A Trieste Cittavecchia restituisce altre mura romane, in via della Cattedrale
titolo e testi presi da:
A Trieste Cittavecchia restituisce altre mura romane. È una struttura muraria così imponente da lasciare pochi dubbi agli archeologi che l’hanno appena portata alla luce, nel cuore di Cittavecchia.
Il suo spessore, superiore al metro e mezzo, è compatibile con le mura di fondazione della Tergeste romana.Anche il materiale di cui è composto, un unico blocco di pietra arenaria, tipica del colle di San Giusto e del Carso, lo rende molto simile al tratto di mura venuto alla luce negli anni Ottanta nella vicina via del Seminario, e già catalogato dagli archeologi come la prima cinta difensiva della Trieste romana, risalente al 32-33 a.C. e voluto da Ottaviano prima che diventasse Imperatore.
C’è un altro elemento che fa di questa scoperta una svolta nella difficile ricostruzione archeologica dell’antica Trieste: la posizione. Il tratto di muro appena scoperto, infatti, è stato individuato in via della Cattedrale, all’altezza del civico 11, poco al di sotto di piazzetta San Cipriano.Si trova dunque proprio nella zona prospiciente a via San Michele, che divide il colle di San Giusto da quello di San Vito. Proprio in linea con il cordone lungo il quale venne costruita la prima cinta difensiva di Trieste, per salvaguardare il Colle di San Giusto da ogni attacco nemico.
E pensare che, se la scorsa settimana non ci fosse stata una perdita di gas in quella zona, il reperto sarebbe ancora sepolto. Il ritrovamento è avvenuto proprio a seguito di alcuni lavori condotti dall’Acegas per arginare la dispersione. Nell’area fra piazzetta San Cipriano e l’asse di via Cattedrale, la probabilità di trovare elementi cardinali per la conoscenza della città antica è molto alta. E in casi come questi la Soprintendenza regionale archeologica viene sempre chiamata a seguire i lavori. È così intervenuta la ditta ArcheoTest, incaricata di condurre lo scavo, sotto la Direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Fvg.
Da una fessura più stretta il campo di indagine è stato ampliato per permettere di completare lo scavo fino a quando l’imponente struttura non è appunto venuta alla luce.