 1248 il monastero subì un saccheggio ed i lavori di ricostruzione che seguirono cambiarono in parte la struttura della chiesa. Durante tali lavori fu rinvenuto il corpo di San Fermano (1256) e per dargli degna sepoltura, venne sopraelevato il presbiterio e creato lo spazio per la costruzione della cripta.
Di medie dimensioni e interamente edificata in laterizio, presenta una sobria facciata a capanna nella quale si aprono il portale in pietra, con un bassorilievo della Crocifissione nella lunetta, e il finestrone settecentesco. L’interno, dalle linee architettoniche essenziali, si caratterizza per il presbiterio notevolmente rialzato e raccordato da un’imponente scalone.
Un video realizzato da Lorenzo Cicconi Massi nell’ambito del Progetto Europeo IPA Adriatic “Adriatic Route”:
“This publication has been produced with the financial assistance of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme. The contents of this publication are the sole responsibility of Regione Marche and can under no circumstances be regarded as reflecting the position of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme Authorities”.
2016/03/10 3° Premio San Firmano assegnato a don Giulio Borsini
Abbazia San Firmano - Montelupone (MC)
MONTELUPONE (MACERATA, MARCHE, ITALY)
Montelupone, comune di 3686 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Il centro storico si trova ad un'altitudine di 272 metri s.l.m. e si estende per 34 km². Il territorio è composto dalle tipiche dolci colline marchigiane e si trova a 12 km dal mare Adriatico, a 13 km da Macerata, a 20 km da Loreto, a 9 km da Recanati ed a 48 km da Ancona, capoluogo di regione. Confina con i paesi di Macerata, Recanati, Potenza Picena, Montecosaro e Morrovalle. Nella zona pianeggiante presso la frazione S.Firmano scorre il fiume Potenza. Tra gli eventi turistici si segnala la tradizionale Sagra del carciofo. Riprese video del centro storico effettuate martedì 17 settembre 2013.
coro san firmano Montelupone
Esibizione del brano ,Ali d'Aquila
Macerata 21aprile 2012
NEWS. Montelupone: aperto il cantiere all'ex chiostro di San Francesco
Montelupone: aperto il cantiere all'ex chiostro di San Francesco benedetto dal vescovo di Macerata Nazzareno Marconi. Vediamo...
2015/03/10 Festa di San Firmano - Assegnazione 2° Premio San Firmano a don Federico Corrubolo
Abbazia San Firmano - Montelupone (MC)
ABBAZIA DI RAMBONA - POLLENZA - MC - MARCHE
Il monumento più importante, ricco di storia e d’arte, che il nostro paese vanta è l’Abbazia di Rambona. Essa sorge a pochi chilometri dal capoluogo della provincia di Macerata, a breve distanza da Pollenza, ad ovest del centro abitato, lungo la media valle del Potenza. Testimonianze storiche fanno risalire la sua costruzione intorno all’anno 891 - 898 ad opera della regina longobarda Ageltrude, figlia di Adelchi principe di Benevento e moglie di Guido, duca di Spoleto e marchese di Camerino. .......
2018/04/14 5° Premio San Firmano assegnato a don Grigorij Linnik
Abbazia San Firmano - Montelupone (MC)
Andrea + Sara #Wedding #Trailer
Trailer del matrimonio di Andrea e Sara celebrato a San Firmano di Montelupone il 30 Giugno 2018
Bandiere Arancioni Marche: Montelupone (MC)
Comune di Montelupone (MC)
Fra i tanti monti delle Marche c'è Montelupone, un borgo ideale dove si fondono armonicamente storia, arte e tradizione con il paesaggio naturale circostante. Il centro storico è posto sulla cima di una rotondeggiante collina e conserva belle mura, le torri di avvistamento di varia fattura, diverse porte, tra cui la monumentale Ulpiana, e tracce di sistemi difensivi. Nelle vie e piazze principali del borgo sono radunati numerosi e illustri monumenti, tra cui il palazzo del Podestà con un'alta torre a merlatura ghibellina, che ospita la pinacoteca, il teatro Nicola degli Angeli del XIX sec., la chiesa monumentale di San Francesco e il Museo di arti e mestieri, nei sotterranei del municipio. Nei dintorni dell'abitato si trova la romanica chiesa di San Firmano, già appartenente a un'Abbazia benedettina, risalente al XIII secolo. Tra i prodotti tipici del territorio, il carciofo di Montelupone, protagonista dell'omonima sagra la seconda domenica di maggio, con stand di degustazione, sfilate in costume, danze e convivi all'aperto, e il miele, promosso durante la manifestazione fieristica Apimarche, l'ultimo fine settimana di agosto.
Perché Bandiera arancione
La località si distingue per l'efficiente ufficio turistico accogliente e ben fornito e per l'armonia, l'omogeneità e la buona cura del centro storico. Buona è l'offerta di servizi turistici complementari, tra cui le visite guidate e le aree attrezzate per i camper e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali. Particolare attenzione è dedicata alla gestione ambientale del territorio e ottima è la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata.
info: -
A Montelupone l'addio a cavallo per Olindo Pinciaroli
MONTELUPONE - L’ultimo saluto a cavallo a Montelupone per Olindo Pinciaroli, il veterinario ucciso a coltellate in una folle domenica mattina, lungo la via Chiaravallese ad Osimo, vicino alla sua ambulanza veterinaria. Il corteo verso il cimitero nel piccolo comune del maceratese, dopo la funzione svolta nell’abbazia di San Firmano, viene aperto da 12 cavalli, segue la carrozza che trasporta il feretro, trainata da altri quattro. Sono delle scuderia Foglia. Ci sono amici, appassionati di equitazione, di maneggi, di esposizioni. “Sei stato e sarai sempre il nostro grande veterinario”, lo saluta commossa un’amica Laura Sisalli, al termine della funzione, leggendo una lettera. Perché Pinciaroli era un punto di riferimento importante, era per tutti il dottore dei cavalli.
02 Montelupone
Montelupone è nelle Marche uno dei piccoli centri che meglio ha conservato le testimonianze della sua ricca storia, con le mura castellane e le quattro porte d'ingresso che nei secoli passati venivano chiuse al tramonto e riaperte all'alba, e l'originale pavimentazione in pietra.
Sulla bella piazza-salotto, cuore del borgo, si affaccia il Palazzetto del Podestà (o dei Priori) con la torre civica. è un edificio trecentesco di grande valore architettonico a forma rettangolare, in cui si evidenzia l'influenza lombarda.
Il loggiato a cinque archi è sovrastato da altrettante bifore ogivali poste nel salone principale del piano nobile, che custodisce un affresco devozionale del Cinquecento nello stile espressivo tipico della Controriforma. Parte integrante del monumento è l'adiacente Torre Civica con merlatura ghibellina che accoglie lo stemma più antico della città, l'orologio civico e la grande campana in bronzo fuso.
All'interno del piano nobile si trova la Pinacoteca Civica, da visitare in un ideale percorso di conoscenza del borgo insieme con il Museo d'Arti e Mestieri Antichi, che ha sede nei sotterranei del Palazzo Comunale.
Sorto su di una preesistente struttura medioevale e realizzato nella veste architettonica odierna dall'architetto Ireneo Aleandri nel 1800, il Palazzo Comunale si affaccia sulla piazzetta-salotto con il suo loggiato di stile neoclassicheggiante. Al suo interno si dischiude una vera sorpresa: il Teatro Storico Nicola Degli Angeli, ideato dallo stesso Aleandri ed eseguito nel progetto definitivo risalente al 1884 da Giuseppe Sabbatini. Di forte impronta neoclassica con influenze palladiane, due ordini di tredici palchi e il piccolo loggione, il Teatro è cinto dall'etereo soffitto dipinto nel 1887 da Domenico Ferri, che lascia come sospeso in un cielo di nuvole, un gruppo di giovani fanciulli improvvisatisi angeli musici.
Curiosando per le vie di Montelupone, si scorgono diverse residenze di antiche famiglie: i palazzi Tomassini-Barbarossa, Chigi-Celsi-De Sanctis, Narcisi-Magner, Fresco, Emiliani, Giachini e altri ancora.
In Palazzo Emiliani è da vedere un fregio del pittore Biagio Biagetti raffigurante le Quattro stagioni interpretate attraverso il ciclo vegetativo del grano, dalla semina fino alla produzione del pane. Inquadrate da flessuosi tralci di gusto Liberty, le scene rivelano l'eclettica cultura del maestro piceno.
La Chiesa di S. Francesco, eretta per opera della Confraternita Francescana nella seconda metà del Duecento e poi rimaneggiata in stile tardo-barocco, vanta un coro ligneo settecentesco, quattro statue delle Virtù teologali realizzate in stucco nel 1752 e un organo del 1753. Sull'altare maggiore era collocata la splendida Madonna del latte di Antonio da Faenza (1525), ora ospitata all'interno della Chiesa Collegiata, che custodisce anche la Cappella Addolorata ridipinta da Cesare Peruzzi tra il 1934 e il 1941. La Madonna Immacolata del fiammingo Ernest Van Schayck (1631) è pervasa di accenti devoti sostenuti da un'attenta lettura dei modelli del classicismo bolognese.
La Chiesa di S. Chiara, sede dell'antico convento delle Clarisse, fu edificata tra i secoli XV e XVIII. Vi si ammirano le porte intarsiate da Cristoforo Casari nel 1796, e la grande tela dell'Annunciazione della Vergine, copia del Barocci del XVIII secolo.
La cinta muraria percorre tutto il perimetro del centro storico per circa un km di lunghezza. Essa ha conservato i suoi spazi medioevali, anche se alcuni tratti sono stati ricostruiti nei secoli successivi. Le torri presenti sono di due tipi, a pianta rettangolare o a puntone (a pianta pentagonale): queste ultime sono la testimonianza dell'avvenuta dominazione malatestiana.
La Porta Ulpiana nel medioevo era annessa al castello; restaurata nel XVI secolo, è stata modificata nel periodo barocco, quando vi è stato aggiunto davanti un arco decorativo, conservando però all'interno il rivellino del XV secolo.
Fuori le mura, a circa 4 km dal centro, si trova l'Abbazia benedettina di S. Firmano. Costruita nel IX secolo in stile romanico a tre navate, si presenta con la preziosa lunetta del portale in stile bizantino. All'interno, sotto l'alta scalinata, si trova l'incantevole cripta con le reliquie e la statua del Santo in terracotta policroma. Al recanatese Giacomo di Nicola è riferito l'affresco raffigurante la Vergine in trono fra i Santi Rocco e Sebastiano, già attribuito alla scuola di Gentile da Fabriano per i toni cortesi della messa in scena.
L'abbazia di Rambona attende la ricostruzione
Dal ministero due milioni e mezzo di euro per il restauro
Montelupone, irrigatore molesto: la protesta dei residenti
La protesta dei cittadini per un irrigatore che, in contrada San Firmano, innonda letteralmente la strada che da Montelupone arriva alla Regina, minacciando la sicurezza della viabilità
SANTA MARIA A PIE' DI CHIENTI (MONTECOSARO, MACERATA, ITALY)
BASILICA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA (MONTECOSARO SCALO).
Montecosaro, comune di 6826 abitanti, provincia di Macerata, costa adriatica, Marche, Italia. La basilica della Santissima Annunziata di Montecosaro è una chiesa parrocchiale romanica della frazione di Montecosaro Scalo. Nei documenti antichi è indicata quasi sempre come S.Maria al Chienti, mentre nel basso medioevo è anche detta S.Maria a Piè di Chienti per via del fiume Chienti che scorre nei pressi. La chiesa venne costruita nella sua attuale configurazione nel 1125 come attestano due epigrafi al suo interno, ma la documentazione della nota abbazia di Farfa, da cui dipendevano i frati che l'hanno fondata, menziona questa chiesa già dall'anno 936. Faceva parte di un complesso monastico sorto su una costruzione già esistente come testimoniano due corpi a pianta quadrata che si trovano a nord ed a sud del grande edificio attuale. I monaci benedettini di Farfa, qui giunti per bonificare la pianura acquitrinosa, successivamente la potenziarono con una recinzione muraria di protezione per i periodici allagamenti e le scorrerie saracene che venivano dal fiume. Al suo interno nel tempo trovarono riparo anche piccole abitazioni e botteghe. In questo modo il complesso divenne centro di commerci e sede della rinomata fiera del 25 marzo. L'edificio ha subito nel tempo vari rimaneggiamenti di cui il più radicale e significativo è quello del XII secolo. Altri importanti lavori sono stati eseguiti successivivamente e particolarmente agli inizi del Quattrocento, quando è stato dipinto il ciclo di affreschi con episodi dell'infanzia di Gesù: su tutti domina la figura imponente e ieratica del Cristo Pantocratore inserito in una mandorla. Galleria fotografica con immagini scattate sabato 12 aprile 2014, in un'atmosfera dove ad ogni angolo sembravano comparire i personaggi de Il nome della rosa di Umberto Eco...
Tirreno Adriatico, tappa di Montelupone
Passaggio del 4 gruppetto sul muro di Montelupone nel primo giro
Monte lupone
Montelupone è un borgo collinare che dista 13 km da Macerata. Rientra tra I Borghi più belli d'Italia e vanta la Bandiera Arancione. Conserva le mura castellane, le quattro porte d´ingresso e l' originale pavimentazione in pietra. Nel centro del borgo sorge il trecentesco Palazzetto del Podestà (o dei Priori) con la torre civica. Il loggiato a cinque archi è sovrastato da altrettante bifore ogivali poste nel salone principale del piano nobile, che custodisce un affresco devozionale del Cinquecento. All´interno del piano nobile si trova la Pinacoteca Civica. L' ottocentesco palazzo Comunale custodisce il Teatro Storico Nicola Degli Angeli, in stile neoclassico con influenze palladiane. Palazzo Emiliani vanta un fregio del pittore Biagio Biagetti raffigurante le Quattro stagioni interpretate attraverso il ciclo vegetativo del grano. La Chiesa di S. Francesco vanta un coro ligneo settecentesco, quattro statue delle Virtù teologali realizzate in stucco nel 1752 e un organo del 1753. Sull´altare maggiore era collocata la splendida Madonna del latte di Antonio da Faenza (1525), ora ospitata all´interno della Chiesa Collegiata, che custodisce anche la Cappella Addolorata ridipinta da Cesare Peruzzi tra il 1934 e il 1941. La Madonna Immacolata del fiammingo Ernest Van Schayck (1631) è pervasa di accenti devoti sostenuti da un´attenta lettura dei modelli del classicismo bolognese. La Chiesa di S. Chiara, sede dell´antico convento delle Clarisse, fu edificata tra i secoli XV e XVIII. Vi si ammirano le porte intarsiate da Cristoforo Casari nel 1796, e la grande tela dell´Annunciazione della Vergine, copia del Barocci del XVIII secolo. A circa 4 km dal centro, si trova l´Abbazia benedettina di S. Firmano. Costruita nel IX secolo in stile romanico a tre navate, si presenta con la preziosa lunetta del portale in stile bizantino. All´interno, sotto l´alta scalinata, si trova l´incantevole cripta con le reliquie e la statua del Santo in terracotta policroma. Il prodotto simbolo della città è il carciofo, a cui è dedicata una sagra a maggio. Ottimo è anche il miele Millefiori; ad agosto ha luogo ApiMarche (Mostra Mercato Apicoltura Ambiente e Agricoltura) A marzo si svolge invece la festa del santo patrono San Firmano.
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