COMACCHIO - La piccola Venezia - The small Venice - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Da molti paragonato alla città di Venezia, Comacchio è il centro storico più originale ed affascinante del Parco del Delta del Po. Erede dell'antica Spina, ha origini antichissime ed ancora oggi è una città lagunare che incanta grazie al suo centro storico, che conserva intatto l'aspetto originario, ed ai suoi più celebri monumenti come l’inconfondibile Trepponti con le sue imponenti scalinate, il seicentesco Duomo di San Cassiano, l’elegante Palazzo Bellini e la caratteristica Manifattura dei Marinati, l’antica fabbrica adibita alla cottura e marinatura dell’anguilla
Costruita per agevolare uno sviluppo economico che sfruttasse i vantaggi del fiume, Comacchio si presenta oggi come un fitto dedalo di canali, con piccoli ponti che collegano i diversi angoli della città e case a schiera dalle tinte pastello che caratterizzano i quartieri più interni. Imperdibile un tour sulle tradizionali batane, le piccole imbarcazioni a chiglia piatta che fino a qualche decennio fa costituivano il normale mezzo di trasporto per gli abitanti
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Compared by many to the city of Venice, Comacchio is the most original and fascinating historical center of the Po Delta Park. Heir to ancient Spina, it has ancient origins and it is still a lagoon town that enchants with its historic center, which preserves intact its original appearance, and its most famous monuments such as the unmistakable Trepponti with its impressive staircases, the seventeenth-century Cathedral of San Cassiano, the elegant Palazzo Bellini and the characteristic Manufacture of Marinated, the old factory used to cooking and marinade eel
Built to facilitate economic development that exploited the advantages of the river, Comacchio is today a dense maze of canals, with small bridges that connect the different corners of the city and townhouses in pastel colors that characterize the interior districts. Enjoy a tour on the traditional batane, small flat-keel boats that until a few years ago were the normal means of transport for residents
COMACCHIO: In giro per il borgo - di Sergio Colombini (Video 4K)
Comacchio è, sotto l'aspetto paesaggistico e storico, uno dei centri maggiori del delta del Po. Ha origine circa duemila anni fa, durante la propria storia fu assoggettata al potere dell'Esarcato di Ravenna prima, del Ducato di Ferrara in seguito, per poi tornare a far parte dei territori dello Stato Pontificio.
L'etimologia del nome è incerta (greco-latino cumaculum= piccola onda; raggruppamento di dossi in etrusco). La fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già stanziati nel Delta del Po. Vicino a Comacchio si trovava infatti la città etrusca di Spina.
Sorta sull'unione di tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatisi dall'intersecarsi della foce del Po di Primaro col mare, ha dovuto orientare il proprio sviluppo, sia sul piano dell'urbanistica sia su quello dell'economia, sull'elemento acqua.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
#Comacchio #EmiliaRomagna #Borghi
Ferrara: Chiesa S.Cristoforo alla Certosa, la riapertura solenne
Si riaprono le porte della Chiesa di San Cristoforo in Certosa, restaurata dopo il terremoto del 2012. Per mettere in sicurezza il Tempio storico della città e per la manutenzione specialistica e conservativa del patrimoni artistico sono serviti 1 milione e 250mila euro. Stamattina la messa, in occasione della giornata dei defunti, celebrata da S.E. Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio
Bomme e campane, ecche Langiane! Sparo mortaretti per inizio delle Feste di settembre 1/09/2019
A mezzogiorno, dalla piazza del Plebiscito, sparo dei mortaretti tradizionale, sparo finale de cannone della torre civica e innalzamento della bandiera con lo stemma di Lanciano e suono delle campane.
Qualcuno è in ritardo per lo sparo...anzi lo è sempre stato in questi anni!
TORRE DEL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI RUVO DI PUGLIA..
Campane a Ferrara. 2016
Campane della cattedrale di Ferrara. 05/10/2016.
Santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore Napoli
BASILICA DEL CARMINE MAGGIORE NAPOLI Madonna del Carmine
Originariamente la chiesa fu costruita nell'austero stile gotico, come le altre chiese angioine di Napoli. Tra il 1753 ed il 1766, fu coperto completamente l'antico stile gotico, per fare posto allo stile Barocco napoletano fino a raggiungere l'aspetto attuale. I lavori furono affidati all'architetto Nicola Tagliacozzi Canale, che venne aiutato dai marmisti fratelli Cimmafonti e dallo stuccatore Gargiulo. La chiesa è preceduta da un ampio atrio, sotto il cui pavimento furono sepolti alla rinfusa alla caduta della Repubblica napoletana del 1799, molti dei giustiziati nell'attigua piazza Mercato, tra cui ricordiamo: Eleonora Pimentel Fonseca, Luisa Sanfelice, Mario Pagano, Domenico Cirillo, Ignazio Ciaia, Luigi Bozzaotra. Nell'atrio possiamo ammirare un altarino, opera di Tommaso Malvito e dedicato a Santa Barbara, protettrice contro i fulmini, e lì collocata perché vi è la base del campanile, più volte rovinato dai fulmini. La tela di Santa Barbara attribuita a Luca Giordano, non è più esposta al pubblico.
L'interno, ricco di marmi policromi, è caratterizzato da un'ampia navata fiancheggiata da cappelle intercomunicanti e chiuse da balaustre e cancelli in ferro battuto con ornati di ottone, e da un moderno soffitto a cassettoni che sostituisce quello seicentesco in legno, distrutto durante la seconda guerra mondiale a causa di un aeromoto causato dallo scoppio della nave Caterina Costa nel porto di Napoli. Nel mezzo del soffitto si trova una statua in legno raffigurante la Vergine del Carmine opera di Mario Corajola del 1955.
Le cappelle
Sul lato destro, entrando dalla porta grande, abbiamo le seguenti cappelle:
San Nicola di Bari: la tela è opera di autore ignoto del XVII secolo; altare e cornice della tela con marmi commessi;
San Simone Stock: la tela è opera di Mattia Preti; altare e cornice della tela con marmi commessi; tela di Santa Lucia, opera di Luca Giordano;
Madonna del Carmine, detta anche Madonna del Colera per essere stata portata in processione in tempo di epidemie o varie calamità: la statua è attribuita a Giovanni Conte detto il nano;
Beato Franco da Siena: le tele ivi presenti sono opera di Giovanni Sarnelli; affresco del soffitto opera di Francesco Solimena. È la cappella più ricca di marmi pregiati;
Madonna delle Grazie: il dipinto su tavola è opera di Fabrizio Santafede; sulla sinistra c'è il monumento funebre al marchese Carlo Danza;
Santi Angelo e Pier Tommaso: la tela dell'altare è opera di Francesco De Mura, mentre le tele laterali sono di Paolo de Maio.
Sul lato sinistro, entrando dalla porta grande, abbiamo le seguenti cappelle:
San Gennaro: la tela è opera di Giovanni Sarnelli e nel suo interno c'è il fonte battesimale;
Sant'Orsola e Santa Maria Maddalena: la tela dell'altare è opera di Andrea d'Asti;
San Gregorio Magno: la tela è attribuita a Giovanni Bernardo della Lama, ma porta la firma del Sarnelli che forse lo restaurò;
Santa Teresa d'Avila e Santa Maria Maddalena de'Pazzi: le tele sono opera del cavalier Viola;
Sant'Anna: la tela è di Paolo De Matteis;
Santi Elia ed Eliseo: le tele sono opera di Francesco Solimena.
Tratto da Wikipedia.
Trailer del canale Giordis 04, v. 58
Qui potete vedere vari video tagliati su questo trailer. Vi elenco i vari posti:
Dolo: Duomo di S. Rocco, distesa festiva delle 6 campane minori;
Venezia: Basilica dei Frari, distesa festiva delle 6 campane maggiori (non suona la 3^ perché guasta);
Venezia: Chiesa dei Carmini, distesa festiva delle 4 campane maggiori;
Lendinara: Santuario del Pilastrello, distesa festiva con le 8 campane minori;
Lendinara: Duomo di S. Sofia, distesa festiva con le 7 campane minori;
Venezia: Chiesa dei Carmini, secondo richiamo con la minore;
Padova: Basilica Pontificia di S. Antonio, plenum per la festa patronale del 13 giugno 2017;
Este: Duomo di S. Tecla, Distesa festiva con le 5 campane mezzane;
Mestre: Parrocchia di S. Giuseppe, plenum nella solennità del Corpus Domini (18 giugno 2017);
Mestre: Duomo di S. Lorenzo Martire, distesa delle 3 campane maggiori per l'annuncio di Resurrezione;
Dolo: secondo richiamo con la 4^;
Mestre: secondo richiamo col sonello;
Padova; terzo richiamo con la 7^;
Este: secondo richiamo con la minore.
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Campane del Duomo Nuovo di San Giuseppe Operaio in Monselice (PD) v.426
Plenum (dura 4 minuti) delle 18:15 per la Messa festiva delle 18:30
Concerto di 6 campane in Sib2 fuse dalla Daciano Colbachini di Padova nel 1946/7 ed elettrificate a slancio nel novembre 1965 dalla Elettrocampane Giacometti di Legnaro (PD).
Da Calvecchia, frazione di San Donà di Piave, ci spostiamo in una ben più grande città.
Siamo nella bellissima Monselice, città a Sud di Padova, le cui origini risalgono al Medioevo.
Tra i luoghi di maggiore interesse possiamo ricordare il Castello, il Duomo Vecchio, il Santuario delle Sette Chiese che conduce, tramite la salita al colle che sovrasta la città, a villa Duodo e al camminamento che raggiunge la Rocca di Ezzelino (al momento non visitabile).
Ricordiamo anche la bella piazza Mazzini, luogo centrale della città, con la sua distintiva Torre Civica.
Il centro storico si snoda ai piedi del colle con la via centrale che raggiunge la piazza (dalla quale si può iniziare la salita che raggiunge i luoghi menzionati prima).
All'estremità opposta del corso, invece, è situato il Duomo Nuovo dedicato a San Giuseppe Operaio.
Duomo che non possiamo definire propriamente una delle migliori bellezze artistiche che offre Monselice, ma che comunque è parte del suo patrimonio.
La sua struttura è imponente sulle case circostanti (in parte a una costruzione così sviluppata in altezza le case sembrano veramente minuscole).
Peccato non sia un granché né all'esterno né all'interno.
Dall'esterno la struttura è molto imponente e squadrata.
Internamente la struttura è uguale nel complesso fin troppo spoglia e poco adorna, in modo particolare l'altare, posto in un abside enorme e, in confronto, molto risicato.
L'unica cosa a favore in questa chiesa sono le campane, un ottimo concerto di Colbachini di Padova molto solenni e ben intonate.
Peccato però che il campanile, in confronto alla mole dell'edificio, sia veramente insignificante.
Il progetto iniziale prevedeva una torre campanaria più alta della guglia sul tetto anche se poi, per mancanza di fondi, ci si è fermati a ciò che possiamo vedere oggi.
Veniamo ora al video.
Da tempo era in programma con il caro amico e appassionato di campane Giacomo Signoretto di ritrovarci dopo l'unica volta che ci eravamo visti a Mestrino la scorsa estate.
Dopo alcune occasioni fallite, siamo riusciti a vederci proprio qui a Monselice (ecco spiegato il motivo per cui mi sono spinto così avanti nelle riprese).
Una volta trovati al Duomo, abbiamo cercato la posizione ideale per riprendere le campane e individuato quella che vedete nell'inquadratura di sinistra (dietro l'abside), consigliatami da Giacomo.
Ho deciso di portare anche un'inquadratura frontale dal parcheggio antistante il campanile che ho fatto con la macchina fotografica in modo da realizzare un video a doppia inquadratura.
Una volta individuati i luoghi per la ripresa, a me e a Giacomo è venuto in mente per occupare l'attesa di vedere se il Parroco era in Canonica per chiedere eventualmente qualche informazione sul concerto.
Ci siamo così diretti in canonica (in parte al Duomo), dove il Parroco ci ha accolti molto volentieri.
Dopo esserci presentati e spiegato il motivo per cui eravamo lì (che l'ha molto sorpreso e compiaciuto) si è recato in archivio parrocchiale per vedere se ci fossero stati documenti riferiti alle campane.
Dopo delle ricerche tra le varie carte, è riuscito a trovare un interessantissimo foglio della ditta Giacometti (che ha in gestione l'impianto) in cui era trascritto l'anno di fusione, le note, i pesi e i diametri.
Direi ottimo per la conoscenza di queste campane.
Il parroco, gentilissimo, si è disposto a farmi una fotocopia cosicché io potessi tenermela.
Dopo tutto questo, lo abbiamo ringraziato e siamo tornati in posizione.
Nel frattempo aveva raggiunto Monselice Matteo, un ragazzino anch'esso appassionato di campane il quale è stato contentissimo di vedermi e che mi ha tenuto compagnia anche dandomi qualche interessante idea per le future riprese.
Dopodiché ci siamo recati in posizione attendendo la suonata.
Veramente bellissime campane e suonata, da brividi lì sotto.
Dopo la suonata ho salutato Giacomo ringraziandolo e, dopo qualche chiacchiera, ci siamo salutati anche con Matteo.
I video però non finiscono qui...
I: Sib2, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1946/7, diametro 160 cm, peso 27 quintali;
II: Do3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1946/7, diametro 144 cm, peso 18,5 quintali;
III: Re3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1946/7, diametro 130 cm, peso 12,8 quintali;
IV: Mib3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1946/7, diametro 120 cm, peso 10,8 quintali;
V: Fa3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1946/7, diametro 108 cm, peso 7,3 quintali;
VI: Sol3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1946/7, diametro 96 cm, peso 5,2 quintali.
Ringrazio per l'immensa cordialità e disponibilità il Parroco Mons. Sandro Panizzolo, Giacomo Signoretto per la compagnia e disponibilità e Matteo per i bei momenti passati assieme.
Video 426
Adria (Rovigo, Veneto) cattedrale Nuova dei Santi Pietro e Paolo - slideshow
La cattedrale Nuova dei Santi Pietro e Paolo è il duomo di Adria, edificio religioso risalente al XIX secolo e cattedrale della diocesi di Adria-Rovigo.
La cattedrale fu costruita agli inizi dell'Ottocento su un edificio del quattrocento. Nel 1830, durante i lavori per verificare la solidità delle fondamenta, furono trovati i resti della cripta ed affreschi bizantini. Inoltre la cattedrale conserva un bassorilievo bizantino del VI secolo con incisioni in greco, un crocefisso su una tavola in stile bizantino e, nella sacrestia, splendidi armadi intagliati di Jacopo Piazzetta provenienti dalla Scuola della carità di Venezia. Sul lato sud si apre verso piazzetta Campanile, mentre sulla zona retrostante fu edificata negli anni trenta una pregevole e suggestiva riproduzione della grotta di Lourdes.
Nel 2010 viene restaurato l'organo Malvestio/Ruffatti, a tre tastiere, posto su cantoria ai lati del presbiterio.
Campane di Vicenza, Parrocchia di Santo Stefano
Vicenza, Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano Protomartire
Diocesi di Vicenza
Distesa delle 3 campane maggiori alle 17.15 (dura poco più di 1 minuto) per la messa festiva delle 17.30.
In sottofondo si sentono le 4 piccole della Cattedrale che suonavano per i vespri delle 17.30.
Concerto di 10 campane alla veronese in scala diatonica maggiore di Mi3 con il doppio sistema, fuse in diverse epoche e fusioni:
I: Mi3 calante. Rifusa da Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) nel 1869. Ha un diametro di 115 cm e una massa di 900 kg;
II: Fa#3 calante. Fusa da Pietro e Francesco Cavadini di Verona nel 1830. Ha un diametro di 101 cm e una massa di 600 kg;
III: Sol#3 calante. Fusa da Pietro e Francesco Cavadini di Verona nel 1830. Ha un diametro di 91 cm e una massa di 420 kg;
IV: La3 calante. Fusa da Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 1990. Ha un diametro di 87 cm e una massa di 327 kg;
V: Si3 calante. Fusa da Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 1989. Ha un diametro di 76 cm e una massa di 246 kg;
VI: Do#4 calante. Fusa da Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 1988. Ha un diametro di 67,5 cm e una massa di 185 kg;
VII: Re#4 calante. Fusa da Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 1995. Ha un diametro di 59 cm e una massa di 125 kg;
VIII: Mi4 calante. Fusa da Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 1995. Ha un diametro di 55 cm e una massa di 101 kg;
IX: Fa#4 calante. Fusa da Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 1996. Ha un diametro di 49,5 cm e una massa di 77 kg;
X: Sol#4 calante. Fusa da Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 2005. Ha un diametro di 46 cm e una massa di 58 kg.
Dopo Arre, ci troviamo di nuovo nella bellissima Vicenza, di cui ci siamo stati ben 3 volte (4 con questa). Visto che Campanaro Vicentino doveva suonare a Santa Caterina, mi ha proposto di risuonarle assieme a lui. Ho accettato. Arrivata domenica, parto alle 15.40 da casa mia e arrivo a Vicenza alle 16.50 circa. Ci troviamo alla chiesa di Santo Stefano, che ha sul campanile ben 10 campane! E per altro davvero belle! Entro in chiesa e faccio le riprese. Poi esco e faccio le riprese esterne. Mentre mi sono posizionato, è arrivato Campanaro Vicentino. Insieme abbiamo aspettato la suonata. Con un minuto di ritardo circa, partono le 3 grandi. Molto belle anche se 3 campane su 10 (tutte con il duplice sistema) alla domenica mi sembra davvero poco. Potevano fare le 6 grandi. E dopo 1 minuto e poco più di suonata, iniziano a fermarsi. Probabilmente ci saranno state le lamentele ma non penso. Era per non recare disturbo. Poi dopo avere smontato tutto, ci dirigiamo verso la chiesa di Santa Caterina. Arrivati li alle 17.45, Gianmarco mi mostra uno degli organi. Poi inizia a preparare la chiesa per la messa delle 18.30. Alle 18.13 ci siamo messi alla base del campanile per suonare le campane alle 18.15. Scattata l'ora, abbiamo iniziato a suonarle con circa 3-4 minuti di suonata. Dopodiché, siamo usciti dalla chiesa, ci siamo salutati e mi sono diretto verso un'altra chiesa che vedrete nel prossimo video.
Video dedicato a Campanaro Vicentino per il bel pomeriggio passato assieme.
Video 241
San Lorenzo alle Grotte (il vecchio paese di San Lorenzo Nuovo) - VT
San Lorenzo Vecchio
INFORMAZIONI STORICHE►
TERAMO, CAMPANA: CHIEDIAMO AL CONI DI ORGANIZZARE EVENTI SPORTIVI DI RILIEVO IN CITTÀ
Lunedì pomeriggio sarà a Teramo il presidente del Coni Malagò. Il consigliere comunale di Teramo, Guido Campana, ha chiesto a sindaco e presidente della Provincia di proporre al Coni di organizzare a Teramo eventi sportivi importanti per rilanciare l'economia del territorio.
Servizio di J News - 28 gennaio 2017
La mia Città
Un piccolo drone , una musica di effetto e la mia Città sembra una set di un Film .... Pettorazza Grimani e DJI Spark.
019
il restauro delle campane di atri, teramo italy