Il richiamo dell'amore - il bramito del cervo
AREA FAUNISTICA DEL CERVO - Cervara di Roma.
Il cervo (Cervus elaphus) è il più grande Cervide italiano. I maschi adulti pesano fra i 150 e i 250 Kg, sono lunghi circa 2 m e alti 110-140 cm al garrese (punto più alto del dorso tra colle e scapole). Le femmine pesano fra 90 e 130 kg, arrivano a 1,80 m di lunghezza e hanno 100-115 cm di altezza al garrese.
Il manto invernale negli adulti è folto e marrone grigiastro, fortemente contrastante con lo specchio anale color crema. In estate, invece, il manto è rossiccio e lo specchio anale è meno evidente. I piccoli fino a 2 mesi circa sono di color bruno scuro con macchie bianche sui fianchi. Solo i maschi sono provvisti di trofei o palchi (comunemente chiamate corna), costituiti da due stanghe di tessuto osseo, che si rinnovano durante l’anno.
La distribuzione originaria del cervo in Italia comprendeva tutta la penisola, ma l’assoluta mancanza di ogni forma di conservazione nella prima metà del secolo scorso lo aveva spinto sull’orlo dell’estinzione a causa della pressione venatoria e della diminuzione dell’habitat ideale.
A partire dagli anni ’60, l’abbandono delle montagne da parte delle popolazioni rurali, l’istituzione di aree protette e una maggiore sensibilizzazione anche negli ambienti venatori, hanno permesso il ritorno
di condizioni adatte alla specie. Oggi, a partire dai comprensori alpini, insieme a numerose reintroduzioni, il cervo sta riconquistando quegli spazi da cui era stato escluso. Nel Lazio popolazioni stabili selvatiche di cervo sono presenti solo nella Riserva di Castel Porziano (RM), nella Riserva della Duchessa e nel versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. A questi si aggiungono gli esemplari reintrodotti sui Monti Simbruini.
Il cervo è una specie forestale che si adatta a vivere in situazioni diverse: dal livello del mare fino a oltre i 2000 metri di altitudine, nei boschi come nei pascoli d’alta quota. Il suo habitat ottimale è costituito da vaste foreste di boschi cedui disetanei (composti di alberi di età diverse) intervallati da ampie radure e con abbondante presenza di acqua, che non viene utilizzata solo per bere, ma anche per i bagni di fango, utili sia per la rimozione dei parassiti sia come refrigerio nella calura estiva. Il cervo costituisce una delle prede naturali del lupo. I piccoli possono essere predati anche dalla volpe, mentre le carcasse offrono cibo alle specie onnivore, come l’orso ed il cinghiale e agli uccelli necrofagi, come
l’avvoltoio grifone.
L’area Faunistica è nata nel 2008 in località Prataglia a Cervara di Roma, ospita un piccolo nucleo di Cervi, nati in cattività. I cervi provengono dall’area faunistica di Villavallelonga nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Dalla primavera del 2008 ad oggi si sono registrati 3 eventi riproduttivi. Agli ungulati vengono effettuate periodicamente visite veterinarie per verificarne lo stato di salute. Presso l'area faunistica si organizzano visite didattiche dove attraverso dimostrazioni di monitoraggio radiotelemetrico vengono illustrate le modalità con le quali vengono monitorati i cervi reintrodotti in libertà. L'area faunistica viene utilizzata anche per ripopolamenti, con la liberazione di nuovi nati in natura. Lo scopo è quello di diffondere la storia e la biologia della specie affinché visitatori e amanti della natura possano più facilmente conoscerla e rispettarla.
Per visitare l’area è possibile contattare il Parco al numero 0774/827221 o agli indirizzi di posta elettronica promozione.sviluppo@simbruini.it e ufficio.naturalistico@simbruini.it
Il richiamo dell'amore il bramito del cervo
AREA FAUNISTICA DEL CERVO - Cervara di Roma.
Il cervo (Cervus elaphus) è il più grande Cervide italiano. I maschi adulti pesano fra i 150 e i 250 Kg, sono lunghi circa 2 m e alti 110-140 cm al garrese (punto più alto del dorso tra colle e scapole). Le femmine pesano fra 90 e 130 kg, arrivano a 1,80 m di lunghezza e hanno 100-115 cm di altezza al garrese.
Il manto invernale negli adulti è folto e marrone grigiastro, fortemente contrastante con lo specchio anale color crema. In estate, invece, il manto è rossiccio e lo specchio anale è meno evidente. I piccoli fino a 2 mesi circa sono di color bruno scuro con macchie bianche sui fianchi. Solo i maschi sono provvisti di trofei o palchi (comunemente chiamate corna), costituiti da due stanghe di tessuto osseo, che si rinnovano durante l’anno.
La distribuzione originaria del cervo in Italia comprendeva tutta la penisola, ma l’assoluta mancanza di ogni forma di conservazione nella prima metà del secolo scorso lo aveva spinto sull’orlo dell’estinzione a causa della pressione venatoria e della diminuzione dell’habitat ideale. A partire dagli anni ’60, l’abbandono delle montagne da parte delle popolazioni rurali, l’istituzione di aree protette e una maggiore sensibilizzazione anche negli ambienti venatori, hanno permesso il ritorno di condizioni adatte alla specie. Oggi, a partire dai comprensori alpini, insieme a numerose reintroduzioni, il cervo sta riconquistando quegli spazi da cui era stato escluso. Nel Lazio popolazioni stabili selvatiche di cervo sono presenti solo nella Riserva di Castel Porziano (RM), nella Riserva della Duchessa e nel versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. A questi si aggiungono gli esemplari reintrodotti sui Monti Simbruini.
Il cervo è una specie forestale che si adatta a vivere in situazioni diverse: dal livello del mare fino a oltre i 2000 metri di altitudine, nei boschi come nei pascoli d’alta quota. Il suo habitat ottimale è costituito da vaste foreste di boschi cedui disetanei (composti di alberi di età diverse) intervallati da ampie radure e con abbondante presenza di acqua, che non viene utilizzata solo per bere, ma anche per i bagni di fango, utili sia per la rimozione dei parassiti sia come refrigerio nella calura estiva. Il cervo costituisce una delle prede naturali del lupo. I piccoli possono essere predati anche dalla volpe, mentre le carcasse offrono cibo alle specie onnivore, come l’orso ed il cinghiale e agli uccelli necrofagi, come l’avvoltoio grifone.
L’area Faunistica è nata nel 2008 in località Prataglia a Cervara di Roma, ospita un piccolo nucleo di Cervi, nati in cattività. I cervi provengono dall’area faunistica di Villavallelonga nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Dalla primavera del 2008 ad oggi si sono registrati 3 eventi riproduttivi. Agli ungulati vengono effettuate periodicamente visite veterinarie per verificarne lo stato di salute. Presso l'area faunistica si organizzano visite didattiche dove attraverso dimostrazioni di monitoraggio radiotelemetrico vengono illustrate le modalità con le quali vengono monitorati i cervi reintrodotti in libertà. L'area faunistica viene utilizzata anche per ripopolamenti, con la liberazione di nuovi nati in natura. Lo scopo è quello di diffondere la storia e la biologia della specie affinché visitatori e amanti della natura possano più facilmente conoscerla e rispettarla.
Per visitare l’area è possibile contattare il Parco a numero 0774/827221 o agli indirizzi di posta elettronica promozione.sviluppo@simbruini.it - ufficio.naturalistico@simbruini.it
Comune di Cervara di Roma - Località Prataglia
Comune di Cervara di Roma
La Storia, la Natura, l'Arte, lo Sport e le Stelle nel Parco
Prataglia è una suggestiva frazione caratterizzata da una ricca vegetazione, dove è situata l'Area Faunistica del Cervo, che ospita il più grande cervo italiano. In questa frazione si può inoltre visitare l'Osservatorio Astronomico Claudio del Sole.
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Scopri il sito turistico: cervaradiromaturismo.com
Video realizzato dalla Comunicando leader srl - agenzia di comunicazione e marketing territoriale che utilizza nuove forme di comunicazione volte alla promozione e alla crescita del territorio.
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La Via Dei Paesini Simbruini
Video reportage della mia avventura full immersion nel parco regionale dei monti Simbruini nel Lazio.
Ho denominato questo percorso: LA VIA DEI PAESINI SIMBRUINI perché si passa nei principali borghi di questo splendido parco naturale a pochi minuti dalla frenetica capitale italiana.
Nel video potrete ammirare il fiabesco lago di San Benedetto e meravigliosi borghi tra i quali: Cervara di Roma, Camerata Nuova, Camerata Vecchia, Livata, Jenne e Subiaco. In più' potrete ammirare anche Campo Secco (1500m slm) con le splendide luci della Golden houar e la meravigliosa valle dell'Aniene.
Si passa anche per l'area faunistica del cervo dove ci siamo fermati per qualche minuto con la speranza di avvistare qualche cervo, ma dato l orario errato ed il forte caldo, questa esperienza ha avuto esito negativo, ma durante la lunga camminata non sono mancati gli incontri con splendidi camosci.
Attrezzatura utilizzata: Dji Mavic 2 Pro & Osmo Poket, Nikon D7200
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La vita del cervo presso l'area faunistica
Il cervo è il più grosso erbivoro selvatico esistente nel Parco, pesa fra gli 80 kg e 200 kg circa. Il maschio è dotato di corna anche di notevoli dimensioni (palco), che cadono in inverno per riformarsi poi in pochi mesi sempre più ramificate e robuste. Il colore del mantello è bruno-rossastro in estate e grigio-bruno in inverno. I piccoli, nei primi mesi di vita, presentano una pelliccia maculata. Il cervo svolge generalmente un’attività crepuscolare –notturna. In libertà, vive in branchi composti da femmine e giovani, guidati da una femmina adulta. Il cervo essendo una delle prerogative della specie ha la necessità di disporre di spazi molto ampi.
Video realizzato a cura del servizio naturalistico del Parco - operatore Angela Tomei.
CAPRIOLI - Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi
Valle di Fiordimonte. Caccia, natura e cinofilia tutto l'anno
Siamo andati nella azienda faunistico venatoria Valle di Fiordimonte
leggi qui:
L'azienda agrituristica e faunistico venatoria Valle di Fiordimonte si presenta, mostrandoci la bellezza dei suoi territori e i numerosi servizi offerti sia in Italia che all'estero a coloro che amano la caccia in tutte le sue forme; dalla piccola migratoria alla stanziale con i cani da ferma, fino agli ungulati.
Inserita in un contesto naturale unico e in posizione geograficamente strategica, la Valle di Fiordimonte che da molti anni rappresenta un punto di riferimento per moltissimi cacciatori italiani, propone alternative ed emozioni sempre più rare e diverse agli amanti della natura e della caccia.
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