Un pomeriggio d'Estate all' Abbazia di Viboldone, S, Giuliano Milanese, It.
Un pomeriggio d'Estate all'Abbazia di Viboldone, San Giuliano Milanese, Milano, Italia.
in sottofondo il Canto Gregoriano della SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS dir. Giovanni Vianini, alla fine del video, il canto delle Monache Benedettine al Vespro, ma non in Gregoriano.
La storia di Viboldone - San Giuliano Milanese
Un documentario dedicato a Viboldone. Un documentario dedicato a San Giuliano Milanese, la mia città.
Ci sono luoghi ai margini della città che vengono inghiottiti dal traffico e dal cemento. Ci sono poi luoghi che lottano, luoghi feriti, luoghi secolari e piangenti come un salice lungo un torrente. Questi luoghi sono schiacciati fra una tangenziale e un complesso residenziale, ma resistono, o almeno ci provano.
Il borgo di Viboldone è uno di questi luoghi, con la sua abbazia al centro, i cascinali e le vie alberate percorribili a piedi. Il borgo di Viboldone è uno scrigno ricco di antica pietra che ha modellato un terrotorio voluto da un antico nucleo di frati: gli Umiliati.
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ABBAZIA DI VIBOLDONE.mp4
L'abbazia di Viboldone e' sita a Viboldone,una frazione di San Giuliano Milanese in provincia di Milano.Fondata nel 1176 fu completata nel 1348 dagli Umiliati,un ordine religioso costituito da monaci,monache e laici che attorno all'attuale chiesa conducevano vita di preghiera e di lavoro coltivando campi e fabbricando panni di lana.Allorche' Carlo Borromeo soppresse l'Ordine degli Umiliati,l'abbazia passo' ai Benedettini Olivetani a loro volta costretti ad abbandonare l'Abbazia dal Governo Austriaco.All'interno della chiesa si trovano celebri affreschi della scuola di Giotto.
Musica: Prelude di YVALAIN
ABBAZIA DI VIBOLDONE (MILANO, ITALY)
L'Abbazia di Viboldone è situata a Viboldone, frazione della città di San Giuliano Milanese, in provincia di Milano. Per la bellezza della sua architettura e dei suoi affreschi trecenteschi è uno dei più importanti complessi medievali della Lombardia; fu fondata nel 1176 e completata nel 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici, che attorno all'attuale chiesa conducevano vita di preghiera e di lavoro, in particolare fabbricando panni di lana e coltivando i campi con sistemi di lavorazione assolutamente innovativi. Dopo la soppressione degli Umiliati ad opera di Carlo Borromeo, l'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, successivamente soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia. La facciata è a capanna, caratteristica per le bifore aperte sul cielo, con tessitura muraria in mattoni a vista, solcata da due semicolonne che la tripartiscono, con decorazioni di pietra bianca. Fu completata nel 1348. Originale è il campanile, mentre nulla o quasi resta dell'antico monastero. Oggi l'abbazia, dopo anni di disuso, ospita la Comunità di Madre Margherita Marchi, monache Benedettine che dal 1941 si dedicano alla produzione di confetture e dal 1945 svolgono un'importante attività di editoria religiosa e teologica.
2009 - Italy - L'Abbazia dei SS. Pietro e Paolo in Viboldone (Milano)
2009 - Italy - L'Abbazia dei SS. Pietro e Paolo in Viboldone (San Giuliano Milanese, Milano)
Sapore in Lombardia – Abbazia di Viboldone
Con Beba Marsano e i ricordi di Gualtiero Marchesi nella Basilica Benedettina di Viboldone, frazione di San Giuliano Milanese.
Abbazia di Viboldone - la storia ed il restauro
Lo storico dell'arte Sandrina Bandera racconta la storia dell'Abbazia di Viboldone. Fondata nel 1176 e completata nel 1348 l'abbazia l'edificio passa di mano dagli Umiliati ai Benedettini Olivetani. Solo dopo il 1940 l'Abbazia venne presa e gestita dalle Benedettine di Priscilla. Gli elementi caratteristici dell'Abbazia sono la facciata, il campanile, l'organo a canne, gli affreschi e la Sala della Musica.
Le campane dell'Abbazia di Viboldone, San Giuliano Milanese (MI)
San Giuliano Milanese (MI), Abbazia di Viboldone
3 campane (Re5 Nicola Bonavilla 1727, Fa#4 Francesco Faletti 1566, Sib3 Antonio Busca 1456) + 1 campana in giardino in Mib5 (Capanni 1972)
Distesa delle singole campane e plenum discendente
L'abbazia di Viboldone venne fondata nel 1176, anno del decesso dell'arcivescovo milanese san Galdino, e completata nell'anno 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che avevano in custodia la chiesa. Nel corso del XIV secolo, la comunità di Viboldone cominciò ad allargarsi in modo consistente, potendo così trovare fondi per il completamento della chiesa, che fino ad allora era costituita dal solo abside e dalla prima campata. La torre campanaria risale alla seconda metà del secolo, edificata in modo da risultare in corrispondenza perfetta con il tiburio della chiesa, secondo la tradizione monastica cistercense. Le forme della torre campanaria richiamano l'impianto decorativo della facciata, completata nel 1348 sotto la spinta del preposto Guglielmo Villa. La sobrietà degli elementi architettonici esterni dell'abbazia di San Pietro degli Umiliati, farebbero intendere la chiesa come spoglia al suo interno. L'abbazia ospita numerosissimi e celebri affreschi di scuola giottesca: nella parete frontale del tiburio è raffigurata, la Madonna Regina tra i santi, opera datata 1349. Sulla parete di fronte è dipinto il Giudizio Universale di Giusto de' Menabuoi, opera che verrebbe fatta risalire intorno al 1360. Al centro dell'affresco, avvolto in una mandorla iridescente, si staglia la figura di Cristo, intento a giudicare le anime benedette o dannate, mentre sullo sfondo due angeli sono intenti ad arrotolare il tempo della storia, facendo intravedere alle spalle la Gerusalemme celeste. Il 10 marzo 1456 venne posta sulla torre una campana, fusa da Antonio Busca per volere di Stefano di Arsago, generale dell'ordine degli Umiliati. A questa campana ne venne aggiunta una seconda di minori dimensioni, fusa un secolo più tardi da un maestro fonditore del cremonese, Francesco Faletti. Dopo la soppressione degli Umiliati, per volere di san Carlo Borromeo la custodia dell'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, a loro volta soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia nel 1773. Durante il periodo benedettino, al campanile venne aggiunta una terza e più piccola campana, fusa dalla fonderia Bonavilla di Milano, probabilmente in sostituzione di un antico bronzo del XV secolo. Nel corso dei secoli successivi, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne di fatto abbandonata e cadde in rovina. L'edificio venne salvato nel corso del 1896 grazie a un restauro provvidenziale, che si limitò al solo edificio sacro, unica porzione rimasta pressoché integra dell'antica abbazia. Nell'anno 1940 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster offrì l'abbazia a una comunità di religiose, in origine appartenente alle Benedettine di Priscilla. Viboldone venne eretto a monastero delle benedettine l'1 maggio 1941. All'interno del monastero è custodita una quarta campana, donata da un privato e posta nel giardino retrostante la chiesa. Il bronzo è stato fuso dalla fonderia Capanni nel 1972.
Un ringraziamento alla badessa madre Ignazia Angelini e alla sorella addetta al suono delle campane.
Abbazia di Viboldone
Sabato scorso siamo andati a visitare l'Abbazia di Viboldone, ecco uno slide show di alcune foto. Bel posto.
Campane di San Giuliano Milanese (MI), Abbazia di Viboldone
San Giuliano Milanese (MI), Viboldone
Abbazia di San Pietro degli Umiliati
3 campane (RE5, FA#4, SIb3)
Plenum per la S. Messa nella solennità dell'Epifania del Signore
L'abbazia di Viboldone venne fondata nel 1176, anno del decesso dell'arcivescovo milanese san Galdino, e completata nell'anno 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che avevano in custodia la chiesa. Nel corso del XIV secolo, la comunità di Viboldone cominciò ad allargarsi in modo consistente, potendo così trovare fondi per il completamento della chiesa, che fino ad allora era costituita dal solo abside e dalla prima campata. La torre campanaria risale alla seconda metà del secolo, edificata in modo da risultare in corrispondenza perfetta con il tiburio della chiesa, secondo la tradizione monastica cistercense. Le forme della torre campanaria richiamano l'impianto decorativo della facciata, completata nel 1348 sotto la spinta del preposto Guglielmo Villa. La sobrietà degli elementi architettonici esterni dell'abbazia di San Pietro degli Umiliati, farebbero intendere la chiesa come spoglia al suo interno. L'abbazia ospita numerosissimi e celebri affreschi di scuola giottesca: nella parete frontale del tiburio è raffigurata, la Madonna Regina tra i santi, opera datata 1349. Sulla parete di fronte è dipinto il Giudizio Universale di Giusto de' Menabuoi, opera che verrebbe fatta risalire intorno al 1360. Al centro dell'affresco, avvolto in una mandorla iridescente, si staglia la figura di Cristo, intento a giudicare le anime benedette o dannate, mentre sullo sfondo due angeli sono intenti ad arrotolare il tempo della storia, facendo intravedere alle spalle la Gerusalemme celeste. Il 10 marzo 1456 venne posta sulla torre una campana, fusa da Antonio Busca per volere di Stefano di Arsago, generale dell'ordine degli Umiliati. A questa campana ne venne aggiunta una seconda di minori dimensioni, fusa un secolo più tardi da un maestro fonditore del cremonese, Francesco Faletti. Dopo la soppressione degli Umiliati, per volere di san Carlo Borromeo la custodia dell'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, a loro volta soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia nel 1773. Durante il periodo benedettino, al campanile venne aggiunta una terza e più piccola campana, fusa dalla fonderia Bonavilla di Milano, probabilmente in sostituzione di un antico bronzo del XV secolo. Nel corso dei secoli successivi, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne di fatto abbandonata e cadde in rovina. L'edificio venne salvato nel corso del 1896 grazie a un restauro provvidenziale, che si limitò al solo edificio sacro, unica porzione rimasta pressoché integra dell'antica abbazia. Nell'anno 1940 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster offrì l'abbazia a una comunità di religiose, in origine appartenente alle Benedettine di Priscilla. Viboldone venne eretto a monastero delle benedettine l'1 maggio 1941. All'interno del monastero è custodita una quarta campana, donata da un privato e posta nel giardino retrostante la chiesa. Il bronzo è stato fuso dalla fonderia Capanni nel 1972.
Nota, fonderia e anno di fusione
RE Nicola Bonavilla, Milano 1727
FA# Francesco Faletti, Cremona 1566
SIb Antonio Busca, Milano 1456
Il card. Scola a Viboldone: «Questa Abbazia è un segno potente»
Viboldone
Scola alle monache: «Siate segno visibile nel rendere presente e contemporaneo il Signore»
Campane di San Giuliano Milanese (MI), Abbazia di Viboldone v.03
San Giuliano Milanese (MI), Viboldone
Abbazia di San Pietro degli Umiliati
3 campane (RE5, FA#4, SIb3)
Plenum per l'Angelus festivo
L'abbazia di Viboldone venne fondata nel 1176, anno del decesso dell'arcivescovo milanese san Galdino, e completata nell'anno 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che avevano in custodia la chiesa. Nel corso del XIV secolo, la comunità di Viboldone cominciò ad allargarsi in modo consistente, potendo così trovare fondi per il completamento della chiesa, che fino ad allora era costituita dal solo abside e dalla prima campata. La torre campanaria risale alla seconda metà del secolo, edificata in modo da risultare in corrispondenza perfetta con il tiburio della chiesa, secondo la tradizione monastica cistercense. Le forme della torre campanaria richiamano l'impianto decorativo della facciata, completata nel 1348 sotto la spinta del preposto Guglielmo Villa. La sobrietà degli elementi architettonici esterni dell'abbazia di San Pietro degli Umiliati, farebbero intendere la chiesa come spoglia al suo interno. L'abbazia ospita numerosissimi e celebri affreschi di scuola giottesca: nella parete frontale del tiburio è raffigurata, la Madonna Regina tra i santi, opera datata 1349. Sulla parete di fronte è dipinto il Giudizio Universale di Giusto de' Menabuoi, opera che verrebbe fatta risalire intorno al 1360. Al centro dell'affresco, avvolto in una mandorla iridescente, si staglia la figura di Cristo, intento a giudicare le anime benedette o dannate, mentre sullo sfondo due angeli sono intenti ad arrotolare il tempo della storia, facendo intravedere alle spalle la Gerusalemme celeste. Il 10 marzo 1456 venne posta sulla torre una campana, fusa da Antonio Busca per volere di Stefano di Arsago, generale dell'ordine degli Umiliati. A questa campana ne venne aggiunta una seconda di minori dimensioni, fusa un secolo più tardi da un maestro fonditore del cremonese, Francesco Faletti. Dopo la soppressione degli Umiliati, per volere di san Carlo Borromeo la custodia dell'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, a loro volta soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia nel 1773. Durante il periodo benedettino, al campanile venne aggiunta una terza e più piccola campana, fusa dalla fonderia Bonavilla di Milano, probabilmente in sostituzione di un antico bronzo del XV secolo. Nel corso dei secoli successivi, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne di fatto abbandonata e cadde in rovina. L'edificio venne salvato nel corso del 1896 grazie a un restauro provvidenziale, che si limitò al solo edificio sacro, unica porzione rimasta pressoché integra dell'antica abbazia. Nell'anno 1940 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster offrì l'abbazia a una comunità di religiose, in origine appartenente alle Benedettine di Priscilla. Viboldone venne eretto a monastero delle benedettine l'1 maggio 1941. All'interno del monastero è custodita una quarta campana, donata da un privato e posta nel giardino retrostante la chiesa. Il bronzo è stato fuso dalla fonderia Capanni nel 1972.
Un particolare ringraziamento alla sorella addetta al suono delle campane.
*US15D168 Viboldone un burgo tan bonito
Video realizzato per il Concorso Audio-Video Articolo 9 della Costituzione, dalla classe III D sez. Linguistico del Liceo Primo Levi si San Donato Milanese e San Giuliano Milanese. Il progetto mira a valorizzare e salvaguardare il tenitorio di Viboldone, vittima dell'incuria delle istituzioni e della speculazione industriale ed edilizia
VIBOLDONE, BORGO FANTASMA (Milano fra Expo e degrado n. 2)
Per saperne di più, vedi il testo su:
Gita fuori porta da Milano: l'Abbazia di Viboldone
Grazie alla mia amica Roberta per aver girato e montato il video!
Una passeggiata in bicicletta da Porta Romana fino all'Abbazia di Viboldone! 17 km di risate :)
Qui tutte le info su come organizzare la visita
Zuffi: Abbazie da non perdere
Le abbazie di Milano e dintorni sono l'oggetto della segnalazione dello storico dell'arte Stefano Zuffi, che consiglia il pubblico di Itinera di non perdersi una visita alle abbazie di Chiaravalle, Mirasole, Morimondo, Viboldone e alla Certosa di Pavia. Un consiglio assolutamente da seguire...
Abbazia Viboldone, QUONIAM TU ILLUMINAS, Ambrosiano, Gio Vianini, Milano, it.
In visita all' Abbazia di Viboldone, QUONIAM TU ILLUMINAS, Lucernario Ambrosiano, Giovanni Vianini, Cantore, Milano, Italia, cantoambrosiano.com
Abbazia di Viboldone, Milano
L'abbazia di Viboldone è situata a Viboldone, frazione della città di San Giuliano Milanese, in provincia di Milano. Per la bellezza della sua architettura e dei suoi affreschi trecenteschi è uno dei più importanti complessi medievali della Lombardia.Fu fondata nel 1176 e completata nel 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che, attorno all'attuale chiesa, conducevano vita di preghiera e di lavoro, in particolare fabbricando panni di lana e coltivando i campi con sistemi di lavorazione assolutamente innovativi. Dopo la soppressione degli Umiliati a opera di Carlo Borromeo, l'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, successivamente soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia.L'impianto della chiesa è a sala rettangolare, a tre navate di cinque campate ciascuna, inquadrate in archi trasversali a sesto acuto. Prima campata in stile romanico e le successive, realizzate nel corso del Duecento, in stile gotico con colonne in cotto che sorreggono alte volte a crociera. La chiave di volta, al centro delle crociere, è circondata da spicchi racchiusi in un cerchio, con i colori dell'arcobaleno, segno dell'amicizia di Dio con gli uomini.
Le colonne che scandiscono le navate sono in laterizio, con capitelli dello stesso materiale a cubo scantonato.
Nel 1940 il cardinale Ildefonso Schuster, dopo anni di abbandono, ha offerto l'abbazia a una comunità di religiose guidata da Margherita Marchi, separatasi dalla congregazione delle Benedettine di Priscilla. Il monastero sui iuris delle benedettinedi Viboldone fu canonicamente eretto il 1º maggio 1941: le monache si dedicano alla produzione di confetture e, dal 1945, svolgono un'importante attività di editoria religiosa e teologica, oltre agli impegni di natura più strettamente monastica.
Nel 1965 Paolo VI ordinò che vi fosse trasferito l'abate di Montserrat, Aureli Maria Escarré, per sottrarlo alla persecuzione franchista[1].
Per molti anni, cappellano della comunità delle benedettine è stato Luisito Bianchi (1927-2012).
Festa della Città 2018 - Concerto del 4 Ottobre all'Abbazia di Viboldone
Libertà va cercando ch'è si cara. Un connubio perfetto: dalle parole di Dante, al titolo della festa Voglio tutto! la Bellezza della Libertà e Stazioni sulla via verso la Libertà di Dietrich Bonhoeffer. Insomma, un termine per ogni.....stagione: Libertà!
Un bell'argomento di riflessione, intanto che l'ensamble Borali con i suoi violini porta in alto gli sguardi verso i magnifici affreschi giotteschi dell'Abbazia di Viboldone che ospita il concerto con l'intensità delle quattro stagioni di Vivaldi. Madre Ignazia nel suo intervento fa alzare lo sguardo verso Eva e infine Mozart accompagna alla notte con Eine kleine Nachtmusik. Momenti di alto spirito quelli di Giovedì 4 ottobre, Viboldone è in periferia di San Giuliano, ma è il centro.
Nel filmato Mauro Cannizzo del Comitato 7Parrocchie presenta la serata.
MIRASOLE, L'ABBAZIA D'INVERNO
Video senza commento parlato. Per saperne di più: