Il restauro dell'organo della Cattedrale, il più grande d'Italia
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mercoledì 6 marzo 2019
Tutti insieme per ridare “voce” al Duomo
La Veneranda Fabbrica ha presentato «15.800 note per il Duomo», la campagna di raccolta fondi a sostegno dell'impegnativo progetto di restauro dell'organo della Cattedrale, il più grande d'Italia
di Annamaria BRACCINI
Un gigante tecnologico di enorme complessità: 15.800 canne, di cui la più alta misura oltre 9 metri e la più piccola pochi centimetri; 180 registri, 5 Corpi d’Organo, 5 consolles, 3025 combinazioni sonore. Questo è l’organo del Duomo, il più grande organo d’Italia, secondo in Europa e tra i primi 15 del mondo.
Insomma, un gioiello, ma polveri (specie quelle marmoree per gli interventi operati in questi anni all’interno della Cattedrale), ossidazioni e altri fattori di degrado ne minacciano il futuro. E allora via ai restauri, come è stato annunciato in un’affollata conferenza stampa convocata proprio dentro il Duomo, dove sono risuonate maestose note di Bach. Con un intervento previsto da qui al 2021, e un costo che supererà un milione di euro, il restauro della grande macchina si preannuncia difficile, per la struttura meccanica e artistica dell’organo.
L’attuale strumento è datato 1938, ma la formidabile “astronave” di note del Duomo comprende elementi che arrivano a sfiorare il XVI secolo. Un autentico scrigno anche di meraviglie e di tesori d’arte come le raffinate ante, costituite da grandi tele raffiguranti episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, realizzate tra il XVI ed il XVII secolo e opera di artisti quali, tra gli altri, Giuseppe Meda e Camillo Procaccini.
Per sostenere il restauro nasce allora “15.800 note per il Duomo di Milano” con cui la Veneranda Fabbrica lancia una campagna di raccolta fondi. «L’Organo del Duomo di Milano è l’organo più grande d’Italia per numero di canne e di registri – ha sottolineato Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica -. Ma la sua grandezza risiede soprattutto nel valore artistico e nell’inconfondibile timbro che lo rendono uno strumento unico al mondo. Con la campagna di raccolta fondi tutti potranno partecipare con una semplice donazione».
«Condividere questo importante progetto è per me motivo di gioia – ha confessato l’arciprete monsignor Gianantonio Borgonovo -. Risale, infatti, al 1395 la prima menzione di un organo a proposito dell’erigendo Duomo di Milano: la voce di questo strumento ne segna, quindi, la vita fin dalle origini. Come fonte viva, le sonorità dell’Organo della Cattedrale riecheggiano e alimentano la nostra fede ambrosiana, accompagnando quella liturgia che è cibo e nutrimento del nostro vivere il Duomo».
Presenti Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, e l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno – entrambi convinti sostenitori dell’iniziativa -, hanno preso la parola anche l’organista titolare, il maestro Emanuele Carlo Vianelli (che ha definito necessario e inevitabile il restauro), il direttore dei Cantieri del Duomo Francesco Canali e Diana Bracco, presidente della Fondazione omonima che, per prima, ha risposto all’appello della Fabbrica, entrando così nel gruppo dei grandi mecenati della Cattedrale con un contributo di 50 mila euro.
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intervista di Annamaria Braccini
riprese di Giancarlo Iasoni
20 Things to do in Milan Italy Travel Guide
Well, welcome to Italy! This week we're exploring the fashion capital of Europe. We're here in Milan. But of course there is more to do in Milan than just go shopping. So we're going to be showing you 20 attractions around town.
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We had 3 days in Milan so we hit the ground running and tried to see and do as much as possible. We made time for major attractions like Il Duomo, Sforza Castle, and Galleria Vittorio Emanuele II, but we also veered away from the crowds in search of street art and interesting neighborhoods. This being Italy, we also tried to prioritize meals, sampling everything from pizza to risotto, and cappuccinos to aperitivos. The following travel guide will highlight 20 things to do when you visit Milan, Italy
1) Milan Catherdral (Il Duomo - Duomo di Milano - Domm de Milan)
2) Il Duomo Terrace
3) Italian Breakfast - Cappuccino and sweet Italian pastries
4) Sforza Castle - Castello Sforzesco
5) The Galleria - Galleria Vittorio Emanuele II
6) Risotto alla Milanese - Milan style risotto
7) Street Art around Porta Ticinese
8) Colonne di San Lorenzo - Columns of San Lorenzo Roman Ruins
9) Boat tour down the canal (linea traghetti gaggiano milano)
10) Dine along the canal in Milan's Navigli District
11) Aperitivo drinks and buffet - Apéritifs and digestifs
12) Shopping in Milan down Via Torino
13) Visiting Chinatown for some Chinese food
14) Ride a bicycle in Milan like a local
15) Pizza al taglio (pizza al trancio) Italian pizza by the slice
16) Basilica of Sant'Eustorgio containing relics of the 3 Magi
17) Duomo Museum covering the cathedrals history in-depth
18) New City Views with a hop-on-hop-off bus pass
19) Museum of Natural History - Museo Civico di Storia Naturale di Milano
20) Night views of Milan nearby Il Duomo
Our trip to Milan, Lombardy was part of the Blogville project where we stayed in a local apartment and experienced all of the best cultural activities, museums, restaurants, arts and entertainment the city has to offer. This city guide is our best attempt to create a mix of best attractions and off-the-beaten-path activities that you won't necessarily find in a typical Milan tourism brochure.
20 Things to do in Milan Italy Travel Guide Video Transcript:
Our first stop was Il Duomo, which is the most recognized attraction in the city. The cathedral took nearly six centuries to complete.
So we've sat down at a little cafe and we're going to have our first Italian breakfast with cappuccino and sweet pastries.
Something that surprised us about Milan is that there is a castle right in the middle of the city. Sforza Castle was built in the 15th century by the Duke of Milan, and it then underwent several restorations and expansions in the following centuries. Today it houses several of the city's most prized art possessions, including frescoes by Leonardo da Vinci and Michelangelo's very last sculpture.
For some upscale designer shopping, Galleria Vittorio Emanuele II is the place to be.
So we just found a local little restaurant and we're going to be trying a traditional dish that is very popular in this city and in the Lombardy region. We are going to have Risotto alla Milanese.
The Colonne di San Lorenzo are the remains of Roman ruins that date back to the 2nd century. They are believed to have been part of a bath house.
Another fun activity to try in Milan is a boat tour of the canals. The city's canals are attributed to Leonardo Da Vinci, who in 1482 was called over by the Duke of Milan to help renovate the city’s canal system.
Milan's Navigli District is one of the liveliest parts of town especially when the sun goes down for dining al fresco.
So we've gone out for our first Italian Aperitivo. Which is kind of like a pre-dinner drinking tradition. Basically, you get yourself a cocktail for about 10 Euros and that gives you access to this massive buffet.
And that's all for our visit to Milan. We hope this video will give you some cool ideas of sights and attractions to check out.
This is part of our Travel in Italy series showcasing Italian culture, Italian arts, Italian foods & Italian cuisine.
Proudly presented by: &
Music in this video courtesy of Audio Network
La perfezione del Rinascimento: a Milano la Cassetta Farnese
Milano (askanews) - Una mostra-dossier dedicata a uno straordinario oggetto rinascimentale, che torma a mostrarsi in tutta la propria bellezza dopo un accurato lavoro di restauro. Le Gallerie d'Italia di Piazza Scala a Milano, nel proprio caveau, hanno accolto la Cassetta Farnese di Capodimonte, in una esposizione dal significativo titolo True Perfection. Operazione che certifica il ruolo attivo delle Gallerie d'Italia e di Intesa Sanpaolo tra i principali attori del sistema culturale del Paese.
Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo:
Credo - ha detto ad askanews - che questo testimoni realmente la sinergia, la capacità di fare sistema e soprattutto il riconoscimento tra le grandi realtà culturali italiane che evidentemente le Gallerie d'Italia ormai sono.
La Cassetta proviene dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, ed è esposta a Milano al termine della fashion week anche per ricordare, una volta di più, al grande pubblico i tesori di questa istituzione campana, rappresentata dal suo direttore Sylvain Bellenger, che così ha presentato l'opera del fiorentino Manno di Bastiano Sbarri.
I visitatori - ci ha detto - vedranno uno degli oggetti più famosi del Rinascimento italiano, questo oggetto è al livello artistico ed estetico, e forse è anche superiore, della famosa saliera di Cellini, infatti Sbarri, l'argentiere che ha fatto l'oggetto, era un allievo di Cellini. Lì si capiscono tante cose, per esempio il lusso Farnese, l'ambizione Farnese. Tutto in questo oggetto è fatto per la gloria dei Farnese.
E infatti in mostra, oltre alla Cassetta, è possibile ammirare anche un magnifico ritratto del cardinale Alessandro Farnese eseguito da Tiziano, oltre che una serie di fotografie dell'oggetto scattate da un fotografo di nome come Giovanni Gastel.
Interessante poi anche il modo in cui Intesa Sanpaolo interpreta il ruolo di soggetto culturale, non limitandosi più al semplice, per quanto importante, finanziamento di progetti.
E' evidente che è un lavoro diverso, più serio, originale, di indagine, di studio e di ricerca - ha concluso Coppola -: è una produzione che mette al centro il contenuto, la competenza, mette al centro differenti sensibilità, ma con un solo obiettivo comune: promuovere lo straordinario patrimonio italiano, promuovere la straordinaria identità italiana e la straordinaria storia del nostro Paese.
La mostra nelle Gallerie d'Italia resta aperta fino al 28 ottobre.
L'atelier di restauro della GAM apre al pubblico: SottoSopra
La GAM di Milano inaugura un nuovo progetto: SottoSopra.
Dal 24 settembre 2016 l'atelier di restauro del museo apre al pubblico, con una serie di visite guidate nel weekend (fino a marzo 2017). Per info e prenotazioni consultare il nostro sito: gam-milano.com
L'architetto del Duomo di Milano parla del restauro della Guglia Maggiore
La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano si occupa dal 1387 della manutenzione della Chiesa Cattedrale
LA CA' BRUTTA SI E' FATTA BELLA cronaca di un restauro
documentario sul restauro del palazzo detto Ca' Brutta di Milano progettato dall'Architetto Giovanni Muzio nel 1921
14. Castello Sforzesco | Milano Slow Tour in video
Raggiungiamo il Castello Sforzesco di Milano in bicicletta, percorrendo la pista accanto a uno dei canali milanesi. Quindi visitiamo questo grandioso maniero che ha cambiato natura diverse volte a seconda del periodo storico e del governo della città.
Oggi è la sede di musei, biblioteche, archivi oltre che luogo turistico. Soprattutto, è la casa della Sala delle Asse, luogo bellissimo concepito da Leonardo da Vinci, che viene riportato al suo splendore da un accurato lavoro di restauro.
Italia Slow Tour è un progetto dei famosi Turisti per Caso Patrizio Roversi e Syusy Blady, che da anni accompagnano il pubblico a conoscere le bellezze del mondo e dell'Italia.
Sono loro a guidarci con una serie di video alla scoperta della nostra città e delle sue bellezze (note o nascoste) a bordo di una bici.
14. The Sforza Castle
Reach the Sforza Castle of Milan by bike, cycling along the path close to the canal. Then visit this grandiose centuries-old castle which has changed its nature several times according to the historical periods and dominations.
Nowadays it is the home of museums, libraries, archives and tourism as well. Most importantly there’s the Sala delle Asse, a wonderful place conceived by Leonardo Da Vinci, that was brought back to light as a result of some restoration work.
Italia Slow Tour is a project by the famous ‘Turisti per Caso’ hosts Patrizio Roversi and Syusy Blady who, for many years, have been introducing the public to the beauty of the world and of Italy.
They will be our guides with a series of videos to discover Milan and its splendours (well-known or lesser-known) aboard a bike.
Il restauro del moderno a Milano
31 marzo 2016 - Ordine degli Architetti di Milano
Paolo Brambilla / Consigliere Ordine degli Architetti di Milano
Maria Vittoria Capitanucci / Politecnico di Milano
Giulio Barazzetta / Politecnico di Milano
Orsina Simona Pierini / Politecnico di Milano
Simonetta Bernardi / Architetto
Ottavio Di Blasi / Ottavio Di Blasi & Partners
Andrea Canziani / Membro International Specialist Committee on Education and Theory di DOCOMOMO International
Creart, L'arte del restauro di bambole
L'arte del restauro di bambole a Milano.
Doll restoration shop in Milan.
San Sepolcro, dopo i restauri inaugurata la cripta - intervista a mons. Marco Navoni
22 luglio 2019
San Sepolcro, dopo i restauri inaugurata la cripta - intervista a mons. Marco Navoni, Vice-prefetto Ambrosiana
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Questo pomeriggio, a Milano, alla presenza dell’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, è stata inaugurata la cripta della chiesa di San Sepolcro, interessata in questi ultimi anni da importanti lavori di restauro. Realizzati grazie al contributo del MiBAC ed eseguiti dalla Soprintendenza di Milano in collaborazione con il Segretariato regionale della Lombardia come stazione appaltante e con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, hanno portato al rinvenimento degli affreschi e delle decorazioni medioevali, finora sconosciuti, occultati da intonaci successivi, sulle pareti e sulle volte.
Presenti all’inaugurazione, oltre all’Arcivescovo, il Prefetto della Biblioteca Ambrosiana monsignor Marco Ballarini, il Ministro dei Beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’Assessore alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli. Cerimonia accompagnata dai Cantori della Cappella Musicale del Duomo.
La chiesa di San Sepolcro fu fondata nel 1030, quando il monetiere Rozzone fece erigere sull’antico foro romano una chiesa che l’arcivescovo Ariberto d’Intimiano consacrò solennemente alla Santissima Trinità. Nel 1100, dopo la riconquista di Gerusalemme, l’arcivescovo di Milano Anselmo IV da Bovisio cambiò la dedicazione in chiesa del Santo Sepolcro, per la presenza nella sua parte sotterranea della copia del sepolcro di Cristo, realizzata da un maestro campionese del primo Trecento: secondo la tradizione, al suo interno venne posta la terra prelevata dai Crociati a Gerusalemme e altre reliquie provenienti dai luoghi santi.
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Jovanotti alle Gallerie d'Italia di Milano
Lorenzo Jovanotti Cherubini a sorpresa alle Gallerie d'Italia di Milano.
Guarda il video della sua visita alla mostra Arte come rivelazione, l'incontro con i ragazzi di quattro onlus diverse e la consegna del nostro libro fotografico contenente le storie e le foto del suo Lorenzo Live 2018.
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Basilica di San Eustorgio: cappella Portinari
La chiesa nella città OGGI - Basilica Sant'Eustorgio: cappella Portinari
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Visitabile accedendo al Museo di Sant'Eustorgio, la Cappella Portinari deve il suo nome a Pigello Portinari (1421-1468), trasferitosi a Milano nel 1452 per assumere al direzione della filiale lombarda del Banco Mediceo. Intorno al 1462 avviò il progetto per la costruzione di una cappella intitolata a s. Pietro Martire, destinata a conservare la reliquia del capo del martire domenicano e a divenire luogo di sepoltura della famiglia.
La data di conclusione dei lavori è concordemente ritenuta il 1468, dal momento che, nell'ottobre di quell'anno, vi fu sepolto il committente. La struttura architettonica, a pianta centrale, derivata da modelli fiorentini, fu attribuita, per secoli ad architetti toscani. La critica più recente propende per un affidamento dell'incarico, sulla base di precise istanze della commitenza, finalizzate a sottolineare l'adesione al casato mediceo, ad una figura appartenente all'area lombarda.
Solamente a seguito della riscoperta degli affreschi (1868), avvenuta in concomitanza con i lavori di ripristino che coinvolsero l'intera basilica, e dei successivi interventi di restauro (1871-73), venne avanzato per la prima volta il nome di Vincenzo Foppa, suscitando un ampio dibattito tra gli studiosi che, nel corso del Novecento, ne hanno definitivamente accertato la paternità.
La cappella è contraddistinta da un sistema decorativo progettato unitariamente all'architettura.
Sul tamburo è modellata una danza angelica ad altorilievo in terracotta, composta da venti figure effigiate frontalmente, di tre quarti e di profilo. Il ciclo, allusivo alla raffigurazione del paradiso, manifesta rimandi alla plastica antica.
Negli spicchi della cupola sono dipinte scaglie policrome, colorate a fasce concentriche, secondo una scala cromatica simbolica, allusiva all'irradiarsi della luce divina. Nelle unghie, alternati alle otto finestre, sono rappresentati altrettanti busti di santi. Privi di attributi, sono stati identificati con gli Apostoli .
Nei pennacchi che raccordano il tiburio al vano quadrato della cappella sono inseriti quattro tondi con i Dottori della Chiesa (Gregorio Magno, Gerolamo, Ambrogio e Agostino). Al di sotto di essi, nei vertici inferiori dei pennacchi, sorretti da angeli dalle ali policrome, si trovano gli scudi a testa di cavallo che recavano lo stemma della famiglia Portinari. Sull'arcone di fronte all'ingresso è dipinta l' Annunciazione . Su quello in controfacciata è rappresentata l' Assunzione della Vergine .
Gli affreschi delle pareti laterali celebrano san Pietro da Verona in qualità di predicatore, esorcista, taumaturgo e martire. Nella parete sud, a sinistra della bifora, Il miracolo della nube . Nella stessa, a destra della finestra, il Miracolo della falsa Madonna . In questo episodio è stato individuato, nella figura posta alle spalle del santo, di profilo, il ritratto di Pigello Portinari, rappresentato anche nel Miracolo della nube. Nella parete nord, a sinistra della bifora, è dipinto il Miracolo del piede risanato . Accostato ad esso, alla destra della finestra, il Martirio di s. Pietro Martire .
Nella parete di fondo della scarsella si trova una tavola (sec. XV) che la critica ha variamente attribuito a Giovanni da Vaprio o a un maestro dell'ambito di Benedetto Bembo. L'opera ricorda l'episodio, leggendario, in cui il santo domenicano apparve al banchiere fiorentino, comandandogli di edificare la cappella.
Su iniziativa dei padri predicatori nel 1736 venne trasferita nell'abside della cappella l'arca contenente il corpo di s. Pietro Martire. Commissionata intorno al 1336, dai domenicani, grazie al contributo elargito da Azzone Visconti, e dallo zio vescovo, allo scultore Giovanni di Balduccio, formatosi nell'ambiente di Giovanni Pisano e Tino di Camaino. Il monumento venne ultimato in tre anni di lavoro. L'anno successivo vi fu traslato il corpo del santo. Nel corso dei restauri, avvenuti nell'ottavo decennio dell'Ottocento, venne spostato presso il centro della cappella, ove attualmente si vede.
L'arca è in marmo di Carrara, sorretta da otto pilastrini in marmo rosso di Verona; ad essi sono addossate otto statue, a due terzi del naturale, rappresentanti Virtù, ai cui piedi sono collocati animali simbolici. Sul sarcofago sono scolpiti otto rilievi con le storie di s. Pietro Martire. Le scene sono intervallate da otto statuine.
Al di sopra di esse, in corrispondenza della base del coperchio a tronco di piramide, si elevano otto sculture simboleggianti i cori angelici. Sugli spioventi dello stesso, sono scolpite varie figure. Al di sopra del coperchio, è posto un finimento, a forma di tabernacolo cuspidato, entro il quale sono scolpite le statue a tutto tondo di Maria assisa, s. Domenico e s. Pietro Martire ; sulla cimasa si trova il Salvatore con due serafini.
(da
L'arte, il viaggio e il mestiere
Corso di formazione europea, sul restauro delle superfici architettoniche: elementi lapidei e finiture murali, svoltosi tra il 2002 e il 2005 ad Arezzo, Rapolano Terme, Parigi e Barcellona.
46 allievi, in tre classi, dopo un percorso di 960 ore tra teoria, pratica, stages e cantieri scuola, hanno conseguito, rilasciata dalla regione Toscana, la qualifica di Addetto al restauro delle superfici architettoniche decorate.
Progetto, denominato Master, inserito nel progetto comunitario Equal. Partner italiani: regione Toscana, comune di Arezzo, comune di Rapolano Terme, Formazione Senza Frontiere, Ordine architetti, Edison colorificio, Studio Tre Tecnologia e Restauro. Con la collaborazione della Soprintendenza BAPPSAE di Arezzo. Partner transnazionali: Compagnons du Devoirs e IBTB Parigi, Istituto Gaudì Barcellona.
Progetto e organizzazione transnazionale: Riccardo Stolzuoli; direttore della formazione: Tommaso Sensini.
Con la partecipazione di Antonella Laurendi e gli altri allievi Master.
Filmato coordinato da Tommaso Sensini, realizzato da Federico Bondi con Lorenzo Carlomagno, musiche di Alessandro Lamuraglia.
Lo stato dell’arte sul BIM in Italia - Stefano Della Torre
Lo stato dell’arte sul BIM in Italia
Stefano Della Torre, Politecnico di Milano
Presidente BuildingSmart Italia
BuildingSmart Italia sostiene lo sviluppo del BIM mettendo in comunicazione i diversi attori della filiera (case di software, professionisti, imprese, produttori) e tenendoli in contatto con BuildingSmart International. Fondamentale è la collaborazione con l’università, che può formare professionisti aperti alle nuove modalità di lavoro e svolge importanti funzioni di ricerca e servizio, come dimostrato con il progetto INNOVance.
Tra le sfide che giustificano in pieno la transizione al BIM c’è il restauro, o meglio la conservazione del patrimonio esistente, facilitata dall’uso di strumenti come il rilievo tridimensionale o la modellazione per oggetti.
Intervista realizzata durante il BIM SUMMIT 2015
VISITA il SITO di INGENIO
( I video di yesmilano.com 23 ) La facciata del Duomo di Milano
Il video racconta la storia della costruzione della facciata del Duomo di Milano, attraverso quattro secoli di storia, a partire dall'antica chiesa di Santa Maria Maggiore.
Duomo di Milano - restauro della facciata
ottobre 2007: nel momento della festa della Dedicazione della Cattedrale, prosegue il viaggio nella bellezza e nell'arte che raccontano la fede. Dai ponteggi del Duomo, Benigno Mörlin Visconti, direttore della Veneranda Fabbrica, illustra lo stato dei restauri della facciata.
Servizio di Annamaria Braccini nella rubrica di Telenova La Chiesa nella Città
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WWW.CHIESADIMILANO.IT - il portale della comunità ambrosiana
C. Salsi [e altri] (Il progetto di restauro della Sala delle Asse nel Castello Sforzesco di Milano )
Interventi di Claudio Salsi, Francesca Tasso, Michela Palazzo (Musei Civici del Castello Sforzesco, Milano) tenuti durante il congresso Leonardo da Vinci: Metodi e Tecniche per la Costruzione della Conoscenza. Dal Disegno, all’Arte, alla Scienza (Leonardo da Vinci: Methods and Techniques for Building Knowledge. From Drawing to Painting and Science).
Bio
Claudio Salsi, di formazione storica e storico-artistica, si è specializzato in storia dell’incisione antica e moderna. E’ autore di numerose pubblicazioni su grafica, arti applicate, iconografia, museologia e museografia. Ha promosso e diretto il riallestimento di collezioni del Castello Sforzesco e il recupero degli arredi del Palazzo Reale di Milano, ha collaborato al progetto “Città delle Culture” – Area Ansaldo e ha rappresentato il Comune nell’Accordo di Programma per il Museo del Design presso la Triennale. Come Direttore del Settore Musei ha svolto un ruolo strategico nella direzione delle attività che hanno portato all’apertura di tre nuovi musei nella città di Milano: Palazzo Morando Costume Moda Immagine, Museo del Novecento, Museo Archeologico. E’ direttore responsabile delle riviste “Rassegna di Studi e di Notizie” delle Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni e di “Libri e Documenti” della Biblioteca Trivulziana. Dal 2009 è Presidente del comitato scientifico che affianca lo staff impegnato nel restauro della Sala delle Asse. Dall’aprile 2013 è Direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici.
Francesca Tasso ha studiato a Milano, dove si è laureata in Lettere e specializzata in storia dell’arte e delle arti minori. Ha conseguito il dottorato a Torino con una tesi sulla scultura a Milano in epoca tardogotica, sotto Gian Galeazzo Visconti. Dal 2000 è conservatore del Museo delle Arti Decorative e del Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano e dal 2009 coordinatore delle Raccolte artistiche del Castello Sforzesco. I suoi studi riguardano in particolare la scultura tardogotica, le arti suntuarie medievali e la formazione delle raccolte museali milanesi. Dal 2009 è vicepresidente del comitato scientifico e tecnico che si occupa del restauro della Sala delle Asse di Leonardo.
Michela Palazzo è diplomata all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, laureata e specializzata in Storia dell’Arte Medievale e Moderna, e dal 1991 è funzionario restauratore conservatore del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ha svolto numerosi interventi di restauro in siti quali gli scavi di Pompei, il Foro Romano, Palazzo Te a Mantova, il Quirinale a Roma, la Sala delle Cariatidi nel Palazzo Reale di Milano. Dal 2010 al 2013 è stata Direttore della Scuola di Alta Formazione del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Dal 2009 componente del Comitato scientifico e tecnico che si occupa del restauro della Sala delle Asse di Leonardo, ed attualmente svolge il ruolo di Direttore dei lavori di restauro.
Santa Maria delle Grazie – Cenacolo - Restauro – Milano – AudioGuida – MyWoWo Travel App
Come ormai avrai capito, se oggi possiamo ammirare quest'Ultima Cena, è quasi un miracolo: per decenni il dipinto è stato annerito dai fumi della cucina dei frati e durante l’occupazione napoleonica la sala era diventata una stalla per i cavalli dei soldati. Come se non bastasse, durante la seconda guerra mondiale il refettorio fu sventrato dai bombardamenti, e l'opera rimase per mesi esposta alla pioggia e alle intemperie: se non crollò fu solo grazie a un'impalcatura di fortuna, formata da sacchetti di sabbia!
Per cercare di conservarla nel modo il più possibile fedele a quando fu dipinta, l’Ultima Cena è stata ripassata e consolidata almeno sette volte nel corso dei secoli. Pensa che l’ultimo intervento di restauro è durato circa vent’anni!
La superficie è stata delicatamente pulita, frammento per frammento. Oltre alla polvere e allo sporco atmosferico, sono stati tolti i ritocchi del passato. La sala è stata dotata di sistemi di filtraggio dell’aria e di speciali sistemi di assorbimento delle polveri, e il numero dei visitatori è stato rigorosamente limitato. L’aspetto che più ti stupirà è che il dipinto sembra diventato molto più luminoso! La luce che scintilla oltre le tre finestre alle spalle di Cristo sembra inondare non solo le figure dipinte, ma anche i visitatori…
Visita la pagina di MyWoWo dedicata al restauro del Cenacolo:
...e scarica gratis la Travel App di MyWoWo, potrai ascoltare audioguide che descrivono le più bella città del mondo e scoprirne le meraviglie.
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iTune (Apple):
MyWoWo è disponibile in 7 lingue!
Duomo di Milano The Cathedral of Milan
Il Duomo di Milano è il più grande e complesso edificio gotico d’Italia, realizzato in marmo bianco rosato proveniente dalle cave di Candoglia, in Val D’Ossola. Ha una lunghezza di 157 metri e si estende su una superficie di 11.700 metri quadrati. La guglia maggiore raggiunge un’altezza di 108,5 metri. Sulla cima di quest’ultima è posta nell’ottobre 1774 la statua dorata della Madonnina (alta 4,16 metri), opera dello scultore Giuseppe Perego.
I lavori di costruzione si protraggono per cinque secoli e durante questo periodo architetti, scultori, artisti e maestranze, sia locali sia provenienti da tutta Europa, si avvicendano nella Fabbrica del Duomo. Il risultato del loro lavoro è un’architettura unica, una fusione tra lo stile gotico d’oltralpe e la tradizione lombarda.
The Cathedral of Milan is the largest and most complex Gothic building in Italy, made of white rosé marble from the quarries of Candoglia, in Val D'Ossola. It has a length of 157 meters and covers an area of 11,700 square meters. The greater spire reaches a height of 108.5 meters. On the top of the latter is placed in October 1774 the golden statue of the Madonnina (4.16 meters high), by the sculptor Giuseppe Perego.
The construction works lasted for five centuries and during this period architects, sculptors, artists and workers, both local and from all over Europe, alternated in the Fabbrica del Duomo. The result of their work is a unique architecture, a fusion between the Gothic style of the Alps and the Lombard tradition.
Music: Youtube Audio Library Free
Crock. mp3
Dream_of_A_day.mp3
Jam.mp3
Cantus_Firmus_ Monks.mp3
Sala delle Asse. Iniziano i restauri