Santa Maria Capua Vetere (CE), grave incidente all'arco Adriano: muore centauro di 32 anni
SANTA MARIA CAPUA VETERE - Era alla guida di uno scooter Sh 300 insieme con un amico di appena 18 anni quando, per cause ancora da accertare è finito contro uno di due pilastri dell'arco Adriano che delimita il confine tra i comuni di Santa Maria Capua Vetere e Capua . L'incidente si è verificato intorno alle 3 di ieri, i due pare avessero trascorso la serata in una discoteca e stessero facendo ritorno nelle loro abitazioni. Gianluca Nistico, 32enne residente a Santa Maria Capua Vetere, ha perso la vita nel violento impatto.
Vienici a trovare anche sui nostri portali
Le rovine dell'antica Capua.
Giornale Luce B0762 del 09/10/1935
Descrizione sequenze:veduta dell'anfiteatro romano ; immagini dell'anfiteatro visitato da alcune persone ; resti dell'arco di Adriano ; antichi portici romani con visitatori che passeggiano ; immagini di archi e di antichi edifici ; due carri carichi di legna e di fieno trainati da muli passano sotto un antico arco ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
Seguici anche su:
Facebook -
Twitter -
Sito Ufficiale -
Shop Online -
Archivio Storico -
Santa Maria Capua Vetere, il Cie della vergogna
Il 21 aprile il centro di accoglienza campano di Santa Maria Capua Vetere è stato trasformato in un centro di identificazione ed espulsione. Il 26 aprile, presi dal panico, gli immigrati tunisini hanno cercato di scappare. In sessanta ci sono riusciti, quelli che non ce l'hanno fatta raccontano condizioni di detenzione durissime
Moto Club Santa Maria Capua Vetere (Caserta)
Festeggiati gli ottanta anni per lo storico sodalizio del circuito Arco Adriano (20 maggio 2012)
Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere
L’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, il secondo in ordine di grandezza tra tali tipi di monumenti nell’Italia antica dopo il Colosseo (m. 165 sull’asse maggiore, m. 135 su quello minore a livello dell’arena), fu innalzato tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. in sostituzione dell’arena meno capiente risalente ad età graccana, i cui resti sono stati individuati a Sud-Est.
Della sua vicenda edilizia informa un’iscrizione dedicata da Antonino Pio, in parte conservata presso il Museo Provinciale Campano, nella quale si fa menzione dei restauri del colonnato e del nuovo arredo scultoreo fatti eseguire dall’imperatore Adriano. L’edificio, in genere adibito agli spettacoli gladiatori, presentava in origine i quattro ordini canonici (ima, media e summa cavea, attico) di spalti, accessibili attraverso scale interne ed esterne, impostati su altrettanti livelli di gallerie in opus latericium comunicanti, e si apriva in facciata con ottanta arcate realizzate in blocchi di calcare di uguale ampiezza ad eccezione di quelle poste in corrispondenza dei quattro punti cardinali, coincidenti con gli ingressi principali. Esse erano enfatizzate dalla presenza di semicolonne appoggiate ai pilastri in ordine tuscanico, come quelle in parte conservate all’entrata orientale. Le chiavi d’arco dei primi due ordini di archi della facciata erano arricchite da 240 busti a rilievo di divinità, tra le quali: Giove, Giunone, Demetra, Diana, Mercurio, Minerva, Volturno, Apollo, e Mitra, oltre a teste di Pan, satiri e maschere teatrali, nel terzo ordine; di esse se ne conservano solo 20 in loco, poche altre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed al Museo Provinciale Campano, mentre la gran parte furono poi riutilizzate come materiali di spoglio. Il perimetro esterno della platea che circonda l’edificio, realizzata in blocchi di calcare in fasce concentriche, era delimitata da cippi lisci e scolpiti, di cui se ne conserva solo uno con l’immagine a rilievo d’Ercole sulla facciata verso l’anfiteatro ed un altro con Silvano sulla facciata esterna; tra i cippi erano installate transenne per separare il marciapiede dall’area circostante. Le gradinate della cavea erano rivestite in marmo e la summa cavea era sovrastata da un portico ornato con statue e colonne. Le parti ornamentali sono andate quasi tutte perdute ad eccezione di una Venere, il c.d. Adone ed il gruppo di Amore e Psiche; si sono invece conservati i plutei frontonali e le balaustre dei vomitoria (varchi di accesso agli spalti). I primi, collocati in origine sull’architrave della porta, mostrano scene mitologiche e di carattere commemorativo a rilievo; le altre, poste come corrimano ai lati degli ultimi scalini, erano scolpiti su entrambi i lati con animali esotici o con scene di caccia tra animali. Il piano dell’arena era costituito da tavoloni di legno cosparsi di sabbia per consentire lo svolgimento dei combattimenti, al si sotto del quale si sviluppavano i sotterranei, comunicanti tra loro mediante corridoi ed accessibili attraverso quattro scalette presenti negli ambienti di servizio, ubicati dietro il podio ed utilizzati per i macchinari e gli apparati scenici. L’ingresso principale che consentiva di raggiungere i sotterranei e di condurvi le gabbie degli animali senza passare dai porticati è collocato invece sul lato occidentale. Sul lato orientale si trovava anche un condotto di collegamento ad una cisterna costruita in opus reticulatum, nella quale si raccoglieva l’acqua per la pulizia dei sotterranei. Al V-VI secolo d.C., inoltre, risale una cappella ricavata nella seconda navata a Nord dell’ingresso occidentale.
L’anfiteatro nel 456 d.C. subì rovinose distruzione durante il saccheggio di Genserico, ma fu riparato nel 530 d.C. Durante il dominio gotico e longobardo l’edificio continuò ad avere funzione di arena; poi, dopo la distruzione della città nell’841 d.C. ad opera dei Saraceni, venne trasformato in una fortezza. A partire dal periodo della dominazione sveva divenne cava di estrazione di materiali lapidei reimpiegati nella costruzione degli edifici della città. Parzialmente scavato tra il 1811 ed il 1860, fu definitivamente liberato dagli enormi ammassi di terra tra il 1920 ed il 1930, con numerosi successivi interventi di restauro conservativo nel tempo.
I monumenti di santa maria Capua Vetere
DIRITTI RESPINTI, LA STORIA DEL C.I.E. DI SANTA MARIA CAPUA VETERE
Breve ricostruzione della situazione del C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione) appena allestito a Santa Maria Capua Vetere [Caserta].
L'ex Caserma Andolfato è stata allestita inizialmente come C.A.I. (Centro di Accoglienza ed Identificazione): una sigla che non ha formalmente nessuna regolamentazione giuridica per la tutela dei migranti rinchiusi all'interno. Il C.A.I. nasce sull'onda della famigerata emergenza di sovrappopolazione di Lampedusa di aprile e successivamente viene convertito in C.I.E. ( Centro di Identificazione ed Espulsione) in una notte di aprile con un decreto ministeriale.
Nel video vengono mostrate le condizioni delle persone ingiustamente detenute e le rivolte che ci sono state già a pochi giorni dei primi arrivi.
Corrispondenze radiofoniche, immagini dai palazzi di fronte al campo e immagini da alcuni servizi giornalistici, ci restituiscono complessivamente il livello di disumanità e razzismo istituzionale che si raggiunge quotidianamente dentro queste strutture. Strutture che per loro stessa conformazione e destinazione d'uso sono illegali e violano i diritti umani e imprigionano persone che non hanno commesso alcun reato.
Le immagini del C.I.E., dell'ospedale e quelle delle manifestazioni sono di M.I.Na. (media indipendenti napoletani) con le corrispondenze radiofoniche da Radiodimassa.
Le immagini dai cellulari sono state forniteci dalle persone rinchiuse all'interno del campo nel corso degli scontri verificatesi nei primi giorni dall'apertura del campo.
Le immagini di repertorio (a bassa risoluzione) sono di Youreporter e de Il fatto quotidiano
Santa Maria Capua Vetere (CE), bimba cieca muore cadendo dal balcone
ramma a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove una bimba ipovedente di nove anni, è caduta per cause ancora da accertare dal balcone al quarto piano di uno stabile. La piccola è morta sul colpo. Sul posto la Polizia di Stato.
La tragedia è avvenuta in via Luigi Sturzo, non lontano dalla villa comunale di S. Maria Capua Vetere, poco dopo le 18. In villa c'erano numerose persone la cui attenzione è stata richiamata dal tonfo. Sul posto sono giunti immediatamente i soccorritori ma per la piccola non c'è stato nulla da fare. Al momento gli agenti del locale commissariato stanno eseguendo i rilievi per ricostruire la dinamica dell'accaduto.
TONINO RITORNO ASPETTANDO IL BUS S.MARIA CAPUA V.CIARMIELLO TRASLOCHI
Santa Maria C.V. (CE) - Uccide una donna, movente legato alla morte della madre -2- (03.02.14)
- Santa Maria Capua Vetere (Caserta) - Ha sparato e ucciso una 52enne, Annamaria Sales, davanti alla figlia di lei, poi ha confessato il delitto Niko Merola, 21 anni, di Santa Maria Capua Vetere ed è stato arrestato dai carabinieri e dagli agenti del commissariato di polizia. L’omicidio è avvenuto in via Giannotti. La pistola utilizzata dal giovane è stata rinvenuta e sequestrata dai militari dell’Arma.
Merola è figlio di Antonietta Afieri, la donna di 50 anni scomparsa nel giugno 2013 e ritrovata morta il settembre successivo, con una profonda ferita alla testa, lungo un binario nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Santa Maria Capua Vetere.
Il giovane, da quanto si è appreso, riteneva che la donna sapesse qualcosa sulla morte della madre e, nonostante ciò, si rifiutava di rispondere alle sue domande. Questo, secondo quanto emerso dalle prime indagini, sarebbe il movente che ha portato Merola a uccidere la Sales.
Intorno alle 23, Merola si è presentato davanti all'abitazione della donna, al piano rialzato di via Giannotti, forse in uno stato di alterazione provocato dall'assunzione di alcol o droga, per chiedere lumi sulla morte della madre. La donna lo ha respinto non aprendogli la porta di casa. Alle 2.30 il giovane è tornato, ha bussato alla porta ma neppure questa volta la donna ha aperto. A quel punto Merola le ha chiesto se almeno gli facesse accendere una sigaretta dalla finestra. La donna si è affacciata e la discussione è ripresa per poi sfociare in una lite al culmine della quale Merola ha estratto una pistola 7,65 e ha sparato un solo colpo, che ha raggiunto la donna al torace, uccidendola davanti alla figlia di 21 anni, Carmen Capasso. Prima di fuggire, il 21enne si è rivolto proprio alla sua coetanea e le ha detto: Io non ho mia madre e ora anche tu sei senza madre.
Poi si rifugiato a casa del padre, con il quale non convive. L'uomo ha avvertito i carabinieri che, insieme agli agenti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere e della squadra mobile di Caserta, l'hanno fermato con l'accusa di omicidio e porto abusivo d'arma da fuoco. (03.02.14)
Santa Maria Capua Vetere (CE) - Uccide la moglie e poi si toglie la vita (16.01.17)
- Santa Maria Capua Vetere (Caserta) - I corpi di due coniugi, Franco Sorbo, 47 anni, e Teresa Cotugno, di 50, sono stati ritrovati senza vita, all’alba di stamani, intorno alle 4.30, nella loro abitazione di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, in via Galatina.
La donna, riversa sul letto, presentava un colpo di pistola alla testa, mentre il marito si trovava a terra, nella stessa stanza, con accanto una pistola calibro 9x21, probabilmente utilizzata per compiere quello che dovrebbe essere un omicidio-suicidio. A rinvenire i cadaveri è stata la figlia 26enne della coppia, rincasando. I due vivevano insieme alla ragazza e al fratello minore dei lei.
Sorbo, ex guardia giurata, deteneva l’arma legalmente. Delle indagini si occupano i carabinieri della locale compagnia. Secondo le prime informazioni, Sorbo avrebbe lasciato un mazzo di fiori sul tavolo con un biglietto di scuse alla moglie, con la quale, sembra, si era deteriorato il rapporto coniugale. Forse ieri sera avrebbe tentato, invano, di farsi perdonare. A quel punto in lui sarebbe scattato il raptus omicida. (16.01.17)
Santa Maria C.V. (CE) - Rapina finisce nel sangue: agricoltore ucciso -live- (23.09.15)
- Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – Un 56enne, Pasquale Guarino, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco a Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, mentre era al lavoro in un pescheto nelle vicinanze della piscina “Poseidon”.
Secondo una prima ricostruzione la vittima sarebbe stata avvicinata da tre uomini che, forse per un tentativo di rapina finito male, hanno sparato. L’uomo è deceduto durante il trasporto all’ospedale. Sull’episodio indagano i carabinieri.
Originario di Marano di Napoli ma sposato a Santa Maria Capua Vertere, Guarino abitava nelle vicinanze del Bingo, sulla nazionale Appia. (23.09.15)
Caserta - Truffe alle assicurazioni, 36 arresti, coinvolti medici e avvocati (11.07.12)
- Caserta - Truffe alle assicurazioni, 36 arresti nel Casertano coinvolti medici e avvocati. I carabinieri delle compagnie di Caserta e Santa Maria Capua Vetere hanno arrestato 36 persone, in particolare medici e avvocati, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla falsità in atto pubblico e ad altri reati contro la pubblica amministrazione. Le indagini hanno permesso di accertare l'esistenza di un'organizzazione dedita alla truffe alle compagnie assicurative attraverso falsi incidenti stradali mai avvenuti o avvenuti in maniera del tutto diversa da quanto prospettato.
Sono in tutto 200 le persone indagate, tra cui 21 medici, di cui 13 colpiti da provvedimento cautelare, 9 avvocati e due cancellieri dell'ufficio di un Giudice di Pace. 42, complessivamente, le persone coinvolte, 28 delle quali ai domiciliari, 9 in carcere, 5 con divieto di dimora e una all'obbligo di presentazione presso l'autorità giudiziaria. 300, invece, i sinistri oggetto dell'inchiesta.
Lo schema ricorrente prevedeva che i procacciatori, con il beneplacito di alcuni legali ed in accordo con il personale sanitario, appoggiandosi ad un noto centro radiologico di Casagiove, confezionassero i sinistri per poi richiedere il risarcimento alle compagnie. A queste ultime, hanno accertato gli investigatori, non restava altro che risarcire il danno, giungere ad un accordo con i legali oppure rivolgersi ai Giudici di Pace.
L'indagine, Crash Ghost, ha avuto origine da un controllo del 2010 nei confronti di un individuo che si era recato nella filiale dell'ufficio postale di San Prisco (Caserta) per ritirare fraudolentemente una somma di denaro da un libretto a lui fittiziamente intestato. L'uomo, colto in flagrante dal personale dell'ufficio postale, aveva dichiarato ai carabinieri di aver tentato di riscuotere una somma di denaro, provento di una truffa architettata da tal Nicola di Casal Di Principe ai danni di una compagnia assicurativa. Alcuni giorni dopo, i militari avevano individuato nel Centro Radiologico Massa di Casagiove il punto di appoggio utilizzato da alcuni soggetti dell'agro aversano per la realizzazione di falsi referti sanitari da utilizzare per commettere truffe ai danni delle assicurazioni. Scattavano intercettazioni video ed audio che evidenziavano come le truffe assicurative fossero messe in atto da un consolidato sodalizio criminale composto da medici, avvocati e cancellieri.
(11.07.12)
Il piu scemo di santa Maria Capua Vetere
Scemo gay
Capua anfiteatro e mitreum
La antigua ciudad de Capua se encuentra bajo la moderna ciudad de Santa María di Capua Vetere, a 26 km. al norte de Nápoles, en la provincia de Caserta.
Entre los principales vestigios de época romana en Capua destaca principalmente el anfiteatro; el Mitreum es otro lugar de visita obligada con sus extraordinarios frescos sobre este dios persa venerado especialmente entre los legionarios destinados en Oriente y el Arco de Adriano o los monumentos funerarios de la Via Apia conocidos como Carceri Vecchie y la Conocchia.
El anfiteatro campano de Santa Maria Capua Vetere, el segundo en orden de tamaño entre tales tipos de monumentos en la antigua Italia después del Coliseo (165 m en el eje mayor, 135 m en el menor en el nivel de la arena), se levantó entre finales del siglo I y principios del siglo II d.C.
Anexo al anfiteatro está el Museo de los Gladiadores, inaugurado en el año 2003, donde se exhiben objetos y elementos arquitectónicos procedentes del anfiteatro. El museo cuenta también con reproducciones de las armas de los gladiadores, descubiertas en Pompeya, así como la recreación de un segmento de la cavea y de uno de los vomitorios.
El Mitreo, un santuario dedicado al culto de Mitra, una antigua divinidad de origen persa, es uno de los ejemplos más grandes entre los raros santuarios mitraicos con decoración pictórica.
La sala principal tiene un piso con fragmentos de mármol insertados y está cubierta por una bóveda de cañón; en los lados largos están los bancos en mampostería. En la pared posterior, sobre el altar, hay un fresco que representa a Mitra matando al toro.
INAUGURAZIONE: Piazza Colonna - Ercolano (HD)
Sabato 5 maggio 2012 in Villa Maiuri ad Ercolano, è stato presentato il volume L'Unità d'Italia, la storia celata che raccoglie gli atti del convegno internazionale svoltosi l'8 marzo 2011 presso la Sala Cinese della Facoltà di Agraria dll'Università degli Studi di Napoli Federico II- Reggia di Portici , in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. L'opera è arricchita da una ristampa di un saggio giovanile a firma del Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano, al quale è stata dedicata la copia numero uno. Hanno partecipato alla tavola rotonda: la Dott.ssa Stefania Manfrellotti , la Prof.ssa Giuseppina Principe Dirigente Scolastico Istituto d'Istruzione Superiore Adriano Tilgher, il Prof. Ettore Bove, il Prof. Alessandro Santini, il Prof. Francesco Balletta, il Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Dott. Corrado Lembo, il Prof. Paolo Masi Preside della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, il Sindaco della Città di Ercolano Dott. Vincenzo Strazzullo, l'assessore Salvatore Duraccio della Città di Portici, il Presidente del Consiglio nazionale ricerche (Cnr) On.le Prof. Luigi Nicolais. Il moderatore è stato il Dott. Enzo Agliardi caporedattore del giornale Il Denaro. La manifestazione ha visto folta e numerosa la partecipazione della società civile e del mondo della cultura. IL presidente dell'Accademia Ercolanese Dott. Aniello De Rosa, all'apertura dei lavori, ha letto le lettere di encomio pervenute sia del Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano, sia del Presidente del Consiglio Prof. Mario Monti, per l'apporto dato al 150° anniversario dell'Unità d'Italia , con la pubblicazione del volume che, realizzato con il contributo disinteressato di diverse personalità di spicco del panorama intellettuale italiano e della comunità scientifica internazionale, rappresenta una pietra miliare per una corretta analisi storica di quel periodo di transizione, e che per la rigorosità scientifica dei suoi contenuti è destinata a riaprire la discussione sui costi sostenuti dal Mezzogiorno nel processo di unificazione nazionale.
alle ore 11.30 è stato presentato il progetto di riqualificazione di Corso Resina e di Piazza Colonna
alle ore 11.45 tutti i partecipanti al convegno, a piedi, hanno attraversato Corso Resina per recarsi all'inaugurazione di Piazza Colonna, dove ad attenderli vi erano centinaia di festosi ercolanesi.
alle ore 12.00 la storica Piazza Colonna del Plebiscito si è arricchita della riproduzione delle celeberrime statue Le Danzatrici di Ercolanocosì definite, nell'anno 1755, dall'archeologo tedesco G.G. Winkelmann. Le copie in bronzo sono state fedelmente riprodotte dall'antica Fonderia Chiurazzi, che è riuscita a rendere, con maestria, la plasticità delle forme e la cura dei particolari propie degli originali. La collocazione delle statue in Piazza Colonna è stata ideata e promossa dall'Accademia Ercolanese e realizzata dall'Amministrazione comunale. Essa ha l'intento di richiamare sia l'attenzione della comunità scientifica internazionale che i flussi turustici sull'area archeologica della Città di Ercolano, così come avveniva nella seconda metà del ' 700 al culmine del Grand Tour. L'intento di legare la presentazione del volume con la riqualificazione di Piazza Colonna del Plebiscito, è quello di evidenziare l'irrisolta Questione Meridionale a 150 anni dall'Unità d'Italia.
Villa Maiuri
Ercolano, 5 maggio 2012
******************************************************************************************
Sito Web:
******************************************************************************************
ACCADEMIA ERCOLANESE channel
Caserta: il Tribunale di Gomorra rischia di restare senza giudici
Cinque giudici e due Pm lasciano il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, mentre nessun magistrato chiede il trasferimento nel casertano: l'Associazione Nazionale Magistrati ha lanciato l'allarme sul rischio concreto di non poter più garantire il regolare svolgimento dei processi. La denuncia è stata dettagliata in un lungo e articolato documento prodotto dalla locale sottosezione dell'ANM inviato al CSM, al Ministro della Giustiuzia e alle Giunte centrali e distrettuali.
Servizio di Luigi Ermetto
Camorra. Arrestato l'ex consigliere Franco Cecere: scandalo a Santa Maria Capua Vetere
Targhe e ricordi: il Moto Club di Santa Maria Capua Vetere ha festeggiato gli 80 anni di vita
Due giorni di manifestazione, gli scorsi 19 e 20 maggio, con spettacoli, concorsi, premi, targhe ricordo e tanta commozione per i centauri dello storico sodalizio. Servizio tg news realizzato da Biagio Salvati per Casertasette.com
Villa de Adriano, criptoportico. Hadrian's Villa, Criptoportico.
Criptoportico en la Villa de Adriano, en Tivoli, Italia. Criptoportico in Hadrian's Villa in Tivoli, Italy.