Nuovo appello dell'Arcivescovo di Pisa per la chiesa chiusa di San Francescodi a Pisa
L'Arcivescovo di Pisa S. Ecc. Mons. Giovanni Paolo Benotto ha lanciato un nuovo appello per la chiesa chiusa di San Francesco a rischio crollo, chiedendo a tutte le parti di trovare un immediata intesa.
A quasi un anno (4 ottobre per la festa di San Francesco), dalla prima tirata d'orecchi a chi di dovere. l'Arcivescovo rilancia un nuovo appello per la chiesa di San Francesco.
L'ha fatto alle telecamere di 50 Canale al termine della celebrazione per la festa di San Lussorio al Parco Presidenziale di San Rossore.
Si muoverà qualcosa?
La prossima festa di San Francesco (4 ottobre) è vicina e chissà cosa potrebbe dire l'Arcivescovo ai parrocchiani, ma soprattutto alle Autorità, visto che tutti hanno messo in mezzo scuse pur di non intervenire come invece dovrebbero fare.
E se nel frattempo - come disse lo stesso Arcivescovo - la chiesa dovesse venire giù?
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Festa di San Francesco 2016: Omelia dell'Arcivescovo di Pisa
Come tutti gli anni nella nostra parrocchia nel pomeriggio del 4 ottobre si è celebrata la festa di San Francesco, titolare della nostra Parrocchia e Patrono d'Italia.
A presiedere la cerimonia il nostro amato Arcivescovo, Mons. Giovanni Paolo Benotto, alla presenza del Gonfalone del Comune di Pisa e dell'Assessore Andrea Sermonti che ha deposto ai piedi della statua di San Francesco un omaggio floreale del Comune.
Vi proponiamo l'omelia integrale tenuta dall'Arcivescovo.
Riprese di Franco Mariani.
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Santa Messa finale della #missionegiovanipisa
Santa Messa finale della #missionegiovanipisa celebrata da S.E. Mons. Giovanni Paolo Benotto nella Cattedrale di Pisa la Domenica della Palme 13 Aprile 2014
FLASH MOB - Corso Italia a Pisa #missionegiovanipisa
La Missione Giovani è a Pisa!!
Frati, suore e giovani ballano in piazza Garibaldi a Pisa per gridare a tutti Esci fuori!.
Vi aspettiamo tutti a partire da martedì 8 Aprile 2014 alla Stazione Leopolda a Pisa!!
Santa Messa a Sant'Anna di Stazzema - La GMG di Rio... a Pisa!
Il nostro Arcivescovo, S. E. Mons. Giovanni Paolo Benotto presiede la Santa Messa nella Chiesa di Sant'Anna di Stazzema. - Sabato 27 Luglio 2013
FLASH MOB - Piazza del Duomo a Pisa #missionegiovanipisa
La Missione Giovani è a Pisa!!
Frati, suore e giovani ballano in piazza Garibaldi a Pisa per gridare a tutti Esci fuori!.
Vi aspettiamo tutti a partire da martedì 8 Aprile 2014 alla Stazione Leopolda a Pisa!!
Conferenza Stampa Missione Giovani Pisa - Esci fuori!
Conferenza Stampa per il lancio della Missione Giovani di Pisa 2014 - Esci fuori!
Il 24 Gennaio 2014 l'arcivescovo di Pisa S.E. Mons. Giovanni Paolo Benotto insieme alla Pastorale Giovanile diocesana (don Claudio, sr Donatella, Francesco, Stefania e Andrea) e ai frati minori (fra Alessandro) presentano l'iniziativa della Missione alla stampa.
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Messaggio dell'Arcivescovo a 100 giorni dalla Missione Giovani di Pisa 2014
Il nostro Arcivescovo S.E. Mons. Giovanni Paolo Benotto risponde ad alcune domande e ci racconta perchè ha voluto la Missione Giovani a Pisa e cosa si aspetta dalla Missione.
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Pisa - Archivio Storico Diocesano
L'archivio conserva, oltre al fondo diplomatico costituito da 3.000 pergamene dal 720 al 1700, visite pastorali ( 1462-1963 ), carteggio (secc. XVIII-XX), atti notarili (1612-1630), inventari (1375-1829), cause di beatificazione (1712), cause civili e criminali (1304-1885), atti beneficiali (1368-1911), matrimoniali (1560-sec. XX), documentazione relativa a SS. Messe (1712-1902), clero e ordini religiosi (1560-1745), e altro materiale miscellaneo.
Vi si trovano inoltre la documentazione relativa alla Mensa, all' Università di Pisa di cui l'arcivescovo era cancelliere (1463-1859), quella del Capitolo, quella del Convento e Seminario di S. Caterina, la cui amministrazione fu unita nel 1908 a quella della Mensa (1274-1814) e quella dell' Università dei cappellani, depositata nel 1965-1970, comprendente anche i Campioni dei beni dei monasteri di S. Stefano Fuori le Mura e di S. Croce in Fossabanda e i registri amministrativi della basilica di S. Pietro a Grado . E' attualmente in corso un'operazione di deposito dei complessi archivistici prodotti dalle parrocchie della diocesi, allo scopo di garantiene una migliore conservazione e fruizione. Questa fase è stata preceduta dal censimento di tutti gli archivi parrocchiali, i cui risultato sono raccolti nella pubblicazione Il censimento degli archivi parrocchiali dell'arcidiocesi di Pisa, a cura di Hyperborea s.c., Pisa, 2008. Al momento sono presenti nell'archivio arcidiocesano 33 fondi parrocchiali, dotati di inventario analitico e cartellinatura, fra cui quello di S. Ranieri, parrocchia del Duomo, dove si trova la registrazione dei battesimi di tutti i nati nella città di Pisa dall'anno 1458 all'anno 1911, epoca in cui vennero concessi i fonti battesimali ad ogni parrocchia diocesana. L'archivio diocesano è quindi ormai divenuto un archivio di concentrazione, di consistenza complessiva di circa 8300 pergamene e oltre 12000 unità archivistiche su supporto cartaceo.
Transito di San Francesco 2016: Omelia dell'Arcivescovo di Pisa
Come tutti gli anni nella nostra parrocchia la sera del 3 novembre si è celebrato il Transito del serafico San Francesco, titolare della nostra Parrocchia e Patrono d'Italia.
A presiedere la cerimonia il nostro amato Arcivescovo, Mons. Giovanni Paolo Benotto.
Vi proponiamo l'omelia integrale tenuta dall'Arcivescovo.
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Breve Storia di Pisa
Incerta è l’origine di Pisa.
Esistono tesi di una sua origine ligure e di una greca. Insediamento etrusco e successivamente colonia romana, Pisa fece parte del regno longobardo, dell’impero carolingio e del regno d’Italia. Il Medioevo coincide con il periodo di massima fioritura economica, politica ed artistica, di cui restano vive testimonianze, nella forma urbis del centro storico, nei numerosi edifici religiosi e civili, nelle piazze, nei tipici vicoli stretti che corrono perpendicolari all’Arno, la grande via di comunicazione che per secoli ha brulicato di vita, con i suoi numerosi scali cittadini. Infatti, mentre non restano tracce tangibili dell’insediamento alto medievale, di cui peraltro gli studiosi hanno ricostruito l’estensione, rimangono ampi tratti delle mura comunali, costruite a partire dal 1154-1155 e concluse intorno alla metà del XIV secolo, che dopo aver difeso l’abitato dagli attacchi nemici, per secoli hanno separato la città dalla campagna, ed oggi sono un documento attraverso cui ripercorrere le alterne vicende della storia pisana.
Da sempre città di foce, sorta in ambiente lagunare, la rinascita di Pisa non avviene intorno all’antico nucleo romano ma al fiume che l’attraversa: nella zona nord-est dell’Arno si sviluppa l’abitato di Forisportam e sulla riva sinistra quello di Chinzica, che insieme a Mezzo e Ponte formano i quartieri medievali.
Dall’XI secolo Pisa, importante base navale già in epoca romana, intensifica i commerci nel Mediterraneo riportando con la sua flotta numerose vittorie su città e navi musulmane: a Reggio Calabria nel 1005, in Sardegna nel 1015 e nel 1016, a Bona in Africa nel 1034, a Palermo nel 1063, ad Al-Mahd—ya nel 1087. Le crociate, poi, sono l’occasione per estendere i traffici commerciali nel Mediterraneo orientale e ben presto lungo le coste africane sorgono colonie pisane fornite di grandi magazzini e fondachi, abitazioni e chiese.
Tra i primi comuni sorti in Italia, nel 1092 Pisa vede la sua diocesi trasformarsi in arcivescovado con giurisdizione metropolitana sulla Corsica e sulla Sardegna e l’arcivescovo Daiberto eletto primo patriarca latino di Gerusalemme.
Orientata verso una politica filoimperiale, Pisa è l’unica città ghibellina in Toscana a sostenere apertamente la politica dei sovrani svevi, trovandosi spesso in contrasto con il papato, tanto da meritarsi la scomunica nel 1241, per aver catturato e consegnato a Federico II alcuni alti prelati diretti ad un concilio a Roma.
Il lento declino della città è segnato dalla sconfitta inflitta dalla rivale Genova nella battaglia navale presso le secche della Meloria, nel 1284, in seguito alla quale circa diecimila uomini furono condotti nelle prigioni genovesi, mettendo in ginocchio l’economia pisana. Dopo un breve periodo di ripresa politica ed economica, riaccesa dalla scesa in Italia dell’imperatore Arrigo VII (1310-1313), negli anni successivi avviene la perdita della Sardegna, con grave danno per le finanze del comune; intanto, anche sul piano politico alle antiche istituzioni comunali si succedono nuovi governi signorili, malgrado perduri il forte attaccamento agli ordinamenti del comune garanti di una maggiore libertà, spesso insanguinata da cruenti lotte di fazione. Dopo il breve dominio sulla rivale Lucca (1341-1368) nel 1406 Pisa sarà conquistata da Firenze, iniziando un lungo periodo di profonda crisi che terminerà solo con l’ascesa politica dei Medici.
Dalla seconda metà del Cinquecento si ebbe una ripresa caratterizzata dallo sviluppo dell’Università e dall’istituzione dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, destinato alla lotta per mare contro i Turchi. La città visse la sua vita tranquilla all’ombra del potere dei Medici. Nel 1848 i volontari del battaglione universitario presero parte alla prima fase della guerra contro l’Austria, distinguendosi nella gloriosa battaglia di Curtatone. Pisa ottenne l’annessione al Regno di Sardegna, base del Regno d’Italia proclamato nel 1861. La seconda guerra mondiale portò lutti e distruzioni. Gli aerei alleati bombardarono a tappeto la città, specialmente il 31 agosto 1943, e nell’estate dell’anno successivo Pisa visse la triste esperienza di essere tagliata in due dal fronte bellico.
La ricostruzione fu rapida, anche se i suoi modi suscitarono varie critiche.
San Ranieri di Pisa
Ranieri nacque l'anno 1118.
I genitori, Gandulfo Scacceri e Mingarda Buzzaccherini che appartenevano entrambi a famiglie benestanti, decisero di affiancare negli studi del loro unico figlio don Enrico di San Martino in Kinzica. Ma Ranieri, particolarmente dotato per la musica (imparò a suonare la lira) e per il canto, preferiva i divertimenti e gli svaghi agli studi e agli impegni. A nulla valsero gli sforzi dei genitori di ricondurlo ad un comportamento più cristiano: il giovane pisano trascorse la sua giovinezza trascurando gli insegnamenti dei genitori e quelli di don Enrico.
Fu all'età di 19 anni che Ranieri decise di cambiare radicalmente vita. L'incontro con un eremita di nome Alberto, proveniente dalla Corsica e stabilitosi nel monastero pisano di S. Vito, lo spinse ad abbracciare con convinzione la fede cristiana e porsi così al servizio di Dio. Ricevuto da Dio l'invito a recarsi in terra Santa, Ranieri partì senza indugio.
All'età di 23 anni decise di vivere in assoluta povertà: si liberò di tutte le ricchezze e le donò ai poveri e ai bisognosi. L'unica sua preoccupazione rimase quella di imitare meglio possibile il suo maestro, Gesù Cristo. Indossata la veste del penitente consegnata a tutti i pellegrini che si recavano al monte Calvario, la pilurica, trascorse un lungo periodo presso gli eremiti in Terra Santa, dove compì numerosi miracoli.
Punì il suo corpo con lunghi digiuni, astenendosi normalmente dal cibo tutti i giorni della settimana esclusi il giovedì e la domenica, cercando di vincere l'orgoglio personale dovuto alla fama che già lo circondava presso i fedeli. La rinuncia a sé e il totale servizio a Dio gli consentirono di superare le numerose tentazioni che il maligno non gli fece mai mancare nei 13 anni di soggiorno in Terra Santa.
Tornato a Pisa nel 1154 già circondato dalla fama di santo, continuò ad operare miracoli anche nella città natale: l'ammirazione dei suoi concittadini non poteva che accompagnarlo fino all'ultimo giorno di vita. Ranieri morì dopo sette anni dal suo rientro dalla Terra Santa, venerdì 17 giugno 1161.
Agli occhi dei pisani, Ranieri fu santo già in vita.
Una volta abbandonata la vita terrena, un suo discepolo, il canonico Benincasa, si incaricò di scrivere nel 1162 una Vita del santo, testo che conobbe una certa fortuna per la traduzione del carmelitano fra Giuseppe Maria Sanminiatelli del 1755 e nuovamente edita sempre a Pisa nel 1842. Laico, come numerosi santi di quel secolo, Ranieri fu ricordato dai pisani anche per l'abitudine del santo di donare a chi gli si rivolgeva pane e acqua benedetti, ragione per la quale il canonico Benincasa chiamava il santo Ranieri dall'Acqua (forse immaginandone il cognome, ma certamente attestando l'abitudine dei prodigi per mezzo dell'acqua da lui benedetta).
Nel 1632 l'Arcivescovo di Pisa, il Clero locale, il Magistrato pisano, coll'annuenza della sacra Congregazione dei Riti elessero Ranieri patrono principale della città e della diocesi. Il 1689 venne decisa la traslazione del suo corpo, che fu definitivamente collocato sull'altare maggiore. Durante la notte della traslazione i pisani illuminarono le loro case per rendere omaggio alla figura del loro santo più amato.
Pisa e Roma - Madri e Figlie
Furono molti i tentativi da parte di Pisa nel corso del XII secolo di accreditarsi come “seconda Roma”. Il rapporto tra diocesi e papato sono fluttuanti, tra controllo e libertà, concessioni e revoche dello status di metropolitana. I pisani sognano addirittura di diventare sede del papato. Se Gelasio II in fuga da Roma soggiorna per alcune settimane a Pisa nel 1118 e vi consacra la cattedrale di Buscheto, è con Innocenzo II che il sogno sembra concretizzarsi. Il pontefice vi soggiorna a più riprese tra 1333 e 1337. Pisa che ha «domato i Punici e soggiogato le isole Baleari – come scrive un cronachista dell’epoca – trionfando per terra e per mare sui pirati e sui malvagi» può ben dirsi baluardo della fede. «I Pisani – scrive in catalogo Mauro Ronzani – si erano convinti che la propria città poteva essere ormai considerata una “nuova Roma”, ben più degna della “vecchia” di ospitare» il papa: «l’idea che le imprese militari contro i saraceni dall’inizio del secolo XI in poi fossero paragonabili alle gesta di Roma antica circolava già da tempo negli ambienti cittadini colti, ma ora essa acquistava un nuovo significato, candidando Pisa a essere la sede più degna del papato».
«Città ghibellina – scrive Collareta – la Pisa dei secoli d’oro guarda a Roma come centro ideale dell’impero oltre che come sede effettiva del vicario di Cristo e di conseguenza tende a leggere l’autorità papale più come garanzia di fede che come un qualsivoglia potere politico ». È l’imperatore il riferimento politico di Pisa, e in mostra ci sono i frammenti, potenti, della lunetta scolpita da Giovanni Pisano per la porta di San Ranieri della cattedrale, destinata a salutare l’ingresso di Enrico VII di Lussemburgo, l’«alto Arrigo» dantesco su cui molte speranze si appuntarono, tragicamente deluse dalla morte improvvisa nel 1313. Enrico che riposa nella cattedrale pisana, nel monumento funebre di Tino da Camaino. E per la prima volta sono esposti alcuni elementi del corredo funebre, ritrovati nella ricognizione dell’ottobre 2013: le insegne imperiali in argento dorato e il telo funebre, raro e prezioso drappo di seta operata di manifattura spagnola del XII secolo.
È proprio nella figura di Pietro che troviamo marcata la fedeltà al solo potere spirituale. La esemplifica in mostra la bella tavola, risalente agli anni 1325-1330, di Francesco di Traino in cui il santo è ritratto di tre quarti con un volto bonario incorniciato da barba e capelli bianchi. «Fino all’età di Bonifacio VIII – scrive Collareta – tale aspetto non differisce dai tipi diffusi un po’ ovunque nell’Occidente latino. Quando però le ambizioni di quel pontefice e dei suoi successori immediati arrivano a farsi sentire fin nei dettagli dell’iconografia le resistenze che a tale proposito si registrano nell’arte pisana segnano una convinta adesione di quest’ultima al prevalente sentire locale». In sostanza la pittura della città ghibellina non registra l’innovazione iconografica introdotta da Giotto in città guelfe come Roma, Bologna e Firenze, dove san Pietro è raffigurato con una triplice tonsura ( corona in latino), riflesso dell’introduzione da parte dei pontefici di una seconda e poi di una terza corona sulla tiara.
La disfatta della Meloria contro Genova nel 1284 aveva però già avviato il lungo tramonto della potenza militare e mercantile della repubblica marinara, conclusosi nel 1406 con il definitivo passaggio sotto Firenze. Da allora in poi i rapporti con Roma saranno soprattutto artistici e culturali e assai meno di natura politica (a meno di non riconoscervi l’estremo fenomeno di una ricerca di orgogliosa autonomia rispetto all’egemonia fiorentina).
***** PISA (2/5): IL DUOMO Cattedrale di Santa Maria Assunta - INTEGRALE (UNESCO)
Cattedrale Metropolitana Primaziale di Santa Maria Assunta
Duomo di Pisa
Stato Italia Italia
Regione Toscana Toscana
Località Pisa
Religione Cristiana cattolica di rito romano
Titolare Maria Assunta
Arcidiocesi Pisa
Consacrazione 1118
Stile architettonico Romanico pisano
Inizio costruzione 1063
Completamento 1092
Sito web
opapisa.it/en/square-of-miracles/cathedral
Il duomo di Santa Maria Assunta, al centro della Piazza dei Miracoli, è la cattedrale medievale di Pisa nonché chiesa primaziale. Capolavoro del romanico, in particolare del romanico pisano, rappresenta la testimonianza tangibile del prestigio e della ricchezza raggiunti dalla Repubblica marinara di Pisa nel momento del suo apogeo.
TG Pisa 24/12/2015
1 Natale: il messaggio dei Vescovi
2 Tentata rapina a Ponsacco, fanno saltare la cassaforte
3 Geofor: assemblea dei soci, ora è pubblica al 100%
4 Perignano: presepe provocatorio allestito da Don Armando Zappolini
5 Cascina,una mostra sui presepi alla scuola Santa Teresa
6 Una biblioteca da difendere, conferenza coordinamento dei lettori
7 Ippica: le corse a San Rossore, domenica l'ultima giornata del 2015
Io che cosa posso fare Tavola Rotonda - La GMG di Rio... a Pisa!
Tavola Rotonda, alcuni ragazzi ci raccontano le loro esperienze di missione: Anna che ha partecipato ad alcune misioni umanitarie in Africa, Giusy volontaria nelle carceri, Linda di Libera Versilia e Caterina della Caritas diocesana. Giovedì 25 Luglio 2013
Messa Inizio Anno PG 2013 e presentazione della Missione Giovani
Santa Messa di Inizio Anno della Pastorale Giovanile assieme ai giovani dell'UNITALSI Toscana presieduta da S.E. Mons. Giovanni Paolo Benotto nella Chiesa di Santa Caterina il 26 Ottobre 2013 e Presentazione della Missione Giovani, Esci fuori!
#escifuori #missionegiovanipisa
RAP Caccia al Tesoro - La GMG di Rio... a Pisa!
RAP sulla Giornata Mondiale della Gioventù scritti durante la Caccia al Tesoro per le strade di Pietrasanta dai ragazzi che hanno partecipato a La GMG di Rio... a Pisa - Mercoledì 24 Luglio 2013
Pisa OMV ITALIANO
Lo sapevi che gli Oblati di Maria Vergine sono stati a Pisa, in Italia da oltre 100 anni? In questo video, P. Nicola Gregorio, OMV, ci parla del ministero OMV nella Parrocchia Ss. Jacopo e Filippo, e P. Roberto Jokanovich, OMV, ci parla del ministero OMV all'Istituto Lanteri.
Lectio Giovani Avvento - 9 Dicembre 2015
Lectio Giovani - Beati i Puri guidata dal nostro Arcivescovo S. E. Giovanni Paolo Benotto