Noël à Corte
Passage du petit train place Paoli, devant Altipiani, au centre de Corte
Altipiani del Montasio, primavera...
In primavera, quando le nevi si sciolgono, le marmotte escono dal letargo andando alla ricerca di cibo.
La marmotta è un grosso scoiattolo di terra dall'inconfondibile aspetto: possiede arti corti e dotati di una possente muscolatura, con dei robusti artigli che gli consentono di scavare un elaborato sistema di tane.
Dall'altra parte degli altipiani vi è il gruppo del Canin: è una delle più importanti aree carsiche del mondo. Quando le nevi si sciolgono, le acque drenano all'interno della roccia, venendo alla luce parecchi metri più a valle. La risorgiva più nota è il Fontanone di Goriuda, con uno spettacolare salto di parecchi metri.
Bain glacé au lac Capitello, Corse
Une randonnée guidée avec Eric Lon et Agnès Altipiani, Corte
L'esordiente Simone Gualdi vince la gara unica di Casnigo
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Faina sabotaggio fototrappola | Trail camera
Faina (Martes foina), Altopiano dei Sette Comuni
GARZETTA BIANCA
UCCELLI A MASSAWA. Sulla spiaggia di Gurgussum non è difficile incontrare le Garzette in cerca di cibo. E' un uccello molto frequente in Eritrea e lo si può incontrare anche sull'altipiano, in prossimità di piccoli laghi, dighe e piccoli bacini.
2019 - lupi in primissimo piano nel loro territorio ripresi con fototrappola
3 Lupi vedono la fototrappola nel bosco e si fermano ad annusarla
Valpore Grappa ott2015
Domenica 11 ottobre 2015
Massiccio del Grappa, Comune di Seren del Grappa BL,
località Valpore
Note tecniche:
Dislivello salita: m 350
Sviluppo: km 5
Durata: 2-2.30 h, senza soste
Quota massima m 1571 Croce dei Lebi
Siamo nel versante settentrionale del Grappa, ai piedi della dorsale dei Solaroli che si protende verso est da Cima Grappa sino alla Valle di Schievenin e divide il territorio bellunese del massiccio con quello trevigiano.
L’ambiente ed i boschi sono molto belli, non dissimile da quello dell’altipiano di Asiago, e quindi abbastanza diverso rispetto al versante meridionale del gruppo.
Il percorso si snoda su sentieri segnati che conducono in boschi misti, molto ricchi, con predominanza di faggio.
Non mancano numerose radure naturali ed artificiali soprattutto in prossimità delle due malghe che incontriamo (Cason dei Lebi e Malga Valpore di cima).
Importanti le testimonianza della Grande Guerra soprattutto lungo la dorsale dei Solaroli con resti evidentissimi di trincee e postazioni.
Visibile in molti punti anche la struttura rocciosa della zona che ne svela la geologia, inoltre ci sono ottimi spunti geomorfologici, soprattutto verso la Val delle Mure (di origine glaciale) e nei pressi della Malga Valpore di cima con un bellissimo, anche se piccolo, circo glaciale.
Oltre al bel bosco di cui ho già accennato, sono interessanti i prati sommitali molto ripidi con belle fioriture in primavera oltre alla vegetazione rupicola insediata sulle rocce affioranti e presso gli sbancamenti creati per le postazioni di guerra. Notevole la vegetazione nitrofila nei pressi delle malghe.
Dal punto di vista faunistico di pregio è la presenza della coturnice nei pascoli sommitali (sentita cantare nel sopralluogo), la presenza del cervo e del capriolo oltre che del camoscio (soprattutto verso la Val delle Mure). Non manca la volpe, lo scoiattolo, la martora, la donnola e sia il picchio nero che rosso maggiore.
La testata della Val delle Mure presenta l’habitat del Gallo forcello con la presenza di una buona popolazione, molti i corvidi presenti (dalla Ghiandaia, al corvo imperiale alla cornacchia grigia).
Poiana, Gheppio e Aquila reale sono presenti.
Dal punto di vista dei segni dell’uomo gli spunti sono innumerevoli, dalle casere, alle malghe sino alla tipica costruzione del versante nord del Grappa, il “Foiarolo” (abitazione con copertura in manto di foglie di faggio, chiamata per questo fojarol, caratterizzata da una forte pendenza e da sporgenze laterali (mazol) a protezione degli ingressi al sottotetto. La particolare forma di questa costruzione si caratterizza con l’assoluta particolarità dell’utilizzo delle foglie di faggio che possono garantire, se accuratamente posate, una durata della copertura di diversi decenni).
Ovviamente come già detto non mancano nella zona più alta del percorso i segni lasciati dall’uomo durante il primo conflitto mondiale (postazioni-trincee-mulattiere ecc.), e quelli lasciati con l’attività silvo-pastorale presso le malghe ed i pascoli che andremo ad attraversare. (testo Berton-Siffi)
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L ’Union sacrée, versione francese del “voto utile
Emmanuel Macron è l’ultimo prodotto dell’Union sacrée, formula transalpina ancora una volta utilizzata e mandata a buon fine per fare convergere i consensi su un esponente del capitalismo finanziario europeo, espressione delle politiche ordo-liberiste che hanno distrutto il welfare, impoverito le classi proletarie, precarizzato il lavoro, ridotto i salari, reso abnormi le disuguaglianze, in Francia come nel resto del continente.
Il riflesso condizionato che ha drogato il voto, la paura di un avvento al potere di Marine le Pen, ha funzionato di nuovo e ha permesso a Macron di erigersi a paladino della democrazia tout court, rimuovendo nella coscienza di molti che i poteri che lo hanno inventato dal nulla, benché egli non sia per nulla dissimile dall’impresentabile Hollande, sono gli stessi che della democrazia e della sovranità popolare hanno fatto strame.
L’Union sacrée è la coalizione nazionale di governo che si formò in Francia nel 1914, quando il presidente della repubblica Raymond Poincaré invitò i partiti ed i ceti sociali a difendere tutti insieme la patria allo scoppio della prima guerra mondiale.
Non diversamente da ciò che accadde anche in Germania e in Italia e su cui si infranse la Seconda internazionale: i partiti socialisti andarono in soccorso delle rispettive borghesie nazionali e accettarono che fossero gettati al macello, nel primo conflitto inter-imperialistico mondiale, milioni di proletari, gli uni contro gli altri, “morti di fame contro morti di fame”, come scrisse Emilio Lussu nel suo “Un anno sull’altipiano”.
Questa volta, però, il gioco non è del tutto riuscito, perché larghi strati popolari non hanno abboccato all’esca avvelenata e si sono riuniti intorno a La France insoumise di Jean Luc Melénchon e al suo programma di radicale trasformazione della Francia e dell’Europa delle banche e delle multinazionali. Non solo, ma si sono in larga parte sottratti al ricatto di correre in soccorso di Macron nel turno di ballottaggio.
Tutto ciò parla anche a noi e, precisamente, del ricatto del “voto utile” che ad ogni scadenza elettorale, almeno da quando il sistema di voto maggioritario ha soppiantato quello proporzionale, è stato utilizzato per estorcere consensi a favore del “meno peggio”, o di ciò che si voleva fare passare per tale.
Ebbene, dobbiamo anche noi finalmente capire che “i nemici dei nostri nemici non sono nostri amici”.
Oggi che la Corte Costituzionale ha messo in mora questa truffa elettorale, propinata in nome della cosiddetta “governabilità”, c’è una corsa a riprodurne, sotto mentite spoglie, gli effetti perversi.
C’è a questo riguardo una grande confusione sotto il cielo, ma su una cosa i partiti maggiori sono tutti d’accordo: elevare la soglia di sbarramento, impedire – finchè sarà possibile - qualsiasi presenza istituzionale alla sinistra di classe, non rassegnata e non omologabile.
Semplicemente, vogliono giocarsela fra di loro, ben sapendo che dentro quel recinto nulla di sostanziale potrà mai cambiare.
Dino Greco
Verso uccello notturno
Chi sa che uccello è che fa questo verso?