ABBAZIA DI MONTECORONA - Umbria - The Abbey of Montecorona - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
L'abbazia di San Salvatore di Montecorona, a 4 chilometri da Umbertide (PG) ai piedi dell'omonimo colle, sarebbe stata fondata da San Romualdo nel 1008, qualche anno prima della fondazione dell'eremo di Camaldoli. Nel 1050 il monastero fu retto da San Pier Damiani.
I monaci si dedicavano al lavoro individuale e comunitario, privilegiando quello agricolo e artigianale. L'antica cripta seminterrata è di notevole valore artistico e culturale; è composta di un vasto locale diviso in cinque navate, con colonne di vari stili che sorreggono le basse volte.
La chiesa superiore, a tre navate, fu consacrata nel 1105; conserva resti di affreschi ed un coro ligneo di buona fattura. Interessante il campanile a pianta ottagonale e circolare, forse anticamente torre di difesa, con l´orologio recentemente restaurato.
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The Abbey of San Salvatore Montecorona, 4 kilometers from Umbertide (PG) at the foot of the hill, was founded by San Romualdo in 1008, some years before the foundation of the hermitage of Camaldoli. In 1050 the monastery was ruled by St. Peter Damian.
The monks were dedicated to individual and community work, giving priority to agriculture and crafts. The ancient crypt basement is of great artistic and cultural value; It consists of a large room divided into five naves, with columns of various styles that support the low times.
The upper church has three naves, was consecrated in 1105; It preserves remains of frescoes and a wooden choir of good quality. Interesting octagonal tower and circular, perhaps formerly Tower Defense, recently restored with the wristband.
L'Abbazia di Montecorona.mpg
Immagini dell'esterno e dell'interno dell'antica Abbazia di Montecorona
Abbazia di Montecorona
L'abbazia di San Salvatore di Montecorona è situata nella valle del Tevere, ai piedi di monte Corona, a quattro chilometri da Umbertide (PG). Sarebbe stata fondata, secondo la tradizione, nel 1008, da san Romualdo che vi realizzò un semplice eremo.
San Pier Damiani ne fu a capo nel 1050. Fu un monastero di grande importanza, tanto è vero che, nella seconda metà del Duecento ebbe, nella sua giurisdizione, 21 chiese.
A fianco della chiesa è situato il campanile a pianta ottagonale che, anticamente, aveva la funzione di torre di difesa. L'orologio del campanile fu restaurato nel 1992.
La chiesa superiore, consacrata nel 1105 da San Giovanni da Lodi, vescovo di Gubbio, è a tre navate e contiene affreschi trecenteschi di scuola umbra e un coro ligneo di buona fattura. È dedicata a Santa Sofia.
Umbertide - Montecorona
Il percorso parte dall'Abbazia di San Salvatore di Montecorona, importante centro religioso situato ai piedi del monte Acuto, non lontano dal corso del fiume Tevere. Secondo la tradizione il complesso venne fondato poco dopo l'anno mille da San Romualdo, che inizialmente realizzò un semplice eremo. In seguito divenne un monastero di grande importanze, fino ad avere 21 chiese sotto la propria giurisdizione, attorno al 1200.L'abbazia fu concessa, nel 1234, da papa Gregorio IX, all'ordine dei monaci Cistercensi; tornò ai camaldolesi nel 1434 per volere di papa Eugenio IV, ma vi poterono accedere solo un secolo più tardi a causa delle lotte tra le famiglie degli Oddi e dei Baglioni. Il campanile a pianta ottagonale che, anticamente, aveva la funzione di torre di difesa, è situato a fianco della chiesa. L'orologio del campanile fu restaurato nel 1992. La chiesa superiore, dedicata a Santa Sofia e consacrata nel 1105 da San Giovanni da Lodi, vescovo di Gubbio, è a tre navate e contiene affreschi risalenti al trecento di scuola umbra. L'antica cripta, denominata Madonna delle Grazie, è costituita da un locale a cinque navate, terminante con tre absidi. È praticamente una chiesa seminterrata in cui gli spazi sono divisi da colonne romane ed altomedievali, una diversa dall'altra, sorreggenti volte a crociera. I muri perimetrali sono attraversati da archi ciechi, con archi più piccoli all'interno. Dall' abbazia il sentiero si inerpica sulla montagna lungo la Mattonata e raggiunge il complesso di edifici dell'Eremo di Montecorona, ubicato in una bella zona di bosco. La sua costruzione risale al XVI secolo ad opera dei padri Camaldolesi e Coronesi. Il legame con la vicina Abbazia di San Salvatore era molto stretto e la struttura serviva ad ospitare gli eremiti di san Romualdo, consentendogli lo stile di vita solitario a cui erano dediti. L'abbazia costituiva la sede delle attività economiche e il rifugio per quei monaci vecchi e malati che non erano più in grado di rispettare le severe regole della vita eremitica. Il complesso era composto dalla chiesa settecentesca e dalle casette dei monaci; con la soppressione degli ordini religiosi costituì un sicuro rifugio nei periodi di guerra. Dopo un periodo di totale abbandono, nel 1981, l'Eremo venne sottoposto a ristrutturazione e nel 1990 è stato aperto un nuovo monastero ad opera di religiosi che applicano la regola della clausura. Dall'eremo, posto in posizione sopraelevata, il percorso comincia a scendere e seguire le pendenze della montagna, fino ad incontrare l'antico borgo medievale di Santa Giuliana, la cui fondazione non ha una datazione certa, sebbene possa essere collocata tra i secoli XIII e XIV. Si tratta di un castello, chiuso da 320 metri di cinta muraria , con una dozzina di case all'interno. L'intero complesso venne comprato da un gruppo di stranieri che organizzarono il restauro nel rispetto dell'antica struttura medievale. Vi si accede da una porta ad arco che interrompe la cinta muraria ed all'interno si trovano alcune casette ben conservate che abbracciano una piccola chiesa. Lasciato il borgo di Santa Giuliana, il sentiero torna a scendere verso valle, fino a raggiungere nuovamente lo splendido complesso dell' abbazia di Montecorona.
nei dintorni di Montecorona (Umbertide)
Musica:
Being Together of Borrtex
Convegno sul millenario Abbazia di Montecorona
Le celebrazioni per il millenario dellAbbazia di Montecorona sono iniziate il 20 giugno 2008 e concluse lo scorso 21 giugno. Fu San Romualdo nel 1008 a fondare labbazia, uno dei templi del monachesimo, uno dei simboli più importanti della cristianità in Umbria. A testimoniare i raggiunti mille anni di vita dellAbbazia sono i testi degli Annali Camaldolesi e la stessa vita di San Pier Damiani che fu Abate di Montecorona. Le celebrazioni hanno visto anche la inaugurazione del museo dellAbbazia, in cui sono esposti tutti gli oggetti legati al servizio liturgico e tutti i ritrovamenti legati ai mille anni di storia del luogo di culto. Accanto al museo è stato ricavato anche un ricco archivio storico, che raccoglie anche i documenti delle vicine parrocchie di Santa Giuliana, Migianella e Polgeto più gli atti recenti dellAbbazia. Si tratta in pratica di un museo nel museo, visto che prima di tutto è lAbbazia a dover essere considerata un museo per la storicità delledificio, limportanza che ha avuto nella storia della Chiesa e le migliaia di pellegrini che ogni anno vi fanno visita. Il 18 e 19 giugno si è tenuto un grande convegno storico sulla figura di San Romualdo, con approfondimenti storici talmente importanti da dare nuova linfa agli studi sul millennio dellAbbazia.
Eremo di Montecorona e il Frutteto antico - The old orchard
#montecorona #eremo #umbertide
2 ottobre 2016 Con questa escursione andremo a conoscere due importanti siti religiosi della nostra regione e successivamente un'azienda agricola del tifernate dedita al recupero di antiche specie di frutta.
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MUSICA Twist in My SobrietyTanita Tikaram
SCARPONI
CAMERA
Il nostro cammino inizia dall'Abbazia medievale di San Salvatore di Montecorona di cui visiteremo la
bella chiesa per poi salire utilizzando un antico percorso quasi completamente selciato e immerso in
un fitto bosco fino all'Eremo situato a ca. 700 mt sulla cima del monte omonimo. Da qui scenderemo
sul versante opposto e, con un percorso ad anello, riprenderemo il sentiero di salita.
Dopo la sosta pranzo raggiungeremo l'azienda della Fondazione Archeologia Arborea per una visita
guidata al frutteto dove potremo conoscere varietà di frutta solo fino a pochi anni fa dati per scomparsi.
This tour will enable you to know two important religious sites of our region and
then a farm of tifernate dedicated to the recovery of old fruit species. The
our journey begins medieval Abbey of San Salvatore Montecorona of which will visit the
beautiful church and then climb using an ancient path almost completely paved and surrounded by
a dense forest to the hermitage located ca. 700 meters on top of the homonymous mountain. From here descend
on the opposite side and, with a circular route, we resume the path of ascent.
After the lunch break we will reach the company of Arborea Archaeology Foundation for a visit
tour of the orchard where we can learn about fruit varieties only until a few years ago data
for disappeared.
URBEX ABBAZIA DEL SS.MO SALVATORE IN MONTECORONA A UMBERTIDE [ ESTERNO ]
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Storia I primi insediamenti umani si installarono nel luogo dove il fiume Tevere compie una brusca virata verso destra e si riferiscono al popolo umbro (periodo del bronzo finale), come attestato dai reperti rinvenuti nel castelliere di Monte Acuto. Numerosi sono anche i resti di insediamenti romani: sulle colline di Polgeto, a Romeggio sul lato destro del Tevere, e nella zona della chiesa di Santa Maria.
Secondo la tradizione, Umbertide fu ricostruita nel IX secolo o, secondo altri studiosi, nel X secolo, sotto il nome di Fracta filiorum Huberti o Fratta, non troppo distante dalla cittadina romana di Pitulum Mergens, le cui vestigia si ritiene si trovino nei pressi di Santa Maria di Sette. I primi documenti storici sulla Fratta risalgono al 12 febbraio 1189, quando il marchese Ugolino di Uguccione, signore di Castiglione Ugolino e di Fratta, sottoscrisse l'atto di sottomissione pacifica alla città di Perugia: tale atto di sommissione pose fine ad ogni tentativo di trovare alleati in Toscana.
Monumenti e luoghi d'interesse [modifica]
I principali monumenti nel paese sono la Rocca medievale, ora adibita a centro di esposizioni, e le chiese. Fra queste, la Collegiata di S. Maria della Reggia, con tele del Pomarancio,la gotica S. Francesco, la chiesa e il museo di Santa Croce con la deposizione di Luca Signorelli, la chiesa di Santa Maria del 1486, con un affresco del Pinturicchio.
Molto ben considerato è il Teatro dei Riuniti, restaurato con grande cura. Fuori dell'abitato citiamo la chiesa abbaziale romanica dei SS. Ippolito e Cassiano e, nella frazione di Badia, l'abbazia (gotica e romanica, due chiese sovrapposte) di S. Salvatore di Montecorona, l'eremo camaldolese di Montecorona (XVI secolo), e un cerchio di castelli medievali, fra cui il più imponente è quello di Civitella Ranieri
Umbertide, Italy Earthquake June 5th, 2019
#Umbertide #Italy #Earthquake on June 5th, 2019. Don't forget to subscribe for future updates.
Campane e Abbazia di Monte Corona (PG)
L ‘Abbazia del San Salvatore, primitivo nome di Monte Corona, si trova nella parte nord-ovest dell’Arcidiocesi di Perugia, nelle immediate vicinanze di Umbertide.
L’Abbazia (o Badia, intesa come il complesso degli edifici conventuali di una comunità di religiosi e degli altri fabbricati da essa dipendenti) è stato un importante Monastero Benedettino dell’XI secolo che si ritiene sia stato fondato intorno al 1008 da San Romualdo, qualche anno prima che fondasse l’eremo dei Camaldoli nel Casentino.
L’abbazia di Monte Corona, centro di varie e alterne vicende, fu monastero assai importante che nel 1275 aveva giurisdizione su 21 Chiese, fu un grande centro di meditazione, di preghiera, di cultura e di ricerca con la sua farmacia, ed anche un importante luogo di ospitalità per pellegrini e viandanti.
La Chiesa superiore fu costruita in due tempi: dapprima la parte sopra la cripta, consacrata da San Giovanni da Lodi e dedicata a S. Sofia; successivamente nel XIII secolo, innalzata la navata centrale, fu anche necessario ingrandire la Chiesa ed il prolungamento che fu costruito (XIV secolo), dedicato a S. Agnese, venne destinato ai fedeli, mentre la parte più antica rimase riservata ai Monaci.
La Chiesa, ristrutturata e trasformata nel Settecento, secondo l’estetica barocchizzante, fu riportata allo stato originario negli anni 1955-1960.
Sotto il presbiterio si trova l’antica cripta, seminterrata e del tipo “ad oratorium”, dedicata alla Madonna delle Grazie. L’ampia cripta, “vera e propria chiesa inferiore” (S. Chierisi), è composta da un vasto locale diviso in cinque navate di sei campate ciascuna e termina con tre absidi; è ricca di colonnine di vario stile che sorreggono il soffitto fatto di piccole e basse volte a crociera con archi trasversali e longitudinali e mostra decorazioni di gusto bizantino ravennate. Per la realizzazione delle colonne e dei capitelli fu utilizzato del materiale di spoglio, antico e altomedioevale, probabilmente proveniente da un preesistente tempio pagano o paleocristiano. Archi ciechi solcano anche i muri perimetrali della cripta ed entro ciascuno di essi sono ricavati due archi più piccoli, quasi due nicchie.
All’esterno, vicino alla facciata, si trova l’imponente campanile, con l’orologio restaurato nel 1992. Si hanno poche notizie della data di costruzione della torre campanaria, dalla particolarissima struttura: nasce in pianta circolare (epoca longobarda) e prosegue verso l’alto (XIV secolo) in forma prima endecagonale (11 lati) con merli poi ottagonale (1756 circa: epoca in cui vennero sistemate le campane). La particolarità della struttura nonché le piccole feritoie che si intravedono, portano a ritenere che prima di essere definitivamente “campanile” fosse una torre di difesa.
Nella cella campanaria vi sono tuttora 3 campane, non elettrificate e per questo non utilizzate tranne che per la scansione delle ore. La campana minore e la maggiore vennero fuse dal maestro Giovanni Battista Donati dell'Aquila: la prima nel 1770 (l'anno precedente il noto fonditore aveva realizzato il settimo campanone, ancora presente nella torre del Palazzo dei Consoli di Gubbio - ) e la seconda nel 1787 (una delle ultime opere del maestro); la mezzana fu invece realizzata con le raccolte della società del Santissimo Sacramento nel 1836, per mano dei fratelli Baldini [nda: nello stesso anno questi ultimi fusero anche una piccola campana presente nel campanile di Costa di Trex, frazione di Assisi].
Per approfondire la storia dell'Abbazia:
La carovana del Giro d'Italia ad Umbertide
E' stata una vera e propria festa per Umbertide, sabato 14 maggio 2016, che prima ha ospitato una sosta della colorata e divertente Carovana del Giro d'Italia, poi è stata attraversata dai ciclisti della famosa corsa, nell'ottava tappa del Giro da Foligno ad Arezzo. Ma la città è stata anche una delle tappe dell'iniziativa Giro d'Eatalia, manifestazione collaterale alla corsa finalizzata a promuovere le bellezze artistico-culturali e le eccellenze enogastronomiche dei comuni d'Italia che mette in sfida ogni volta due città, in questo caso Umbertide e Città di Castello.
Così dal giorno prima una troupe ha girato alcune scene nei luoghi simbolo di Umbertide, la Rocca, la Collegiata, il Museo Santa Croce e piazza San Francesco, il Teatro dei Riuniti, il Tevere, il Castello di Civitella Ranieri e l'Abbazia di Montecorona, poi in piazza Mazzini è stato allestito uno stand, abbellito con decorazioni rosa grazie alla collaborazione di alcuni commercianti, in cui sono stati messi in mostra i prodotti del Mercato della Terra e due gustose ciaramicole, presentate da Adriano Bottaccioli come ricetta tipica del territorio, mentre il sindaco Marco Locchi ha illustrato le bellezze della città.
Il tutto per la realizzazione di una breve cartolina video della durata di quattro minuti che è stata caricata sul sito e sulla pagina Facebook della Carovana del Giro d'Italia; Un'apposita giuria ha dato la vittoria ad Umbertide comunicando il verdetto direttamente sul social network già dal pomeriggio della domenica.
Poi alle ore 12,00 la Carovana del Giro d'Italia ha fatto il suo ingresso in piazza Mazzini, accolta dal sindaco Locchi e dagli assessori allo Sport Pier Giacomo Tosti e alla Cultura Raffaela Violini, dagli studenti delle scuole e dai ragazzi di Lucignolo, ai quali il Comune ha distribuito centinaia di palloncini rosa, e da tanti cittadini umbertidesi. La carovana, aperta dal truck della Gazzetta dello Sport, ha portato musica ed allegria in piazza, tra balli, distribuzione di gadget per grandi e piccini e foto con la mascotte del Giro Lupo Wolfie, il tutto trasmesso in diretta su Rds.
Poi intorno alle 13.45 hanno fatto il loro arrivo anche i ciclisti che da Pierantonio hanno percorso la statale Tiberina 3 bis, dove all'altezza dell'Hotel Rio è stato istituito il traguardo volante, vinto da Trentin, seguito da Tcatevich e Berlato.
Anche il percorso è stato addobbato a tema e la nuova rotatoria è stata abbelita con composizioni floreali e le statue della Venere di Ambrogio Pozzi realizzate dalle Ceramiche Rometti mentre via Garibaldi è stata adornata con palloncini rosa. Proprio in via Garibaldi si è concentrata la maggior parte di curiosi ed appassionati di ciclismo, accorsi per vedere da vicino gli atleti della più famosa corsa d'Italia.
Poco prima delle 14 i ciclisti hanno lasciato Umbertide per proseguire la loro corsa verso Montecastelli fino al traguardo finale ad Arezzo.
UMBRIA - FOLIAGE ABBAZIA DI MONTELABATE - Full HD
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Il foliage è quel fenomeno che caratterizza l’autunno: il momento in cui le foglie si tingono di giallo e rosso, e donano al paesaggio quell’ esplosione di colori che rende romantico e speciale l’autunno. Le foreste del Canada sono uno dei posti migliori al mondo dove poter ammirare il fenomeno, ma in Italia non mancano certo paesaggi in grado di togliere il fiato con la loro bellezza. Qui siamo in Umbria nelle colline che circondano l'abbazia di Montelabate in provincia di Perugia !
ABBAZIA DI MONTELABATE - Umbria - HD
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Antica ed imponente abbazia benedettina, domina i terreni della vasta tenuta agricola di cui fa parte. Al suo interno troviamo uno splendido chiostro, dal quale poi si accede all'antichissima cripta, all'affrescata Sala del Capitolo e ad una suggestiva cantina ricavata in quella che probabilmente era la chiesa inferiore.
Un documento del 993 attesta la donazione di un terreno al Monastero di Santa Maria di Valdiponte, che solo nel 1749 comparirà, per la prima volta, con il nome di Montelabate, derivante da un vicino castello.
Quindi, la sua fondazione è sicuramente antecedente l'anno 1000. Dopo la fine dell'Impero Romano le abbazie costituivano un importante punto di riferimento per la popolazione. L'Abbazia di Montelabate controllava circa 40 parrocchie. Il primo abate di cui sia noto il nome fu l'abate Pietro, che qui ristabilì la rigorosa regola benedettina.
La sua tomba è situata dietro l'altare della chiesa superiore. Qui sono presenti altri due altari laterali, sopra i quali sono posti gli affreschi attribuibili a Fiorenzo di Lorenzo e Bartolomeo Caporali, o alle loro scuole. L'abate Trasmondo, eletto nel 1267, è invece raffigurato negli affreschi della Sala del Capitolo.
A partire dal XV secolo i sentimenti nei confronti delle abbazie iniziarono a cambiare e queste persero la propria autonomia. Nel 1400 cominciarono a susseguirsi degli abati accomandatari, meri esecutori delle indicazioni pontificie.
Verso la metà del XVII secolo il cardinale Filippo Monti vi introdusse i cistercensi, i quali ridiedero vita all'abbazia. Nel 1860 però, con l'unità d'Italia, i cistercensi vennero cacciati e l'abbazia venne venduta al marchese Medici che la trasformò in villa e fattoria. Nel 1959 fu acquistata dal senatore Gaslini ed è ancora oggi proprietà della Fondazione Gaslini di Genova.
Ancient and imposing Benedictine abbey overlooking the grounds of the large farm to which it belongs. Inside there is a beautiful cloister, which then leads to the ancient crypt all'affrescata Chapter Hall and an impressive wine cellar housed in what was probably the lower church.
A document of 993 attests to the donation of land to the monastery of Santa Maria di Valdiponte, which appear only in 1749, for the first time, under the name of Montelabate, deriving from a nearby castle.
So, its foundation is definitely built before 1000. After the end of the Roman abbeys were an important point of reference for the population. The Abbey of Montelabate controlled about 40 parishes. The first abbot of which is known the name was Abbot Peter, who here re-established the strict Benedictine rule.
His tomb is located behind the altar of the upper church. Here are other two side altars, which are located above the frescoes attributed to Fiorenzo di Lorenzo and Bartholomew Corporals, or their schools. The abbot Trasmondo, elected in 1267, is instead depicted in the frescoes of the Chapter House.
From the fifteenth century, the feelings towards the abbeys began to change and they lost their autonomy. In 1400 began the succession of abbots general partners, mere executors of the papal directions.
Towards the middle of the seventeenth century, Cardinal Filippo Monti, introduced the Cistercian abbey which ridiedero life. In 1860, however, with the unification of Italy, the Cistercians were expelled and the abbey was sold to the Marquis Doctors who transformed it into a villa and farm. In 1959 it was purchased by Senator Gaslini and is still owned by the Foundation Gaslini in Genoa.
Con il Fai alla scoperta della Badia di San Cassiano
Le “Giornate Fai di primavera” del 21 e 22 marzo 2015 hanno permesso di scoprire o riscoprire l’antichissima abbazia dei santi Cassiano e Ippolito, meglio conosciuta coma “Badia di San Cassiano”, restaurata ma non aperta al pubblico.
Accompagnati dagli apprendisti ciceroni del campus “Leonardo da Vinci” di Umbertide, i visitatori hanno potuto ammirare uno splendido esempio di architettura romanica dell’XI secolo.
La Badia è un antico monastero situato lungo la strada che da Umbertide conduce a Trestina, nei pressi dell'abitato di Verna. Si ha notizia cha anticamente fu un monastero di benedettini neri.
Nel 1139 San Cassiano passò alla congregazione camaldolese di Fonte Avellana e tale unione venne riconfermata nel 1218 dal papa Onorio III.
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Il video Umbertide, gli occhi pieni di te realizzato dagli studenti della V A e V B della scuola primaria Garibaldi
Eremo del Monte Rua 1980
L'eremo di Monte Rua nel 1980 sui colli Euganei in provincia di Padova
Siamo Noi - Gubbio (PG) Pellegrini al monastero di San Pietro in Vigneto
Percorrendo una strada sterrata piena di ciottoli, si incontra il monastero benedettino di San Pietro in Vigneto. L’abbazia, situata lungo la via municipale che nel tredicesimo secolo collega Assisi a Gubbio, appariva più una fortificazione che un edificio religioso. Costruita dai benedettini con materiali recuperati dalle rovine di un tempio pagano dedicato a Marte Ciprio, era un rifugio perfetto per i pellegrini che, stremati dal cammino, la scorgevano da fondo valle e vi trovavano l’accoglienza dei religiosi di Montelabate. La chiesina, che all’interno conserva affreschi del quindicesimo secolo, si confonde totalmente con le altre strutture del complesso restaurato negli anni Novanta. Per oltre due secoli l’enorme struttura venne abitata da un solo monaco, fino all’annessione alla Mensa capitolare dei canonici di Gubbio avvenuta nel 1463. l'eremo è stato recuperato e rilanciato dell’eremita padre Basilio Martin, che ha offerto a lungo la sua assistenza spirituale ai pellegrini in sosta di preghiera. Ora il luogo accoglie viandanti e pellegrini, grazie alla presenza di molti operatori. Tra questi Paolo Caucci, professore che attualmente gestisce l’Eremo. Ci racconta tutto Caterina Dall’Olio.
Intervista presso l'Azienda Apistica Montecorona
Dopo un paio di anni dal nostro primo incontro siamo tornati da un nostro cliente, Umbro come noi, che è rimasto soddisfatto di quanto ha potuto osservare
Castello di San Giuliano - Perugia (Umbria)