Ischia isola radioattiva.
La settimana Incom 00824 del 08/08/1952
Ischia: le sue bellezze e il centro di cure termali nato nei pressi delle antiche terme.
Descrizione sequenze:immagini delle rive di Ischia ; barche nel porticciolo di ischia tra cui il relitto di una caravella ricostruita per un film ; avventori seduti ai tavoli disposti sulla terrazza di un bar con vista sul mare ; bambini giocano sotto lo scafo di una barca abbandonata sulla spiaggia ; le terme di cava oscura: tra i reperti archeologici donne con secchi pieni d'acqua ; una donna sparisce dietro una tenda che copre un ingresso tra le mura diroccate ; un uomo con un camice scende per le scale che portano ad una grotta sotterranea ; una donna in camice tiene in mano un vaso di terracotta ; l'uomo si affaccia sul pozzo che contiene acqua ; sala delle terme ; facciata delle terme ; seduta all'aperto davanti all'ingresso del centro termale mariella lotti gioca con un cane barboncino ; interno di un gabinetto in cui si applicano i fanghi: la donna col volto coperto di fango si solleva dal lettino sul quale è sdraiata ; la stessa donna ora col viso pulito sorride ; alberi sulle coste di Ischia ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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procida 24h time lapse
Procida - 24 ore in 4 minuti
Starring: Procida
Sketch: Alberto Liberti
Music: Gruds on Daci (StrangeZero)
Frame capture: IPhone4
Projector: IMovie
Director: Carmen C. Baruffini
Mi piace fotografare, anche se non sono un maestro della fotografia; sono un'informatica creativa, mi piace definirmi così.
Mi piace cogliere degli attimi e imprimerli in un'immagine, oppure osservare un particolare nel dettaglio e conservarne la memoria. La macchina fotografica per me è come un occhio dotato di superpoteri. Quando non esistevano gli smartphone avevo sempre con me una piccola macchina fotografica nella borsa, perché anche a Napoli, città in cui sono nata e in cui vivo, ci sono giorni in cui il sole fa strani giochi, soprattutto a Spaccanapoli, e tra le strade e i vicoli del centro antico si possono scoprire particolari veramente insoliti; e mi piaceva coglierli, per poterli guardare ancora, e ancora, e ancora.
Oggi uso il telefonino, e anzi, uso solo quello, nel senso che ho regalato la mia bella reflex a mia figlia e scatto solo con lo smartphone, che con il tempo ho corredato anche di accessori: teleobiettivo, grandangolo, fisheye, macro, treppiedi, etc.
Per me è diventata una sfida: scattare belle foto con il telefonino!
Fotografare Procida è stato facile: tutto è insolito per chi, come me, vive nel caos del centro di una grande città.
Mio marito ed io abbiamo preso in affitto una casetta alla Marina alla fine dell'estate.
Nell'affittarcela, in ritardo rispetto alla norma, ci era stato fatto capire che era rimasta solo quella per il periodo che noi desideravamo, perché era situata in una zona centrale un po' rumorosa. Chi non l'aveva scelta per questo motivo, non aveva capito niente!!!
Appena entrata in quella casa ho capito di essere nel cuore dell'isola. Potevo vedere il sole che sorgeva, ma prima ancora i mille colori che il cielo assume prima che il sole si affacci all'orizzonte, e i gabbiani che si appostavano nei punti strategici per osservare
il movimento degli ultimi pescatori e dei primi traghetti; potevo vedere i bar che aprivano e l'arrivo dei primi avventori che venivano a fare colazione, dopo aver dormito in barca; le donne che andavano a messa, i bambini sulla giostrina, i ragazzi che passeggiavano la sera e anche quelli che nel cuore della notte si rincorrevano giocando a nascondino (accidenti! da noi non si gioca più a nascondino, peccato...); le signore con il cappello di paglia che facevano shopping e quelle che ogni mattina facevano jogging con una mise sempre differente; le serate trendy al Bar del Cavaliere; i tramonti e le nuvole cariche di pioggia: tutto!
E poi l'orologio, con le campane che suonavano ogni quarto d'ora...
Ho voluto fermare tutto questo, a cominciare dall'alba, che mi ha mozzato il fiato il primo giorno, e che mi ha fatto alzare presto tutti i santi giorni della mia vacanza, che mi ha fatto attaccare con il nastro adesivo alla ringhiera del balcone il mio IPhone e farlo scattare per un'ora e mezza ogni trenta secondi.
Quando ho riavvolto e rivisto quell'alba in pochi secondi, ho avuto voglia di continuare.
E ho continuato: sulla spiaggia della Chiaia mentre prendevo il sole, seduta in un bar della Chiaiolella mentre prendevo un aperitivo con mio marito, durante le nostre passeggiate alla terra Murata, a Solchiaro, al Ciraccio, e ancora.
La musica è di un gruppo di artisti indipendente che mette a disposizione le proprie opere su Jamendo, una piattaforma che raccoglie e distribuisce musica libera. Mi piacciono e li ascolterò ancora.
Lo schizzo di Procida iniziale è di mio marito, un architetto che ha da poco smesso di fumare e che ha sostituito la penna alla sigaretta; siccome fumava molto, disegna quasi ininterrottamente. Consuma quintali di blocchi e litri di inchiostro riproducendo immagini che lo colpiscono o immaginando prospettive più o meno possibili.
Lo schizzo è un disegno su commissione insomma: lo ha realizzato per me che gliel'ho chiesto, e anche con una certa difficoltà, perché doveva disegnare mentre l'IPhone montato su un treppiedi scattava; insomma doveva guardare il suo disegno non sul blocco su cui disegnava, ma attraverso il display del telefono.
Grazie Alberto per la tua pazienza e accondiscendenza.
E' tutto :-)