Cantoni - Regolamento MOVIDA Parma
In premessa vorremmo chiarire megli -si legge in una nota-, anche all'opinione pubblica, che il cosidetto Regolamento per la Movida in realtà è una bozza di Regolamento Comunale, dal titolo fantasioso, che interessa tutta la città, da San Prospero a Ponte Taro e da Corcagnano a Bogolese. Riguarda tutti i bar e ristoranti ma anche le attività commerciali in genere, gli artigiani e circoli privati. Nel centro storico e nelle zone della Movida, Via D'Azeglio e Via Farini, sono previste solo alcune complicazioni in più, come ad esempio per poter aprire nuovi locali o nel vendere per asporto alcolici.
Confesercenti, associazione di imprese, ha espresso - come noto - un parere negativo, in quanto ad esempio, rispetto al problema dei residenti per l'affollamento a tarda ora in strada, non vi è nulla di nuovo e non saranno certo gli steward urbani a poterlo risolvere. Ancora una volta si colpiscono le imprese, distogliendo l'attenzione dal vero e reale problema che è dato dal rumore antropico. Delle nostre proposte, non sono state prese in considerazione proprio quelle riferite al rumore in strada, che è il vero problema, da anni irrisolto.
In sostanza per fare lo stesso lavoro di oggi, il commerciante sarà obbligato a spendere tanti soldi e tempo con un saldo assolutamente negativo. Purtroppo l'esperienza ci dice che, accontentata la burocrazia, fatti gli accordi, ingoiato il rospo, le persone in strada ci rimarranno e i problemi pure. Non è previsto nulla da parte del Comune in merito alla presenza di agenti di pubblica sicurezza, nulla per i bagni pubblici e nulla su chi controllerà i bicchieri col logo sparsi in giro.
E' pure da sottolineare come venga annullato di fatto tutto il procedimento di semplificazione amministrativa che in questi anni è stato portato avanti (a fatica) dai vari Governi e Regione, riportando ampia discrezionalità nelle decisione, una burocrazia impietosa e il re-inserimento surrettizio di autorizzazioni amministrative, cartelli da esporre, opere strutturali che nulla hanno a che fare rispetto al risultato - la quiete pubblica - che si fa credere di voler perseguire. In sostanza riteniamo che sia un provvedimento illegittimo, sul quale purtroppo ancora una volta sarà eventualmente il Tribunale Amministrativo ad esprimersi.