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Elezioni amministrative, in Sicilia si vota il 5 giugno News Atgv
La giunta regionale ha deciso: il prossimo 5 giugno si vota per le elezioni amministrative. In Sicilia si andrà alle urne per scegliere sindaci e consiglieri comunali. L’eventuale ballottaggio si terrà domenica 19 giugno. La data unica del 5 giugno è stata scelta in modo da farla coincidere con quella delle elezioni amministrative che si terranno nelle altre città d'Italia, dice il governatore Rosario Crocetta. Sono ventotto i Comuni che l’assessorato alle Autonomie locali ha inserito nell’elenco di quelli in cui si votera’. Quattro in provincia di Agrigento: Favara, Porto Empedocle, Canicatti’ e Montevago; uno in provincia di Caltanissetta: Vallelunga Pratameno; tre in provincia di Catania: Caltagirone, Grammichele e Ramacca; due in provincia di Enna: Calascibetta e Barrafranca; undici in provincia di Messina: Capo d’Orlando, Antillo, Caronia, Falcone, Ficarra, Galati Mamertino, Patti, Rodi’ Milici, San Marco D’Alunzio, Sant’Angelo Di Brolo e Torregrotta; uno in provincia di Palermo: Terrasini; uno in provincia di Ragusa: Vittoria; quattro in provincia di Siracusa: Ferla, Lentini, Noto, Sortino; e uno in provincia di Trapani: Alcamo. Nella riunione di ieri la Giunta ha approvato inoltre il piano di ripartizione dei finanziamenti a favore delle scuole di servizio sociale, che riceveranno la somma di oltre un milione di euro. Via libera ai tirocini relativi ai giovani che hanno partecipato validamente alle selezioni del click day del 14 luglio e del 5 agosto 2014. Questa prima fase riguarderà 800 ragazzi, con la previsione di aprire a breve la selezione per la terza finestra.
Palermo - Peculato - Oltre 33 milioni sottratti alla Regione (28.11.12)
- Palermo - In esecuzione di una ordinanza emessa dal G.I.P. di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo siciliano - Dipartimento Pubblica Amministrazione, i Finanzieri del locale Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno perquisito e tratto agli arresti domiciliari un soggetto residente a Bracciano, in Provincia di Roma, il quale, avvalendosi delle Associazioni Temporanee di Impresa (A.T.I.) di cui era Legale Rappresentante in Sicilia, si è indebitamente appropriato di ingente denaro pubblico.
Nel 2003, l'Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali per la Sicilia ha dato in concessione alle 3 Associazioni Temporanee di Impresa riconducibili all'indagato la gestione di alcuni servizi nell'ambito di vari siti di interesse storico - culturale ubicati nelle province di MESSINA (il Teatro Antico di Taormina, il Museo Archeologico di Messina, la Villa Romana di Patti Marina, l'Area Archeologica e l'Antiquarium di Giardini Naxos, la Villa Romana di S. Biagio presso Terme Vigliatore, l'Area Archeologica Halaesa Arconidea di Tusa, il Museo Archeologico Eoliano Bernabò Brea di Lipari), SIRACUSA (la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, il Museo archeologico Paolo Orsi, l'Area della Neapolis e l'Orecchio di Dionisio e l'Area archeologica Castello di Eurialo a Siracusa, l'Area archeologica Teatro Antico presso Palazzolo Acreide, il Museo Archeologico di Lentini e l'Area Archeologica di Megera Hyblea ad Augusta), RAGUSA (il Museo Archeologico Ibleo di Ragusa, la Cava di Ispica a Modica, la Zona Archeologica di Caucana, il Museo Regionale Kamarina e l'Area archeologica in Santa Croce Camerina) e TRAPANI (il Museo Archeologico Baglio Anselmi di Marsala, l'Area Archeologica di Segesta a Calatafimi, l'Area Archeologica di Selinunte e il Museo Regionale Pepoli di Trapani).
La predetta concessione disciplinava, tra l'altro, la gestione degli introiti di biglietteria di ingresso presso i menzionati siti, per la quale era stato stabilito l'obbligo da parte del concessionario di versare le somme incassate entro determinati termini, decurtate dall'aggio riconosciutogli per i servizi prestati, nella misura del 70% alla Regione Sicilia e del 30% ai Comuni ove insistono i predetti siti di interesse culturale.
Al termine delle indagini, consistite in acquisizioni documentali, accertamenti bancari e attività tecniche, è emerso che l'indagato, dal 2004 al 2011, non ha versato ovvero ha versato con notevole ritardo gli introiti di biglietteria spettanti alla Regione Siciliana e ai vari Comuni, per un importo complessivo di 33 milioni di euro.
In particolare, ammonta a 19 milioni di euro l'importo del denaro di cui aveva la disponibilità per ragioni derivanti dal proprio ruolo di incaricato di pubblico servizio, di cui il soggetto si è personalmente e indebitamente appropriato, mentre altri 14 milioni sono stati dallo stesso versati ma con notevole e ingiustificato ritardo.
I 19 milioni di euro complessivamente non versati dall'indagato hanno cagionato un corrispondente ammanco di 14 milioni di euro circa nel bilancio regionale e di 5 milioni di euro nei bilanci comunali.
Le indagini proseguono ad ampio raggio, non potendosi escludere la sussistenza di ulteriori reati e l'eventuale coinvolgimento di altre persone in concorso con l'indagato.(28.11.12)