ARAMIS ALBERTI THE ITALIAN PITBULL
MMA Aramis Alberti VS Traian Carciuc 2° Round
Evento Italian Extreme V
Modena 2007
Jason Figgemeier - MMA Fight - Modena Italy
Jason's fight in the Italian Kombat League at the America's Fun Festival in Modena, Italy.
Dosso Dossi & Giorgione: A collection of 106 Paintings (HD) [High Renaissance]
Dosso Dossi & Giorgione: A collection of 106 Paintings (HD) [High Renaissance]
Dosso Dossi
#Dosso #Dossi
Giovanni di Niccolò de Luteri
- Born: c.1490; Mantua, Italy
- Died: 1542; Ferrara, Italy
- Nationality: Italian
- Art Movement: High Renaissance
- Painting School: Ferrara School
- Field: painting
Wikipedia: en.wikipedia.org/wiki/Dosso_Dossi
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Dosso Dossi (c. 1489-1542), real name Giovanni di Niccolò de Luteri, was an Italian Renaissance painter who belonged to the School of Ferrara, painting in a style mainly influenced by Venetian painting, in particular Giorgione and early Titian.
From 1514 to his death he was court artist to the Este Dukes of Ferrara and of Modena, whose small court valued its reputation as an artistic centre. He often worked with his younger brother Battista Dossi, who had worked under Raphael. He painted many mythological subjects and allegories with a rather dream-like atmosphere, and often striking disharmonies in colour. His figures cannot be said to be very well drawn. His portraits also often show rather unusual poses or expressions for works originating in a court.
Dossi was born in San Giovanni del Dosso, a village in the province of Mantua. His early training and life is not well documented; his father, originally of Trento, was a bursar (spenditore or fattore) for the Dukes of Ferrara. He may have had training locally with Lorenzo Costa or in Mantua, where he is known to have been in 1512. By 1514, he would begin three decades of service for dukes Alfonso I and Ercole II d'Este, becoming principal court artist. Dosso worked frequently with his brother Battista Dossi, who had trained in the Roman workshop of Raphael. The works he produced for the dukes included the ephemeral decorations of furniture and theater sets. He is known to have worked alongside il Garofalo in the Costabili polyptych. One of his pupils was Giovanni Francesco Surchi (il Dielai).
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Giorgione
#Giorgione
Giorgio Barbarelli da Castelfranco
- Born: c.1478; Castelfranco Veneto, Italy
- Died: 1510; Venice, Italy
- Nationality: Italian
- Art Movement: High Renaissance
- Painting School: Venetian School
- Field: painting
- Influenced on: Venetian School, Titian, Lorenzo Lotto, Caravaggio
- Teachers: Giovanni Bellini
- Friends and Co-workers: Titian
Wikipedia: en.wikipedia.org/wiki/Giorgione
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Giorgione (born Giorgio Barbarelli da Castelfranco; c. 1477–1510) was an Italian painter of the Venetian school during the High Renaissance from Venice, whose career was ended by his death at a little over 30. Giorgione is known for the elusive poetic quality of his work, though only about six surviving paintings are affirmatively acknowledged to be his. The uncertainty surrounding the identity and meaning of his work has made Giorgione one of the most mysterious figures in European art.
Together with Titian, who was probably slightly younger, he founded the distinctive Venetian school of Italian Renaissance painting, which achieves much of its effect through colour and mood, and is traditionally contrasted with Florentine painting, which relies on a more linear disegno-led style.
Though he died at the age of 32 or 33, Giorgione left a lasting legacy to be developed by Titian and 17th-century artists. Giorgione never subordinated line and colour to architecture, nor an artistic effect to a sentimental presentation. He was arguably the first Italian to paint landscapes with figures as movable pictures in their own frames with no devotional, allegorical, or historical purpose—and the first whose colours possessed that ardent, glowing, and melting intensity which was so soon to typify the work of all the Venetian School.
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Food Zone - I segreti della cucina dell'Emilia Romagna
Continua il nostro viaggio gastronomico alla ricerca dei sapori. Questa volta siamo andati a scoprire i segreti della cucina emiliano romagnola raccontati nel libro di Stefano Andrini. Abbiamo intervistato l'autore e Cristina Alberti che ha curato i capitoli su San Giovanni in Persiceto. La presentazione si è svolta lo scorso 27 novembre al ristorante Il Cannone assieme alla giornalista Marina Castellano.
Gino Covili - 1918-2005 Pavullo - Modena Pittore
Gino Covili (Pavullo nel Frignano, 21 marzo 1918 – Pavullo nel Frignano, 6 maggio 2005) è stato un pittore italiano.Nato in una famiglia di origine modesta, vive l'infanzia senza la figura paterna dato che il suo genitore era emigrato in Francia per motivi di lavoro. Dopo aver conseguito la licenza elementare inizia a lavorare come apprendista barbiere e poi in un pastificio locale.[1]
Dopo aver prestato servizio militare per diversi anni, durante il fascismo, si aggrega alla Resistenza alla quale partecipa per circa un biennio.
Alla fine della seconda guerra mondiale trova un lavoro come manovale in edilizia che gli consente di sposarsi e mettere al mondo dei figli. Nel 1950 riesce ad avere un posto come bidello nella scuola di Pavullo, un lavoro modesto ma certamente meno pesante di quello di manovale. Il maggior tempo libero gli consente di poter tornare a quella che era stata la passione della sua infanzia, il disegno e la pittura.
Al 1964 risale la sua prima mostra personale a Bologna, alla quale segue una mostra a Milano nel 1969, presentato da Mario De Micheli, che lo impone all'attenzione della critica.
A seguito del favore incontrato dalle sue opere, decide di lasciare il posto di bidello e di occuparsi di pittura a livello professionale.
Segue un trentennio di grande attività che lo vede esporre in centri sempre più importanti dove ha la possibilità di incontrare e conoscere pittori come Roberto Matta e Carlo Levi, e personaggi come il regista Luchino Visconti, il poeta Rafael Alberti, lo sceneggiatore e scrittore Cesare Zavattini e il direttore della fotografia Vittorio Storaro.[2]
L'amicizia d'infanzia e poi durante la resistenza con il poeta Vico Faggi, in quegli anni, si rafforza con un confronto e una collaborazione costanti.
Fra il 1971 e il 1972 dipinge alcune delle sue opere più rappresentative e viene in contatto con l'ambiente artistico romano presso il quale conosce attori, registi scrittori ed altri intellettuali.
Gino Covili è stato un pittore di cicli. L'aspra fatica, la solitudine, lo scoramento non possono non lasciare traccia nell'esistenza degli uomini e non possono lasciare indifferente un pittore come Covili.
Dal 1973 al 1977 Gino Covili frequenta l'Ospedale Psichiatrico di Gaiato: lo attraggono la curiosità, il senso di solidarietà, il desiderio di comunicare e di aiutare. Nasce un ciclo di 140 opere che costituiscono uno dei punti più amari, più allarmati ma anche più poetici dell'iconografia del pittore. Il ciclo è documentato dal volume Gino Covili, Gli Esclusi per le edizioni Quodlibet.[3] In quegli anni incontra e conosce lo psichiatra Franco Basaglia che apprezza il suo lavoro dedicato ai malati di mente.
Gino Covili, L'Ultimo Covone
Nel 1990 tiene una mostra antologica a Perugia dove viene presentata la sua storia pittorica di quasi quarant'anni.
Dal 1992 al 1994, Gino Covili si dedica al ciclo Francesco, 83 opere tra quadri e disegni, sulla vita del santo di Assisi. Il ciclo nasce da una situazione personale di grande trepidazione: dipingere la vita di San Francesco per aiutare il figlio a guarire, dopo un grave incidente.[4] Il ciclo è quindi un ex voto per grazia ricevuta. Tali opere vengono esposte nel 1994 nella Chiesa di San Damiano (Assisi) e la Rizzoli Grandi Opere pubblica il volume Francesco di Gino Covili.
Tra il 1996 e il 1997, Gino Covili realizza il ciclo pittorico il Paese Ritrovato, attualmente esposto al Centro Museale Montecuccolo[6] presso il Castello di Montecuccolo di Pavullo nel Frignano nella mostra permanente Il paese ritrovato, composta da 58 opere, un viaggio della memoria del pittore in omaggio al suo paese. La collezione è stata oggetto del libro Il Paese Ritrovato edito da Franco Maria Ricci editore.
Il paese dorme e sogna, 1996-97
Il 3 settembre 2002, durante la 59ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia viene presentato il film di Vittorio Storaro Gino Covili: Le stagioni della vita.
Nel 2005 espone nella Sala della Regina presso il Parlamento Italiano nella mostra Storaro-Covili: il segno di un destino.[9] In tale occasione, Gino Covili volle donare la scultura L'Ultimo Covone alla pinacoteca del Parlamento Italiano. L'artista muore a Pavullo pochi giorni prima dell'inaugurazione della mostra, il 6 maggio 2005.
A Sip of Strega: A Great Italian Liqueur
Strega is a must for anyone who loves after dinner drinks. This might be the best of all time. It is a classic from the 1860s made with more than 70 herbs and spices. It means Witch in Italian since it comes from Benevento, Italy known for its lore of witches. As you will see this witch's brew has enticed John for years all the ways from his days at Providence College, studying in Italy and reading Hemingway.
MODENA NIGHT - HISTORICAL CENTER
Submission Wrestling - Alberto Mesar VS Aramis Alberti
Finali cat. B -88Kg per il titolo Europeo Kombat League Submission Wrestling.
Palamolza di Modena (IT)
25 Novembre 2007
Organizzazione Shoot Team Modena
MMA Aramis Alberti VS Traian Carciuc 1° Round
Evento Italian Extreme V
Modena 2007
juzni ritam co alberti ani firence 24.01.2015 n3
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(64kg) RED JONAS NATSHA ENG - BLUE ALBERTI VALENTINA ITA par
Romanian Boxing Federation TV - Captured Live on Ustream at
GHIRLANDINA BOXE - MODENA
Busforfun - Modena Park 2017 #Green
Busforfun dona 5 alberti per ModenaPark
GRAZIE DI CUORE a tutti colore che hanno contribuito a questa iniziativa!
Leggi il Comunicato Stampa:
#BFF #WeTheFun #ModenaPark
VILLA D'ESTE Patrimonio Unesco - TIVOLI - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊ Villa d’Este, capolavoro del giardino italiano è inserita nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, con l’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche costituisce un modello più volte emulato nei giardini europei del manierismo e del barocco.
Il giardino va per di più considerato nello straordinario contesto paesaggistico, artistico e storico di Tivoli, che presenta sia i resti prestigiosi di ville antiche come Villa Adriana, sia un territorio ricco di forre , caverne e cascate, simbolo di una guerra millenaria tra pietra e acque. Le imponenti costruzioni e le terrazze sopra terrazze fanno pensare ai Giardini pensili di Babilonia, una delle meraviglie del mondo antico, mentre l’adduzione delle acque, con un acquedotto e un traforo sotto la città, rievoca la sapienza ingegneresca dei romani.
Il cardinale Ippolito II d’Este, dopo le delusioni per la mancata elezione pontificia, fece rivivere qui i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fointanebleau e rinascere la magnificenza di Villa Adriana. Governatore di Tivoli dal 1550, carezzò subito l’idea di realizzare un giardino nel pendio dirupato della “Valle gaudente”, ma soltanto dopo il 1560 si chiarì il programma architettonico e iconologico della Villa, ideato dal pittore-archeologo-architetto Pirro Ligorio e realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani.
Le sale del Palazzo vennero decorate sotto la direzione di protagonisti del tardo manierismo romano come Livio Agresti, Federico Zuccari, Durante Alberti, Girolamo Muziano, Cesare Nebbia e Antonio Tempesta. La sistemazione era quasi completata alla morte del cardinale (1572).
Dal 1605 il cardinale Alessandro d'Este diede avvio ad un nuovo programma di interventi per il restauro e la riparazione dei danni alla vegetazione e agli impianti idraulici, ma anche per creare una serie di innovazioni all'assetto del giardino e alla decorazione delle fontane.
Altri lavori furono eseguiti negli anni 1660 - 70, quando fu coinvolto lo stesso Gianlorenzo Bernini.
Nel XVIII secolo la mancata manutenzione provocò la decadenza del complesso, che si aggravò con il passaggio di proprietà alla Casa d'Asburgo. Il giardino fu pian piano abbandonato, i giochi idraulici, non più utilizzati, andarono in rovina e la collezione di statue antiche, risalente all'epoca del Cardinal Ippolito, fu smembrata e trasferita altrove.
Questo stato di degrado proseguì ininterrotto fino alla metà del XIX secolo, quando il cardinale Gustav von Hohelohe, ottenuta in enfiteusi la villa dai duchi di Modena nel 1851, avviò una serie di lavori per sottrarre il complesso alla rovina. La villa ricominciò così ad essere punto di riferimento culturale, e il cardinale ospitò spesso, tra il 1867 e il 1882, il musicista Franz Liszt (1811 - 1886), che proprio qui compose Giochi d'acqua a Villa d'Este, per pianoforte, e tenne, nel 1879, uno dei suoi ultimi concerti.
Allo scoppio della prima guerra mondiale la villa entrò a far parte delle proprietà dello Stato Italiano, fu aperta al pubblico e interamente restaurata negli anni 1920-30. Un altro radicale restauro fu eseguito, subito dopo la seconda guerra mondiale, per riparare i danni provocati dal bombardamento del 1944. A causa delle condizioni ambientali particolarmente sfavorevoli, i restauri si sono da allora susseguiti quasi ininterrottamente nell’ultimo ventennio (fra questi va segnalato almeno il recente ripristino delle Fontane dell’Organo e del “Canto degli Uccelli”).
Aramis Alberti vs Arslanbek Askharov
Aramis Alberti vs Arslanbek Askharov
ESORDIO PROFESSIONISTICO DI ARAMIS REGGIO EMILIA DICEMBRE 2006.
CAT -93 KG
Sulla Terra
Provided to YouTube by CGD/EastWest Italy
Sulla Terra · Litfiba
17 Re
℗ 1987 CGD East West S.r.l.
Producer: Alberto Pirelli
Composer, Lyricist: F.RENZULLI
Auto-generated by YouTube.
Pomì Casalmaggiore - Il bisonte Firenze 3-0
San Petronio Basilica, Bologna, Emilia-Romagna, Italy, Europe
The Basilica of San Petronio is the main church of Bologna, Emilia Romagna, northern Italy. It dominates Piazza Maggiore. It is the fifteenth largest church in the world, 132 metres long and 66 metres wide, while the vault reaches 45 metres inside and 51 metres in the facade. The basilica is dedicated to the patron saint of the city, Saint Petronius, who was the bishop of Bologna in the fifth century. The construction was a communal project of Bologna, not of the bishops: the property was a symbol of communal power that was not transferred from the city to the diocese until 1929; the basilica was finally consecrated in 1954. It has been the seat of the relics of Bologna's patron saint only since 2000; until then they were preserved in the Santo Stefano church of Bologna. Following a council decree of 1388, the first stone of construction was laid June 7, 1390, when the town council entrusted Antonio di Vincenzo with raising a Gothic cathedral. Works lasted for several centuries: after the completion of the first version of the facade, in 1393 the first pair of side chapels were begun. The series were completed only in 1479. However, in 1514 Arduino degli Arriguzzi proposed a revised plan in the form of a Latin cross with the intent to outdo even Saint Peter's Basilica of Rome, the greatest church of the Western Christian world even in its ancient version. According to tradition, Pope Pius IV halted such a majestic project. The facing of the main facade remains unfinished: many architects (notably Baldassarre Peruzzi, Vignola, Andrea Palladio and Alberto Alberti) were commissioned to propose solutions for it, but a definitive one was never found. Jacopo della Quercia of Siena enriched the main doorway with sculptures (illustrated, left) and two new small flanking doorways, with subjects taken from the Old Testament, forming a traditional prelude to the new dispensation that is represented by the basilica itself. The heroic nudes of Adam and other figures in the rectangular bas-relief panels were an inspiration to artists of the Renaissance. The interior houses a Madonna with Saints by Lorenzo Costa the Younger and a Pietà by Amico Aspertini. Also the colours of the walls and the stained glass windows are noteworthy. The choir was made in the 15th century by Agostino de' Marchi, while the ciborium is a work by Vignola. Jacopo Barozzi da Vignola was chief architect of the fabbrica; his is the design of the ciborium over the altar. The vaulting and decoration of the central nave is by Girolamo Rainaldi, who completed them in 1646-1658. Bologna was a principal centre of Baroque music in Italy. The musical organisation had been officially instituted by Pope Eugenius IV in 1436; the first regularly paid instrumentalists were added in the late sixteenth century, and in the seventeenth century San Petronio was renowned for its sacred instrumental and choral music, with its two great organs, completed in 1476 and 1596, both still in remarkably original condition; the library remains a rich archival repository. Three successive maestri di cappella marked the great age of music at San Petronio: Maurizio Cazzati (1657–71), Giovanni Paolo Colonna (1674–95) and Giacomo Antonio Perti (1696–1756). The current maestro, since 1996, is the harpsichordist Sergio Vartolo who has revitalised the cappella with a series of recordings for Naxos. The church hosts also a sundial in the form of a meridian line inlaid in the paving of the left aisle in 1655; it was calculated and designed by the famous astronomer Giovanni Domenico Cassini, who was teaching astronomy at the University: at 66.8 metres it is the longest sundial in the world, allowing measurements that were for the time uniquely precise; Cassini and Domenico Guglielmini published an illustrated account of how the meridian was accomplished in 1695. Pope Clement VII chose it for the coronation of Charles V in 1530. Elisa Bonaparte, Napoleone Bonaparte's sister, is buried here. In 2002, five men who it was believed were connected to Al Qaeda and were planning to blow up the building, were arrested. Again in 2006, plans by Muslim terrorists to destroy the Basilica were thwarted by Italian police. The terrorists claimed that a 15th-century fresco inside was insulting to Islam. The fresco, painted by Giovanni da Modena, depicts Muhammad in Hell being devoured by demons.
Ristorante Italia | Italia Slow Tour
The Italian Ministry of culture and tourism stated that 2018 will be the year of Italian Food! Yummi! We are looking forward, won’t you?
What about Italia Slow Tour: in every part of Italy, in all seasons and every means available, in popular and religious festivals, we learned about and tasted local traditional products. One thing is certain: Ristorante Italia never disappoints you! And discovering Italian wine and food traditions is always worth the trip.
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