Abbazia di Santa Maria di Rambona di Pollenza
Testimonianze storiche fanno risalire la sua costruzione intorno all’anno 891 - 898 ad opera della regina longobarda Ageltrude. Andata distrutta nel Quattrocento, oggi dell’antico tempio rimangono solamente il presbiterio e la cripta. Vi sono conservati due importanti affreschi, il S. Amico che ammansisce il lupo e la Madonna in trono con il Bambino.
Un video realizzato da Lorenzo Cicconi Massi nell’ambito del Progetto Europeo IPA Adriatic “Adriatic Route”:
“This publication has been produced with the financial assistance of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme. The contents of this publication are the sole responsibility of Regione Marche and can under no circumstances be regarded as reflecting the position of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme Authorities”.
ABBAZIA DI RAMBONA - POLLENZA - MC - MARCHE
Il monumento più importante, ricco di storia e d’arte, che il nostro paese vanta è l’Abbazia di Rambona. Essa sorge a pochi chilometri dal capoluogo della provincia di Macerata, a breve distanza da Pollenza, ad ovest del centro abitato, lungo la media valle del Potenza. Testimonianze storiche fanno risalire la sua costruzione intorno all’anno 891 - 898 ad opera della regina longobarda Ageltrude, figlia di Adelchi principe di Benevento e moglie di Guido, duca di Spoleto e marchese di Camerino. .......
Tolentino abbazia di Rambona castello della Rancia.mpg
il giro delle Marche continua con la visita di Tolentino, dell'Abbazia di S. Maria di Rambona e del castello della Rancia
Abbazia di Rambona
Abbazia di Rambona la cripta è un gioiello che merita una visita turistica
POLLENZA (MACERATA, MARCHE, ITALY)
Pollenza, comune di 6617 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Le prime tracce del centro comparvero nell'VIII secolo a.C., epoca a cui risale un'estesa necropoli sul Monte Franco a nord dell'attuale abitato. Nel IV secolo Pollentia, o Pneuentia, fu una delle principali città del Piceno, ma in epoca imperiale venne oscurata dalla nascente Urbisaglia e diventò soltanto un luogo di passaggio per i pellegrini diretti al santuario della Dea Bona, dove in seguito sorse l'abbazia di Rambona. Nel I secolo d.C. la città continuò ad esistere e ad essere autonoma, ma il nome di Pollenza iniziò a perdersi, o ad essere usato solo per i territori rurali posseduti per la maggior parte dal latifondista romano Flavio Orso, il cui nome si sovrappose e si sostituì a quello del luogo. Dopo le invasioni barbariche Pollenza fu ricostruita dal condottiero franco Milone, in onore del quale intorno all'879 la città cambiò nome in Monte Milone, il quale la ricevette in feudo dal Papa e da Carlo III. Nel 1248 Monte Milone ormai comune indipendente si trovò al centro di una confederazione con Cingoli, Tolentino, Matelica, Camerino e Montecchio ed esercitò le sue rivendicazioni sulle comunità vicine. L'impianto urbanistico è a schema radiocentrico con a nord i quartieri di S.Maria e S.Salvatore ed a sud quelli di S.Andrea e S.Bartolomeo. Intorno al centro fortificato chiamato Castrum Montis Milonis sorsero altri quattro castelli: il Cassero, Castel Gualdo, Gagliano e Castel Franco. Nel fondovalle l'abbazia di Rambona si sviluppò e diventò sede di scambi e di attività commerciali, consolidando il proprio ruolo di centro sociale oltre che religioso. Gradualmente i quattro castelli furono inglobati nel castrum principale per il comune vantaggio di resistere alle aggressioni esterne. Nel XIV secolo il cardinale Albornoz per riordinare e governare lo Stato Pontificio fece emanare le Constitutiones Aegidianae con cui le terre della Marca vennero ripartite in Civitates Maiores, Civitates Magnae, Terrae Mediocres, Terrae Parvae e Terrae Minores. Monte Milone fu incluso nelle Mediocres e nel 1366 dovette fortificare le cinte murarie per creare un luogo di riparo in caso di attacco. Seguì un periodo di sudditanza ai Buonaccorsi, Lazzarini, Varano e Malatesta, seguito dall'arrivo nella Marca di Francesco Sforza deciso a conquistare l'intera regione. Nel 1447 si concluse la sua signoria e Monte Milone si riconsegnò allo Stato Pontificio, che riorganizzò il territorio comunale.
Galleria di immagini con fotografie scattate martedì 3 giugno 2014.
A Pollenza partiti i lavori di messa in sicurezza dell'Abbazia di Rambona ferita dal sisma
Servizio trasmesso nel notiziario di Tv Centro Marche,
in onda ogni giorno alle 6.30 - 7.30 - 11.50 - 13.30 - 19.30 - 20.30 - 23.00
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L'abbazia di Rambona attende la ricostruzione
Dal ministero due milioni e mezzo di euro per il restauro
Abbazia Rambona -Pollenza Magnificat di Frisina_ Mina
Video Musicali
Magnificat anima mea,
Magnificat Dominum.
Et exsultavit spiritus meus in Deo
Salutari meo.
Magnificat, magnificat
Quia respexit humilitatem
ancillae suae
ecce enim ex hoc beatam me dicent
omnes generationes.
Magnificat anima mea
Magnificat Dominum.
Et exsultavit spiritus meo in Deo
Salutari meo.
Magnificat, magnificat
Quia fecit mihi magna
qui potens est.
et sanctum nomen eius
Magnificat anima mea
Magnificat Dominum.
Et exsultavit spiritus meo in Deo
Salutari meo.
Magnificat, magnificat
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Video e Regia:Ladovefinisceilmare
Aquisgrana in Val di Chienti - Rambona - Promo Video
Con la terza uscita della serie Aquisgrana in Val di Chienti, il prof. Giovanni Carnevale narra di un personaggio molto interessante vissuto nel periodo definito dal Baronio 'saeculum obscurum'.
Alla fine del IX secolo, Ageltrude, principessa longobarda nata a Benevento, va in sposa a Guido dei Vidoni di Camerino, una potente famiglia franca di antichi privilegi carolingi.
Ageltrude dà a suo marito, duca di Spoleto, un erede di nome Lamberto.
In seguito, Guido si fa incoronare imperatore, assieme al figlio, da papa Stefano V, ma ambedue periscono dopo pochi anni. L'imperatrice Ageltrude si ritira così in un monastero nella Val di Chienti, ove vivrà i suoi ultimi giorni. Sua opera definitiva è la costruzione dell'abbazia di S. Maria di Rambona, oggi compresa nel territorio del comune di Pollenza (MC), l'antica Montemilone.
Info:
Pollenza, storia e immagini dal territorio
Circondata da dolci colline disegnate dalle colture di cereali e viti, Pollenza è collocata su un panoramico colle di contrafforte che separa le valli inferiori del Potenza e del Chienti e, nel nucleo storico dell´abitato ancora in parte circondato dalle mura, accoglie numerose testimonianze di una storia antica. Da non perdere l'Abbazia di Rambona, il Monastero delle Clarisse con la chiesa di San Giuseppe, la Collegiata di San Biagio, il Museo Civico Palazzo Cento e il Teatro Comunale Giuseppe Verdi costruito su progetto dell'architetto Ireneo Aleandri.
Abbazia di S. Maria delle Moie di Maiolati Spontini
L'abbazia romanica di Santa Maria delle Moie fu fondata probabilmente all'inizio dell'XI sec. Si tratta di un bellissimo esempio di architettura romanica composta dalla chiesa e dall'avancorpo. E' costruita con blocchi regolari di pietra calcarea ed ha una struttura della pianta a croce greca.
Un video realizzato da Lorenzo Cicconi Massi nell’ambito del Progetto Europeo IPA Adriatic “Adriatic Route”:
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Restauri di edifici monastici nelle marche
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- Il 18 settembre nel convegno coordinato dall'architetto Alessandra Pacheco si parlerà dei
restauri degli edifici monastici di eta' romanica nelle Marche.
Un'occasione per conoscere le novita' emerse dai cantieri di restauro di alcuni dei monumenti piu' belli e importanti del territorio: l'Abbazia di San Vittore delle Chiuse; il Battistero medievale di Ascoli Piceno;
l'Abbazia di Sant'Elena a Serra San Quirico; l'Abbazia di Rambona a Pollenza;
chiese medievali del maceratese;
il rosone dell'Abbazia di santa Maria in Castagnola a Chiaravalle,
e gli elementi decorativi nelle pievi marchigiane.
Il convegno conclude il programma del consorzio Frasassi e del comune di Genga per festeggiare il Millenario dell'abbazia di San Vittore delle Chiuse, ricordata per la prima volta in un documento d'archivio del 1007.
Restauri di edifici monastici nelle marche
- Il 18 settembre nel convegno coordinato dall'architetto Alessandra Pacheco si parlerà dei
restauri degli edifici monastici di eta' romanica nelle Marche.
Un'occasione per conoscere le novita' emerse dai cantieri di restauro di alcuni dei monumenti piu' belli e importanti del territorio: l'Abbazia di San Vittore delle Chiuse; il Battistero medievale di Ascoli Piceno;
l'Abbazia di Sant'Elena a Serra San Quirico; l'Abbazia di Rambona a Pollenza;
chiese medievali del maceratese;
il rosone dell'Abbazia di santa Maria in Castagnola a Chiaravalle,
e gli elementi decorativi nelle pievi marchigiane.
Il convegno conclude il programma del consorzio Frasassi e del comune di Genga per festeggiare il Millenario dell'abbazia di San Vittore delle Chiuse, ricordata per la prima volta in un documento d'archivio del 1007.
Itinerari delle Pievi Abbazie e Monasteri tra Marche ed Umbria
Itinerari delle Pievi Abbazie e Monasteri tra Marche ed Umbria, video by Achille Corrieri
Diritti assolti
Pieve di san Claudio al Chienti (Marche) (manortiz)
castello della rancia
Sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti, a 7 chilometri da Tolentino, s'innalza, maestoso e suggestivo, il Castello della Rancia ricostruito nel sec. XIV sulle strutture di una preesistente grancia cistercense. Il 1 maggio si rievoca in costume una delle battaglie
Ageltrude, regina d'Italia
Agertrude: regina d'Italia
Ageltrude
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Ageltrude was the Empress and Queen of Italy as wife and mother respectively of Guy and Lambert .She was the regent for her son and actively encouraged him in opposing her archenemies, the Carolingians, and in influencing papal elections in their favour.She was the daughter of Prince Adelchis of Benevento and Adeltrude.She married Guy in the early 880s, when he was still just the duke and margrave of Spoleto and Camerino.
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Image source in video
Abbazia di Rambona (MC) (04) v.004
Angelus 3.4.5.1 su 1°campana.
Per realizzare l'Angelus con rintocchi e pause l'impresa è stata veramente difficile ma...ne è valsa la pena!
Forse le pause sono un pò lunghe ma non potevamo fare diversamente,il battaglio oscilla e quindi deve quasi fermarsi prima della sequenza successiva.Diversamente il ritmo non sarebbe fattibile.
Scusate per i pali sul video ma l'Abbazia è in consolidamento(dopo il terremoto del 1997)e stanno ancora facendo i lavori)
Mondolfo, Abbazia s.Gervasio di Bulgaria The Abbey of St. Gervasio (manortiz)
L'Abbazia di San Gervasio (V-VI sec.) sorge al centro di un'area archeologica. Il suo titolo ha un chiaro riferimento alla Bulgaria, denominazione risalente all’alto medioevo e all’insediamento di popolazioni barbariche in questo tratto del basso Cesano.
La chiesa, con tutta probabilità sorse laddove si trovava la stazione di posta di epoca romana di Ad Pirum Filumeni. Nella cripta si trova il sarcofago in marmo risalente al VI sec., che presubilmente contiene il corpo di San Gervasio, antico patrono della comunità mondolfese e il cui culto era stato diffuso da S. Ambrogio a partire dal 386. Il sarcofago in stile ravennate è il più grande delle Marche e da questa chiesa prese inizio l'evangelizzazione della Valle del Cesano.
Il Monastero presenta impianto basilicale con interno settecentesco, le origini, però, risalgono al periodo paleocristiano nel quale la storia, attraverso i secoli, si è sedimentata nella chiesa romanica a tre navate e nei suoi successivi adattamenti settecenteschi.
Mondolfo- Abbey of S. Gervasio di Bulgaria
Mondolfo is on a pleasant hill and overlooks the Adriatic Sea. It's in the southern part of the province of Pesaro and Urbino, near the Cesano estuary. In an area already inhabited since the Eneolithic age, a Byzantine castle in the VI century was built at the top of the hill and around the XI century took place the encastellation of the small town. In order to escape the dangers of the valley, because of the arrival of Barbarians, the population, in particular from the resort of St. Gervasio, found shelter on the hills of Mondolfo (the resort of St. Gervasio is situated in the southern area of Mondolfo) where there was an important monastery, of which only the superb church is left.
The abbey of St. Gervasio (5th- 6th century) is right at the centre of an archeological area. Most probably it was built on a site already known by the Romans. In the crypt there’s biggest sarcophagus of the Marche and it dates back to the 6th century b. C. It preserves corpse of St Gervasio, the ancient patron saint of Mondolfo whose cult was started in 386 by St. Ambrose. Starting from this abbey the Cesano valley was converted to Christianity.
The monastery is of basilical shape. Its origins go back to the pre- Christian age. Then it turned into a Romanesque church with a nave and two aisles and finally in 18th century style.
per approfondire
vedi anche