La cattedrale di Atri. Basilica di Santa Maria Assunta
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Le campane di Gandino (BG) - Allegrezze con le 4 grosse a distesa
Gandino (BG).
Basilica Romana Minore Arcipresbiterale Plebana di S. Maria Assunta.
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Concerto di 10 campane in Si2 fuse da G. Crespi nel 1786 (Do#4 fuso da F. Sottile nel 1706, Re#4 fuso da A. Crespi nel 1788, Si2 fuso da G. Bttista Monzini nel 1822) - doppio sistema completo.
Allegrezze con le 4 grosse a distesa eseguito da Andrea (alla tastiera) e dal Gruppo Campanari di Gandino (alle corde) in occasione della vigilia del Corpus Domini.
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NB: a Gandino il Suono “Alla Romana” viene chiamato:
“Allegrezze con le 4 grosse a distesa”.
Le campane di Gandino (BG) - Allegrezze manuali (2)
Gandino (BG).
Basilica Romana Minore di S. Maria Assunta.
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Concerto di 10 campane in Si2 fuse da G. Crespi nel 1786 (Si2 fusa da Monzini nel 1822, Do#4 fusa da F. Sottile nel 1706, Re#4 fusa da A. Crespi nel 1788) - doppio sistema completo.
Allegrezze manuali suonate da noi giovani della Federazione Campanari Bergamaschi (11:45 - 12:00) nella Solennità del Corpus Domini.
Video suono 'alla romana' a Gandino. Riprese dalla cella campanaria e da sotto la cella.
Suono d'allegrezza con le quattro campane grosse a distesa per la Solennità del Corpus Domini. Riprese dalla cella campanaria e da sotto la cella. Suonano Federazione Campanari Bergamaschi e Gruppo Campanari di Gandino. Domenica 23 giugno 2019.
Chiesa di Santa Maria Assunta, Esine (BS)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Costruita attorno al 1480, presentava originariamente una facciata a capanna con oculo tondo, a cui si è sostituita la struttura attuale nel 1776. Il campanile dal cuspide conico è datato al '500 e costruito in pietra giallastra.
L'interno presenta l'aula unica, tipica della tipologia della pieve rustica, con tetto a capanna, copertura lignea della navata e volta in muratura nella zona presbiteriale. La navata e il presbiterio si presentano completamente affrescati da Giovanni Pietro da Cemmo, che lavorò in questa chiesa tra il 1491 ed il 1493. Il programma decorativo risulta particolarmente complesso e denuncia, per l'unità e finezza teologica, una committenza di alto
livello. Tale ipotesi è confermata dalla presenza di stemmi appartenenti a famiglie della nobiltà camuna, come i Beccagutti e i Federici. oltre al rettore della Chiesa della santissima Trinità di Esine: Isacco De Favis da Gandino.. I temi rappresentati possono a ragione essere suddivisi in due gruppi principali: la 'storia della salvezza, che occupa l'arco santo e la zona presbiteriale, e immagini della devozione popolare, disposte in riquadri ordinati nella navata.
Il ciclo con storie della salvezza principia con l'Annunciazione, posta sull'arco santo, e con le figure dei Profeti, dipinti sul parapetto della loggia. Oltre l'arco e la cancellata la volta a crociera del presbiterio è occupata dalla rappresentazione delle schiere celesti, al centro delle quali si impone il Cristo pantokrator (di oltre tre metri) in mandorla, attorniato da una cerchia di 72 personaggi, rigidamente distinti per classi: santi, martiri, patriarchi, imperatori, profeti...
Le pareti del presbiterio sono decorate con le scene della Natività e dellAdorazione dei Magi, la Crocifissione, posta sulla parete di fondo del presbiterio, lAssunzione della Vergine, occupante la parete di sinistra.
Nel 1573 viene abbattuta una sezione di parete per creare la cappella del rosario, distruggendo degli affreschi che probabilmente raffiguravano un giudizio universale.(Fonte Wikipedia)
Il commento sonoro 'ISRC: USUAN1100089 - Sad Trio' è di Kevin MacLeod ( Licenza Creative Commons
Le Campane di Gandino (BG) - Suono di 6 campanili gandinesi e campane a distesa della Basilica
Suono di 6 campanili della borgata gandinese e suono a distesa delle 10 campane della Basilica;
00:00 : Cirano, vecchia chiesa di S. Giacomo Apostolo (concerto di campane antecedente il crollo del campanile nel 1968)
00:52 : Barzizza, Chiesa di S. Nicola di Bari
01:39 : Chiesa di S. Giuseppe
02:26 : Chiesa della S. Croce
03:12 : Chiesa di S. Mauro (Convento delle Orsoline)
04:00 : Chiesa del Suffragio
04:50 : Basilica di S. Maria Assunta (suono a distesa delle 10 campane)
Dal disco in vinile 33 giri Gandino in festa - Distribuzione: A. Todisco, Gandino.
Le campane di Gandino 4 (BG)
Gandino - Basilica di S. Maria Assunta - Concerto da 10 campane in Si2. Le otto campane maggiori sono state fuse da Giacomo Crespi di Crema nel 1786; Si2 (prima campana) rifuso da Giovan Battista Monzini di Bergamo nel 1814 e nel 1822; Re#4 (decima campana) fusa da Andrea Crespi (figlio di Giacomo) nel 1788; Do#4 (nona campana) fusa nel 1770 (non è riportato il nome del fonditore); proviene dal convento dei Frati di Albino. - Doppio sistema con corde e tastiera. Concerto Solenne in occasione del Sacro Triduo dei Morti (1a parte). - Suonano il gruppo campanari di Gandino.
Campane di Aprica (SO), Chiesa di Santa Maria Assunta. Distese messa feriale
I° e II° Segno per la messa feriale di giovedì delle 17:30.
I° Segno h 17:00, distesa 3-4-5
II° Segno h 17:20, distesa 5
Dati Tecnici:
Concerto di 6 campane a slancio in Sol3
Fuse da: ??
Nel: ??
L' unica informazione che sono riuscito a ricavare è che 3 campane sono state fuse in un'epoca e le altre 3 in un'altra. Purtroppo non sono riuscito a trovare altro...
Spero in futuro di riuscire a colmare questi dubbi...
Le teste di Parmiggiani, simbolo di una fragile umanità
Volti che ricalcano opere d’arte dell’antichità. Teste, sguardi, bocche che rappresentano l’intera umanità, racchiuse tra due pesanti lastre in onice. Persone di ogni tempo, di ogni luogo, chiamate ad essere una cosa sola con Gesù, il cui corpo viene offerto proprio sull’altare.
La basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate viene restituita ai fedeli in tutto il suo splendore, dopo un lungo lavoro di restauro. Domenica la messa celebrata dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, con la benedizione del nuovo Altare realizzato dall’artista Claudio Parmiggiani, insieme all’Ambone, che volutamente scavalca gli scalini che conducono all’Altare, per avvicinarsi alla folla dei fedeli, per rendere ancora più immediati il contatto, la comunicazione.
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GIACOMO CERUTI IL PITOCCHETTO - BRESCIA - Pinacoteca Tosio Martinengo - MUSEO DI SANTA GIULIA
Giacomo Antonio Melchiorre Ceruti, detto il Pitocchetto (Milano, 13 ottobre 1698 – Milano, 28 agosto 1767), è stato un pittore italiano, annoverato tra i più importanti esponenti del tardo barocco italiano.
Nacque a Milano, probabilmente da quel Fabiano Ceruti che fu allievo di Cristoforo Agricola; fin dai primi anni venti del Settecento fu attivo a Brescia, città in cui si guadagnò il soprannome di «Pitocchetto» per il genere pittorico che aveva come soggetti principali i poveri, i reietti, i vagabondi, i contadini (i pitocchi, appunto), raffigurati in quadri a grande formato e ripresi con stile documentaristico e con uno spirito di umana empatia.
Il suo percorso artistico è parte di quel filone della pittura di realtà, che ha in Lombardia una tradizione secolare: prima di lui grandissimi artisti come Vincenzo Foppa, la scuola bresciana intorno a Moretto e Savoldo, Caravaggio, tutti avevano toccato l'argomento, ma nessuno prima del Ceruti seppe indagare con tanta spietata lucidità la verità quotidiana.
Il Ritratto del conte Giovanni Maria Fenaroli (1724, collezione Fenaroli, Corneto) è la sua prima opera di certa attribuzione.
Donna con cane di Giacomo Ceruti
Nel 1736 l'artista lombardo si trasferì prima a Venezia e poi a Padova, dove la sua attività per la Basilica del Santo e per altre chiese è documentata nel triennio successivo.
A Padova in particolare operò per la Basilica del Santo e per altre chiese, tra cui quella di Santa Lucia presso la quale, oltre ad una pala dedicata alla santa e un Battesimo di San Giustino, sono presenti anche i Quattro Padri della Chiesa, i Quattro Evangelisti e i Quattro Santi protettori della città.
Da ricordare anche la pala d'altare di Gandino (1734), gli affreschi di Palazzo Grassi a Venezia (1736) e le tele del Ciclo di Padernello.
Sulle sue produzioni artistiche per i luoghi sacri, gli influssi che ebbero le opere di Carlo Ceresa e Antonio Cifrondi sono innegabili.
Dopo il soggiorno veneziano, ricevette varie commissioni pubbliche e tornò a Milano, dove è documentata la sua presenza nel triennio dal 1742 al 1745, trasferendosi in seguito a Piacenza.
Le commissioni ottenute in quegli anni gli diedero l'occasione di acquisire e padroneggiare strumenti stilistici e compositivi tali da consentirgli un'attività di pittore di storia, più proficua e di più ampia risonanza, condotta parallelamente alla pratica del ritratto e della scena di genere.
Tra le opere che lo resero celebre la Lavandaia (1736 circa), attualmente alla pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, e le molte nature morte. Intorno al 1785 dipinse il Ritratto di viandante ora conservato al Museo civico Amedeo Lia di La Spezia, il suo ciclo pittorico presso la Basilica di Santa Maria Assunta a Gandino.
La rivalutazione della sua figura si deve a Roberto Longhi.
Le campane di Gandino - Allegrezze (BG)
Gandino - Basilica Romana Minore di Santa Maria Assunta - Concerto da 10 campane in Si2 fuse da Giacomo Crespi di Crema nel 1786, Do#4 F. Sottile 1706, Re#4 Andrea Crespi 1788. Si2 rifuso da Giovan Battista Monzini di Bergamo nel 1822 - Doppio sistema completo - Allegrezze eseguite da Fabio e il Prof. Mario Castelli in occasione della festa dei Santi Martiri Patroni
1a Allegrezza Il Valzirù, 2a allegrezza Prima sonata dopo le Ave Marie il mattino della festa ore 5; prima classe, 4 mani.
Brani a 4 mani suonati da
Fabio Rinaldi (campanaro effettivo) e prof. Mario Castelli (campanaro aiutante)
Il campanaro effettivo è nominato ufficialmente dal Prevosto per il suono esclusivo delle allegrezze, il campanaro effettivo nomina il campanaro aiutante. Il repertorio tradizionale delle suonate d'allegrezza gandinesi supera i 180 brani. Recentemente è finita la trascrizione completa per preservarne la memoria ad opera del prof. Mario Castelli.
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gandino 10 campane messa delle 11 seconda parte
Macugnaga - Staffa (Valle Lanzasca Piemonte) chiesa di S. Maria Assunta - slideshow
Al centro della frazione di Staffa si trova la parrocchiale di Santa Maria Assunta, la cui costruzione iniziò alla fine del 1700, affiancata da un alto campanile eretto nel 1936. L'edificio è a pianta rettangolare con una sola e sfarzosa navata e rivolge la sua facciata verso il fondovalle. Qui una lapide ricorda l'ascensione alla cima Dufour del Monte Rosa compiuta nel 1889 dal sacerdote Achille Ratti, poi divenuto papa con il nome di Pio XI.
Le campane di Gandino 6 (BG)
Gandino - Basilica di S. Maria Assunta - Concerto da 10 campane in Si2. Le otto campane maggiori sono state fuse da Giacomo Crespi di Crema nel 1786; Si2 (prima campana) rifuso da Giovan Battista Monzini di Bergamo nel 1814 e nel 1822; Re#4 (decima campana) fusa da Andrea Crespi (figlio di Giacomo) nel 1788; Do#4 (nona campana) fusa nel 1770 (non è riportato il nome del fonditore); proviene dal convento dei Frati di Albino. - Doppio sistema con corde e tastiera. Concerto Solenne in occasione del Sacro Triduo dei Morti (3a parte). - Suonano il gruppo campanari di Gandino.
Le Campane di Gandino -campanari di Gandino
Sonata a corde libere per la cerimonia religiosa del -Sacro Triduo dei morti- 16 marzo 2014
A Gandino si suona la tola per i triduo Pasquale valseriananews videoproduzionebergamo
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Suono della Campane per l'Anima di Giusepina vedova De Rigo Rosso 29.11.2019
MILANO - Chiesa di SANTA MARIA DELLA PASSIONE
La storia della Chiesa di Santa Maria della Passione è complessa, e la sua struttura ha subito molte modifiche nel corso dei secoli. La chiesa, che venne fatta costruire dai Canonici regolari di Sant'Agostino, detti Lateranensi, comprende perciò tanto elementi tardorinascimentali quanto elementi barocchi. La sua costruzione iniziò alla fine del quindicesimo secolo e durò tre secoli.
La parte più antica della Chiesa di Santa Maria della Passione è costituita da quella posteriore, che comprende un tiburio ottagonale cui erano collegate otto cappelle, alternativamente a pianta semicircolare o rettangolare. Il primitivo impianto venne forse progettato da Giovanni Antonio Amadeo, ma a realizzarlo fu comunque Giovanni Battagio. Esso era quindi centralizzato, come in molti santuari mariani della Lombardia rinascimentale.
La cupola, divisa in otto spicchi e con decorazioni pittoriche di Panfilo Nuvolone, comunque, venne completata da Cristoforo Lombardo, detto il Lombardino.
Da notare che la struttura è resa più grandiosa dal fatto che la cupola non poggia direttamente sulla trabeazione, ma su un tamburo nel quale si aprono finestre inframmezzate da semicolonne poste in corrispondenza dei vertici dell'ottagono.
Lungo tutta la base della cupola è presente un cornicione che sintetizza la profezia di Isaia sulla Passione e riporta citazioni provenienti dall'Antico Testamento.
Si notino, anche, fra la trabeazione e gli archi dell'ottagono affreschi monocromatici di sibille e profeti (si ricorda che nel Rinascimento si collocavano le sibille a fianco dei profeti per suggerire un parallelismo, nell'attesa del Cristo, fra mondo pagano e mondo ebraico).
Il tiburio, la struttura che si sovrappone esternamente alla cupola, è caratterizzato da linee classiciste, tanto sobrie e classicheggianti quanto imponenti e severe.
A partire dal 1573, su richiesta di Carlo Borromeo, l'edificio fu trasformato in un impianto longitudinale, più adatto alla predicazione. Furono così aggiunte le navate, ad opera di Martino Bassi. Quella centrale è coperta da una volte a botte lunettata, quelle laterali sono più basse e hanno semplici volte a crociera.
Sulle navate laterali si aprono le cappelle, ben sette per lato. Esse sono assai profonde e questo fa sì che l'osservatore che si trova all'interno della chiesa tenda a sottovalutare le dimensioni complessive in larghezza dell'edificio.
Per quanto riguarda la facciata della Chiesa di Santa Maria della Passione, il progetto è anche esso di Martino Bassi ma venne realizzata dal suo allievo Dionigi Campazzo. In origine era presente una statua di angelo su tutti i sei piloni, non solo sui due più esterni.
La Chiesa di Santa Maria della Passione è importante non solo dal punto di vista storico e architettonico, ma anche perché ospita innumerevoli opere di grande pregio di vari artisti, in gran parte dedicate al tema della passione di Cristo.
Da segnalare, fra le tante opere, le quattro grandi pale nel transetto, l'Ultima Cena di Gaudenzio Ferrari e La Crocifissione di Bernardino Campi nel transetto di sinistra, La Deposizione in quello di destra. Curiosamente dell'Ultima Cena del Ferrari esiste una quasi copia all'interno della Basilica Vecchia del Santuario di Oropa presso Biella. I personaggi sono quasi identici, mentre lo sfondo è totalmente diverso.
Molto belli anche i dipinti sulle ante dei due organi, con opere di Daniele Crespi e Carlo Urbino.
Le mezze figure dei santi lateranensi sui pilastri della navata si trovavano in origine nel refettorio del convento e vennero spostate nella chiesa alla soppressione di questo nel 1782.
Opere molto belle di Carlo Urbino sono infine presenti nella Cappella Taverna, coincidente di fatto, nella chiesa attuale, con il ramo destro del transetto e caratterizzata da un soffitto stupendamente decorato.
Dato il grande numero delle opere presenti, risulta impossibile citarle tutte. Si rimanda quindi alla letteratura specializzata. Per chi visita la chiesa è anche possibile acquistare un agile opuscolo che permette di orientarsi fra tutte le principali opere presenti.
Un discorso a parte lo merita la sala capitolare, recentemente restaurata, costituita da un ambiente quattrocentesco a bassa volta lunettata e contente un importante ciclo di affreschi del Bergognone. In particolare, alle pareti, sono raffigurati i padri della Chiesa, inseriti in impianti prospettici che si raccordano con la sala.
Molti personaggi illustri si fecero seppellire nella Chiesa di Santa Maria della Passione, ad esempio Bartolomeo Calco (1508), segretario di stato di Ludovico il Moro, e il suo amico Demetrio Calcondila (1511), greco di Atene, tanto per citare due esempi.
Illustri famiglie milanesi si fecero inoltre assegnare il patronato delle cappelle e il diritto di sepoltura. Fra le più note: Pirovani, Legnani, Taverna, Cicogna, Litta, Dugnani, Tettoni. Nomi che si ritrovano legati a vari palazzi e monumenti milanesi.
MONTSERRAT (Spagna) La Morenita
visita al santuario dove si venera la statua della Morenita
Le campane di Gandino (BG) Fraz. Cirano - Parrocchia - Terzo segno del suono Alla Romana
Gandino (BG) Fraz. Cirano - Chiesa parrocchiale di S. Giacomo Maggiore Apostolo - Concerto da 12 campane in Fa3 (concerto da 11 con 7ª minore, nota Mib4) fuse da Colbachini di Padova negli anni '80 (Le 8 maggiori e il semitono sono del 1987 e le 3 minori del 1991) - Sistema completamente manuale - Suono Alla Romana ad 11 campane x l'Angelus prefestivo in occasione della Solennità dell'Immacolata Concezione di Maria - Suonano Fabio Rinaldi & Mario Castelli alla tastiera & alcuni campanari del paese alle corde delle 4 campane maggiori - Nota: Chiedo scusa se in alcuni punti il video salta ma ho dovuto dividerlo più volte per poterlo trasferire sull'altro cellulare e salvarlo sul pc, è stata una cosa complicata!
Introduzione
Pezzo introduttivo per 6 campane, di prima classe (1° e 2° ordine) e di 2° classe, in 2/4, d'autore anonimo. Si ipotizza che sia ottocentesco. Le campane maggiori sono ferme (posizione iniziale) e devono essere mandate in piedi; dalla seconda parte del pezzo (Allegro) le quattro campane maggiori iniziano ad oscillare iniziando dalla minore (4°) alla maggiore (1°) in modo che al termine della seconda riptizione del pezzo siano in piedi ossia a 180° rispetto alla posizione di partenza. Trasmesso da Andrea Castelli nei primi anni'80, revisionato da A. e M. Castelli, trascritto definitivamente da Mario Castelli nel 1990 circa.
Ringrazio molto Fabio per il passaggio, la compagnia e le ottime suonate con suo zio Mario, bravissimo suonatore.