Sortino
Ecco a voi bella gente il video in cui vi parlo di Sortino :)
Nello specifico vi parlo:
- del pizzolo, prodotto tipico di Sortino, presso la pizzoleria I Quattro Canti (da 0:08 a 1:08);
- della Valle dell'Anapo e dell'antico tracciato ferroviario Siracusa - Vizzini (da 1:13 a 3:33);
- dell'Anaktoron di Pantalica (da 3:33 alla fine) :)
Buona visione a tutti voi!
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... A te
Pantalica nel panorama della preistoria siciliana
Questo audiovisivo, realizzato per iniziativa del Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa, è finalizzato ad illustrare il sito della stazione preistorica di Pantalica ed i reperti - custoditi presso il Museo stesso - che documentano 5 secoli di un complesso di manifestazioni che vanno - appunto - sotto la denominazione di cultura di Pantalica. Questo luogo, ubicato non lontano da Siracusa, orograficamente configurato come una imprendibile fortezza naturale, fu popolato nel corso del XIII° secolo a.C., costituendo il più importante insediamento umano della Sicilia orientale sorto alla fine dell'espansione micenea nell'Isola e scomparso con l'affermarsi della colonizzazione di epoca storica, tra due momenti, cioè, nei quali, il mondo greco fungeva da volano della storia. Dell'insediamento preistorico di Pantalica, al nostro tempo, sono pervenuti solo i resti dell'Anaktoron, il Palazzo del Principe, paragonato, dall'archeologo Paolo Orsi, agli schemi edilizi micenei, mentre, in uno col solenne spettacolo della natura, 5000 tombe a grotticella artificiale, raggruppate in 5 necropoli, sovrastano le valli dei fiumi Anapo e Calcinara, rendendo, ancor oggi, in pieno, la suggestione degli antichi riti del seppellimento che si svolgevano sulle erte pareti di questi baratri montani.
Regia: Giovanna Bongiorno
Anno di produzione 1992
Consulenza scientifica: Giuseppe Voza, Museo Archeologico “Paolo Orsi” Siracusa
Pantalica: scalata verso l'anaktoron
Agli studenti di 4B gli aspetta un impervia scalata. Sotto gli ordini del severo capitano Ansaldi, dovranno superare un percorso pieno di pericoli: tra cui balli di gruppi, cadute, grilli e corse contro il tempo. Non vi scordate di mettere un like ed iscrivervi!
Il nostro video precedente:
Necropoli di Pantalica - I Turismi - Site Visit Sicilia 2011
Pantalica fu uno dei primi centri abitati della Sicilia Orientale, sede dal 1250 al 700 a.C., di un prospero popolo, organizzato molto probabilmente secondo una struttura politica retta da un monarca. E' un teatro naturale che contiene una necropoli con cinquemila tombe, immensa testimonianza della civiltà preistorica. L'itinerario ha inizio presso l'area di sosta Sella di Filiporto e prosegue verso l'altipiano in direzione del villaggio bizantino. Sull'altopiano di Pantalica rimangono quasi esclusivamente i ruderi dell'Anaktoron, un edificio megalitico di grossi blocchi, con diverse stanze rettangolari, evidente imitazione dei palazzi micenei. Esso appartiene alla prima epoca di Pantalica (XII-XI secolo a.C.) e ne rimangono soltanto i blocchi di fondazione. L'edificio fu modificato e riutilizzato durante la dominazione bizantina che a Pantalica s'insediò con una legione militare. Con la fine della dominazione araba terminò l'insediamento umano in questi luoghi.
Pantalica - Natural Reserve (step two)
Entrata da Cassaro fino A sortino nord e ritorno, e si 33 km circa ora un po di informazioni utili:
La vecchia FERROVIA
Un lungo sentiero bianco percorre l`intera valle dell`Anapo nei monti Iblei a mezza costa ora da un lato, ora da un altro: è il vecchio tracciato della linea ferrata a scartamento ridotto Siracusa - Ragusa - Vizzini che, partendo dalla stazione di Siracusa Nuova, vicino alla stazione centrale e dopo le fermate di Cifali (km. 5,2) a servizio di contrade rurali, di Giustiniani (km. 9,2) in aperta campagna ed adiacente al passaggio a livello sulla S.S. 124, di Floridia (km. 13,4), di S. Paolo Solarino (km. 17,8), risaliva, sorpassando il vallone Bernardo, la valle, giungendo alla stazione di Sortino Fusco (km. 28,5), da dove ripartiva su un tracciato tortuoso attraverso la valle strettissima e, scavalcando tre volte l`Anapo, giungeva alla fermata di Necropoli Pantalica (km. 32,5).
L'Anapo - il cui nome, di origine greca, significa invisibile - nasce nel territorio di Palazzolo Acreide dalle sorgenti di Guffari sul Monte Lauro, e scorre inizialmente in una vallata intensamente erosa, che si allarga e si restringe. All'altezza dell'abitato di Palazzolo, la valle dell'Anapo incomincia ad assumere la caratteristica conformazione a canyon, incassandosi fra strati di rocce dure in cui ha inciso tortuosi meandri dalle ripide e strette pareti, noti come gole di Pantalica. E' in questo tratto, dopo il ponte di Cassano-Ferla e i meandri di contrada Giambra, nel comune di Sortino, che si trova la necropoli di Pantalica, una delle più estese del Mediterraneo con il suo alveare di migliaia di tombe distribuite lungo la parete rocciosa, usata dalla preistoria all'epoca paleocristiana. Oggi gran parte della valle dell'Anapo, compresa l'area della necropoli, è protetta dalla Riserva Naturale Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande, istituita in seguito all'approvazione di una legge regionale che inserisce l'area fra quelle di primario interesse naturalistico.
Dal punto di vista naturalistico, predomina una vegetazione a macchia arbustiva; nel fondovalle, a tratti boscoso, si incontrano i caratteristici platani orientali, pioppi neri e bianchi, salici, e un ricco e odoroso sottobosco; i versanti meno ripidi sono colonizzati, fra ampi querceti, dai lecci. Negli ambienti più aperti spettacolare è il tripudio delle fioriture primaverili, con iris, crochi, asfodeli e numerose specie di orchidee selvatiche. La zona è popolata da mammiferi (volpi, conigli, donnole, martore, istrici), uccelli (falco pellegrino, poiana, aquila del Bonelli, nibbio reale, codibugnolo, merlo acquaiolo), rettili, tra cui spicca il colubro leopardino, e insetti, tra cui si segnala la libellula nera. Una serie di sentieri consente di risalire la vallata, chiusa alle auto, fino a raggiungere l'area archeologica di Pantalica.
L'insediamento di Pantalica si è sviluppato sullo sperone alla confluenza tra la valle del torrente Cava Grande e la Valle dell'Anapo; lo sperone è collegato al retrostante altopiano solo mediante uno stretto istmo, la Sella di Filipporto, o Porta di Pantalica. Il dosso incombe con altissime balze a strapiombo sul letto dei due corsi d'acqua, incuneati in strette gole. La vasta scenografia delle cinque distinte necropoli, testimonianze della città protostorica, è scandita da migliaia di tombe a grotticella ricavate nelle pareti rocciose. Le più antiche (la necropoli nord-ovest e la vasta necropili nord) risalgono ai secoli XII-XI a.C., mentre le più recenti (i gruppi laterali di Filipporto e della Cavetta) sono databili ai secoli fra il IX e l'VIII a.C.. Dell'antico abitato sono visibili i resti megalitici del palazzo reale, o anaktoron (VIII secolo a.C.), nel punto centrale del pianoro da cui si dominava la valle, e le fortificazioni della Porta di Pantalica. La città fu fondata da popolazioni indigene pregreche provenienti dalla costa e si sviluppò a cavallo dell'età del Bronzo e della prima età del Ferro. Il nome Pantalica è tuttavia di età bizantina (fase storica di cui si conservano numerose vestigia: abitazioni, minuscole chiesette e oratori); il toponimo antico non è reso noto dalle fonti storiche: secondo alcune ipotesi Pantalica potrebbe identificarsi con l'antica Hybla, principale insediamento dell'area in epoca pregreca.
Pantalica: risalita del Calcinara
CAI Ragusa, risalita del Calcinara, agosto 2014
Pantalica (2003) - Nature Reserve - BELLINI BROADCASTING SERVICE ©
Fa parte della Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande.
Nel 2005 è stata insignita assieme al centro storico di Siracusa del titolo di Patrimonio dell'UNESCO.
Nella prima metà del XIII secolo a.C., tutti gli insediamenti costieri scompaiono quasi all'improvviso per l'arrivo in Sicilia dei Siculi e di altre popolazioni italiche; la popolazione indigena abbandona la fascia costiera e cerca rifugio in impervie e disagevoli zone montane, scelte perché rispondenti ad esigenze di difesa, e si riunisce in grossi agglomerati.
Storicamente è noto che il re Hiblon concesse ai megaresi, condotti da Lamis, di stanziarsi in un lembo del suo territorio e fondare Megara Iblea nel 728 a.C. Ma la successiva nascita ed espansione di Siracusa determinò la distruzione del regno, essendosi il regno di Siracusa espanso sino all'entroterra, con la fondazione di Akrai nel 664 a.C.
Di questa epoca restano le vestigia del Palazzo del principe o Anaktoron, nonché la presenza di una vasta necropoli di ben 5000 tombe a grotticella artificiale, scavate nella roccia.
L'area della necropoli non sarà mai del tutto abitata in epoca greca; dovremo attendere i primi secoli del Medioevo, quando le popolazioni stremate dalle incursioni dei barbari, dei pirati e poi degli arabi, dovendo cercare rifugi sicuri li trovarono nei suoi ripari inaccessibili; si hanno così le testimonianze di epoca bizantina. Ancora oggi sono visibili i resti delle abitazioni scavate nella roccia in epoca bizantina ed i resti dei piccoli oratori rupestri.
Da Pantalica all'antica stazione di Palazzolo Acreide 19 Marzo 2017
Natura Sicula-Pantalica sotto le stelle
Documentario sulla sesta attività organizzata dalla Sezione di Lentini. A cura di Liborio Calderaro, Elisa Grasso e Ramona Commendatore. Riprese e montaggio di Ramona Commendatore.
2018.02.06 EURO-Trip 2017/18 ITALIEN -SIZILIEN: Zielgebeit PANTALICA Totenstadt und Wandergebiet
WARUM besuchen wir PANTALICA? Die Nekropole von Pantalica ist eine der großen Nekropolen Siziliens und umfasst mehr als 5000 Kammergräber, die aus der späten sizilischen Bronzezeit und der frühen Eisenzeit stammen. 2005 erklärte die UNESCO die Nekropolis von Pantalica zusammen mit Syrakus zum Weltkulturerbe mit der Begründung, „dass die Orte und Bauwerke, die das Ensemble Syrakus/Pantalica bilden, eine einzigartige Ansammlung bemerkenswerter Zeugnisse der Mittelmeerkulturen über die Jahrhunderte an derselben Stelle darstellt.“ Wikipedia -
Darüber hinaus befindet sich PANTALICA in einer beeindruckenden Schluchtenlandschaft mit etlichen Wandermöglichkeiten - siehe