Arco Normanno - San Giovanni in Fiore pt1
San Giovanni in Fiore e le sue frazioni più antiche
Fantino e Carello, le frazioni più antiche di San Giovanni in Fiore
ANCORA NEVE A SAN GIOVANNI IN FIORE
FIRENZE - Battistero di San Giovanni
FIRENZE - Battistero di San Giovanni 2017.
Filmato con Sony A65 in 1080p.
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riprese aeree con drone a Santa Severina (Crotone - Calabria)
Riprese aeree con drone a Santa Sevierina (Crotone - Calabria) realizzate in occasione del matrimonio di Federica e Giuseppe
Speciale Lanciano (CH) Suonata domenicale della chiesa di San Biagio
Distesa domenicale della campana maggiore, a mezzogiorno.
Alla fine del video riprendo anche il campanile di Sant'Antonio di Paodva, che sta suonando.
Concerto di due campane, con elettrificazione a slancio di Luca De Feudis:
1: campanone anno 1450 fuso dalla fonderia pontificia Marinelli di Agnone
2: campana minore del 1845 fusa dalla fonderia Mari
La chiesa più antica, del 1059[1]. Nel 1096 i Conti normanni Drogone (detto Tasso, o Tassone, o Tascione) e Roberto di Loritello, due fratelli che governavano insieme l'Abruzzo adriatico, la donano al Vescovo di Chieti Rainolfo[2]; il che lascia ipotizzare che sia stata costruita dai Normanni. Nonostante le trasformazioni successive dell'interno a navata unica, la chiesa ha mantenuto l'sterno nell'originale planimetria a capanna con bastioni sui fianchi. Nel 1345 fu costruita l'imponente torre campanaria per volontà di ser Scipio arciprete di Archi. La massiccia molte in laterizio della torre si caratterizza dalle fasce marcapiano dentellate e da due bifore gotiche su ciascun lato. Vi sono tracce all'interno dell'originale decorazione in ceramica policroma. Vi è la statua medievale di San Biagio e la settecentesca Madonna dei Raccomandati di Giacomo Colombo, appartenente all'omonima confraternita lancianese, insieme alla Madonna della Consolazione del 1708. Delle sculture antiche si trova il gruppo gotico dell'Annunciazione, e il fonte battesimale in pietra a forma di conchiglia. La cripta (anticamente cappella di San Giorgio) è stata realizzata sul podio di un tempio romano, ornata da campate con colonnine cilindriche e volte a botte.
La facciata
La chiesa nel 1866 fu soppressa e ridotta a magazzino della caserma dei Carabinieri, e tale rimase sino agli anni '50 del Novecento, quando fu restaurata; tuttavia non ha mai ripreso le antiche funzioni, la messa viene officiata saltuariamente, in particolar modo si ricorda la ricorrenza dell'unzione della gola nel giorno di San Biagio, il 3 febbraio.
Le opere custodite sono:
Due nicchie ad arco a sesto acuto, realizzate in stucco nel XII secolo, riscoperte nel 2004. Mostrano la scena dell'Annunciazione con la Madonna e l'Arcangelo Gabriele, e in alto la figurina del Cristo bambino, l'altra la Crocifissione.
Statua del Cristo crocifisso, del XVII secolo, posta sulla parete d'altare; la statua apparrebbe più antica, per la disposizione a Y del Crocifisso, di chiara derivazione gotica.
Statua di San Biagio vescovo, del XV secolo, secondo alcuni sarebbe da attribuire alla scuola di Nicola da Guardiagrele; il santo è raffigurato assiso sul trono nelle vesti di vescovo, col pastorale e la tiara. Dietro la statua è bucata, conservava un prezioso reliquiario in argento cesellato e lavorato, realizzato sicuramente da Niaocla Gallucci di Guardiagree, oggi conservato nella chiesa di San Nicola di Lanciano.
Statua della Madonna dei Raccomandati, opera di Giacomo Colombo, è di pregevole fattura, in origine si trovava nella chiesa di San Giovanni, sempre nel quartiere, sede della Confraternita dei Raccomandati. Dopo la distruzione della chiesa con i bombardamenti del 1943, la statua fu spostata in Sant'Agostino, e poi ancora nella chiesa di San Biagio. Viene portata in processione il 2 febbraio, giorno della Candelora.
Statua di Sant'Isidorio, opera di Domenico Renzetti, mostra il santo nelle vesti di contadino con ai piedi due buoi. L'altare principale della chiesa è opera recente, di Paolo Spoltore.
Di interesse anche la cripta, antica chiesa di San Biagio, secondo il Sargiacomo era la cappella di San Giorgio dell'VIII secolo, a sua volta ricavata da un sacello con podio, che era dedicato alla dea Minerva. La cappellina è a pianta quadrata, si trova esattamente sotto l'altare maggiore, ed è divisa in varie campate con volte a botte, e colonne portanti cilindriche.
Battistero di San Giovanni | Firenze
Alcune immagini interne del Battistero di San Giovanni a Firenze.
Federico II e il mistero del fiore ottopetalo
Il primo Marzo l'aula delle conferenze sotto l'arco del Duomo ha ospitato la presentazione del libro di Domenico Denora e Michele Tota Federico II di Svevia sotto il segno del fiore. I due studiosi sono alla seconda collaborazione dopo la pubblicazione del testo Il Bàcolo e lo scettro, studio sui regnanti fra feudatari e prelati, che hanno governato Altamura. Il nuovo libro invece si occupa di Federico II e del suo legame con Altamura. Pietro Pepe, già presidente del consiglio regionale, è stato invitato a moderare l'incontro a cui, oltre i due scrittori, hanno avuto la facoltà di intervenire Ferdinando Mirizzi, docente di antropologia culturale presso università di Basilicata e Mara Schiavariello professoressa di materie letterarie presso l'istituto tecnico di Altamura. Dopo la proiezione di un video musicale composto da immagini del medioevo normanno-svevo, tocca al competente intervento introduttivo del prof. Pepe, consigliere del Centro di studi normanno-svevi, incuriosire, divertire e tra il serio e il faceto anticipare che i due hanno in serbo altre sorprese per i lettori, tra cui probabilmente uno studio su Saverio Mercadante, in occasione dell'riapertura del teatro al pubblico; non è forse un caso che i due autori abbiano scelto come copertina di questo libro il sipario del teatro Mercadante, in cui si rappresenta Federico II che assiste alla costruzione del Duomo. La parola passa poi a Michele Tota che con il supporto delle immagini ci racconta la storia degli Altavilla ma soprattutto ci regala uno scoop archeologico: un misterioso fiore fatto di otto petali chiamato per l'appunto ottopetalo, che ricorre sia nei ricami degli abiti che in un anello di Federico II ma soprattutto su di uno stipite della porta maggiore del Duomo di Altamura; il che rafforza l'ipotesi che il Duomo sia stato costruito da Federico II. Una leggenda racconta che a Federico II fosse stata profetizzata la morte in un luogo con il nome di un fiore, come poi effettivamente avvenne a Castel Fiorentino. L'intervento della professoressa Schiavariello è relativo alla poesia siciliana del tempo: tutti gli amministratori e rappresentanti della Magna Curia del tempo erano allo stesso tempo poeti di corte e lasciarono un'importante eredità ai poeti dello stilnovo, tanto che Dante stesso ne darà testimonianza. L'argomento principale di questa poesia, erede a sua volta di quella provenzale, è la celebrazione della donna ma senza riferimenti concreti di spazio e di tempo, una celebrazione astratta che privilegia l'aspetto psicologico dell'innamorato rispetto a quello sociale.
Il professor Mirizzi invece offre un'altra piccola sorpresa alla serata: secondo una piccola ricerca da lui effettuata a supporto delle tesi dei due scrittori, Altamura non è stata rifondata come dice la leggenda perché la salubrità del luogo aveva guarito i soldati di Federico II, ma piuttosto perché voleva costituire un ceto medio e una città ricca, in questo modo si metteva al riparo dai feudatari e dai prelati, e poteva ricavarne un vantaggio fiscale.
Chiude la serata l'intervento di Domenico Denora, che si è occupato della parte giuridica e filosofica del libro: delle costituzioni melfitane, esempio moderno di leggi statali, e della vasta cultura di Federico, dalle lingue alla poesia. Alla fine del suo intervento il professor Denora si chiede come mai la storia di Federico II sia così poco studiata; la risposta è data dalle numerose conquiste che si sono succedute nel sud d'Italia e che hanno sempre cercato di oscurare la figura dell'imperatore. Se dovessimo fare un processo a Federico II sostiene io lo assolverei per la sua cultura, l'interesse per tutte le arti, e la capacità legislativa e diplomatica, ma lo condannerei per la mancanza di capacità politica nel rapporto con il papa, che lo scomunicò rendendogli la vita da imperatore più difficile.
Processione S. Umile - Fuochi pirotecnici
Fuochi pirotecnici realizzati il 25 agosto 2007 a Bisignano al termine della processione di S. Umile
In Viaggio con Te - Novara di Sicilia
Novara di Sicilia è uno splendido borgo situato in provincia di Messina, a cavallo tra i Monti Nebrodi e i Monti Peloritani.
Sebbene il nome possa trarre in inganno, questo paese non ha niente da condividere con la Novara situata in Piemonte. Il nome, difatti, ha subito diverse modifiche nell'arco della Storia: da Noa a Noalia, da Noalia a Nocaria e infine Novara :) Fu poi aggiunto di Sicilia per differenziarla dalla Novara del Nord Italia.
Da questo gustoso borgo si può ammirare uno splendido panorama sulle Eolie e su Capo Tindari da un lato, dall'altro una scorcio davvero interessante sulla Rocca Salvatesta (1340 mt.), la seconda montagna più alta dei Peloritani dopo la Montagna Grande (1378 mt.)
Per l'incredibile scenario in cui tale paese si trova incastonato, le piccole viuzze che si intrecciano l'una sull'altra, per non parlare dell'impianto medievale che si è riuscito a mantenere nel corso dei secoli, Novara di Sicilia rientra nella lista dei Borghi più belli d'Italia :)
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... A te
Campionato 2012-13 Lega Pro Prima Divisione Girone B - Ac Prato-Us Catanzaro 0-0.mpg
Campionato Nazionale Lega Pro Prima Divisione Girone B
XI giornata di ritorno
Ac Prato: 0
Us Catanzaro: 0
AC PRATO: Layeni, Corvesi, De Agostini, Bisoli, Saitta (25'st Lamma), Ghinassi, Casini, Cavagna, Napoli (1'st Carminati), Essabr, Tiboni (44'st Cristofari). A disposizione: Brunelli, Romanò, Palavisini, Cesarini.
Allenatore: Vincenzo Esposito.
US CATANZARO: Pisseri, Catacchini, Squillace (43'pt Orchi), Quadri (45'st De Risio), Conti, Sirignano, Fiore (46'pt Sabatino), Castiglia, Masini, Russotto, Benedetti. A disposizione: Faraon, Papasidero, Carboni, Fioretti.
Allenatore: Francesco Cozza.
ARBITRO: Gianluca Aureliano di Bologna.
ASSISTENTI: Giovanni Pentangelo e Orlando Pagnotta entrambi di Nocera Inferiore.
NOTE: condizioni meteorologiche: vento forte, variabile; condizioni del campo: lento. Ammoniti: Conti e Russotto (C); Corvesi e Cavagna (P). Espulsi: Sirignano per doppio giallo al 39' del primo tempo; Bisoli per fallo su Russotto al 42' del primo tempo. Il tecnico del Catanzaro, Francesco Cozza al 36' della ripresa. De Agostini al 41' della ripresa per doppio giallo. Corner: 5-5. Recupero 2'pt; 4'st. Spettatori 980 per un incasso 7.661 euro.
Intervista Marco De Simone Club Paradiso Acerra
Intervista Marco De Simone Club Paradiso Acerra
Gennaio 1994 - Il Karaoke di Fiorello a San Benedetto
Tra i cantanti anche un futuro consigliere comunale
Mostra Architettura
Tre giovani architetti si sono impegnati nella ricerca di notizie storiche sulla nostra città. Hanno allestito una mostra che rappresenta sicuramente una piccola ma significativa parte del lavoro effettuato.
Samara Challenge, lo scherzo del momento che rischia di trasformarsi in linciaggio
Uno scherzo può rischiare di trasformarsi in un linciaggio? Pare proprio di sì. È il rischio del “Samara challenge”, la burla di celarsi dentro i panni della terrificante Samara del film horror The Ring durante la notte e spaventare le persone. Al rione Salicelle di Afragola, in provincia di Napoli, una ragazzina ha rischiato il pestaggio, ma nelle ultime ore si sono moltiplicate le ‘apparizioni’ di ragazzi che vogliono emulare lo scherzo.
Samara Challenge, lo scherzo del momento che rischia di trasformarsi in linciaggio
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