Oasi delle cicogne
Il centro è nato nel dicembre del 1985 con lo scopo di reintrodurre la Cicogna bianca in Italia.A partire dal 1989 è stato attivato il progetto Anatidi che include il programma per la reintroduzione del Gobbo rugginoso.Inoltre dal 1995 il centro è stato ampliato così che oggi occupa una superficie di 6 ettari,dei quali due allagati a palude per la sosta degli uccelli migratori.Dispone di un centro visite concepito ed attrezzato per svolgere una funzione educativa,permettendo a privati e scolaresche di visitarlo e di comprendere lo sforzo dell'Associazione per la protezione della natura.
Associazione centro cicogne e anatidi
Via Stremiano 30 12035 Racconigi Cuneo
cicogneracconigi.it
cicogneracconigi@tiscalinet.it
Racconigi 2017 (Slide show)
Racconigi (Racunis in piemontese) è un comune italiano di 10.094 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte. È noto ai più per il suo castello, residenza dei reali sabaudi, dove nacque l'ultimo Re d'Italia.
« [...] Adagiata pigramente / nella verde campagna / disegna al sole / camini del tempo / tra campanili di fede / e porge ai passanti / il Castello reale, / biglietto da visita / di giorni di fama. / Quando l'inverno / stempera i colori / lacrimando nel viale / le ultime foglie / s'avvolge nella nebbia / ovattando le vie sognanti / dell'antico borgo [...] »
(Costanzo Liprandi, Racconigi)
Racconigi si trova nella pianura alluvionale che, stretta tra le ultime propaggini delle alpi Cozie e delle colline del Roero, si estende tra Torino e Cuneo. In termini più specifici si tratta di un altipiano posto ad un'altezza che varia tra i 180 e i 400 metri s.l.m. Posto al limite settentrionale della Provincia di Cuneo, il territorio comunale è prevalentemente pianeggiante e si estende su una superficie di poco più di 48 km², ad un'altezza media di 260 m s.l.m. Sono assenti rilievi. Il territorio è leggermente declinante in direzione nord.
Viene attraversato dal torrente Macra, dal suo tributario Mellea e da numerosi canali. Al confine settentrionale del comune si trova la foce del Macra che confluisce nel Po. La zona è ricca di risorgive e il terreno, tra i più fertili della provincia, è adatto alla coltivazione intensiva di prodotti cerealicoli. I boschi che un tempo ricoprivano gran parte della campagna sono stati sostituiti da piantagioni di pioppi. Sebbene frutto dell'opera dell'uomo, è notevole il bosco-parco del Castello di Racconigi che si estende per circa 180 ettari con piante autoctone che superano i 150 anni di età.
Dal 1985 è stato istituito in frazione Stramiano il Centro Cicogne e Anatidi Racconigi per la protezione della fauna avicola e la reintroduzione di specie in via di estinzione come la Cicogna bianca e il Gobbo rugginoso.
Fotografie e montaggio: Salvatore Clemente (
Cavalieri d'Italia
Una famigliola di cavalieri d'Italia nella palude dell'Oasi LIPU di Racconigi
MANGIATOIE E NIDI ARTIFICIALI, IL GIARDINO DI FRANCESCO
Francesco Barberini, classe 2007, aspirante ornitologo, presenta le mangiatoie e nidi artificiali, il giardino di Francesco
Cicogna avvistata a Montignano (Senigallia) in località Campetto
Le cicogne tornano a fermarsi a Senigallia. La primavera è periodo di migrazioni e tra i tanti uccelli che dall'Africa giungono in Europa per la riproduzione ci sono anche le cicogne. Uno splendido esemplare sabato scorso ha fatto la sua comparsa a Montignano dove sembra aver gradito le premure che l'associazione Cavalieri dell'Alto Volo, affiliata a I Gre delle Marche (Gruppi di Ricerca Ecologica), ha predisposto al Centro Falconeria Equitazione Etologica Lady Hawk, in località Campetto, sede dei volontari dove già trovano alloggio una 15ina di rapaci tra falchi, poiane e gufi.
Pasqualina, come è stata ribattezzata vista la concomitanza con la festività, ha trovato ad attenderla delle sagome di legno che riproducono suoi simili, il cibo lasciato dai volontari e un palo per nidi. Attorno a lei uno spazio di 35 chilometri quadrati di colline e tanto verde. Sabato ha girato per un paio d'ore guardando le sagome dall'alto per poi fermarsi sul campo. Ha mangiato e poi ha ripreso il volo. Martedì è tornata a farsi viva verso sera. La speranza dell'associazione è che si possa sentire a suo agio da scegliere la zona per nidificare.
Sarebbe un gradito ritorno per Senigallia. Fino a una decina di anni fa questi splendidi uccelli si fermavano anche da queste parti nelle loro migrazioni primaverili e autunnali. L'antropizzazione, le coltivazioni intensive ma anche i cambiamenti climatici hanno spezzato questo equilibrio che ora si tenta, non senza fatica, di riconquistare.
L'obiettivo di Simona Proietti di Valerio e Andrea Luzi, responsabili del Centro, è quello di ricreare un habitat adatto con zone umide (in cantiere un laghetto) e l'acquisto di una coppia di esemplari addomesticati che fungano da richiamo. L'arrivo di Pasqualina, immortalato nelle foto di Giulietto Giulivi, uno dei fondatori dell'associazione, è un primo segnale che il lavoro sta procedendo bene.
In più c'è anche l'idea di coinvolgere istituzioni, scuole e privati per far conoscere ai bambini questi magnifici animali. Sia allestendo un percorso didattico con fotografie e punti di avvistamento presso la sede del Centro e sia con lezioni a tema in aula. Come quella che oggi, giovedì 12, Andrea Luzi ha tenuto alla scuola materna Giardino del Sole, in via Cupetta. Un progetto denominato A Senigallia le cicogne le portano i bambini.
Un tempo questi uccelli facevano il nido sui tetti delle case che per la nascita di un bambino erano tenuto più calde delle altre -- spiega Massimo Guido Conte, responsabile regionale de I Gre delle Marche -- E' da qui che nasce la leggenda sui neonati portati dalle cicogne. Oggi che questi volatili sono in difficoltà, vogliamo sensibilizzare le nuove generazioni. I bambini di oggi saranno gli uomini di domani e a loro andrà il compito di tutelare anche questi animali.
Oasi naturalistica La Madonnina - Sant'Albano Stura
Riprese di Roberto Aimaretti, Ermanno Cerutti, Gianni Valente
L'Oasi è il risultato di un valido progetto di ripristino ambientale che ha portato alla realizzazione di un sogno: trasformare una cava in un paradiso ornitologico dove hanno trovato rifugio oltre 200 specie di uccelli. Il nostro più vivo ringraziamento va ai volontari dell'Associazione La Madonnina che hanno permesso questo miracolo e che continuano a gestire questo sito in modo ottimale. L'Oasi , dove si trovano percorsi e capanni di osservazione, è visitabile gratuitamente tutti i fine settimana. Chi si abbona può accedere anche nei giorni feriali.
Per inforimazioni: info@oasimadonnina.eu
esplosione ciminiera
Racconigi 30/09/2014 : Esplosione ciminiera ex ospedale neuropsichiatrico
LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli
La Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) è un ente morale costituito con DPR 1985/151 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 febbraio 1985. Insieme a WWF e Legambiente è una delle maggiori associazioni ambientaliste italiane. Presidente della LIPU, dal 2011, è Fulvio Mamone Capria, che è succeduto a Giuliano Tallone, Danilo Mainardi e Mario Pastore. La LIPU conta circa 42.000 sostenitori e una rete di 58 Oasi e Centri Recupero visitati ogni anno da più di 200.000 persone. La LIPU agisce in Italia sin dal 1965, anno in cui fu fondata dal filosofo e naturalista italiano Giorgio Punzo con il nome di LENACDU (Lega Nazionale Contro la Distruzione degli Uccelli), e pertanto è una tra le più antiche associazioni ambientaliste italiane. Nel corso degli anni settanta ed ottanta è in prima linea sia sul fronte istituzionale, ottenendo l'approvazione di importanti leggi a favore della fauna come la L. 968/77, sia sul piano territoriale, con la realizzazione dei primi Centri di Recupero della Fauna Selvatica e delle prime Oasi LIPU (Parma, 1975 e Crava Morozzo, 1977, rispettivamente). Con l'approvazione della legge quadro sulla caccia 157/92 e a seguito dell'Earth Summit di Rio de Janeiro del 1992 l'impegno della LIPU nel corso degli anni novanta si allarga alla tutela degli habitat e della biodiversità, pur mantenendo l'avifauna come fulcro della propria azione. Nel 1993 diventa il partner italiano di BirdLife International, associazione internazionale di organizzazioni per la conservazione dell'avifauna che conta oltre 2.500.000 di soci nel mondo. La LIPU fa propria la mission di BirdLife International grazie ad una rete di operatori e volontari che si occupano della salvaguardia degli uccelli e degli ambienti nei quali essi vivono. È attualmente costituita da circa 42.000 soci e sostenitori, opera tramite un centinaio di sezioni provinciali ed una cinquantina tra oasi protette e centri di recupero per animali feriti (come ad esempio il Cruma). Ha sede a Parma e il presidente onorario è il noto etologo Danilo Mainardi. « Conservare la natura partendo proprio dalla protezione degli uccelli e dei loro habitat, educare i giovani al rispetto del mondo in cui viviamo, sensibilizzare l'opinione pubblica su temi importanti come la tutela dell'ambiente e l'attenzione alla salute... » (dal sito lipu.it). Gli ambiti d'azione sono: Conservazione diretta della natura (Oasi e Centri di Recupero). Progetti di studio. Educazione ambientale e sensibilizzazione. Attività di lobby e vigilanza. Tra gli eventi organizzati annualmente si ricordano: Spring Alive!, evento europeo dedicato ai bambini che affronta il tema delle migrazioni.EuroBirdwatch, promosso da BirdLife International per avvicinare il pubblico al mondo degli uccelli e della natura. Ha attualmente gli status di Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, di Ente morale, di Associazione di Volontariato, di Ente in grado di svolgere Ricerca scientifica, e di Organizzazione non governativa.
LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli
Andrea Zanoni, spiega cosa vuol dire uccellagione e richiami vivi nella caccia
L'eurodeputato Andrea Zanoni parteciperà come relatore a due conferenze sugli impianti di cattura, i famigerati roccoli e sull'uso dei richiami vivi nella caccia da appostamento in programma mercoledì 6 novembre a Verona alle ore 21 all'Hotel Leopardi (con il Direttore Generale LIPU Italia e coordinatore LIPU della Campagna Caccia Danilo Selvaggi, il Presidente WWF Toscana Guido Scoccianti e Chiara Benciolini della LAV di Verona) e giovedì 7 novembre a Vicenza alle ore 21 presso l'Alfa Fiera Hotel (con Renzo Rizzi del CPV, l'avvocato Claudio Linzola legale delle associazioni e autore dei ricorsi contro l'uccellagione e Graziella Zavalloni, presidente nazionale della LAC).
No alla distruzione di Valle Grotari a Marano Lagunare.
Nella Valle Grotari, paradiso degli aironi situato presso l'abitato di Marano Lagunare, fino a ieri, tutto era tranquillo: i primi pulcini di airone cenerino si erano appena involati dai grossi nidi sugli arbusti, gli aironi rossi stavano covando nel fitto del canneto, così come i tarabusini. Falchi di palude, tuffetti, folaghe e germani reali avevano già i piccoli; anche i moriglioni e l'oca selvatica stavano nidificando: tutto sembrava perfetto ma qualcuno ha deciso di rompere l'incantesimo, ovvero di rendere molto difficile l'esistenza a questi animali.
L'allarme viene dal WWF, che denuncia il grave fatto avvenuto nella giornata di ieri: l'apertura, ad opera di personale incaricato dall'amministrazione comunale, della chiavica (porte a saracinesca) che separa la valle dalla laguna, con il conseguente ingresso dell'acqua salmastra dalla laguna e l'alzarsi del livello dell'acqua di oltre un metro: : Qualcuno - attacca l'associazione -, su evidente disposizione programmata, ha operato in maniera irresponsabile nel momento più delicato per gli uccelli, ossia quello della riproduzione e cova. Con l'apertura della chiavica molti nidi sono già stati danneggiati o addirittura sommersi, a grave danno delle specie di falco di palude, tarabusino, airone rosso, basettino, germano reale, moriglione, folaga, oca selvatica ecc.. Ma non solo! L'acqua salmastra sta spazzando via la ricca fauna di anfibi (rane verdi, raganelle, ululoni, tritoni, elementi primari della catena alimentare di vari ardeidi.
Inoltre - fa notare il WWF - se la chiavica resterà aperta, a causa dell'alternarsi della marea, a poco a poco gli uccelli abbandoneranno valle Grotari; forse questo è l'intento premeditato di chi vuole da tempo passare alla fase costruttiva di darsena e insediamenti turistici, nonostante il coro di dissenso sia crescente in paese, a livello regionale e, si può dire, in tutta Italia. Se le cose stessero in questo modo, il piano così architettato avrebbe veramente poco senso in quanto le varie autorità comunali e regionali dovrebbero comunque obbligatoriamente spiegare in sede europea come mai non si sia stati in grado di proteggere l'importante sito ornitologico, ampiamente riconosciuto dalla presenza della IBA062 (Important Bird Area) Laguna di Marano e Grado. La sistemazione della porta difettosa ad opera di personale incaricato dall'amministrazione comunale - continua l'associazione -, poteva essere fatta anche senza lasciare entrare permanentemente l'acqua salmastra, che oltretutto, senza controllo, può diventare un grave pericolo anche per le limitrofe abitazioni. Il grande valore naturalistico dell'area deve essere tenuto in considerazione, poiché essa non può più essere considerata una semplice ex valle da pesca ma un'area sulla quale effettuare una protezione attiva dei valori naturalistici, così come richiede la direttiva europea Uccelli e le varie normative nazionali e regionali di recepimento.
Come ricordato molto recentemente anche dalla Corte di Cassazione, l'uccisione di specie protette dalle direttive comunitarie e dalla Convenzione di Berna è da configurasi come reato, ai sensi della L. 157/92. Ci aspettiamo quindi - chiosa l'associazione -- non solo che ci si attivi immediatamente per fermare l'entrata di acqua salmastra in Valle Grotari ma che, viste le diverse normative di protezione ambientale che richiedono molta attenzione nei confronti della biodiversità, le autorità e gli organi preposti facciano luce sulle responsabilità di questo atto. Auspichiamo infine che finalmente, dopo mesi di letargo e indifferenza alle tante sollecitazioni e richieste il Presidente della Regione, gli assessori regionali all'ambiente e alle risorse rurali, il Ministero dell'Ambiente intervengano senza ritardo a tutela della preziosa area naturale di interesse comunitario, riconsiderando le previsioni insediative inserite nel Piano dei porti, evitando l'avvio di una probabile procedura di infrazione che può portare la comunità regionale a dover pagare una salata sanzione. È pronto infatti il reclamo alla Comunità europea contro l'approvazione del Piano dei porti, per possibile infrazione delle norme comunitarie, che il WWF spedirà a Bruxelles nei prossimi giorni.
Elena in gita scolastica: ci racconta!
Oggi Elena è stata in gita scolastica al Centro Cicogne di Racconigi. Ascoltiamo insieme il suo racconto!
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