Bach Messa si minor
direttore d'orchestra Antonella barbarossa Italia del Sud- cattolica
orchestra sinfonica e coro conservatorio -istituzione alta formazione musicale di Vibo Valentia ( Italia del Sud)
Basilica di Maria SS Immacolata Catanzaro ( capoluogo regione Calabria) 3 aprile 2012
Gimigliano/ Festeggiamenti per la Madonna di Porto, patrona della provincia di Catanzaro RTC
Terminati nel santuario di Porto a Gimigliano i festeggiamenti in onore della Madonna di Costantinopoli, patrona della provincia di Catanzaro. Presenti come ogni anno le telecamere di RTC-Telecalabria, la Televisione della tua città e della tua regione. La festa ha una durata di tre giorni, il rituale civile-religioso inizia infatti la domenica di Pentecoste e si conclude la sera del martedì.
Il Quadro raffigura una variante della “Madonna di Costantinopoli” (Vergine che offre il suo seno al Bambino il quale volge, assieme alla madre, al popolo il Suo sguardo: fissando gli occhi della Madonna e del Bambino è possibile constatare che essi seguono, da ogni angolazione esso si pone, l'osservatore) che, a seguito del suo radicamento miracoloso, nella tradizione locale venne chiamata “Madonna di Porto”.
La genesi che portò alla modifica da Madonna di Costantinopoli a Madonna di Porto è fatta risalire ad oltre due secoli addietro, quando la vergine apparve in sogno ad un brigante - tale Pietro Gatto -, che stazionava nella contrada Porto di Gimigliano, e gli chiese la costruzione, in loco, di una CONA, indicandogli il luogo cui poter prelevare della calce in pietra; Pietro Gatto, non trovando riscontro favorevole da parte dei muratori locali, costruì personalmente la CONA e si convertì a vita migliore. Di seguito, intorno alla CONA sorse una piccola chiesetta, ancora ben conservata e aperta al pubblico).
Il rituale religioso prevede nelle giornate di lunedì e martedì di Pentecoste un afflusso continuo di migliaia di pellegrini che arrivano, anche durante la notte, per lo più a piedi, dalle diverse località della provincia e della regione. Essi sostano prima nella Cattedrale di Gimigliano che custodisce il Quadro, per poi recarsi, sia in processione, sia in gruppo autonomo, nella località Madonna di Porto ove ha sede la vecchia chiesetta, che incorpora la “cona” di Pietro Gatto. Adiacente a detta chiesetta sorse il Santuario Diocesano che è stato elevato, dal 1º maggio 2013, a Basilica Minore Madonna di Porto.
Nella giornata del martedì, dopo la Messa, il Quadro viene deposto dall'Altare Maggiore e, dopo la benedizione ai fedeli, posto nella vara. Una serie di otto portatori, seguita dai numerosissimi fedeli, avvia così la processione verso la località Madonna di Porto. Poco dopo l'arrivo della processione si assiste alla tradizionale CUNFRUNTA, con la statua di S. Giuseppe, e infine il Quadro della Vergine e la statua di S.Giuseppe vengono accolte, da una folla giubilante, nella Basilica dove viene celebrata, in forma solenne, la Messa, presieduta dall'Arcivescovo di Catanzaro/Squillace.
BASILICA DI SQUILLACE (HD)
ELEVAZIONE ALLA DIGNITA' DI BASILICA MINORE PONTIFICIA DELLA CATTEDRALE DI SQUILLACE (CZ) 25/03/2015
CONFERENZA PRESENTAZIONE FESTEGGIAMENTI ELEVAZIONE A BASILICA DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PORTO
COLOSIMI Frazione Coraci e la bellissima chiesa della SS Trinità
Tota Pulchra - Assisi - Festa dell'Immacolata
Tota Pulchra - Assisi - Festa dell'Immacolata
Chiesetta di San Nicola, Centrache - Calabria.
Nel territorio di Centrache, in una campagna denominata San Nicola, si trova un'antichissima e piccola chiesa, della quale non si ha nessuna notizia. Da un manoscritto parrocchiale di data recente, circa cinquant'anni, risulta che non esistono documenti storici sull'origine del paese, perché la documentazione fu distrutta in seguito ad un incendio ad opera dei francesi. Comunque è molto diffusa l'idea che originariamente le prime case erano situate nella collina di Otiglia ai piedi del monte Mazza, e capo del paese era l'arciprete Papasodaro; poi arrivarono i Francesi e distrussero il paese. Rimasero circa trecento abitanti che ricostruirono il paese nelle vicinanze del fiume Casale.I Francesi attaccarono di nuovo il paese ma con un'astuzia del Comandante Papasodaro il paese fu salvato. Altre leggende narrano una leggera somiglianza della prima nei riguardi della basilica di San Nicola nel cuore della città vecchia di Bari, (a Chiìse de Sanda Necòle in barese) che è una dei più fulgidi esempi di architettura del romanico pugliese e trova la dignità di Basilica minore; sarebbe stata costruita per celare il Sacro Graal, il calice dal quale Cristo bevve nel giorno dell'Ultima Cena con gli apostoli. Si tratta però appunto solo di leggende che, malgrado vengano spesso riproposte anche in tempi moderni, sono state più volte smentite da autorevoli studiosi come il padre domenicano Gerardo Cioffari, storico di San Nicola e della basilica San Nicola di Myra, che da secoli riposa nella basilica omonima, è uno dei santi maggiormente venerati fra i cristiani ortodossi, soprattutto tra gli appartenenti alla Chiesa ortodossa russa.
Anicec 2014 di Gerardo Madonna
Coro Viole - Unda Maris
Basilica dell’Immacolata - Catanzaro
Cattedrale di Gerace (RC) 6/1/2012
Video creato con l'app Socialcam per iPhone:
Mileto SANTA MARIA DELLA CATTOLICA festa 2018.
Mileto (VV) Calabria Italia.
BY EUGENIO SELVAGGIO VV.
La Basilica di S. Elia e il Santuario di S.Maria ad Rupes ( castel sant'elia )
Il Santuario è situato in una grotta tufacea che domina la valle Suppentonia. La sua storia risale ai primi secoli del cristianesimo quando con l'arrivo dei Figli di S.Benedetto, nel VI secolo, nasce nella Valle il culto della Madonna. Con molta probabilità la Valle accolse i primi anacoreti che introdussero nell'Occidente la vita monastica. Molti di loro abbracciarono poi la regola di S. Benedetto vivendo in alcune grotte scavate lungo la rupe (ancora esistenti).
S. Gregorio Magno scrisse: L'abate S. Anastasio, notaio di S. Romana Chiesa, aveva preso l'abito di monaco. Ritiratosi in detto luogo, vi menò per molti anni una vita santa e fu diligente custode e superiore del Cenobio (Dialoghi I, 7). Questi santi uomini frequentavano con assiduità la Grotta (l'attuale Santuario) nella quale dominava una dolcissima Immagine della Vergine (S. Pio X, Motu Proprio, 15.8.1912).
Nel 520 i monaci Benedettini costruirono sulle rovine del tempio dedicato a Diana il Cenobio e a loro subentrarono i Canonici di S. Spirito in Sassia di Roma per un breve tempo. Nei cinque secoli di abbandono che seguirono, la venerazione alla Madonna rimase viva tra le popolazioni locali. Con l'arrivo, nel 1777, di Fra Giuseppe Andrea Rodio (1745-1818), incominciò per il santuario una epoca nuova. In 42 anni della sua dimora presso la Grotta riordinò l'interno del Santuario, migliorò la piazzetta antistante e la Via dei Santi, l'unico sentiero esistente per accedere alla Grotta che partiva dalla basilica di s. Elia sotto la Rupe della Valle Suppentonia. Per facilitare l'accesso alla Grotta di molti pellegrini concepì l'idea di scavare nel tufo vivo una galleria. Nel 1782 diede il primo colpo di piccone alla roccia e dopo l'instancabile lavoro di 14 anni aprì una scala di 144 gradini. Morì all'età di 76 anni, in fama di santità, l'11.1.1819, e fu sepolto nella tomba da lui stesso scavata presso l'altare della Madonna. Morto il Rodio, la sua opera fu continuata da una serie di eremiti.
Dal 1892 il Santuario venne affidato ai Frati Minori della Provincia di S. Croce in Sassonia. Con il loro instancabile lavoro guidato da Mons. Bernardo Doebbing (1855-1916) il Santuario si sviluppò assumendo l'aspetto odierno. Il numero sempre crescente dei pellegrini fece sì che lo spazio limitato della Grotta Santa non era più sufficiente e si sentì la necessità di costruire una chiesa più ampia che consentisse lo svolgimento migliore delle funzioni liturgiche. Negli anni 1908 -- 1910 fu costruita la Basilica di San Giuseppe secondo il progetto dell'ing. Romano - svizzero Carlo Waldis. In stile gotico a navata unica. Sopra il portone un bassorilievo rappresenta S. Giuseppe con Gesù Bambino. Più in alto sono le statue di S. Francesco d'Assisi e di S. Antonio di Padova modellati su disegno di Ugone Linderth. Il campanile del 1912 possiede tre campane, accordate alle note di Si, La, Sol, come quelle della Basilica di S. Pietro a Roma.
Camerano, Chiesa di san Francesco manortiz
Chiesa
DI SAN FRANCESCO
Una antica tradizione vuole che sia stata fondata con l´attiguo convento dei Minori dallo stesso San Francesco presente nel 1215 ad Ancona e Sirolo in occasione del suo viaggio in Oriente. Il Bollario Francescano ed altre fonti storiche indicano esistente questa chiesa nel 1292 e menzionano una lapide, ora irreperibile, un tempo visibile sul muro interno dell´edificio «a cornu epistolae» (cioè a destra) con questa epigrafe: + MCCXXX IIII ID VIII. Probabilmente la data del 1230 si riferisce all´anno in cui furono completati i lavori della chiesa originaria. le fonti storiche affermano che la chiesa ed il convento di San Francesco di Camerano sono sorti sull´area già occupata da un più antico monastero di monache presumibilmente lo stesso che, sotto il titolo di Santa Maria e Sant´Agata Martire, è menzionato dal Codice Bavaro relativo alle concessioni enfiteutiche nella zona tra i secoli VII e X. Attualmente all´interno della chiesa è conservata una lapide gotica con la seguente epigrafe: «In nomine domini amen anno domini MCCCXXXI tempore domini Ioannis Papae XXII» . Originariamente collocata sopra la porta dell´ex convento, questa iscrizione si riferisce molto probabilmente alla riedificazione del convento stesso sui resti del precedente monastero di Santa Agata. Da un’antica pergamena rinvenuta sotto l´altare maggiore si conosce che il 14 luglio 1437 la chiesa fu consacrata dal Vescovo Pietro Giustiniani dell´Ordine dei Predicatori con il premesso di mons. Giovanni Caffarelli Vescovo di Ancona.
Nel 1759 la chiesa fu completamente ristrutturata su disegno dell´architetto Francesco Ciaraffoni e dell´edificio originario non rimase che il portale in pietra. Tra il 1763 ed il 1769 fu ampliato il convento su disegno di fra Domenico Frezzini dei Minori di Ancona, assistito dai padri Francesco Marchetti e Andrea Ottaviani. Il nuovo convento ebbe breve vita: chiuso durante l´occupazione francese, i suoi beni passarono al cosiddetto Appannaggio del Vicerè d´Italia Eugenio di Beauharnais e poi al Comune che utilizzò l´edificio come sua sede a partire dalla metà del XIX secolo. Dopo la partenza dei frati Minori da Camerano, la chiesa di San Francesco continuò ad essere officiata, prima da due frati detti Minimi rimasti nel paese presso abitazioni private (padre Lucesole e padre Anzelotti) e poi dai sacerdoti della chiesa parrocchiale. Danneggiata dagli eventi bellici del 1944, la chiesa fu riaperta al culto, per interessamento dell´allora parroco Don Giulio Giacconi, il 29 agosto 1959. La cuspide che sovrasta il campanile fu aggiunta nel 1957 a cura del comm. Silvio Scandalli. Attualmente l´edificio, di proprietà del Comune, pur essendo saltuariamente officiato, è sede di periodiche manifestazioni culturali quali mostre e concerti.
La chiesa è a pianta rettangolare con abside ellittica dietro l´altare maggiore, presenta quattro altari laterali, due su ciascuna navata. La volta è a botte e l´interno decorato con stucchi a scagliola, colonne sormontate da capitelli corinzi e motivi ornamentali tipici dello stile settecentesco.
Quadri contenuti all´interno della Chiesa:
Adorazione dei Pastori - E. Van Schayck, 1600.
Sant´Antonio - della scuola del Pomarancio, 1628.
San Francesco - Marco Vannetti, XVIII sec.
Traslazione della S. Casa – Francesco Fasolilli, XVIII sec.
Crocifissione – anonimo, scuola romana del XVIII sec.
Via Crucis Vivente di Carpignano-III edizione 2019
I Giovani Mercedario del Santuario Maria Santissima di Carpignano hanno presentato la Terza Edizione della Via Crucis Vivente. Mercoledì Santo, 17 Aprile 2019 alle 19.30 nella splendida Piazza del Santuario.
Ripresa e Montaggio di
Fra Fidelis Maria Arevalo
(Frate Francescano dell'Immacolata)
Una Produzione
TELE RADIO BUON CONSIGLIO
Passione del Signore 2018: canto del Vangelo e omelia
30 marzo 2018, Solenne azione liturgica della PASSIONE DEL SIGNORE
Letture:
• Is 52,13-53,12
• Sal 30
• Eb 4,14-16; 5,7-9
• Gv 18,1-19,42
Canto del brano del Vangelo della Passione:
• fr Maurizio Verde (narratore),
• fr Rosario Vaccaro (Gesù)
• e fr Giovanni Pinna (altre voci)
Omelia di p. Giuseppe Renda, Custode della Porziuncola
(Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola)
Campane Cattedrale S Nicola da Mira Lungro (CS)
Campane dal suono inconfondibile e con un ritmo quasi ossessivo che mi piace molto e mi riporta indietro una moltitudine di Ricordi.
CETRARO (CS): IDM PROMUOVE UN INCONTRO SUL TURISMO
CETRARO (CS): IDM PROMUOVE UN INCONTRO SUL TURISMO
Le campane di Giustenice(SV) FESTA DI SAN MICHELE ARCANGELO!
Giustenice(sv)
Chiesa parrocchiale di San Michele arcangelo
Concerto di 5 campane in sol#3 cal.
Castello di Genova
Roberto Mazzola
Suonate per il triduo
-Baadetta con le 4 minori
-suonate a festa
-inno a San Michele
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Suonate per la messa solenne delle ore 11 e angelus
-suonata a festa
-solenne
-suonate a festa
- romana
-suonata a festa.