Address:
Piazza Dell'Assemblea, 9, 01015 Sutri VT, Italy
Stabile / Palazzo in Vendita a Sutri (VT)
In esclusiva , uno tra i più begli immobili di Sutri , centro storico del paese , vicino piazzetta con antico lavatoio . Un cielo-terra di ampia metratura suddiviso tra piano terra : salone con balconcino , cucina abitabile , bagno . Piano 1 : salone con camino , cucina, camera da letto grande , mansarda abitabile con altra camera e bagno . Una dependance con altra cucina, soggiorno, camera, bagno, Una terrazza e un giardino con affaccio sulla Cassia con vista panoramica . Una taverna grande con accesso alle grotte sottostanti particolari e asciutte . Doppia entrata indipendente . Termo-autonomo - Le finestre con zanzariere , mobili e porte antiche . Finemente ristrutturato l'immobile per la sua particolare posizione e per la dislocazione sfalzata dei locali rimane un pezzo unico nel suo genere.
Beni Culturali: l'Efebo torna a Sutri, inaugurata l'esposizione
Roma, (askanews) - Dopo oltre 100 anni l'Efebo di Sutri torna a casa. Questa volta, però, non sarà una semplice esposizione temporanea come quella che ci fu nel 2012. Ora l'impegno di tutti sarà quello di riportarlo definitivamente nel Museo del Patrimonium di Sutri, a pochi metri da dove, nel novembre del 1912, due contadini ritrovarono la statua in bronzo che risale al primo periodo imperiale.
Su questo punto hanno annunciato il loro impegno Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro, Antimo Cesaro, sottosegretario ai Beni Culturali del Governo Renzi, e l'ex ministro della Cultura ed ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, che questa mattina hanno inaugurato la mostra nel comune della provincia di Viterbo.
La statua, alta circa 80 centimetri, rappresenta una figura maschile giovanile nuda, in posizione eretta, con il braccio destro sul capo e il sinistro piegato in modo da portare ad altezza del volto un oggetto ora mancante che probabilmente era uno specchio.
Sulla necessità di lavorare per costruire una sana economia della cultura è intervenuto Cesaro: Una sana economia della cultura ha bisogno di due cose: la grande bellezza del nostro patrimonio storico e artico che deve rappresentare un volano per i nostri territori e poi c'è bisogno del capitale umano. Coniugare queste due prospettive rappresenta il futuro del nostro paese su cui vogliamo scommettere anche lavorando in sinergia col privato.
Il rientro dell'Efebo a Sutri ha visto impegnato in prima linea Emmanuele Francesco Maria Emanuele.
Sono felice di averlo fatto - ha spiegato - visto che alla città di Sutri sono particolarmente legato con un impegno che da circa 30 anni mi vede attento a valorizzare il territorio: la chiesa di San Francesco, la cripta paleocristiana e il lavatoio sono tutte testimonianze del mio impegno negli anni.
L'ex ministro Francesco Rutelli, ha spiegato la necessità di dar vita a una rete capace di creare lavoro e sviluppo intorno al patrimonio artistico e culturale.
Io stesso mi sono battuto negli anni passati perchè da un caveau dove non era nemmeno visibile, questo capolavoro tornasse dal luogo da cui proviene e permettesse a questo territorio di avere un elemento decisivo in più per essere valorizzato. Da questo punto - ha concluso Rutelli - può partire davvero una rete di valorizzazione che cra lavoro, sviluppo, migliora l'identità antica e la rende contemporanea.
Bolsena - Presepe Vivente 2014
Bolsena - Le immagini del Presepe Vivente organizzato dall'Assessorato al Turismo, Proloco e l'Associanzioni Rioni Castello, San Giovanni e San Rocco.
Tuscia Fotografia ringrazia i personaggi e gli organizzatori che hanno reso possibile, con la loro disponibilità, la realizzazione di queste immagini.
© Maurizio Di Giovancarlo
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Castello di Lettere (na)
Castello di Lettere
Storia
Il castello, che sorge ad un'altezza di circa 340 metri, sulla collina di San Nicola del Vaglia, fu costruito probabilmente sotto Mansone I di Amalfi dopo la conquista del borgo di Castrum Licterensis da parte degli Amalfitani: la principale funzione della struttura era quella di confine e prevenire eventuali attacchi dal golfo di Napoli al ducato di Amalfi; il castello inoltre proteggeva entro le sue mura una chiesa, alcune abitazioni e diverse botteghe. Con l'arrivo dei Normanni la fortezza fu ampliata: furono costruite infatti nuove mura, una nuova porta, dotata di ponte levatoio e protetta da un camminamento con arcieri e a poca distanza dal castello fu costruita una cattedrale, in stile romanico, con decorazioni in tufo giallo e verde. Durante la fase Sveva, il feudo di Lettere, passò nel 1263 a Riccardo Filangieri: a lui si devono la costruzione del mastio e di una torre. Con l'arrivo degli Angioini, il castello fu protagonista nella guerra del vespro e venne notevolmente ampliato e strutturato in modo da poter ospitare i nuovi sistemi difensivi: fu ampliata la cinta muraria, costruita una nuova torre nel lato sud, affiancata da due piccole torrette, armate con armi da fuoco e furono costruiti dei corridoi pensili in modo tale da mettere in comunicazione i vari camminamenti. Durante la dominazione Aragonese, persa la sua funzione difensiva, fu trasformato in residenza privata e nelle possenti mura furono aperte numerose finestre; nel 1529, fu venduto a Isabella de Caprone.
Il castello è a forma trapezoidale con quattro torri: una, chiamata Torre del Grano, in quanto utilizzata come deposito del cereale, è più bassa rispetto alle altre tre, le quali presentano una base scarpata; in una torre inoltre è stato ricavato anche un lavatoio in muratura e diverse vasche. Il mastio è a pianta poligonale e fu edificato durante l'epoca sveva, con mattoni di tufo rosso, e ristrutturato durante la fase angioina. Due le porte di accesso: la principale, a saracinesca, di cui rimangono solo gli stipiti ed una, più piccola, situata ad est, andata però completamente distrutta; sullo stesso versante sono ancora presenti le mura con doppia merlatura e torrette. All'interno del castello si notano bassi muretti, quasi certamente basamenti di mura di diverse costruzione e strutture con coperture a volta, probabilmente delle cisterne o una cappella.
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Gora di Gora, i misteri degli antichi mulini (video esclusivo di Linee Future)
Video del vecchio locale dei ritrecini (ruote idrauliche di legno) in cui scaricava l'acqua il bottaccio riempito dalla gora. Siamo sotto all'abitazione di Aldo Del Moro, che ha gentilmente concesso la ripresa. Vedi anche l'articolo su Linee Future: