VALGANNA La badia di San Gemolo
BADIA DI S.GEMOLO
Un luogo antico che trasmette serenita'.Trovata casualmente attraversando la Valganna(Varese)
La Badia di Ganna e il Sentiero panoramico
Servizio di Rai 3 Lombardia a cura di Alberto Mentasti
BADIA DI GANNA IL PRESEPE
Le telecamere di Reporterpercaso hanno visitato il Presepe di Badia di Ganna, si trova nel comune di Valganna, in Lombardia. Luogo di culto dedicato alla memoria del martire San Gemolo, che perse la vita nelle vicinanze ed è sepolto nell'altare maggiore della chiesa.
Riprese-Montaggio di REPORTERPERCASO
Musica:Brandenburg Concerto No4-1 BWV1049 - Classical Whimsical di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Fonte:
Artista:
Fonte San Gemolo, il luogo del martirio di San Gemolo. Valganna, Varese
Oggi alla Badia di Ganna, il mio amico Franco Molon ha presentato, ad un gruppo di 20 persone, la storia di San Gemolo.
Poi siamo andati a piedi per il sentiero che dalla Badia porta alla Cappella di San Gemolo, passando per la fonte delle Rocce Rosse, luogo dove San Gemolo è stato martirizzato.
In questo luogo, quieto e suggestivo, ho realizzato questo breve video.
Chi volesse approfondire l'argomento o contattare Franco per richiedere un'altra presentazione, può andare sul sito
Concerto di campane alla Badia di Ganna
Domenica 3 febbraio la Federazione Campanari Ambrosiani ha preso parte alla festa patronale della Badia di San Gemolo a Ganna (Valganna, VA) con un concerto di campane a corda.
Un grazie a tutte le persone accorse e al Parroco per la bellissima accoglienza.
La Badia di Ganna possiede 6 campane in Mi bemolle3.
Le cinque maggiori sono montate all'ambrosiana e sono state fuse da Angelo Bianchi di Varese ne 1901, la campana più piccola è montata fissa ed è stata fusa sempre dal Bianchi nel 1935.
Nota: Alcuni Campanari presenti nel video, non rappresentano più in alcun modo la nostra associazione.
San Gemolo la leggenda.ts
Breve racconto di San Gemolo il santo della Valganna
Ristorante La Baita - Cappella e fonte di San Gemolo - Casa dei vini e dei formaggi - esplorazione
RISTORANTE LA BAITA
Lungo la strada statale che porta da Varese a Ponte Tresa, percorrendo la Valganna, poco dopo le gallerie del birrificio Poretti, c'è quello che resta del ristorante La Baita.
Il ristorante venne edificato negli anni '60 con la tipica struttura di una baita di montagna e, grazie al buon cibo e soprattutto alla birra, che arrivava direttamente dal birrificio, durante i tre decenni seguenti attirava numerosissimi clienti affezionati, che arrivavano anche da Milano e oltre.
A causa della crescente popolarità dei fast food e dell'apertura di un altro ristorante poco più avanti lungo la strada, tra la fine degli anni '90 e gli anni '10 di questo secolo, il ristorante La Baita ha visto una progressiva diminuzione dei clienti, con le conseguenti difficoltà economiche, che hanno portato alla chiusura circa cinque anni fa.
Oggi gli interni del ristorante contengono ancora tutta l'attrezzatura e il mobilio, ma tutto distrutto.
Purtroppo nessuno si è più interessato a rilevare la proprietà e riaprire l'attività, probabilmente perché con la concorrenza degli altri ristoranti della zona non ci sarebbe alcun guadagno.
CAPPELLA DI SAN GEMOLO E FONTE DI SAN GEMOLO
Lungo la strada statale della Valganna, procedendo verso nord, pochi chilometri dopo La Baita si trova la cappella di San Gemolo e, seguendo il sentiero che si inoltra nel bosco retostante si arriva alla fonte dedicata allo stesso santo.
Qui la leggenda relativa al santo:
Oggi Gemolo è considerato il santo dell'acqua e viene festeggiato insieme ad Imeri il 4 febbraio.
Le reliquie del santo sono conservate nell'altare maggiore della badia di Ganna.
Dalla cappella parte un sentiero che si inoltra nel bosco, attraversando i meandri del torrente Pralugano, che con innumerevoli diramazioni attraversa gran parte del bosco e alimenta la palude e la torbiera di Pralugano, vicino a Ganna.
Alla fine del sentiero c'è la fonte di San Gemolo, costruita in memoria del santo in porfido rosso.
CASA DEI VINI E DEI FORMAGGI
Alle spalle della fonte di San Gemolo sorgono due grandi edifici che gli abitanti del posto chiamano comunemente Casa (o cantina) dei vini e dei formaggi.
Le cantine sono edifici storici censiti già nel 1896 dal catasto Lombardo-Veneto.
Nel censimento del 1897 i registri catastali identificano l'edificio più piccolo come abitazione, mentre solo qualche anno più tardi compare l'indicazione del secondo edificio quale deposito per la stagionatura dei formaggi, in particolare il gorgonzola prodotto dalla ditta Enrico Devizzi.
Alcuni abitanti ricordano che durante la seconda guerra mondiale i locali vennero impiegati per l'immagazzinamento delle botti di cognac della ditta Podestini.
Dopo la fine della guerra, a causa dell'invenzione di tecniche di stagionatura industriali, le ditte locali si trasferirono o chiusero e la casa e le sue cantine vennero abbandonate, lasciandole in balia delle intemperie e dei vandali.
Nel 1975 venne presentato un piano di restauro che ne prevedeva l'utilizzo per la conservazione di vini francesi, ma il fallimento della ditta incaricata bloccò il restauro.
In seguito i vandali privarono gli edifici di serramenti, grondaie, impianto elettrico ecc. e la vegetazione ha fatto il resto minando la stabilità dell'intera struttura.
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Escursione in Valganna (VA) e ai suoi tesori
Il nostro sito ha organizzato una visita in Valganna, il 16 giugno. Un'escursione indimenticabile che ci ha portato, al mattino, a visitare i mistici luoghi in cui nacque e si sviluppò il culto verso San Gemolo, un diacono vissuto in epoca poco chiara ma che si collocherebbe intorno all'anno Mille. Egli sarebbe stato nipote di un vescovo oltramontano e proprio al seguito di questo zio il giovane stava dirigendosi in pellegrinaggio a Roma. Fermatisi però nei pressi di Ganna (nella omonima valle), furono assaliti da briganti durante la notte e derubati. Gemolo, nel tentativo di recuperare il maltolto, inseguì i ladruncoli a cavallo, invocando il nome di Cristo. In risposta, i malfattori lo decapitarono in nome di Gesù, insieme al compagno di nome Imerio. Gocce di sangue caddero sui sassi, che la tradizione popolare volle ricondurre al martirio di Gemolo, più tardi canonizzato. Un primo miracolo si verificò subito dopo la decapitazione: il giovane diacono avrebbe infatti raccolto la propria testa e avrebbe continuato a cavalcare fino a tornare dallo zio vescovo, che gli diede degna sepoltura come un martire.
La zona esiste ancora oggi, dove si trova la Fonte di San Gemolo, posto meraviglioso, immerso in una riserva naturale in cui sovrana è l'acqua (qui si trova il piccolo laghetto di Ganna), ma il colore rossiccio dei sassi è dovuto alla presenza di un 'alga. Era usanza raccogliere questi sassi come reliquie, da parte dei fedeli, mentre sono attestate processioni da tutta la Lombardia e dal Piemonte per raccogliere l'acqua sorgiva di San Gemolo e spargerla poi sui campi per propiziare la pioggia.
Poco distante dalla Fonte sorge la Cappella del XIII secolo, in cui scorre una sorgente miracolosa, intercettata durante la costruzione dell'edificio.
A breve distanza si visita la Badia di San Gemolo, che conserva le sue spoglie, eretta dai monaci bendettini alla fine dell'XI secolo e divenuta potentissima, anche perchè legata all'espansione cluniacense. Probabilmente la badia sorse su una precedente chiesa longobarda dedicata a San Michele. Il culto di San Gemolo è oggi circoscritto a queste zone e la sua festa è il 4 febbraio.
La nostra visita si è poi diretta al suggestivo lago di Ghirla, a 450 m s.l.m. e al chiostro di Voltorre, nel comune di Gavirate (VA). Un capolavoro romanico sopravvissuto a incendi e devastazioni, prosipicente il lago di Varese. L'antica chiesa annessa era un tempo dedicata a San Michele Arcangelo.
Le campane di Varese - La Badia di San Gemolo a Ganna
Suonata del mezzogiorno festivo alla Badia di San Gemolo a Ganna, provincia di Varese
Gita in Valganna
Badia di S. Gemolo, complesso monastico del XI secolo
Nikon D5100 e obiettivo AFS 18-105 DX f/3.5-5.6
Varese e dintorni - Andrea & Giovy
Domenica passata in esplorazione della Valganna in provincia di Varese. Diversi i posti toccati: Valganna Ghirla, Induno Olona e Ponte Tresa. Tra le cose più curiose viste la cascata della Grotte di Valganna e la ex fabbrica n stile liberty della birra Poretti (oggi viene prodotta la Carlsberg). Pranzo al ristorante La Baita vicinissimo alle cascate di Valganna. Tra laghetti, cascate, grotte glicini e paesaggi di montagna una domenica decisamente piacevole. Il viaggio continuerebbe in Svizzera alla scoperta dell'Insubria... vedremo prossimamente se continuare.
Valganna (Valgàna in dialetto varesotto) è un comune italiano di 1.601 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.
Il Comune è composto da quattro località: Ghirla[1], e Ganna, i due centri principali, attraversati dal torrente Margorabbia, e le ulteriori frazioni di Boarezzo e Mondonico. La sede del municipio è a Ganna.
I due centri sorgono sulle rive rispettivamente del lago di Ghirla e del lago di Ganna. Il secondo, più piccolo, è un lago che ha conservato il suo caratteristico aspetto naturale, con rive popolate di canneti e di flora del luogo; il primo, invece, è meta molto frequentata di turisti anche perché sulle sue rive sorgono un campeggio e strutture turistiche.
Il comune di Valganna si estende lungo la Strada Statale 233 Varesina, dalla zona delle Grotte della Valganna e delle omonime cascate, fino al Lago di Ghirla. Sul lato sinistro idrografico, si ergono il Monte Chiusarella ed il Monte Martica, sul lato destro il Monte Monarco, il Monte Minisfreddo, il Poncione di Ganna ed il Monte Piambello.
Il fondovalle è attraversato dal torrente Margorabbia, immissario dei due laghi presenti. A sud il territorio di Valganna è interessato dall'Olona, che qui ha una delle sue sei sorgenti.
Il clima particolarmente rigido in inverno è valso al paese il soprannome di Piccola Siberia del Varesotto. Nel territorio comunale si trovano la Cappella e la badia di San Gemolo.
Una tradizione vuole infatti che qui venne trucidato il santo, alla fine del X secolo, dopo aver cercato di inseguire, insieme a Sant'Imerio di Bosto, dei briganti che avevano derubato una carovana di cui faceva parte. Infatti i briganti erano dei sepriesi e storicamente controllavano i passi che dalla Svizzera portavano a Milano intercettando tutte le carovane.
Il corpo venne sepolto dove ora è l'abbazia che sorse nel 1095 per opera di Attone, Arderico e Inghizone, su concessione dell'arcivescovo di Milano Arnolfo III. Questa abbazia fu molto potente, fino al 1556, anno in cui ne venne soppresso il potere temporale, in quanto aveva possedimenti in tutto il nord del varesotto e il controllo del castello di Frascarolo.
Nella frazione di Ghirla è eretta la Parrocchia di San Cristoforo martire, appartenente alla diocesi di Milano, eretta nel 1897 per volere dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari.[7]
Sempre a Ghirla viene costruito nel XVIII secolo il Maglio, utilizzato nel corso dei secoli per la lavorazione del ferro. Nel tardo ottocento la costruzione inizia gradualmente ad essere abbandonata, per poi venire restaurata all'inizio del XXI secolo.[Il culto di San Gemolo è attualmente molto ristretto, territorialmente, ma al contempo saldamente radicato; il suo fulcro è la Badia di Ganna dove riposano le reliquie che, nel 1941, una commissione storico-scientifica nominata dal Cardinal Ildefonso Schuster confermò autentiche.
Nei secoli passati era uso recarsi alla fonte presso la quale era avvenuto il martirio per raccogliervi, come reliquie, i cosiddetti sassi rossi: si tratta di piccoli frammenti di porfido che una microscopica alga rossa rende di un colore ancora più acceso e che la tradizione popolare identificava come gocce del sangue del martire. La posizione scomoda di questa sorgente spinse i monaci del tempo a costruire, nel XIV secolo, un oratorio a poca distanza dalla strada. Durante i lavori di costruzione si aprì, tra le fondamenta, una nuova sorgente. Il fatto fu letto come miracoloso e questa nuova cappella divenne meta di pellegrinaggi soprattutto per impetrare il dono della pioggia. Questa devozione assunse, nel corso del 1600 e 1700, contorni molto ampi e vi sono moltissime documentazioni di processioni da tutta la Lombardia e dal Piemonte per raccogliere le acque di San Gemolo da spargere successivamente sui campi per invocare la pioggia.Le Cascate di Valganna, si trovano in Valganna, nel comune di Induno Olona, nella Provincia di Varese.
Vicino alle Cascate vi sono le altrettanto famose grotte. Le cascate sono formate dal ramo dell'Olona che si origina all'Alpe Ravetta (618 m s.l.m.).
Sulle cascate si può ammirare il fenomeno del deposito del travertino.
In inverno, a causa del clima rigido e dell'insolazione praticamente assente, queste cascate sono spesso ghiacciate.
Abby Ganna - GANNA (VALGANNA) ITALY
St. Gemolo was a young soldier, beheaded in 1047 for his faith. According to legend, he went to the place where the abbey now stands to be buried, bearing his own head in his hands. Impressed by the solitude and the strategic location of the place, in the second half of the century three priests from the Milan Duomo decided to found a monastery.
Its priory had complete sovereignty over the valley and the abbey was characterised as a small monastic dominion. Feudal power was expressed well by the architecture, fortified with a double masonry ring and some towers, unfortunately destroyed later.
St. Gemolo's wealth began to decline in the 1400's. Then, in 1511, the building was burned and plundered by Swiss troops. It was later restored and equipped with a baroque façade toward the river, but the monastic community progressively died out and the abbey was finally sold to private individuals in 1894.
La Via Francisca -Tappa 1
Via Francisca al Lucomagno (Costanza-Pavia) - Sezione italiana
1a tappa - Lavena Ponte Tresa - Badia San Gemolo Valganna (con qualcosa in più)
Info:
Dettagli su:
Thanks for the musics to:
Jeff Przech-Eden
Jeff Przech-Angry All The Time
Josh Armistead-In My Dreams Now
Campane di Ganna (VA)
Valganna - Fraz. Ganna (va), Badia di S.Gemolo.
5 campane ambrosiane elettrificate con doppio sistema in Mi3 A.Bianchi 1901 + campana fissa Bianchi 1935.
Segnale orario e distesa a 5 campane per la messa prefestiva.
Miniera Valvassera (esplorazione) e Baita San Gemolo (degustazione)
MINIERA VALVASSERA - VALGANNA (VA)
In Valganna, poco a nord di Varese, ci sono i resti di quella che fu una miniera fin dai tempi dei Celti e dei Romani.
Sulla strada statale che porta da Varese a Ponte Tresa, poco dopo le gallerie delle grotte, c'è il Parco della Martica, una parte del parco di Campo dei Fiori.
Inoltrandosi per qualche centinaio di metri si possono vedere i resti degli alloggi degli operai e degli uffici della ex miniera.
Proseguendo si trovano due cabine elettriche, che rifornivano di corrente le varie strutture della miniera e girando a destra, il sentiero si inerpica su per la montagna, fino a raggiungere la cresta del monte.
L'origine della miniera viene fatta risalire ad oltre 2000 anni fa, ma non si sa con sicurezza se i primi a scavarla furono i Celti o i Romani.
Cosa certa è che ne venissero estratti oro, argento, piombo, fluorite e pirite, oltre a porfido e travertino.
Per ricavare il minerale, la roccia grezza veniva fatta cuocere fino a quando, spaccandosi per il calore, avrebbe rivelato i minerali puri.
Per questo motivo, gran parte della montagna venne disboscata per poter cuocere la roccia estratta dalla miniera.
Oggi la montagna è nuovamente verde, dopo l'abbandono della miniera.
I primi documenti ufficiali risalgono al 1556 e dicono che la miniera era di proprietà del cardinale Angelo Medici, della Badia di Ganna, che in seguito diventò Papa Pio IV.
Dopo un momentaneo abbandono, nel 1862 la miniera venne data in concessione ad un certo Baglioni, che fece scavare nuove gallerie.
Pochi anni dopo, nel 1870, la concessione passò alla famiglia Bergoglio, che fece scavare nuovi ampliamenti.
A causa della caduta del prezzo del piombo, ai primi del '900 la miniera venne abbandonata, per poi essere riaperta per scopi bellici durante la Prima Guerra Mondiale, quando fu costruita una teleferica automatica per trasportare a valle la roccia estratta.
Nel 1935 la miniera, a causa anche delle scarse tecniche estrattive, venne nuovamente abbandonata.
Solo durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, la miniera venne acquisita dalla MiRiVa (Miniere Riunite Varesine), venne riaperta e dava lavoro ad una quarantina di operai.
Purtroppo la produttività della miniera diminuiva progressivamente, tanto che gli operai dovevano estrarre una tonnellata di roccia per ricavarne circa 150 grammi di piombo, dal quale estrarre non più di due o tre grammi di argento (l'oro si era già esaurito nel 16° secolo).
Fu così che nel 1965 la miniera venne definitivamente abbandonata e adesso è meta di esploratori e gruppi speleologici.
Furono appunto tre membri del Gruppo Speleologico Prealpino di Clivio che, qualche anno fa, avvistarono un essere antropomorfo peloso e con una dentatura non indifferente, che, dopo essersi affacciato da un anfratto, si sarebbe nascosto tra i cunicoli.
Questa apparizione è stata confermata da altri speleologi che in seguito hanno avvistato lo stesso essere.
Un'altra storia riguarda un'entità chiamata la Cosa, una forma nebbiosa luminescente che esce dal pozzo allagato vicino all'ingresso secondario, che come una gelatina avvolge i visitatori, che hanno un senso di asfissia e una sensazione di malessere generale.
Anche questa cosa è stata avvistata da più esploratori; c'è chi ritiene che si tratti di fantasmi e chi pensa che si tratti di forme di vita aliene.
Tra storia e misteri, questa miniera è sicuramente un posto affascinante, difficile da raggiungere, ma davvero interessante da visitare.
BAITA SAN GEMOLO
L’azienda agricola Baita San Gemolo si trova nel cuore della Valganna, a pochi km da Varese, immersa nella natura.
L'agriturismo, a conduzione famigliare, nacque grazie alla passione che nutrono i fratelli Maria, Gloria e Gianni Cipolla per la trasformazione del latte in tutti i suoi derivati.
Ben quattro generazioni della famiglia si sono occupate di questo lavoro sia in alpeggi che in pianura fino a trasmettere tutte le conoscenze e i segreti del mestiere alle nuove leve.
Inizialmente si partì con vendita diretta di prodotti caseari, gelati e con la possibilità di assaggiare taglieri di formaggi e di salumi prodotti dall'azienda accompagnati da un buon bicchiere di vino, per poi negli ultimi anni allargarsi introducendo la ristorazione agrituristica con gustosi antipasti, primi, secondi e dolci fatti in casa.
ESPLORAZIONE MINIERA:
TUTTE LE FOTO:
URBEX 4 PASSION:
MARCO PATANIA:
BAITA SAN GEMOLO:
Azienda agricola Baita San Gemolo
Località Baita S. Gemolo n.1 21039 Ganna (VA)
Tel. +39 0332 719698 - Cel. +39 334.7710023 - info@baitasangemolo.it
Confluence in Icy Ghirla's lake Valganna of Varese
Ghirla
Poncione di Ganna e Monte Minisfreddo
in una piovosa giornata di primavera
VALGANNA Il borgo di Mondonico