Il Parco Archeologico di Venosa PZ, in Basilicata
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Una delle più straordinarie esperienze culturali che si possano fare in Italia, grazie a reperti di grande fascino immersi in una splendida Natura, fino all’apparizione di sconvolgente bellezza di un edificio mai completato che toglie il fiato: vi ci portiamo noi
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Parco Archeologico e Chiesa della SS Trinità a Venosa. Amazing Basilicata. Incompiuta di Venosa
Questa volta mi sono recato in Basilicata e non potevo evitare di usare il mio drone per mostrare le bellezze della nostra Italia del Sud. Questo video mostra L'abbazia della SS. Trinità, situata all’estremo limite della città, là dove un tempo era il centro politico economico della città.
Essa si compone di tre parti: la chiesa antica, fiancheggiata a destra da un corpo di fabbrica avanzato che costituiva un tempo il luogo riservato ad accogliere i pellegrini (foresteria, a piano terra, monastero al piano superiore); la chiesa incompiuta, i cui muri perimetrali si sviluppano dietro la Chiesa antica e in prosecuzione sul medesimo asse; e il Battistero, probabilmente una chiesa paleocristiana con due vasche battesimali, da questa separato da breve spazio.
L’impianto della chiesa è quello tipico paleocristiano: ampia navata centrale di metri 10,15 di larghezza, navate laterali rispettivamente larghe metri cinque, e abside sul fondo e cripta del tipo a “corridoio”. I muri e i pilastri appaiono decorati da affreschi databili tra il XIV e il XVII secolo (Madonna con Bambino, Santa Caterina di Alessandria, Niccolò II, Angelo Benedicente, Deposizione). All’interno, accanto agli affreschi citati, si segnalano la tomba marmorea di Aberada, moglie di Roberto il Guiscardo e madre di Boemondo eroe della prima crociata e, di fronte, la tomba degli Altavilla, testimonianza della loro devozione e del loro particolare attaccamento all’edificio religioso.
Il tempio incompiuto, il cui ingresso è sormontato da un arco semicircolare impreziosito dal simbolo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, si presenta di dimensioni grandiose.
La crisi in cui precipitò il monastero benedettino subito dopo l’inizio dei lavori di ampliamento, fu certamente la causa della interruzione degli stessi che non vennero mai portati a termine. Di fronte all’ingresso si notano i resti di un ampio muro curvilineo; è quanto oggi rimane del Battistero o più probabilmente di un edificio basilicale con due vasche battesimali.
#AmazingKalabria #SpotVideoDrone #LuoghiPiùBelliDaVisitare
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Base musicale:
Wide Open Space (a) - Jan Juzef Cyrka, PRS|James Roger Graydon, PRS
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Aerial Showreel Castello di Venosa (Pz) Basilicata Italy
Descrizione
Venosa Video - Monumenti e luoghi di Venosa
Un Video dei monuminti e luoghi di Venosa. Venosa è uno dei Borghi Più Belli d'Italia. Vedi Venosa in video e poi vieni a trovarci!
TOUR ITALIA VENOSA Basilicata CP
Venosa es una ciudad y comuna en la provincia de Potenza, en la región del sur de Italia de Basilicata, en el área de buitres. Está delimitado por las comunidades de Barile, Ginestra, Lavello, Maschito, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Rapolla y Spinazzola
Basilicata es una región de bosques y montañas en el sur de Italia. Limita con las regiones de Calabria y Puglia, así como con los mares Tirreno y Jónico. La ciudad de Matera es conocida por su distrito de Sassi, un vasto complejo de viviendas en cuevas que se remonta a miles de años. El complejo forma parte del área de Murgia Matera, un desfiladero entre Matera y Montescaglioso que incluye alrededor de 150 iglesias excavadas en la roca.
Basilicata is a region of forests and mountains in southern Italy. It borders the Calabria and Puglia regions, as well as the Tyrrhenian and Ionian Seas. The city of Matera is known for its Sassi district, a vast, hillside complex of cave dwellings dating back thousands of years. The complex is part of the Murgia Matera area, a gorge between Matera and Montescaglioso that includes around 150 rock-cut churches.
Venosa is a town and comune in the province of Potenza, in the southern Italian region of Basilicata, in the Vulture area. It is bounded by the comuni of Barile, Ginestra, Lavello, Maschito, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Rapolla and Spinazzola #Abruzzo #Basilicata #Calabria #Campania #Cerdeña #Emilia Romagna#Friuli #Venezia Giulia #Lazio #Liguria #Lombardia #Marche #Molise #Piamonte #Puglia #Sicilia #Toscana#Trentino Alto Adige #Umbria #Valle d'Aosta #Veneto
Centro storico di Venosa in camper. Guida estrema.
In camper attraverso il centro storico di Venosa (PZ), Basilicata.
La stupefacente antica chiesa Incompiuta a Venosa PZ
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Una delle più straordinarie esperienze culturali che si possano fare in Italia, grazie a reperti di grande fascino immersi in una splendida Natura, fino all’apparizione di sconvolgente bellezza di un edificio mai completato che toglie il fiato: vi ci portiamo noi
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★ITALY★ ◆VENOSA◆
◆MUSIK: GIUESEPPE MUSOLINO◆
venosa città di Orazio
La città di orazio il castello Pirro del Balzo e l'Incompiuta a Venosa. Nel nord-est della Basilicata su un altopiano compreso tra due valli, è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture va da 177m slm a 813m slm, con clima di tipo temperato-sublitoraneo con estati calde e secche ed inverni piuttosto freddi e umidi. Non è raro superare i 40° in estate ed andare al di sotto dello zero in inverno. La neve fa la sua comparsa ogni inverno con una media di 20 cm/anno circa.
Iscrizione monumentale del I sec. d.C., relativa alla sepoltura di una coppia di liberti. Tracce rinvenute (risalenti a circa 600.000 anni fa) assieme a resti di una necropoli neolitica, trovati in località Toppo d'Aguzzo a Rapolla nelle vicinanze del territorio venosino, certificano la presenza umana nel territorio di Venosa sin dai tempi della Preistoria. Gran parte di queste testimonianze si trovano al Parco Paleolitico di Notarchirico, un'area non molto lontana dal centro. La cittadina, probabilmente fondata dalle popolazioni latine, fu strappata dai Romani ai Sanniti nel 291 a.C., e ne fecero una colonia, ove si trasferirono circa 20.000 persone. Entrata a far parte dell'impero romano, la città ricevette il titolo di Municipium (città romana), conferendo il diritto di voto e di cittadinanza ai suoi abitanti.
Raccoglie maggior credito tra le diverse le ipotesi sull'etimologia di Venusia.quella che ritiene la città fondata in onore della dea dell'amore, Venere (in latino Venus, anche tramite il trasformato fenicio Benoth). Per altri, l'origine del nome è nell'abbondanza e bontà dei suoi vini (vinosa), oppure nelle vene d'acqua di cui è ricca o, ancora, nel clima ventilato (ventosa).
Venosa acquisì un grande sviluppo con l'occupazione romana data la sua collocazione privilegiata nella Via Appia (una delle più importanti vie di comunicazione dell'antichità), che collegava Roma a Brindisi. Nel 65 a.C., nel municipio nacque e visse la propria adolescenza Quinto Orazio Flacco, uno dei più illustri poeti dell'epoca antica, emigrato, in seguito, a Roma.
Il castello fu costruito nel 1470 per ordine del duca Pirro del Balzo, nel punto ove sorgeva l'antica Cattedrale e, ancor prima, vi era un sistema di cisterne di età romana, i cui resti sono osservabili nel cortile del castello. Nel seicento, il castello da fortezza fu trasformato in dimora signorile da Carlo ed Emanuele Gesualdo. Ha una pianta quadrata, con torri a forma di cilindro ed è circondato da un fossato mai riempito d'acqua. Al suo interno vi sono la Biblioteca Comunale e il Museo Archeologico.
Il parco archeologico situato vicino alla Chiesa Incompiuta, conserva testimonianze comprese tra il periodo repubblicano e l'età medievale. È possibile rimirare il complesso termale, articolato in diversi ambienti come il frigidarium, composto da un mosaico pavimentale raffigurante animali marini e il calidarium, il bagno caldo con piccoli pilastri in mattone. Si prosegue per il complesso episcopale della Santissima Trinità, contenente al centro una vasca battesimale a forma esagonale, preceduta da tre piccole navate, in una delle quali è ricavata una seconda vasca battesimale cruciforme.
L'Anfiteatro romano costruito tra il I e il II secolo d.C., è stato privato di molte opere e ornamenti, attualmente collocati in altri monumenti di Venosa (molti furono sfruttati per erigere la Chiesa Incompiuta). Il primo scavo fu commissionato dai Borboni nel XIX secolo, dove furono trovati una serie di bronzi, monete, terrecotte ma, per abbandono, i ruderi furono risotterrati. Solamente nel 1935 fu riportato il tutto alla luce. L'Anfiteatro romano ha una forma ellittica, su tre piani, in parte costruiti fuori terra e in parte realizzati tagliando a terrazze il terreno in cui sorge. L'asse maggiore misura 70 m mentre l'asse minore 40 m. Si ritiene che questa struttura accogliesse a suo tempo circa diecimila spettatori. Il livello più basso è quello dell'arena, ove si trova la terrazza del podio per i personaggi importanti. Vi sono altri due livelli, sostenuti da tre ambulacri concentrici: il primo livello detto ima cavea, il secondo media cavea e il terzo summa cavea.
Venosa, il fascino di secoli di storia /SPECIALE
VENOSA (PZ) La città di Orazio
Reportage Venosa
La visita nella città di Venosa è avvenuta nell' settembre 2017. I nostri reportage sono raccolti e consultabili sul portale online infomuseum.org notizie, mostre, musei, artisti e altro Opere: 00:27 Castello aragonese 01:14 Centro storico 01:20 Chiesa del purgatorio 01:26 Arco a sesto acuto Lo sporto 01:33 Chiesa e convento di San Domenico 01:46 Centro storico 02:00 Fontana di Messer Oto 02:08 Cattedrale di S. Andrea 02:50 Casa di Orazio 03:00 Chiesa e convento di S. Maria della Scala 03:26 Complesso della S.S. Trinità, Chiesa vecchia 05:58 Complesso della S.S. Trinità, Chiesa nuova (l'incompiuta) 09:46 Area archeologica di Venusia 11:48 Catacombe ebraiche
Museo Archeologico Nazionale di Venosa PZ
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Avvolta nelle reticolari viscere del castello aragonese della città lucana, è un’esposizione di infinito respiro cronologico, ampio quanto il periodo trattato, a partire da 700.000 anni fa, riuscendo nell’impresa di inquadrare millenni di evoluzione dell’area del Vulture: visitiamola insieme
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Le Catacombe Ebraiche di Venosa, in Basilicata
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In Basilicata, in un ambiente naturale incantevole, c’è questo sito archeologico che narra il culto della morte ma anche un’illuminante vicenda di civile convivenza e di rispetto tra le religioni: la nostra visita guidata a un bene culturale che meriterebbe maggiore fama
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Videoripresa Aerea castello di Venosa (Pz)
Descrizione
Parco Archeologico Venosa
Il Parco Archeologico di Venosa raccontato dagli alunni dell'Istituto Comprensivo Carlo Gesualdo da Venosa.
Abbazia della Ss Trinità a Venosa PZ
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L’antico edificio religioso lucano, tra i più prestigiosi d’Italia, racchiude secoli di storia in cui si sono intrecciate civiltà raffinate che hanno lasciato magnifiche testimonianze tra architetture e opere d’arte: seguiteci in questa visita emozionante
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Incompiuta Venosa
L'incompiuta di Venosa raccontata dagli alunni dell'Istituto Comprensivo Carlo Gesualdo da Venosa
Video Venosa - Monumenti di Venosa - www.venosa.org.mov
Video Venosa di monumenti storici
Venosa è uno dei borghi più belle d'Italia
Visita venosa.org e assaggia la sua storia, arte e passione.
Venosa di Puglia
Venosa (Venusia in latino, Venòse in dialetto lucano) è un comune italiano di 11 863 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata, situato nell'area del Vulture. È uno dei 196 comuni iscritti all'associazione I borghi più belli d'Italia. Le tracce rinvenute assieme a resti di una necropoli neolitica, trovati in località Toppo d'Aguzzo a Rapolla nelle vicinanze del territorio venosino, certificano la presenza umana nel territorio di Venosa sin dai tempi della Preistoria. Gran parte di queste testimonianze si trovano al Parco Paleolitico di Notarchirico, un'area non molto lontana dal centro. La cittadina, probabilmente fondata dalle popolazioni latine, fu strappata dai Romani ai Sanniti nel 291 a.C. dal console Lucio Postumio Megello, che ne fece una colonia latina, ove si trasferirono circa 20.000 individui. Dopo la battaglia di Canne (216 a.C.) vi riparò il console sconfitto Gaio Terenzio Varrone[10]. Durante la seconda guerra punica, nel 208, vi morì il console Marco Claudio Marcello, attaccato da Annibale durante una ricognizione. In seguito alla guerra annibalica la città fu ridedotta (200 a.C. ca.), con l'invio di nuovi coloni. Nel 190 a.C. la fondazione della Via Appia è occasione di forte sviluppo del centro. Durante la guerra sociale fu al fianco degli alleati italici, ma fu sottomessa da Quinto Cecilio Metello Pio e nell'89 a.C., nonostante questo, ricevette il titolo di Municipium (città romana), ottenendo il diritto di voto e di cittadinanza per i suoi abitanti. Con l'apporto di nuovi coloni, Venosa acquisì un grande sviluppo, data anche la sua collocazione privilegiata nella Via Appia (una delle più importanti vie di comunicazione dell'antichità), che collegava Roma a Brindisi. Nel 65 a.C., nel municipio nacque e visse la propria adolescenza Quinto Orazio Flacco, uno dei più illustri poeti dell'epoca antica, emigrato, in seguito, a Roma. Nel 43 a.C. fu oggetto di una nuova deduzione da parte dei triumviri, che ne espropriarono i terreni dell'ager publicus, ridistribuendoli tra i veterani. Con l'età imperiale, nei primi periodi dell'avvento del Cristianesimo (intorno al 70 d.C.), si insediò a Venosa una delle prime comunità ebraiche in Italia, che riuscì a integrarsi con la popolazione locale. Una testimonianza di tale convivenza è la collina della Maddalena, in cui sono collocate nelle sue cavità sia sepolture semite che cristiane. Nel 114 d.C. fu aperta la via Traiana, che collegava Benevento e Brindisi ma che non toccò Venosa, portando conseguenze economiche svantaggiose per la città. Diverse le ipotesi sull'etimologia di Venusia. Raccoglie maggior credito quella che ritiene la città fondata in onore della dea dell'amore, Venere (in latino Venus, anche tramite il trasformato fenicio Benoth). Per altri, l'origine del nome è nell'abbondanza e bontà dei suoi vini (vinosa), oppure nelle vene d'acqua di cui è ricca o, ancora, nel clima ventilato (ventosa). Con la caduta dell'impero romano e il conseguente avvento dell'era medievale, Venosa fu soggetta a ripetute occupazioni da parte di popolazioni barbariche dal V secolo. Nel 476 gli Eruli di Odoacre invasero la cittadina mentre gli Ostrogoti, nel 493, la trasformarono in un centro amministrativo, politico ed economico, titolo in seguito conferito ad Acerenza. Tra il 570 e il 590, i Longobardi la elessero sede di gastaldato; nell'842 la città fu saccheggiata dai Saraceni, i quali, a loro volta, furono cacciati da Ludovico II, imperatore del Sacro Romano Impero. Seguirono i Bizantini, che furono sconfitti, durante la battaglia del fiume Olivento, dai Normanni di Arduino nel 1041. Durante il dominio normanno, Venosa fu assegnata a Drogone d'Altavilla. Da segnalare anche la presenza dei Greci intorno al 980 d.C., testimoniata dal monastero di San Nicola di Morbano. Nel 1133, Venosa fu saccheggiata e data alle fiamme da Ruggero II di Sicilia. Con la venuta degli Svevi, Federico II fece costruire un Castello, eretto in un luogo ove esisteva un fortilizio Longobardo dell'XI secolo, a cui assegnerà la funzione di Tesoro del Regno (Ministero delle Finanze). Dal 1200, il Castello divenne il convento dei Frati Agostiniani, passato poi ai Salesiani e infine ai Padri Trinitari, che ancora oggi albergano nell'edificio. Intorno al 1177, circa lo stesso periodo dei Frati Agostiniani, vi era la presenza di monache nel Monastero di San Benedetto. Nel 1232, nasce a Venosa il futuro imperatore svevo Manfredi, figlio di Federico II e Bianca Lancia. Agli Svevi successero gli Angioini e nel 1304, l'imperatore Carlo D'Angiò assegna Venosa con titolo comitale al figlio Roberto, detto Il Saggio.
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