Riccione Gli stabilimenti balneari ecosostenibili
Riccione, 16 giugno 2011
Un impianto geotermico per rinfrescare naturalmente il capanno (rigorosamente in legno proveniente da deforestazione controllata), un impianto fotovoltaico da 8 kw al giorno che riscalda l'acqua delle docce e delle vasche, e un sistema di recupero idrico che permette di riutilizzare 10mila litri d'acqua al giorno. Ma anche isole ecologiche per la raccolta differenziata e una passerella realizzata interamente in plastica riciclata e scarti di olive.
E' il Bagno Giulia di Riccione, il primo stabilimento balneare entrato a far parte del progetto provinciale sul turismo sostenibile Agenda 21, come fa sapere soddisfatto il proprietario, Matteo Giovanardi, che lo gestisce da trent'anni assieme alla sua famiglia.
Lo stabilimento si distingue anche per l'elevata accessibilita': assenza di barriere architettoniche, passerella mobile che arriva fino alla riva, punto di scambio laterale che permette il passaggio dalla carrozzina alle sedie sdraio galleggianti, una canoa doppia antiribaltamento (dunque accessibile anche ai disabili). Abbiamo gia' avuto un padre che pur non potendo camminare, ha potuto portare il figlio a fare un giro in canoa, racconta Matteo, che ci tiene anche a specificare che non abbiamo voluto creare ghetti: gli ombrelloni raggiungibili con le carrozzine sono sparsi qua e la', dalla prima fila all'ultima.
Inoltre, per i non vedenti c'e' un apposito percorso ricavato nella pavimentazione della passerella, mentre una mappa Braille presso la reception spiega tutti i servizi offerti. A guardarlo dal nuovo lungomare di Riccione (che da poco e' stato interamente pedonalizzato), il Bagno Giulia colpisce subito per una cosa: si vede il mare. Abbiamo evitato quel muro di cabine che spesso si trova nei bagni della riviera, e abbiamo ottenuto il 60% di vista mare, spiega il proprietario.
Le nuove cabine sorgono ai lati, perpendicolari alla costa, cioe' come un tempo, osserva. Anche qui niente cemento ma solo legno, e spazi grandi abbastanza da ospitare una carrozzina. Per la gioia delle mamme, all'interno si puo' trovare anche uno scalda biberon. Giovanardi si sofferma sul fotovoltaico, e fa sapere che se 100 bagni montassero un impianto simile a questo, produrremmo un megawatt di energia. Cioe' l'equivalente di una piccola centrale elettrica. I pannelli sono montati sul tetto del capanno e delle cabine, e a detta del proprietario rendono moltissimo, piu' di quello che ci aspettavamo, anche grazie alla rifrazione del quarzo contenuto nella sabbia.