Palazzo Abatellis E La Galleria Regionale Della Sicilia – Trionfo Della Morte – Palermo – Audioguida
Il grande affresco raffigura il lugubre soggetto del Trionfo della morte, un tema molto comune nel Medioevo, quando di fronte alle numerose pestilenze non si avevano rimedi.
Il dipinto venne realizzato verso il 1450 nel cortile di Palazzo Sclafani, allora trasformato in ospedale, dal quale fu staccato nel 1944 dopo che il palazzo fu bombardato. Purtroppo, per strapparlo dal muro su cui era dipinto, l'affresco fu maldestramente segato in quattro parti, col pessimo risultato che puoi ancora vedere. Il suo autore fu sicuramente un eccellente maestro al quale, nonostante le numerose ricerche, non si è ancora riusciti però a dare un nome.
Al centro vedi la Morte, rappresentata come uno scheletro a cavallo, coperto da brandelli di pelle cadente e lanciato in una folle galoppata mentre scavalca un cumulo di personaggi che ha già ucciso, appartenenti alla più alta società del tempo. Se esamini gli abiti di questi personaggi puoi riconoscere dei vescovi, un papa, un imperatore, un sultano, un uomo di legge...
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Prof.C.Strinati -Il Trionfo della Morte. a Palermo
Il Trionfo della Morte è un affresco staccato (600x642 cm) conservato nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo.
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Maestro del Trionfo della Morte, Trionfo della morte (metà sec. XV), affresco staccato proveniente da Palazzo Sclafani (Palermo), cm 600 x 642. Palermo, Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis. Una scena apocalittica di grande potenza evocativa e un imponente memento mori. Dipinto in un ospedale insediato in un palazzo nobiliare e destinato ad offrire consolazione agli ammalati minacciati dall'avvento della propria fine, l'affresco nel secondo dopoguerra è stato trasferito in una delle sedi museali più prestigiose della Sicilia. Il suo autore potrebbe essere stato di origine catalana, ma qualcuno ha pensato anche ad Antonello da Messina. L'opera ha da sempre esercitato fascino e ammirazione ispirando artisti di differente estrazione, tra i quali va probabilmente annoverato anche l'altro grande catalano di formazione Picasso, in occasione dell'ideazione di Guernica.
Bibliografia
- Il Trionfo della morte di Palermo. L' opera, le vicende conservative, il restauro, mostra a palazzo Abatellis, Palermo, luglio-ottobre 1989, a cura di Vincenzo Abbate e Michele Cordaro, Palermo 1989
- Antonello da Messina, catalogo della mostra, a cura di Ferdinando Bologna e Federico De Melis, Rovereto 2013-2014, Milano Electa 2013
CLAUDIO STRINATI nato a Roma nel 1948, ha lavorato dal 1974 al 2013 come funzionario storico dell’ arte nel Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
Ha ideato e curato numerose mostre in Italia e all’ estero tra cui quella di Sebastiano del Piombo a Roma e Berlino nel 2009-2010 e quella sul Caravaggio alle Scuderie del Quirinale del 2010.
Fa parte del Comitato Scientifico della rivista Art & Dossier ( Giunti editore Firenze). Ha pubblicato ultimamente il volume Il mestiere dell’ artista ( Sellerio Editore), e due ampie monografie, su Raffaello ( per l’ editore “Scripta Maneant” di Bologna) e sul Bronzino ( per l’ editore Viviani di Roma).
Collabora con il quotidiano la repubblica e con la Direzione dell’ Auditorium-Parco della Musica di Roma. E’ consigliere di amministrazione dell’ Azienda Speciale Palaexpo.
Pisa - il Trionfo della Morte
L'affresco di Buonamico Buffalmacco raffigurante il Trionfo della Morte è il primo di una serie di tre grandi scene per il Campo Santo di Pisa e fu eseguito nel 1336-41, su commessa dei frati domenicani.
Questa scena è la più emblematica del ciclo del Camposanto, con un'interpretazione dello spazio libera e disorganica, contrapposta alla prevalente scuola giottesca contemporanea, con caratteristiche narrative che non hanno confronti immediati nel quadro della pittura della prima meta del Trecento. Lo stato di conservazione è piuttosto rovinato, ma viste le drammatiche vicende che queste pitture hanno subito (già con vistosi problemi, furono incendiate durante la seconda guerra mondiale per poi venire restaurate in tutta fretta usando tecniche e materiali che solo in seguito si sono rivelati inadatti) è quanto meno un miracolo che possiamo ammirarle tutt'oggi. Il problema principale è legato al colore che ha perso di incisività per via di una diffusa polverizzazione durante i secoli, anche a causa della collocazione al coperto, ma a contatto continuo con l'aria esterna, tanto da rendere di difficile lettura i dettagli, che appaiono spesso spalmati con lo sfondo. Le zone meglio conservate restano quella più alta, in particolare la battaglia tra angeli e demoni, e le due scene cortesi ai lati.
Il tema del Trionfo della Morte, legato alla credenza della fine del mondo, assume tra le mura di un cimitero, un valore fortemente suggestivo. La scena è frammentata in più scene dominate da diversi sentimenti: l'orrido, il grottesco, il comico, il senso di serenità. Le dame ed i cavalieri che si vedono nell'affresco stanno andando a caccia in allegra brigata (si notino i cani e il falconiere), con le vesti eleganti ed i modi cortesi del tempo; ma, guardando l'intera parete affrescata, ci si accorge che essi non hanno tempo per bearsi delle delizie proprie della vita cortese: la tragedia della morte che trionfa sul mondo terreno sta ormai incombendo su di loro.
La prima avvisaglia è proprio l'incontro tra i tre vivi e i tre morti, che occupa tutta la zona inferiore sinistra dell'affresco. Tre cavalieri, ignari dell'avvertimento del monaco Macario, che domina la parte soprastante da un promontorio roccioso digradante, vivono la loro esistenza senza problemi, ma si trovano davanti tre cadaveri imputriditi nelle loro bare (ciascuno in uno stadio diverso della morte, dal cadavere fresco, a quello in putrefazione, a quello ormai scheletro; avvolti da serpenti emanano cattivo odore come suggerisce il cavaliere che si tappa il naso).
Poi, guardando più a destra nel dipinto, si vede che il Giorno dell'Ira è ormai iniziato e con esso la battaglia tra angeli soccorrevoli e implacabili demoni, determinati a strappare le anime dai corpi dei defunti. Le anime sono rappresentate in forma di infanti che escono dalla bocca delle persone, secondo un'iconografia tradizionale. In alto si consuma la vera e propria battaglia tra Angeli e Diavoli, che si contendono le anime dei defunti. Il precario stato dell'affresco lascia solo intravedere, in basso, nella zona centrale, la Morte in orribili sembianze di Genio volante munito di falce ed ali di pipistrello che campeggia la scena. Sotto la Morte sta un ammasso di persone ormai falciate: fra esse si scorgono, gli uni sopra gli altri, pontefici, imperatori, regine, principi, poveri, servi e villani, a simboleggiare l'umanità tutta coinvolta in eguale destino di morte. Verso quel mucchio si dirigono diavoli mostruosi, bramosi di stapparne le anime. È dunque un formidabile Memento mori quello che viene dall'opera di Buffalmacco.
In alto sulla sinistra, arrampicati su balze rupestri, stanno quattro monaci intorno ad una chiesetta; si tratta di eremiti che paiono indifferenti al destino di morte. Sono intenti alle opere della vita attiva e contemplativa: chi munge una capra, chi prega o legge seduto, chi guarda in basso la scena. Attorno alla chiesetta, a sottolineare la calma della vita eremitica, si vedono animali selvatici, quali il fagiano o la lepre, prede che la caccia della nobile brigata non riuscirà ormai più a raggiungere. Il monaco Macario, nella parte inferiore dell'affresco, sulla sinistra dello spettatore, si trova all'imboccatura della via del promontorio e cerca di mettere in guardia i giovani: dietro di lui sta l'ardua via in salita della vita eremitica.
Anche nell'ultima parte dell'affresco, quella in basso a destra, incontriamo una scena che potrebbe apparire di amor cortese, tipica del gotico internazionale, con i Dieci giovani nel verziere fatta di giovani uomini e donne seduti in un giardino, su di un prato smaltato di fiori, all'ombra di profumati aranceti, fra suoni e canti, che si godono la vita spensierati, alla luce di torce tenute da angioletti in volo. Ma proprio verso di loro la Morte sta ora volgendo la sua falce, per rammentare il destino che comunque li attende.
Buffalmacco e il Trionfo della Morte
Antichi saperi e moderna tecnologia di restauro
Una direzione lavori presieduta da Antonio Paolucci.
Una squadra di 11 restauratori per riportare in parete, dopo oltre 70 anni, il più noto ciclo di affreschi del Camposanto pisano.
Cronaca degli ultimi tre anni di intervento.
novembre 2015 – giugno 2018
Piazza Dei Miracoli – Camposanto Trionfo Della Morte – Pisa – Audioguida – MyWoWo Travel App
La vita e la morte: sono questi i due grandi temi che accomunano gli affreschi del Camposanto e che te li renderanno indimenticabili. Le scene più famose del ciclo sono senz’altro quelle che furono dipinte da Buffalmacco nella prima metà del ’300, su commissione dei frati domenicani.
Vai subito davanti al celeberrimo affresco dal titolo Trionfo della Morte, che trovi sulla parete a sinistra dell’ingresso. Purtroppo come vedi l’affresco è molto danneggiato, specie per quanto riguarda il colore, ma lasciati ugualmente coinvolgere dalla ricchezza dei dettagli, dalla straordinaria espressività delle figure, dalla forza narrativa delle scene in cui puoi anche sentire gli echi delle sconvolgenti visioni narrate da Dante nella Divina Commedia. Il corteo di nobili al centro dell’affresco ti fa pensare lì per lì a una spensierata scena di atmosfera cavalleresca: la presenza dei falchi e dei cani suggerisce infatti un’allegra battuta di caccia. Però ad attendere i partecipanti non c’è la selvaggina ma tre bare spalancate. La scena, nota come Incontro dei tre vivi coi tre morti, è altamente drammatica: all’interno delle bare ci sono infatti tre cadaveri, ognuno in uno stato di decomposizione diverso. L’odore della morte è tale che il cavaliere davanti alla bara centrale non può evitare di tapparsi il naso. L’episodio ha il sapore di un avvertimento, reso ancora più esplicito dalla presenza del monaco Macario, raffigurato ai piedi della strada, tutta in salita, verso una vita di preghiera e umile lavoro. Non ti sfuggirà il valore simbolico del contrasto tra le vanità della vita mondana e l’autenticità della vita monacale, illustrata dai quattro eremiti in alto...
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miracoLIS 2 - Il Camposanto Monumentale
Un’insolita, austera cortina marmorea, in netto contrasto con i sontuosi apparati degli edifici monumentali posati sullo stesso prato. Varcata la soglia e abbandonato il clamore della piazza, ci troviamo però in uno spazio inaspettatamente elegante, nel quale contemplare le tante storie dipinte a fresco sulle pareti, la più grande galleria pittorica del Medioevo.Suoni, immagini, parole, ci guidano in un percorso sensoriale designed for all alla scoperta camposanto monumentale e del suo maestoso ciclo di affreschi.Attiva i sottotitoli per usufruire di un ulteriore ausilio.
Senza Misericordia il libro sul Trionfo della Morte e la Danza Macabra di Clusone
Servizio a cura di Gessica Costanzo, riprese e montaggio Diego Percassi.
Una produzione Valseriana News Video Produzione Bergamo
Palermo Shooting - Trionfo della morte
dal film di Wim Wenders (2008)
Il Trionfo della Morte di Palazzo Abatellis | Michele Cometa: giosue's talks
La descrizione dell'affresco quattrocentesco di autore o autori ignoti, originariamente collocato nell'Ospedale Grande e Nuovo in Palazzo Sclafani e conservato ora in Palazzo Abatellis, si iscrive nella tradizione dell'ekphrasis, della descrizione delle immagini, che risale all'esercizio retorico già presente nella letteratura antica e che giunge attraverso il Laocoonte di Winckelmann fino al romanzo Antichi maestri di Thomas Bernhard. Cometa lo ripropone per costruire un'affascinante narrazione che interpreta il diverso atteggiamento dei personaggi di fronte alla peste e alla morte, seguendo il filo di alcune voci - lo stupore, lo sdegno, la cura e la compassione - rivelando così i segni della modernità di questo straordinario dipinto. 2 aprile 2019.
Organizzazione e conduzione: Luisa Bertolini
Produzione: Paolo Maraner
l Trionfo della Morte
La fresque de Buonamico Buffalmacco, représentant le triomphe de la mort, est la première d'une série de trois grandes scènes pour le Campo Santo de Pise et a été réalisée en 1336-1341, commandée par les frères dominicains.
Gli affreschi del Camposanto: cronaca di un recupero
Filmati di repertorio in un montaggio avvincente che ripercorre le vicende del camposanto e del suo maestoso ciclo di affreschi, subito dopo il bombardamento che ne aveva decretato una apparente, irrimediabile, perdita. E i lavori che ne sono seguiti per riportare alla luce gli oltre 1500 metri quadrati di scene dei maggiori maestri tre - quattrocenteschi, oggi di nuovo in parete.
Recensioni Palazzo Abatellis
Altre recensioni
Via Alloro, 4, 90133 Palermo, tel. +39 091 623 0033
Due grandi capolavori, L'Annunciata di Antonello da Messina e il Trionfo della Morte, inseriti in un percorso storico artistico curato da Carlo Scarpa.
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Posto da visitare assolutamente. Edificio bellissimo: struttura storica impreziosita dai celebri interventi architettonici di Carlo Scarpa.
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Una meta da non perdere, e per quel che mi riguarda per un unica ragione: qui é conservato l'affresco del 1400 comunemente conosciuto come il trionfo della morte. Toglie il fiato, è fuori dal tempo, è da vedere!
Triumph of Death (fresco) by Buffalmacco
Triumph of Death (fresco) by Buffalmacco within Camposanto Monumentale, Pisa, Italy; filmed on 10th October 2015
Giudizio, ricollocamento
Il Giudizio Universale di Buonamico Buffalmacco è tornato nel Camposanto Monumentale di Pisa, definito da Antonio Paolucci “la Sistina Pisana”, nella parete della galleria sud dove il pittore trecentesco l’aveva affrescato. Strappato dalle pareti dopo l’incendio del 1944, l’affresco è stato sottoposto ad interventi di restauro realizzati delle maestranze dell’Opera della Primaziale Pisana, con il controllo della Direzione Lavori presieduta dal Prof. Antonio Paolucci e la supervisione dei capi restauratori Carlo Giantomassi e Gianluigi Colalucci.
Il Giudizio Universale è forse la scena più bella e significativa del ciclo noto come “Il trionfo della Morte” attribuito al pittore trecentesco Buonamico Buffalmacco, di cui si sono già state ricollocate in parete due scene, le Storie dei Santi Padri e l’Inferno. Si tratta di un’imponente scena in cui i dannati a destra e i beati a sinistra, separati dall'Arcangelo Michele, sono sovrastati dalla Vergine e da Cristo Giudice circondati dai dodici apostoli e da una gloria di Angeli che, reggendo i simboli della Passione, rievocano il sacrificio come fondamento per la salvezza dell'uomo. La scena, anche grazie all’ausilio di scritte un tempo presenti, chiamava lo spettatore ad immedesimarsi e a proiettare il suo presente e il suo passato, per modificare il suo futuro. L'operazione era resa più efficace dalla riconoscibilità di personaggi storici, noti ai fedeli del tempo, riproponendo così uno dei fondamenti dell'efficacia della Divina Commedia di Dante.
L’opera rappresenta una delle pagine più significative ed affascinanti dell’arte italiana del Trecento e la sua forza poetica sta nella rappresentazione del vero sentimentale ed emotivo, espresso dai volti dei personaggi, in particolare quelli dei dannati. Un’ampia gamma di umani sentimenti, tra cui ira, stupore, sgomento e paura, trova in quest’opera una sua rappresentazione.
Cappella Brancacci: L'Occhio di Masaccio
Video realizzato per un' installazione permanente alla Cappella Brancacci di Firenze in occasione delle celebrazioni del cinquecentenario dalla nascita di Masaccio.
Grazie alla computer grafica 2d e 3d e ad un linguaggio innovativo il video fa entrare l'osservatore nella pittura di uno dei massimi maestri del rinascimento, preparandolo alla veduta degli affreschi di cui ne spiega simbologie e storie e comparando come gli stessi temi siano stati affrontati da altri pittori.
Un viaggio inedito e particolare, molto diverso dal solito modo di raccontare, anche visivamente, l'arte.
Ideazione e sceneggiatura: Paola Pacetti
Regia e montaggio: Giovanni De Stefano
Animazioni 2 e 3d, postproduzione: 3dSign Studio
A video made for a permanent installation at the Cappella Brancacci in Florence, on the occasion of the celebration for the quincentennial from Masaccio's birth.
By using 2d and 3d graphics with an innovative style, the video let the observer enter into the painting of one of the most important Renaissance's masters, it prepares the visitor to see the frescos explaining their symbolisms, their tales and comparing how same themes have been faced by other painters.
An original and special journey, very different from usual way to tell, also visually, art.
Conception and script: Paola Pacetti
Direction, editing: Giovanni De Stefano
2d and 3d animations, post-production: 3dSign Studio
john zorn - electric masada - idalah-abal
a tribute to the contents of my head
special thanks to the free association of ideas, flights of fancy and all non-sense.
omaggio al contenuto della mia testa
si ringraziano le libere associazioni di idee, i voli pindarici e tutti i non-sense.
0:00 at the mountains of madness cover / copertina at the mountains of madness
0:12 italian anarchist Bartolomeo Vanzetti murdered by U.S. Government + Italian beer Peroni/ Bartolomeo Vanzetti
anarchico italiano assassinato dal governo degli Stati Uniti + bottiglia di Peroni da 66!!!
0:17 Vomiting - Tacuina sanitatis (XIV century) / Vomito - Tacuina sanitatis (sec.XIV)
0:22 Dali' Atomicus (Philippe Halsman - 1948)
0:27 Dali' Atomicus (Lego)
0:28 Ophelia (John Everett Millais - 1851)
0:34 Sheikh Lotf Allah Mosque - Isfahan, Iran 1615
0:39 Victor Vasarely
0:43 Wrapped Coast, One Million Square Feet, Little Bay, Sydney, Australia, 1968-69
Christo and Jeanne-Claude / Costa Impacchettata,Un milione di piedri quadrati, Little Bay, Sidney, Australia 1968-69
Christo and Jeanne-Claude
0:45 Judith Slaying Holofernes (Artemisia Gentileschi - 1611, Naples) / Giuditta che decapita Oloferne (Artemisia
Gentileschi - 1611, Napoli)
0:50 anatomical waxes by Clemente Susini (XVIII century - Cagliari) / Cere anatomiche di Clemente Susini (sec XVIII)
0:55 the little boy that lives inside my brain by Robert Crumb / il ragazzino che vive nel mio cervello di
Robert Crumb
1:00 Naked city' artwork by Suehiro Maruo / Illustrazione di Suehiro Maruo per i Naked city
1:05 Skinned Bartholomew the Apostle by Marco D'Agrate - 1562 (Duomo di Milano) / San BArtolomeo scorticato di Marco
d'Agrate - 1562 (Duomo di Milano)
1:10 Islamic decoration / Decorazione islamica
1:15 ELECTRIC MASADA John Zorn,Marc Ribot,Jamie Saft,Ikue Mori,Trevor Dunn,Joey Baron,Kenny Wollesen,Cyro Baptista
1:20 random internet image / immagine casuale da internet
1:25 Andrea Pazienza (one of the greatest italian artists in XX century)
1:30 Alda Merini (one of the greatest italian Poet in XX century)
1:35 Buster Keaton
1:40 snow + bush + wind (by me) / neve + cespuglio + vento (foto mia)
1:45 Watercolors (by me) / acquerello (opera mia)
1:50 me /io
1:51 For the Love of God (Damien Hirst -2007)
1:56 Riding with Death (Jean-Michel Basquiat - 1988)
2:01 The Triumph of Death (Palermo - 1466) / Trionfo della Morte (Palermo - 1446)
2:04 The Blind Leading the Blind (Pieter Bruegel the Elder - 1568 , Naples) / Parabola dei ciechi (Pieter Bruegel
il Vecchio - 1568, Napoli)
2:08 Venus Callipyge ( II century, Naples) / Venere Callipigia (II sec., Napoli)
2:13 Photo by me / foto mia
2:18 Cloud Gate, Millennium Park, Chicago by Anish Kapoor
2:23 anatomical chart / tavola anatomica
2:28 Priapus (ancient fresco from Pompeii) / Priapo (Affresco a Pompei)
2:33 Karl Zakovsek (Egon Schiele 1910)
2:38 Robert Crumb
2:48 La Nona Ora (The Ninth Hour) - Maurizio Cattelan, 1999
2:53 Chiesa di Dio Padre Misericordioso, Roma - Richard Meier 2003 (photo by me / foto mia)
2:58 Sheikh Lotf Allah Mosque - Isfahan, Iran 1615
3:04 Werner Herzog, Claudia Cardinale, Klaus Kinski (Fitzcarraldo)
3:08 Lucian Freud
3:13 Figure with meat ( Francis Bacon 1954)
3:18 Red Fuji ( Katsushika Hokusai XVIII sec.)
3:23 Joel Peter Witkin
3:56 VOMITO ERGO SUM random internet image / immagine casuale da internet
4:01 Keith Haring
4:11 Jabberwocky illustrated by John Tenniel for Through the Looking Glass by Lewis Carrol, 1871 / Jabberwoky
illustrazione di John Tenniel per Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, 1871.
4:16 Trompe l'oeil. The Reverse of a Framed Painting (Cornelis Norbertus Gysbrechts, 1668) / Trompe l'oeil, dipinto
del retro di un dipinto (Cornelis Norbertus Gysbrechts, 1668)
4:21 Minotaur / Minotauro (Pablo Picasso)
4:26 The Empire of Light /L'impero delle luci (Renè Magritte , 1950)
4:31 Not to be Reproduced / La riproduzione vietata (Renè Magritte , 1937)
4:36 random internet image / immagine casuale da internet
4:41 Torso (Man Ray)
4:46 Ecce Puer (Medardo Rosso , 1906)
4:51 Self-portrait in hell / Autoritratto all'inferno (Edvard Munch , 1903)
4:56 Shining (stanley Kubrick, 1980)
5:01 In Voluptas Mors (Philippe Halsman, 1951)
5:06 No. 3/No. 13 (Mark Rothko , 1949)
5:11 Sheikh Lotf Allah Mosque - Isfahan, Iran 1615
5:20 Separation / Separazione (Edvard Munch, 1896)
5:26 Sheikh Lotf Allah Mosque - Isfahan, Iran 1615
5:30 Vladimir Vladimirovič Majakovskij
5:35 Zabriskie Point (Michelangelo Antonioni, 1970)
5:40 JOHN ZORN
Quali musei visitare a Palermo | 3 migliori musei da non perdere
Oggi un nuovo video insieme in giro per musei. La settimana scorsa sono ritornata per qualche giorno a Palermo, la città arabo normanna e ho avuto l’occasione di visitare dopo anni alcuni dei musei più interessanti del capoluogo della Sicilia.
I musei da non perdere in Sicilia e a Palermo in particolare sono Palazzo Abatellis sede della Galleria Regionale della Sicilia, che ospita capolavori come il Trionfo della Morte, la Madonna dell'umiltà di Bartolomeo da Camogli e l'Annunciata di Antonello da Messina.
Ma a due passi da lì, a piazza Sant'Anna anche la Galleria d'arte moderna è imperdibile. Lì sono conservate opere di Francesco Lojacono, Guttuso e molti altri artisti siciliani dell'Ottocento e del Novecento.
Infine, Museo Riso il museo d'arte contemporanea della Sicilia, nella sua spettacolare sede di Palazzo Belmonte Riso in corso Vittorio Emanuele in pieno centro. Qui ci sono mostre temporanee come quella dedicata a Rossella Leone di questa estate e la collezione permanente con opere di Carla Accardi e Turi Simeti.
#palermo #museosicilia #arte
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Al prossimo video!
Clelia
Inaugurata la Galleria Nazionale Siciliana.
La settimana Incom 01116 del 02/07/1954
Inaugurata la Galleria Nazionale Siciliana.
Descrizione sequenze:Palazzo Abbatellis: la Jervolino taglia il nastro per l'inaugurazione della nuova galleria nazionale della Sicilia ; autorevoli visitatori entrano ricevuti dal sovrintendente Vigni ; cortile del palazzo Abbatellis ; presentazione dell'affresco il Trionfo della morte ; Restivo, il cardinale Ruffini ed altre autorità visitano le sale della galleria ; presentazione dei quadri e delle opere più significative ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Ensemble Musica Reservata Herr, wenn ich nur dich hab live@Palazzo Abatellis (Palermo)
In occasione della giornata di ingresso gratuito nei Musei, l'Ensamble Musica Reservata diretto dal Maestro Andrea Fossati esegue Herr, wenn ich nur dich hab di Dietrich Buxtehude a Palazzo Abatellis, Palermo, davanti al meraviglioso affresco del Trionfo della morte.
L' ENSEMBLE MUSICA RESERVATA di Palermo è composto da Broni Hornby e Flavia Pucci (soprani), Annamaria Amato (mezzosoprano), Salvatore Clemente (controtenore), Antonio Di Rosalia (tenore), Giuseppe Badamo (basso), Silvio Natoli (viola da gamba, tiorba), Paolo Carrara (chitarra barocca, tiorba), Arturo Di Vita (regia visiva), Andrea Fossati (concertatore, cembalo).
Dietrich Buxtehude (Bad Oldesloe o Helsingborg, 1637 – Lubecca, 9 maggio 1707) è stato un compositore e organista tedesco-danese.
Uomo colto, poliglotta, ottimo strumentista e discreto poeta, Buxtehude sviluppò uno stile che abbracciò le varie forme compositive dell'epoca, come la fantasia, il corale e la fuga, e che influenzò molti compositori, fra i quali il giovane Johann Sebastian Bach. Le sue composizioni per organo sono considerate il vertice della scuola organistica tedesca del XVII secolo.
Buxtehude si spostò in varie città della Germania settentrionale prima di stabilirsi a Lubecca, dove la sua fama raggiunse il culmine, al punto che le sue rappresentazioni erano note in tutto il Paese. Buona parte delle sue composizioni sono giunte fino al XXI secolo grazie a manoscritti e copie, ma delle sue produzioni all'epoca più celebrate, dei concerti vocali noti come Abendmusiken (Musiche serali), non si è conservato alcuno spartito.
La ricchezza delle sue opere lo porta a essere il massimo compositore tedesco nella generazione fra Heinrich Schütz e Johann Sebastian Bach.