S. Angelo di Treviso. L'acqua del Sile: noaltri a bevévimo.
Acqua del fiume Sile, acqua da bere (fino al 1950). Intervista ad Augusto B., Sant'Angelo 1920, armaiolo s-ciopetin. Registrazione 5 gennaio 1985. Lingua parlata dialetto di Treviso. Trascrizione in lingua italiana.
« - Lei, da chi ha imparato ad andare in barca?
Quand'ero bambino. Noi ragazzi eravamo sempre sul Sile dalla mattina alla sera.
Gli Artusi (fam. Artuso) avevano la buca qua, che venivano a prendersi l'acqua. Qua, su questo punto qua, proprio. Avevano messo una botte vecchia, l'avevano affondata, avevano messo delle grosse pietre sotto e l'acqua che veniva giù dal torrentello che scendeva di qua, andava dentro. Era bella pulita, l'acqua ... Limpida, era limpidissima l'acqua...
Eh, abbiamo nuotato tanto su questo punto qua, noialtri! Venivamo qua alla mattina, andavamo dottrina (lezione di catechismo) e dopo venivamo a casa e andavamo a nuotare fino alle nove, alle dieci .. sempre dentro in acqua. Pensa se io sono stato poco sul Sile!
- Lei ha imparato a nuotare qua, praticamente, fin da piccolo. Ma che tecnica?
Ah, vedevamo gli altri grandi... Dopo abbiamo nuotato tanto anche alla chiesa di Sant'Angelo, con Angelo Campaner (Artuso), il povero Toni Modesto (Bonaventura), tutta la compagnia, il povero Ferruccio, Rino - tuo parente, tuo cugino - cosa non ha nuotato, quello là! Io e lui eravamo sempre ai mulini (Torresan, Granello a Mure -- Canizzano).
- Guerrino era un nuotatore, e anche è andato in Marina, lui.
Era di Marina, mi ricordo.
01:17 - Non avevate paura della leptospirosi ... roba del genere?
No, neanche ci sognavamo di quella roba là. Non sapevamo neanche cos'era, all'epoca, la leptospirosi. E sì che c'erano paltegani anche una volta ...
- Da bambini, nuotavate, dentro...
Sempre. Eravamo anche sei sette. C'era Remo Carestiato capobanda: andava fregare la barca ai Condota e andavamo a nuotare sul torrentello che ti dicevo...
Sono sempre andato a lavarmi sul Sile. Quando abitavo sulla villa di là - sono stato 23 anni sulla villa - quando andavo dalla morosa alla sera, andavo a lavarmi là. Alle cinque della sera andavo a fare il bagno sul Sile, sempre, e dopo andavo via.
02:02 - In più c'erano gli Artusi che qua avevano messo...
Sì, qua avevano messo una botte, affondato una botte e, nel periodo in cui loro non avevano la pompa, l'acqua venivano a prendersela qua, per bere. Acqua pulitissima ... perché c'era Genio Artuso che teneva puliti tutti i canali qua, c'erano tutti canaletti.
- Che canali erano?
Canaletti che erano in mezzo al palù; il palù era pulito...
- Canali da fossi che venivano dalla campagna o ...
No, no. Canali del Sile, qua. L'acqua del Sile veniva dentro e andava giù; passava per dentro qua e andava fuori... Curati, suoi da tanti anni. Ogni tanto li puliva sotto, tagliava tutte le erbe ai lati. Era uno spettacolo.
02:48 Nonostante dopo ci fosse il pontile dove tutte le donne lavavano i panni. Tutte le lissie (i bucati) che facevano: Condota aveva il pontile dalla parte di qua e gli Artusi dalla parte di là. Dopo c'era anche altra gente che veniva a lavare, perché era aperto e lavano tutti. Anni e anni è stato...
- Come facevano, queste donne?
Andavano a lavare. Avevano el lanpor (lavatoio portatile), non so se tu l'abbia mai visto. Era sempre là, el lanpor; due - tre ne avevano, di lanpori. Andavano a lavare là, la loro roba. Non c'erano rubinetti di acqua...
- Acqua pulitissima, non c'erano problemi. Addirittura la si beveva.
03:25 A bevevimo l'aqua, noialtri la bevevamo, altro che leptospirosi, bevevamo l'acqua! Io l'ho bevuta tante volte sul Sile. Quando si aveva sete, alle volte si beveva l'acqua. Non c'erano gli allevamenti che ci sono adesso. Quello di Canizzano, per esempio, quello ha infettato l'acqua; perché tutta la cosa delle trote, tutta quella roba, è veleno anche per il pesce. Infatti ci sono i temoli che non vivono più appunto per quello, perché quella roba che buttano giù le trote, gli escrementi ...
- Sono gli escrementi, le medicine, o cosa è?
Gli escrementi. Io ho parlato con gente che se ne intende: sono gli escrementi delle trote.»