volpini uova di bronzo a palazzo
Si inaugura sabato 7 marzo 2009 alle ore 16,00 a Cesano Maderno nelle nobili sale di Palazzo Arese Borromeo e nell'antica Chiesa di Santo Stefano auditorium -Paolo e Davide Disaro'- la mostra collettiva -1000 artisti a Palazzo- con la partecipazione di 1200 artisti rappresentativi del panorama artistico internazionale del primo decennio del terzo millennio.
Una raccolta di opere realizzate in svariate tecniche e nei piu' diversi stili. Tante opportunità d'espressione, per avviare un confronto tra artisti in ampiezze d'orizzonti culturali che si allargano in molte nazioni del pianeta.
Curatore della mostra e del libro catalogo edito da Giorgio Mondadori Editoriale, e' il critico d'arte Luciano Caramel. Il volume, intitolato come l'omonima mostra, vanta 336 pagine e illustra tutte le opere di questa straordinaria vetrina dell'arte contemporanea. Un prezioso strumento di consultazione dunque, per ricordare un evento da -Guinness.-
-Una vetrina dell'arte- cosi' definisce l'evento Luciano Caramel e prosegue -aperta alla presenza internazionale di artisti, creativi-artisti, artisti-creativi, creativi, diversi per scelte e indirizzi, e anche per spessore culturale, qualità e professionalità, di 40 nazioni, europee, americane, asiatiche, estremo-orientali, oceaniche, africane e di generazioni che coprono quasi l'intero Novecento, dai nati negli anni venti ai giovani e giovanissime delle leve piu' recenti. Uno spaccato di tutto riguardo, che senza presunzioni di sorta contribuisce a dare il polso dell'arte attuale e degli interrogativi che la animano e determinano.-
1000 artisti a Palazzo - inaugurazione
Si inaugura sabato 7 marzo 2009 alle ore 16,00 a Cesano Maderno nelle nobili sale di Palazzo Arese Borromeo e nell'antica Chiesa di Santo Stefano auditorium -Paolo e Davide Disaro'- la mostra collettiva -1000 artisti a Palazzo- con la partecipazione di 1200 artisti rappresentativi del panorama artistico internazionale del primo decennio del terzo millennio.
Una raccolta di opere realizzate in svariate tecniche e nei piu' diversi stili. Tante opportunità d'espressione, per avviare un confronto tra artisti in ampiezze d'orizzonti culturali che si allargano in molte nazioni del pianeta.
Curatore della mostra e del libro catalogo edito da Giorgio Mondadori Editoriale, e' il critico d'arte Luciano Caramel. Il volume, intitolato come l'omonima mostra, vanta 336 pagine e illustra tutte le opere di questa straordinaria vetrina dell'arte contemporanea. Un prezioso strumento di consultazione dunque, per ricordare un evento da -Guinness.-
-Una vetrina dell'arte- cosi' definisce l'evento Luciano Caramel e prosegue -aperta alla presenza internazionale di artisti, creativi-artisti, artisti-creativi, creativi, diversi per scelte e indirizzi, e anche per spessore culturale, qualità e professionalità, di 40 nazioni, europee, americane, asiatiche, estremo-orientali, oceaniche, africane e di generazioni che coprono quasi l'intero Novecento, dai nati negli anni venti ai giovani e giovanissime delle leve piu' recenti. Uno spaccato di tutto riguardo, che senza presunzioni di sorta contribuisce a dare il polso dell'arte attuale e degli interrogativi che la animano e determinano.-
Cesano Maderno (Brianza Lombardia) Palazzo Arese Borromeo videomix
Anche se l'idea di costruire il palazzo di campagna a Cesano era stata del padre Giulio Arese, fu Bartolomeo a realizzarne il compimento. La residenza che ancora oggi è possibile ammirare fu il frutto delle sue scelte, dei suoi gusti, della sua cultura. Il progetto del palazzo va letto all'interno di un più complesso progetto urbanistico che aveva la funzione di dare il massimo risalto alla nobile dimora all'interno del borgo di Cesano.
Il cuore del complesso è il palazzo, in stile tardo-barocco lombardo, ed intorno ad esso ruotano una serie di elementi che contribuiscono ad esaltarne la presenza, il valore simbolico oltre che architettonico. A partire dalla Piazza ad esedra, già concepita come in stretta relazione con il palazzo, ed agli inizi del Settecento perfezionata come una sfarzosa quinta scenografica e come luogo ove ambientarvi feste e intrattenimenti per gli ospiti. Successivamente quest'area venne destinata ad area di mercato ed ancora nel Novecento fu profondamente modificata. Solo a seguito dei restauri compiuti nel 1997 l'Esedra del palazzo ha riacquistato le forme e le funzioni originarie mettendo ben in luce le sue valenze di luogo scenico ispirato alla tipologia architettonica dei Teatri d'acqua.
Verso ovest si allunga un viale rettilineo, ora Corso Libertà, nel quale troviamo la Chiesa di Santo Stefano antica ora sconsacrata, e quella nuova del 1937. Dalla parte opposta, ad est, si estende un vasto giardino, interamente recintato. Da notare l'asse prospettico che dalla Loggia genovese del palazzo, va a terminare alla fontana e con una piccola deviazione con il grande portale del muro di cinta.
La facciata del Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno con la caratteristica Loggia alla genovese; come tipico dell'architettura residenziale di quell'epoca, il palazzo è evidentemente storto e caratteristicamente inclinato su un fianco.
Non è chiaro a quale architetto possa essere attribuibile il progetto, né come si siano succedute le varie fasi della costruzione. Probabilmente fu avviato da Giulio Arese poi compiutamente realizzato grazie a Bartolomeo III Arese, che diede avvio al cantiere nel 1654. Dopo circa vent'anni il palazzo era pressoché finito.
Si tratta di una struttura elegante ma semplice, quadrangolare, anche se l'affiancamento dei corpi di servizio ne complica il disegno. Il palazzo ha il suo centro nel cortile interno impreziosito da una loggia alla genovese sul lato opposto all'ingresso, che si affaccia su un vasto giardino all'italiana.
La facciata principale, quella che dà sull'Esedra, è impostata su tre corpi a sviluppo verticale collegati da altri un poco più bassi, che si saldano con le ali adiacenti. Nell'ala nord troviamo la Cappella, nell'ala sud vi è la Torre esagonale, costruita sui resti di una torre medievale.
Nel complesso la facciata si evidenzia come sobria, nobile, che caratterizza tutto l'edificio. Solo il portale maggiore spicca, con le sue lesene doriche sovrapposte a bugnato con un balcone settecentesco in ferro battuto.
Dopo l'ingresso a doppio porticato nel cortile si erge la facciata orientale che assume un carattere monumentale grazie a porte e finestre impreziosite da ricchi cornicioni e da nicchie con i busti dei Cesari. e soprattutto alla Loggia superiore a tre doppie campate che vivacizza ed arricchisce l'intera struttura.
La Loggia alla Genovese superiore è dunque la vera protagonista della scena nel cortile.
La struttura interna
La struttura del Palazzo Arese è organizzata a quartieri. Il pianterreno è occupato da locali di servizio, mentre sul lato est si trovano i locali di rappresentanza, preceduti dal portico dei Cesari. Due scaloni poi collegano il pianterreno al piano nobile. Tra le sale di questo piano spicca il Grande salone dei ricevimenti in posizione centrale rispetto alla facciata occidentale. Accanto a questo, verso sud, le sale destinate alla cultura e alle scienze, collegate alla grande Galleria del lato meridionale mentre, verso nord, si apre la serie di sale che precedono l'oratorio, con accesso pubblico anche dalla strada, dedicato ai Santi Angeli Custodi e a Sant'Antonio da Padova.
Il lato nord del cortile ospitava il quartiere delle donne, con gli appartamenti e i locali destinati alla Contessa e alle figlie, mentre dalla parte opposta collegabile con la loggia genovese, vi era l'appartamento del conte Bartolomeo III Arese, adiacente alla biblioteca oltre la quale vi era l'appartamento del figlio Giulio II.
Nelle sale del lato sud erano concentrate le raccolte artistiche e librarie del casato Arese Borromeo e la cappella privata di san Pietro martire, nonché la già citata galleria, arricchita un tempo da opere e sculture. Mentre al lato sud erano addossati il cortile e il Quartiere della servitù, al lato nord si affiancavano altri edifici organizzati attorno a tre cortili e destinati ad accogliere i servizi e le cucine.
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Culto - 11 maggio 2014 chiesa di Rho -
Le campane di Cornaredo (MI) - Distesa completa 3
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Distesa a 5 campane per la S. Messa nella festa di santo Stefano
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le Campane di Aicurzio - Concerto Solenne Manuale
In occasione della Festa Patronale di Sant'Andrea in Collaborazione con il Parroco Don Luca Raimondi,la Federazione Campanari Ambrosiani ha suonato manualmente dopo decenni le 8 campane in Mib3 Realizzate a Crema nel 1884 da Crespi con la campana minore rifusa nel 1966 da Barigozzi.
I CONCERTI DELLA COMETA 2011 - il secondo spot
L'Associazione culturale complesso di musica barocca Nova Academia del Maestro Stefano Casaccia presenta:
I CONCERTI DELLA COMETA 2011
XIV FESTIVAL: DI MUSICA ANTICA E DA CAMERA
5-20-26 novembre e 4-10-16 dicembre 2011
DONNE IN MUSICA E ... L'HOMME ARME': DAL BAROCCO AD OGGI
Concerti per gli Anniversari di: Louis Couperin (1626 1661) 350° dalla morte, Liszt 200 dalla nascita.
TEATRO DEL MUSEO REVOLTELLA - Via A. Diaz, 27
e CHIESA LUTERANA di Largo Panfili a Trieste
(Prenotazioni da Ticket Point di Corso Italia a TRIESTE)
direttore artistico: Stefano Casaccia
Domenica 20 novembre 2011 ore 17 - Chiesa Luterana di Largo Panfili: ROBERTO METRO - ELVIRA FOTI pianoforte a 4 mani (Messina) OMAGGIO A FRANZ LISZT NEL BICENTENARIO DELLA NASCITA (1811-1886): Rapsodie ungheresi per pianoforte a quattro mani Trascrizioni originali dell'Autore (R. 309)
Sabato 26 novembre 2011 ore 17 - Auditorium Museo Revoltella: MARIANNA PRIZZON (soprano) - SILVIO SIRSEN (pianoforte). DONNA E' MUSICA. Compositrici del periodo romantico. Musica di Fanny Hensel - Mendelssohn, Clara Schumann, Agathe Backer - Grøndahl
Campane in festa per San Giovanni 2018 - Torino - Chiesa del Cottolengo
In occasione della festa patronale di Torino del 24 giugno 2018 è stata organizzata la seconda edizione della rassegna “Campane in festa per San Giovanni”, inaugurata a giugno 2017: una serie di suonate itineranti in alcuni dei campanili della città presso i quali gestiamo la programmazione dei suoni. La scelta dei campanili è stata fatta in base alle nostre esigenze logistiche, alle esigenze specifiche delle chiese interessate nonché alla rilevanza dei concerti di campane ospitati. Di seguito il programma della giornata in sintesi:
- ore 09.15: Basilica di Maria Ausiliatrice;
- ore 10.00 / 10.30: Cattedrale di san Giovanni Battista (Santa Messa celebrata dall'Arcivescovo Cesare Nosiglia alle ore 10.30);
- ore 11.00: Parrocchia di San Gioacchino;
- ore 11.30: Piccola Casa della Divina Provvidenza (Cottolengo) ;
- ore 12.00: angelus festivo in simultanea di tutti i campanili (è stato programmato il plenum nei vari impianti che abbiamo in gestione, anche laddove non è previsto la domenica);
- ore 12.15: Parrocchia delle Stimmate di San Francesco;
- ore 16.30: Parrocchia di Gesù Adolescente (150esimo del concerto);
- ore 17.30: Parrocchia del Patrocinio di San Giuseppe;
- ore 18.00: Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 19.00: Parrocchia dei Santi Apostoli.
In questo video si può ascoltare una suonata alla Romana proposta in elettrico manuale da Matteo Aresca seguita dal plenum conclusivo e dalla distesa della campana antica.
Il concerto è stato eseguito alle ore 11.30. Nel campanile della chiesa del Cottolengo sono presenti 10 campane in mi bemolle 3.
Si ringraziano calorosamente suor Milvia e le suore della Piccola Casa per la gentilissima accoglienza, nonché Vagale04, Andrea Alesso (cioche01), Matteo Aresca, Campanaro29 e Vincenzo per aver partecipato e/o collaborato all'edizione di quest'anno e per la compagnia di cui ci hanno fatto dono.
FB:
WEB:
Il circolo Wigwam Il Presidio una storia che parte da lontano
Un gruppo di tenaci e irriducibili contadini, impegnato nella difesa dell’ultimo residuo di campagna veneta rimasto in piena zona industriale di Padova. Una seicentesca e misteriosa casa colonica, forse vestigia di uno splendente passato. Una operazione di “Guerriglia Gardening”, con la creazione di uno splendido e fragile orto-giardino. Sullo sfondo, gli ultimi sprazzi di uno sviluppo economico-industriale distruttivo e rapace, che in pochi anni ha trasformato una bellissima campagna in un deserto di cemento e asfalto. Questo documentario raccoglie le testimonianze di una storia vera, di appassionata e orgogliosa difesa della natura e del territorio, un lungo diventato simbolo di una memoria storica che non vuole scomparire dispersa da un progresso che ha poco rispetto per le proprie origini, e per le persone.
(«un bel paesaggio una volta distrutto non torna più, e se durante la guerra c’erano i campi di sterminio, adesso siamo arrivati allo sterminio dei campi: fatti che, apparentemente distanti fra loro, dipendono tuttavia dalla stessa mentalità» A. Zanzotto)
Da una idea di Adriano Smonker e Michele lollo.
Regia : Davide Mella.
Girato nell’anno 2016 al Circolo Wigwam Il Presidio sotto il portico APS di Padova.
Prodotto dalle Officine del Presidio, anno 2016
Info e contatti : ilpresidio@wigwam.it
Loreto, La Fontana del XVII sec. di Carlo Maderno e Giovanni Fontana (manortiz)
Le campane di S. Marcellina in Muggiano, Milano - Tastiera
Milano, q.re Muggiano, Chiesa Prepositurale di Santa Marcellina in Muggiano
Concerto di 5 campane a corda in FA#3
Roberto Mazzola 1954
Suonate a festa con la tastiera
La chiesa di Santa Marcellina sorge all'estrema periferia ovest di Milano e fu eretta parrocchia con un decreto del 23 dicembre 1898, firmato dall'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari. In origine esisteva una piccola campana del 1646, posta sul comignolo della vecchia cappella di Santa Marcellina. In occasione dell'erezione della parrocchia venne fuso un piccolo concerto di tre campane. La chiesa attuale è situata in una posizione differente rispetto all'antico edificio, ora non più esistente perché rimaneggiato nel corso dei decenni successivi l'edificazione della nuova chiesa. Durante i lavori di edificazione della nuova chiesa parrocchiale, le campane vennero trasferite su un campanile provvisorio, situato alla destra del presbiterio. Nel 1932 si decise per la costruzione di una nuova torre campanaria e insieme per la fusione di un nuovo concerto di campane. La fusione avvenne nel 1933 per mano della fonderia varesina di Angelo Bianchi; questo concerto rimase mutilo delle due campane maggiori, nel corso della requisizione bellica della Seconda Guerra Mondiale. Al termine del conflitto vennero ripristinate a spese dello stato le due campane maggiori, fuse da Mario Colbacchini nel 1951. A causa delle evidenti discordanze tonali, si decise di fondere un nuovo concerto più grave del precedente. Il concerto venne fuso il 18 novembre 1954 e inaugurato la notte di Natale dello stesso anno, opera della fonderia valsesiana Mazzola. La parrocchia di Santa Marcellina di Muggiano era in origine compresa nella pieve di Cesano Boscone; con l'annessione del comune di Baggio alla città di Milano, la chiesa venne aggregata alla Porta Vercellina e insignita della dignità prepositurale, che spetta di diritto a tutte le chiese parrocchiali cittadine.
Il Castello Sforzesco di Milano ( I video di yesmilano.com 29 )
Questo video propone la storia del Castello Sforzesco di Milano dal 1360, anno della sua costruzione, ad oggi. I disegni, le fotografie, la grafica e i ritocchi fotografici sono di Andrea Rui.
errata corrige: al minuto 15:13 l'esplosivo utilizzato non fu la dinamite brevettata fa nobel nel 1867.