Caserta - Una navetta da Napoli per Reggia e Outlet Marcianise (01.12.16)
- Caserta - La meravigliosa Reggia vanvitelliana e La Reggia Designer Outlet unite in un progetto che si pone l’obiettivo di promuovere la cultura di Caserta e Napoli, offrendo a cittadini e turisti l’opportunità di raggiungere la destinazione a bordo di una navetta con due fermate.
In un’ottica di promozione e valorizzazione del territorio nell’aspetto che più lo caratterizza, la cultura, e in linea con le ultime tendenze che vedono sempre più il privato a sostegno del pubblico, La Reggia Designer Outlet si pone al fianco della Reggia di Caserta, attraverso l’ideazione di una serie di progetti che tendono a portare un pubblico sempre più ampio nel prestigioso sito vanvitelliano; e dei monumenti di Napoli, con un punto di partenza individuato nel prestigioso Maschio Angioino.
Il gemellaggio tra i due territori, sotto l’egida della cultura, è stato illustrato, nel corso di un incontro con la stampa, da Stefano Vaccaro (Centre Manager La Reggia Designer Outlet), dal direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori, dall’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele e dall’assessore alla Cultura del Comune di Caserta Daniela Borrelli.
“La navetta partirà da Napoli, fermata al Maschio Angioino, tutti i giorni alle 10.30 – spiega Stefano Vaccaro –. Alle 11.40 arriva alla Reggia Designer Outlet e alle 12.10 parte alla volta della Reggia di Caserta, dove sosterà 4 ore per permettere a napoletani e turisti di visitare il meraviglioso sito vanvitelliano. Alle 16.40 ritorno alla Reggia Designer per coloro che si saranno dedicati a qualche ora di shopping e ripartirà per Napoli. Questa tratta verso la Reggia di Caserta è resa possibile grazie alla partnership con Di Sarno Group che, per accompagnare gli ospiti alla Reggia vanvitelliana, non prevede alcun costo aggiuntivo al biglietti di 15 euro andata e ritorno. I passeggeri avranno una serie di agevolazione dal Centro McArthurGlen della Campania, dal welcome gift alla privilege card che gli consentirà un 10% di sconto oltre il prezzo outlet”.
“Consapevole del fatto che siamo tutti collegati culturalmente alla metropoli Napoli, ora questo collegamento inizia a diventare reale grazie al lavoro della Reggia Designer Outlet in partnership con Di Sarno Group – dichiara il direttore della Reggia di Caserta di Mauro Felicori –. La collaborazione Caserta-Napoli è una grande collaborazione, per le eccellenze storico-culturali che accomunano i due territori; e una delle questioni che sicuramente va affrontata con serietà è quella della mobilità. A chi pensasse che il varo di oggi sia una piccola cosa si sbaglia. Non è una cosa che da sola cambia tutto ma è una cosa giusta, nel momento giusto ed è un messaggio giusto. Napoli-Reggia Designer Outlet-Reggia di Caserta e al contrario. Bisogna gestire con attenzione e insieme il sistema che può fare solo bene all’economia”.
“Questo è stato un anno formidabile intorno al trecentesimo dalla nascita di Carlo di Borbone, argomento che unisce i due territori di Napoli e Caserta – dichiara l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele – Celebrazioni che proseguiranno con altri grandissimi eventi fino a fine anno. L’asse tra la Reggia e il Vesuvio fornisce una visione interessante di unione tra territori. Il nostro modello deve essere sempre Parigi con le sue infrastrutture. Sottolineo l’intelligenza, la lungimiranza dell’iniziativa privata che agisce sulla promozione turistica del territorio colpendo uno degli aspetti più complicati: la mobilità”.
Il “patto di alleanza” inizia concretamente con il percorso in navetta, con partenza da Napoli, tutti i giorni alle 10.30, ma affonda le sue radici in un primo appuntamento che ha unito le due Regge già a maggio, quando La Reggia Designer Outlet, da sempre vicina alle eccellenze del territorio, è stata partner della Reggia di Caserta in occasione della Mostra Terrae Motus. (01.12.16)
Tour Virtuale - Reggia di Caserta 360°
La Settimana del PNSD - Reggia di Caserta (con alcuni ambienti non visitabili dal pubblico)
Video realizzato con la collaborazione di:
ITS VR
DAF - Digital Art Factory
Springo studio
MASCHIO ANGIOINO, NAPOLI - Arco di Trionfo ripulito dopo denunce di V.A.N.T.O. (Maggio '09)
Angelo Forgione al microfono di Cristiana Barone (TelecapriNews)
San Tammaro (CE) - La Reale tenuta di Carditello
- San Tammaro (CE) - La Reale tenuta di Carditello era una vasta porzione, in parte acquitrinosa, della pianura delimitata a settentrione dal fiume Volturno, ad oriente dal monte Tifata e dai suoi colli, a meridione dall'antico fiume Clanio, oggi Regi Lagni, e ad occidente dal mar Tirreno. Essa ospitava una dinamica azienda agricola, ben progettata nelle infrastrutture edili e ben organizzata negli allevamenti di pregiate razze equine, nella produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli e caseari.
La Reggia di Carditello, situata a circa 4 km ad ovest dell'abitato di San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli e poi trasformato per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1752) in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. Era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni seminatori, e si estendeva su di una superficie di 6 305 moggia capuane, corrispondenti a circa 2 100 ettari. Era animato da un discreto numero di persone dedite alla conduzione dell'azienda. Carditello era uno dei siti reali che si fregiava del titolo di Reale Delizia perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva una piacevole permanenza al re e alla sua corte per le particolari battute di caccia che i numerosi boschi ricchi di selvaggina permettevano.
Il fabbricato è stato costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli. L'area antistante, formata da una pista in terra battuta che richiama la forma dei circhi romani, abbellita con fontane, obelischi ed un tempietto circolare dalle forme classicheggianti, era destinata a pista per cavalli. (26.09.10)
Inaugurazione dell'ospedale sanatoriale dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale intitolato a
Giornale Luce B0697 del 19/06/1935
Descrizione sequenze:carrellata sulla palazzina dell'ospedale sanatoriale intitolato a Vittorio Emanuele III ; arrivo del Duca d'Aosta, del sottosegretario ai Lavori Pubblici e delle altre autorità per l'inaugurazione dell'ospedale ; alcuni settori della palazzina ; gli interni dell'ospedale: corridoi, le sale, le stanze e la cucina ; la cappella dell'ospedale ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Maria Sofia delle Due Sicilie, una regina contro il Risorgimento
Anno di produzione 2010, regia di Alberto Castiglione. Italia/Germania
Festival dell'Europa III edizione - IL VIAGGIO
I VINCITORI DELLA TERZA EDIZIONE hanno visitato, durante la festa dell'Europa, le istituzioni dell'UE a Bruxelles. Di seguito l'elenco dei partecipanti.
per la categoria fotografia
1° classificato l’IISS Francesco Saverio Nitti di Napoli con la fotografia dal titolo “Looking for Marinella Park”
2° classificato il Liceo scientifico Vittorio Imbriani di Pomigliano D’Arco con la fotografia dal titolo “La semplicità è nelle cose belle”
3° il Liceo Don Lorenzo Milani di Napoli con la fotografia dal titolo “Spiraglio”
per la categoria videoreportage
1° classificato il Liceo statale Alessandro Manzoni di Caserta con il videoreportage dal titolo “Ieri patrimonio borbonico, oggi patrimonio europeo”
2°e 3°classificato exequo
il Liceo Elsa Morante di Napoli con il videoreportage dal titolo “Reportage Le Vele”
il Liceo Scientifico Statale Filippo Silvestri di Portici con il videoreportage dal titolo “Bosco di Portici”
La Commissione di valutazione ha inoltre stabilito di conferire una menzione speciale ai seguenti lavori:
Liceo scientifico Piero Calamandrei di Napoli con il videoreportage dal titolo “Osservatorio Vesuviano”
Liceo classico Francesco De Sanctis di Salerno con il videoreportage dal titolo “ripARTire”
Liceo statale Giuseppe Mercalli di Napoli con il videoreportage dal titolo “L’Oro di Scampia”
GUARDA LA VETRINA DI TUTTI I LAVORI PRESENTATI ALLA TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO
(2 Parte ) Concerto Belvedere in... Canto Orchestra 'O Sole Mio di Mimi' Palmiero
(2 Parte) Concerto BELVEDERE IN... CANTO
Orchestra 'O Sole Mio di Mimi' Palmiero
Gran Concerto nel Real Sito Borbonico del Belvedere di San Leucio di Caserta
Festeggiamenti per i 25 anni dell' AVIS Caserta .
Canzoni ,poesie ,tammurriate e danze con chitarre, mandolini ,violini tammorre e ballerine.
Miserere di Sessa Aurunca - rassegna Anime in Transizione - Purgatorio ad Arco (Napoli)
Nella penitenza ritroviamo quella unità che nella vita di tutti i giorni abbiamo perso. Questo per noi è il Purgatorio. Pasquale Ago
Il Complesso museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco ospita una delle realtà più studiate al mondo nell'ambito storico musicale ed etnomusicologo. Il canto del Miserere è, secondo la tradizione, gelosamente custodito dall'Arciconfraternita del SS. Crocifisso che ne salvaguarda il valore simbolico-rituale-musicale, secondo il rispetto di una rigida ritualità che prevede, tra l'altro, la trasmissione orale del canto all'interno dei componenti della confraternita. Ogni Venerdì del periodo di Quaresima, sino al completamento dell'esposizione dei Misteri, e durante la processione del Venerdì Santo, tra i stretti vicoli della Sessa antica dove ogni angolo parla di storia (romana, normanna, spagnola, borbonica) è possibile sentire questo canto struggente, drammatico, affascinante e misterioso che fa da arcaico richiamo alla preghiera ed alla penitenza.
Il 29 marzo 2014, in via del tutto eccezionale, l'Arciconfraternita si è esibita nel luogo in cui si è radicato il culto delle anime pezzentelle: ancora una volta il Purgatorio ad Arco diventa luogo d'incontro, di relazioni, nel quale a dialogare stavolta saranno due delle più struggenti e misteriose forme di devozione popolare, ognuna delle quali attira fedeli da ogni parte d'Italia e del mondo.
La chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, a Napoli, il cui Ipogeo ospita il culto delle anime pezzentelle, è sempre stata un luogo di tutti, un punto centrale nel tessuto urbanistico della città greco/romana. Un luogo con una propria scansione del tempo, con una propria liturgia, puntellata da una serie di appuntamenti strettamente legati alla funzione che la chiesa riveste: occuparsi dei morti che tribolano; di coloro che, pur morti, sono anime in movimento, in transizione.
Situata in via Tribunali, nel cuore del centro antico di Napoli, è una chiesa dedicata alla morte, ma piena di vita. La condizione transitoria delle anime, le dovute tribolazioni e la desiderata ascesa hanno prodotto quel forte, unico, straordinario legame tra i vivi e i morti che ha fatto nascere il culto delle anime pezzentelle.
La rassegna ANIME IN TRANSIZIONE diventa un'occasione per approfondire il tema del Purgatorio: agli artisti viene chiesto di entrare liberamente in relazione con questo luogo, a cogliere la funzione che ha avuto nel corso dei secoli e che può continuare ad avere, oggi, come spazio che accoglie, che mette in relazione con l'altro; un luogo transitorio, dove può avere inizio una trasformazione.
Proprio come il Purgatorio.
Coordinamento - Salvatore Illiano
Organizzazione - Daniela d'Acunto / Opera Pia Purgatorio ad Arco ONLUS
Direzione scientifica - Francesca Amirante / Associazione Progetto Museo
Ufficio stampa - Alessandra Cusani
Video - Gennaro Cimmino
Aversa (CE) - Sagliocco: Non sono un sindaco podestà (14.06.13)
- Aversa (Caserta). Sindaco podestà, sindaco decisionista, sindaco che non concede spazio -sui media- a consiglieri e assessori, sindaco a cui fanno opposizione parte dei consiglieri della sua maggioranza aderenti al Pdl, sindaco che liquida i collaboratori soprattutto quelli che avevano affiancato chi lo ha preceduto alla guida della città per cancellare anche la memoria dell'ex primo cittadino, sindaco che non ha presentato un proprio piano economico gestionale, che non ha presentato un piano triennale suo, ricalcando quello di chi lo ha preceduto. Chiacchiere o fatti? Abbiamo girato la domanda al sindaco. (14.06.13)
21 Giugno 2015 Gemellaggio Antoniano BRUSCIANO - CAVA DE TIRRENI
21 Giugno 2015
Gemellaggio Antoniano tra Brusciano e Cava De Tirreni
Don Luigi Petrone invita al Santuario il Giglio di Brusciano
La canzone d'occasione per l'alzata porta per titolo N'zieme co Santo (13 Giugno)
Scritta e Musicata da Fiore D'Amore
Il meridiano di Napoli del cartografo Rizzi-Zannoni
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ASSE DI SUPPORTO, RIFIUTI E DEGRADO TRA NAPOLI E CASERTA
ASSE DI SUPPORTO, RIFIUTI E DEGRADO TRA NAPOLI E CASERTA: ATTESA PER LA MESSA IN SICUREZZA
ARPINO e ISOLA DEL LIRI in Ciociaria - HD
© CLAUDIO MORTINI -
Arpino è uno dei più antichi centri della provincia di Frosinone. La sua altezza rispetto alla vallata permette di ammirare un incantevole panorama. Città fortificata, l'acropoli sorge nella loc. Civitavecchia, a 630 m., roccaforte dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani con le caratteristiche mura poligonali o ciclopiche, nelle quali si apre una originale porta a sesto acuto. Il vasto territorio arpinate ha dato i natali a uomini che si sono distinti nella politica romana, Caio Mario, M. Tullio Cicerone e Marco Vispanio Agrippa.
Nel Medioevo, Arpino venne scelto per le sue caratteristiche difensive. Dopo aver fatto parte del Ducato Romano, cadde sotto il dominio di Gisulfo II. Divenne terra di conquista da parte dei Normanni, degli Svevi e del Papato, feudo dei Conti d'Aquino e di altre casate francesi. Periodi floridi e di grande espansione furono i secoli XVII e XVIII fino all'Unità d'Italia, quando Arpino rientrò nella provincia di Caserta e solo nel 1927 in quella di Frosinone.
Le sue tappe storiche sono facilmente individuabili percorrendo le vie cittadine poiché perfettamente integrate le une sulle altre senza mai stravolgersi, dalla rocca fortificata ai nostri giorni. Vedendolo da lontano, si presenta in una forma allungata ben inserita e incastrata nei tre spuntoni rocciosi più bassi (i tre quartieri: Civita Falconara, Quartiere Arco e Quartiere Colle) mentre a dominare su tutto si intravede l'Acropoli di Civitavecchia.
La Chiesa di San Michele ricalca un tempio pagano: la sua antichità è testimoniata da fonti scritte ed è stata residenza del vescovo di Sora nel 1400, ma subì diversi cambiamenti quando venne restaurata nel Settecento, dopo il terremoto del 1654. Altri edifici storici sono il Palazzo Quadrini Borromeo, il Palazzo Merolle, il Castello di Ladislao del XIII secolo e il Museo della Liuteria. La cittadina di Arpino è insignita della bandiera arancione, simbolo di città turistica della provincia di Frosinone.
La storia di Isola del Liri, abitata anticamente dai Volsci, presenza attestata archeologicamente da una necropoli rinvenuta nel territorio circostante, è fortemente legata al corso dell'omonimo fiume.
Il paese situato ai confini tra lo stato pontificio e il regno di Napoli è stato teatro di lotte e di brigantaggio, il più conosciuto brigante fu Mammone che in seguito alla proclamazione della Repubblica Romana e di quella Partenopea, schierandosi dalla parte del vecchio regime borbonico e impedendo il passaggio dei Francesi, guidò la popolazione di Isola verso un violento massacro.
All'interno del centro storico, in piazza Venti Settembre, è possibile ammirare la Cascata Grande ed il Castello. A nord ovest della cittadina, sul colle San Sebastiano, si conservano i ruderi di una torre (XI secolo), dedicata alla ninfa Marica, genio tutelare del fiume. Da qui si può ammirare un magnifico panorama del paese e dell'intera vallata. Uno splendido angolo di verde si trova ad ovest di Isola del Liri: il Colle Pagnotta che rientra nelle aree Wilderness, una zona selvaggia preservata dai cambiamenti morfologici e paesaggistici nel corso del tempo.
Il Palazzo Reale di Portici - www vesuvioweb com
La Reggia di Portici è una dimora storica fatta costruire dal sovrano Carlo III, come palazzo reale per la dinastia dei Borbone di Napoli, prima della costruzione della più imponente Reggia di Caserta.
È situata appunto a Portici, comune alle porte di Napoli, all'interno di un ampio parco dotato di un giardino all'inglese e di un anfiteatro.
Musica di Paul Dukas ( 1865 - 1935 ): La plainte, au loin, du faune.
Tenuta Le Fornacelle
A Torre Del Greco (Napoli), su un'altura di 300 metri alle falde del Vesuvio, sorge l'agriturismo per matrimoni Tenuta Le Fornacelle, una speciale location per ricevimenti dove regnano armonia e natura.
Aversa (CE) - La Madonna di Casaluce torna in città (16.06.16)
- Aversa (Caserta) - Torna ad Aversa, come accade da secoli ogni 15 giugno, l’effige della Madonna di Casaluce. La sacra icona resterà nella città normanna fino al prossimo 15 ottobre, quando farà ritorno a Casaluce per rimanervi per otto mesi.
Accompagnata dal vescovo Angelo Spinillo, dal commissario straordinario per il comune di Aversa Mario Rosario Ruffo e dal sindaco di Casaluce, Nazzaro Pagano, l’immagine della Madonna Bruna passerà di mano, tra finte e litigi, dai casalucesi agli aversani all’altezza di un cippo di confine nei pressi della facoltà di architettura, nel rione San Lorenzo, con tanto di cambio di mantello da quello casalucese a quello aversano. Intorno alla piccola ‘Tavoletta” è fiorita anche una leggenda che ne accresce il fascino e la fede.
Si racconta che durante una notte di tempesta, una donna si fosse recata presso il convento dei Celestini di Aversa per chiedere ospitalità, ma fu scacciata perché era vietato l’ingresso alle donne. Sempre secondo la leggenda, la donna giunse fino al monastero di Casaluce dove fu accolta ed ospitata in una stanzetta.
La mattina successiva, in quella camera i Padri Celestini di Casaluce trovarono la piccola Icona al posto della donna. Anche la storia del piccolo dipinto, attribuito addirittura a San Luca, sfocia nella leggenda.
La provenienza dell’Icona è certamente orientale: essa fu portata in Italia dal vicario di Carlo I d’Angiò, Ruggero Sanseverino, che era in missione in Terra Santa. Nel 1297, il figlio di Carlo, Ludovico di Tolosa, diede incarico ad un nobile francese, Beltramo dei Balzo, di custodire con cura l’Icona convento dei Padri Celestíní di Casaluce.
In quel periodo la Sacra Immagine fu mèta di pellegrinaggi di re e regine: Giovanna I, Giovanna II, Alfonso I d’Aragona, Carlo V d’Asburgo e Carlo III di Borbone. Fin dalla sua venuta nell’agro aversano, la sacra Icona veniva ospitata per alcuni periodi dell’anno ad Aversa dove i Celestini si spostavano.
Nel 1722, il 4 maggio, papa Clemente XIV, su richiesta dei Vescovo Niccolò Borgia, dichiarava la Madonna Bruna Patrona della città di Aversa e della diocesi. Intanto, tra Aversa e Casaluce iniziarono a sorgere i primi dissapori in relazione al tempo di permanenza nelle due città. (16.06.16)
Serenissime Danze '800 a Villa d'Asolo 2016
Serenissime Danze '800 a Villa d'Asolo 2016
Napoli Palazzo dello Spagnuolo e Palazzo Sanfelice
Napoli Palazzo dello Spagnuolo e Palazzo Sanfelice
Il palazzo dello spagnolo venne eretto nel 1738 su commissione del marchese di Poppano Nicola Moscati, unificando due lotti ricevuti dalla moglie. Il progetto, compresa la realizzazione della monumentale scala a doppia rampa, definita ad ali di falco, che fu pensata come una sorta di luogo di incontro, in cui avveniva una vera e propria vita sociale, viene affidato così a Ferdinando Sanfelice, mentre a Francesco Attanasio vennero chiesti i lavori di stucco in stile rococò che furono da lui progettati, ma eseguiti successivamente da Aniello Prezioso.
Frequenti erano le visite di Carlo III di Borbone, che nel palazzo cambiava i cavalli per prendere dei buoi, unici animali capaci di portarlo fino a Capodimonte lungo la ripida via Vergini.
Sul finire del secolo venne acquistato da un nobile di Spagna, Tommaso Atienza, il cui soprannome lo Spagnolo è il motivo per cui il palazzo si chiama oggi in tale modo. Il nuovo proprietario realizzò delle opere di espansione del palazzo facendo costruire un ulteriore piano (l'ultimo) e facendo realizzare gli affreschi al piano nobile, andati poi perduti a causa dei cattivi restauri avvenuti nel corso degli anni, e al secondo piano.
Nel 1850 il palazzo fu acquistato dalla famiglia Costa grazie al forte indebitamento di Atienza, il quale raggiunse quello stato, probabilmente, a causa di ingenti spese per le estrose opere di abbellimento del palazzo.
Successivamente, il palazzo (come molti edifici di Napoli), vide la proprietà frammentata in più parti costituendo oggi diverse proprietà private. Solo due appartamenti all'ultimo piano, in fase di restauro, sono riusciti ed esser stati acquistati dalla regione Campania.
Attualmente, il secondo e terzo piano sono sede di un istituendo museo dedicato a Totò, la cui apertura al pubblico viene di anno in anno posticipata. tratto da Wikipedia.
Palazzo Sanfelice
Tra il 1724 e il 1728, Ferdinando Sanfelice progetta la propria abitazione e per la sua famiglia in una zona fuori dalle mura, in un luogo più salubre rispetto all'affollatissimo centro. Il Sanfelice progetta il palazzo accanto ad un preesistente edificio acquistato dai Sanfelice, che quindi viene inglobato nel progetto della sua maestosa residenza. Sui portali gemelli in piperno e marmo sono apposte targhe settecentesche tra le sirene e il balcone del primo piano.
È stato teatro di altri film come Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, Gegè Bellavita di Pasquale Festa Campanile e, nel settembre 2011, sono qui state effettuate alcune riprese della miniserie Pupetta - Il coraggio e la passione con Manuela Arcuri andato in onda in prima TV nel giugno 2013. Nel terzo atto de La gatta Cenerentola (De Simone) di Roberto De Simone la scenografia è ispirata a questo palazzo.
L'800 in Villa Balladoro - Gran Ballo Risorgimentale Contraddanza Romantica
Villa Balladoro Povegliano Veronese ( Vr ) 9 luglio 2016 - Danze Ottocentesche grazie alla Società di Danza di Brescia, con danzatori provenienti da diverse città d'Italia eseguono Contraddanza Romantica - coreografia Fabio Mòllica
Quadrille for orchestra (after G. Donizetti's opera Anna Bolena ) - Strauss Johann .