Giansanti: “Oltre 1500 aziende agricole con impianti di biogas in Italia”
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, al Biogas Italy Change Climate.
Giansanti nuovo presidente Confagricoltura
Massimiliano Giansanti è il nuovo presidente Confagricoltura, eletto dall'Assemblea alla guida dell'Organizzazione per il prossimo triennio. L'imprenditore agricolo romano, 43 anni, presidente di Agricola Giansanti srl e amministratore del Gruppo Aziende Agricole Di Muzio con imprese agricole nelle province di Roma, Viterbo e Parma, subentra a Mario Guidi. Una Confagricoltura tra e per i soci, punto di riferimento dell'impresa agricola italiana, quella disegnata dal nuovo presidente Massimiliano Giansanti. Consapevolezza, Responsabilità, Avanguardia, Orgoglio e Successo le parole chiave del nuova presidenza di Confagricoltura a guida Giansanti.
Parmigiano Reggiano Production Tour at Giansanti di Muzio (Part 2 out of 2)
Transforming milk into cheese. A look at how Parmigiano Reggiano is produced at Giansanti di Muzio in Parma, Italy. Part 2 out of 2.
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Parma - Le aziende abruzzesi al Cibus
rete8.it
Ambiente Agricolo n°8 2017 - Tutto quel che c'è prima del vino
In questa puntata:
- Si terrà il prossimo dicembre al Centro fieristico di Pordenone la prima edizione di RIVE, l’esposizione di “tutto quello che viene prima del vino”, dai materiali, alle tecniche, ai macchinari. Una fiera che è una novità per l’Italia, non a caso ideata in una regione, il Friuli Venezia Giulia, primo produttore nazionale di barbatelle.
- Massimiliano Giansanti è il nuovo presidente di Confagricoltura. Romano, 43 anni, imprenditore con aziende nelle province di Roma, Viterbo e Parma, il programma che intende portare avanti insieme alla nuova Giunta si caratterizza per cinque parole chiave: consapevolezza, responsabilità, avanguardia, orgoglio e successo.
- L’edizione 2017 di Agriumbria si caratterizza per la voglia di rinascita dei suoi operatori dopo il sisma che l’estate scorsa ha colpito la zona dei monti Sibillini. L’apertura della Fiera con il ricordo di Antonio Ricci, decano dei giornalisti agricoli, per decenni capo ufficio stampa della manifestazione.
- Un gruppo agroalimentare che vuol fare della eccellenza produttiva il suo tratto distintivo. Nasce così Food Italiae: dalla terra alla tavola. un’intera filiera a tutela della tipicità e della sicurezza del prodotto, per valorizzare il territorio e garantire prodotti di qualità.
- Dal cuore verde dell’Italia alle sponde nordafricane sul Mediterraneo: si aprono nuovi orizzonti di sviluppo per gli imprenditori agricoli umbri grazie ad un progetto in collaborazione con APIA, l’agenzia tunisina per la promozione di investimenti in agricoltura.
Duemila agricoltori a Catanzaro davanti la Regione RTC TELECALABRIA
CATANZARO. Circa 2.000 persone hanno raggiunto Catanzaro, riunendosi davanti agli uffici della Regione Calabria. La manifestazione è stata promossa a livello nazionale dalle associazioni degli agricoltori Cia, Confagricoltura e Copagri e si è svolta contemporaneamente anche a Roma e Bologna. Le associazioni di categoria chiedono il pagamento dei contributi Pac 2015, la risoluzione dei contenziosi 2014 e più attenzione verso i problemi della categoria legati a burocrazia, prezzi e consumo del suolo. I manifestanti hanno raggiunto Catanzaro da diverse regioni del Sud Italia, con la Questura che ha segnalato l’arrivo di 33 pullman. Il presidio si è svolto senza alcun problema di ordine pubblico e senza particolari disagi. “Le aziende agricole sono al collasso – ha dichiarato all’Agi uno dei manifestanti – e sono ormai tantissime quelle che hanno chiuso a causa della crisi economica e delle ristrette che stanno colpendo il comparto anche a causa della mancata attenzione delle istituzioni su un settore così importante per l’economia”. “Siamo qui – ha detto – Alessandro Mastrocinque, vicepresidente nazionale della Cia -per denunciare una situazione non più tollerabile non solo per in settore ma per il Paese. L’agricoltura, infatti, ha un valore inestimabile a livello produttivo, culturale e di salvaguardia dell’ambiente che deve essere sostenuto e non lasciato, appunto, nell’immobilità”. “Le aziende agricole sono al collasso – dichiarano i manifestanti – e sono ormai tantissime quelle che hanno chiuso a causa della crisi economica e delle ristrette che stanno colpendo il comparto anche a causa della mancata attenzione delle istituzioni su un settore così importante per l’economia”. “Gli agricoltori – spiegano Cia, Confagricoltura e Copagri in una nota – sono in credito. E non solo dei 600 milioni di euro circa che ancora aspettano a liquidazione della Pac 2015 e dei contenziosi del 2014, ma soprattutto di una mancata attenzione del governo verso un settore vitale del Paese che impegna oltre 2 milioni di lavoratori, fattura con l’indotto oltre 300 miliardi di euro e sui mercati stranieri macina esportazioni da record con quasi 37 miliardi realizzati solo nell’ultimo anno. Eppure, oggi come quindici anni fa, il comparto continua a scontare questioni non risolte, dalla burocrazia ai prezzi sul campo, che schiacciano inesorabilmente il reddito, impedendo innovazione e sviluppo. Basti pensare che solo la macchina amministrativa -tra ritardi, lungaggini, disservizi e inefficienze – sottrae all’agricoltura 4 miliardi di euro. Ogni azienda è costretta a produrre ogni anno 4 chilometri di materiale cartaceo per rispondere agli obblighi burocratici, “bruciando” oltre 100 giornate di lavoro. Per non parlare del crollo vertiginoso dei prezzi alla produzione e della forbice esorbitante nella filiera tra i listini all’origine e quelli al consumo, dove in media per ogni euro speso dal consumatore finale, solo 15 centesimi vanno nelle tasche del contadino. Solo per fare alcuni esempi – scrivono le associazioni – le arance sono pagate agli agricoltori il 40% in meno di un anno fa: ovvero 18 centesimi al chilo, contro i 2 euro al supermercato, con un rincaro che dal campo alla tavola tocca il 1111%. O ancora un agricoltore, per pagarsi il biglietto del cinema, deve vendere 30 chili di melanzane che oggi “valgono” 26 centesimi al kg (-61% in un anno), mentre al consumatore vengono proposte a 1,90 euro con un ricarico del 731%”. Intervista a Mario Guidi (presidente Confagricoltura), Alberto Statti (presidente Confagricoltura Calabria), Nicodemo Podella (presidente Cia Calabria), Mauro D'Acri (consigliere regionale con delega all'agricoltura)