Hollywood Graveyard - FOOD LOVERS Special
Welcome to Hollywood Graveyard. If you love food as much as I do, stay tuned as we set out to remember and celebrate the lives of those who lived to tickle our taste buds, and fill our bellies.
Full list of food innovators visited today: W. K. Kellogg (Kellogg's Cereal), Russell C. Wendell (Randy's Donuts), Al Lapin Jr. (IHOP), Harry & Esther Snyder (In-N-Out), Carl & Margaret Karcher (Carl's Jr), Maurice & Richard McDonald, Ray Kroc (McDonald's), Paul & Betty Pink (Pink's Hot Dogs), John Galardi (Wienerschnitzel), William Wrigley Jr (Wrigley's Gum), Cesare Cardini (Caesar Salad), Bob Cobb (Cobb Salad & Brown Derby Restaurant), Bob Wian (Bob's Big Boy), Col. Harland Sanders (KFC), Burton Baskin & Irv Robbins (Baskin-Robbins), Milton Hershey (Hershey's Chocolate), H. B. Reese (Reese's Peanut Butter Cups).
*Not sponsored or endorsed by any brand shown herein.
Special thanks to our Patreon supporters, who help make these videos possible: Janet Elliott, MJS82195, Ren, Christy, Michele Kotick, Sean Leeds, Carl Stenger, Shawndelle Young, Trish McFerran, Jeff Eubank, Chris Stanfield, Bruce Murdock, Victoria Waldock, Wesley Yoshida, Tricia Craigo, Curt Zimmerman, Charles Whelan, Marcos M, Eric Lucas, Scott DeVane, Marc Shull, Jim Swilley, Ricardo Sanchez, Danielle Tripodi, Deb Blissick, Don Bass, David Kirchinger, Lynn Eades, Gus Mohamed, Michael Klimczak, Matt Atwood, Glenn Weyhausen, Logan Vrbanic, and Jason Young.
Additional footage for this special edition of HG was provided by viewers across the country:
Kellogg footage: Alyssa Sinclair
Maurice McDonald & Irv Robbins footage: Russ Bickers
Richard McDonald footage: Brian Wallis
Col. Sanders footage: Thomas Durham
Hershey footage: Hollywoodland38
Support Us on Patreon:
Arthur's Book ZOMBIE JUNIOR:
Written & Produced by: Arthur Dark
Music by: Giuseppe Vasapolli
Food Glorious Food - Ice Age 2
Special Thanks: Jessica Keaton (Silence is Platinum)
Disclaimer: Tour videos are independently produced, and are not endorsed by the respective cemetery. When visiting a cemetery, do so only during regular visiting hours, take only pictures, and leave only approved grave offerings. Be courteous and respectful of both the living and the dead. In deference to families of those profiled herein, any requests to remove profiles by family members of the individual will be honored.
Images courtesy of: Wikimedia Commons, public domain searches, and fair use promotional material.
Copyright: Short excerpts of media featured in this video are copyright of their respective owners, and are used herein for commentary and reference under fair use. Please contact us with any copyright concerns if you feel the use of your property does not meet the conditions of fair use, we'll be happy to comply. Famous Grave Tour videos copyright Hollywood Graveyard. Music copyright Giuseppe Vasapolli.
Swing di parole - Intervista a Lucianna Argentino autrice de L’ospite indocile - www.HTO.tv
Quando si parla di poesia, nell’immaginario collettivo, tipicamente, prendono corpo aggettivi quali “belli”, “maledetti”, “tormentati” se non addirittura “ossessionati”. Ebbene, nonostante i luoghi comuni, per il terzo capitolo di “Swing di Parole” al Bianco Jazz Bar di Ostia Lido, il 26 Febbraio scorso, il reading di Poesia, delle poetesse Maria Teresa Laudenzi e Lucianna Argentino moderate dalla Scrittrice e Giornalista Manuela Minelli, ha svelato che non solo ci possono essere, ma possono addirittura coesistere, aggettivi di tutt’altro tono, caratura, spessore e profondità in grado di descrivere sia le Poesie che l’autore; in questo caso, le Autrici/Poetesse. Un’atmosfera rilassata, quasi da salotto fra amiche quella del Bianco Jazz Bar, dove fra un sorso di aromatico The, e le note soffuse di alcuni piacevoli brani Jazz, ascoltare buona poesia declamata direttamente dalle autrici. Per usare una metafora, senza per questo voler scivolare nella blasfemia, si è iniziato dal “vuoto”, da quel “in principio era la tenebra” di biblica memoria e da lì è iniziato un viaggio, un cammino alla ricerca dell’animo, e dell’anima; scoprire che si è liquefatta, che è divenuta inchiostro con il quale tracciare, come in una mappa, la rotta da seguire, il percorso di crescita, sincronizzato da quei cippi miliari che sono le poesie stesse. Per quanto mi riguarda, la Poesia la vivo sempre, immancabilmente, come parallelo; come una strada ferrata, come rotaie ferroviarie che mai si incontrano, se non, e qui mi vedo costretta a scavare nei miei tormenti scolastici per citare reminiscenze di postulati di Euclidea memoria: “Due rette parallele non si incontrano mai, se non in un punto all’infinito”. Ebbene quell’incontrarsi all’infinito, per me, ha il sapore della strada da percorrere, mai uguale a se stessa, dove il passato, il passaggio se preferite, porta alla scoperta, di nuove consapevolezze, che a loro volta, in maniera circolare, ma assolutamente non monotona, ripropongono nuovi percorsi, magari simili ai precedenti, ma che conducono in luoghi assai diversi. Le poesie declamate mi hanno “disegnato” questi paesaggi; ascoltandole ho avuto la netta sensazione che la necessità, l’urgenza, di quella ricerca fosse dettata proprio dal desiderio della scoperta di loro stesse che le due Poetesse non tentano, minimamente, di mascherare, dal sacro fuoco che divora l’anima ed obbliga l’intelletto a sforzarsi di capire, di comprendere, di decifrare. Un percorso, necessariamente in questo caso, che si dipana attraverso una miriade di stanze diverse, tante, almeno quante sono le possibili declinazioni delle emozioni; stanze, quelle pagine, che come contenitori ideali, divengono raccoglitori per quelle emozioni, ben catalogate ed organizzate. Il “corridoio” che le collega, e attraverso il quale provare a perdersi, è una sorta di caleidoscopio, una teoria prospettica con la quale provare ad osservare il centro di una sfera muovendosi continuamente, deliberatamente ossessivamente sulla superfice della sfera stessa, per osservare sempre lo stesso, unico, punto da infinite angolazioni; ma, essendo consapevoli che, proprio per quel suo essere infinito, diventerà, per noi, inevitabilmente finito e limitato.
Si “allunga la mano” e si recupera, una volta questa, una volta quella emozione; la si osserva, ascolta, assapora, la si interiorizza, per poi riporla, con cura e delicatezza, nello stesso “anfratto” dal quale è stata prelevata. Ci si muove, sistematicamente, in un’unica direzione, analogamente a quanto succede con il tempo, come una freccia, la freccia del tempo (per altro titolo di un ottimo libro di Martin Amis che ho letto qualche tempo fa); l’incedere inesorabile, imprescindibile, inarrestabile, implacabile, dinamicamente, e drammaticamente, statico se rapportato all’infinito. La poesia potrà piacere o non piacere, alcuni le troveranno sublimi, altri ermetiche, per taluni saranno in stile Haiku; personalmente reputo tutto questo ininfluente, non fraintendetemi, è giustificatissima la critica, qualunque essa sia, però trovo che la poesia, al di là del suo “sapore” estetico, vada assaporata con tutti e cinque i sensi. Ritengo che la poesia sia un mezzo, più che un fine, anzi, forse la poesia non ha alcun fine, se non quello di essere mezzo, ed ognuno di noi gode del privilegio di poter scegliere il tipo di mezzo da associare a quella poesia per raggiungere, qualsivoglia esso sia, un punto diverso del, o nel, suo errare per gli Oceani mari e le emerse terre.
Titolo: L’ospite indocile
Autore: Lucianna Argentino
Editore: Passigli
Pagine: 76
Prezzo: 12,00 Euro
ISBN: 978-88-368-1349-0
Michela Cossidente
© 2015 HTO.tv – all rights reserved