Bastione dei Cavalieri di Malta a Lamezia Terme per la prima volta le telecamere all'interno
Lamezia Terme, il drone sul Bastione dei Cavalieri di Malta
Il SACILO con VOLI DRONATICI, in un sorvolo col drone, sullo splendido BASTIONE di MALTA (o meglio, dei Cavalieri di Malta).
Il Bastione, da sempre è stato eletto a simbolo della città di Lamezia Terme, infatti ne troviamo una figura stilizzata nello stemma comunale della città!
Anche nel 2018, a gennaio, in occasione del 50° anniversario della nascita del Comune di Lamezia Terme, in un concorso dedicato al simbolo del cinquantenario, troviamo il Bastione di Malta.
Ecco la descrizione, tratta da Wikipedia:
Il bastione di Malta è una torre situata nel territorio del comune di Lamezia Terme, nei pressi di Gizzeria Lido. Si differenzia dalla maggior parte delle torri costiere che costellano le coste del Mezzogiorno, già Regno di Napoli o Regno delle Due Sicilie, per lo spessore dei muri che è di qualche metro e lo rende adatto alla difesa da attacchi con armi da fuoco.
La costruzione della torre risale intorno al 1550, quando per fronteggiare le continue scorrerie dei saraceni riorganizzate sotto bandiera ottomanna, che minacciavano la sicurezza e i commerci delle città rivierasche, il viceré di Napoli Don Pedro di Toledo, per ordine della corona spagnola, impose alle comunità il rafforzamento a loro spese del sistema di difesa costiera già esistente. Fu assegnata ai Cavalieri di Malta che possedevano un feudo nella vicina Sant'Eufemia del Golfo.
Il bastione ha una struttura compatta, a base tronco-piramidale e soprastante torre quadrata, divisa all'interno in quattro grandi ambienti con volte a botte. All'interno della merlatura e del parapetto, un'ampia terrazza, su cui insistono tre ambienti di più modeste dimensioni, copre il bastione.
Sulla porta d'ingresso alla torre quadrata sulla facciata est si trova lo stemma con scudo del Balì Fra Signorino Gattinara, che nell'iscrizione datata 1634 si attribuisce il merito di aver dotato il bastione di macchine belliche.
Con la vendita dei beni ecclesiastici imposta nel Regno di Napoli da Giuseppe Bonaparte nel 1806, anche il bastione divenne di proprietà privata. È notevole il fatto che sia in completo stato di conservazione a differenza della maggior parte delle torri costiere che sono in forma di ruderi o completamente distrutte. L'eccezionale stato di conservazione è dovuto alla solidità della struttura stessa ed alle opere di manutenzione dei vari proprietari. Sulla torre è situato un punto trigonometrico di coordinate note.
Il Bastione di Malta compare in forma stilizzata, sia nello stemma della Città di Lamezia Terme, il quale fu dipinto dal pittore Giorgio Pinna, che nel logo delle principali squadre di calcio della città lametina.
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SACILO
Sambiase, Sant'Eufemia Vetere e Bastione di Malta - Igers Lamezia Terme
Video girato durante l'Instawalk organizzato da Instagramers Lamezia Terme con visita nelle zone di Sambiase, Sant'Eufemia Vetere e Bastione di Malta.
Vittorio Sgarbi (IMITAZIONE) : Visita il Bastione dei Cavalieri di Malta a Gizzeria Lido
Vittorio Sgarbi (IMITAZIONE) : Visita i Bastione dei Cavalieri Di Malta nel comune di Lamezia Terme presso Gizzeria Lido
Calabria
Antonio Mastroianni
Via dei Mille - Bastione dei Cavalieri di Malta in 1 minuto - Lamezia Terme Nicastro - Marinella
Video camera car della strada tra Via dei Mille fino al bastione dei Cavalieri di Malta in località Marinella, Lamezia Terme, passando per il Campo Sportivo della Vigor Lamezia, Via Marconi, Sambiase, Via delle Terme, Strada Provinciale 99. postreporter, post reporter
Best Attractions and Places to See in Lamezia Terme, Italy
Lamezia Terme Travel Guide. MUST WATCH. Top things you have to do in Lamezia Terme . We have sorted Tourist Attractions in Lamezia Terme for You. Discover Lamezia Terme as per the Traveler Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Lamezia Terme .
This Video has covered Best Attractions and Things to do in Lamezia Terme .
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List of Best Things to do in Lamezia Terme, Italy
Statti
Museo Archeologico Lametino
Federico II Statue of Svevia
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo
Castello Normanno Svevo
Bastione di Malta
Parrocchia San Domenico
Basilica Santo Angelo d'Acri
Teatro Umberto I
Museo Diocesano di Lamezia Terme
Bastione Cavalieri di Malta
Tratto dal video di Parole, parole parole... - Due anni di amministrazione Mascaro (ed. 2017)
Torre CAVALIERI di MALTA dal DRONE, GIZZERIA, CZ, FULLHD
SACILO con VOLI DRONATICI, con un nuovo volo nei dintorni della TORRE dei CAVALIERI di MALTA, una delle torri utilizzate in passato per prevenire ed avvistare gli attacchi dei SARACENI, dalle nostre coste del MAR TIRRENO.
La fantastica Torre è situata in un magnifico spazio di verde mediterraneo, presso l'omonimo AGRITURISMO TORRE dei CAVALIERI, dove potrà essere ammirata in tutto il suo fascino e la sua storia.
Per ulteriori info sull'agriturismo:
dal sito - un pò di sana storia
Se vi capiterà in una giornata nitida di percorrere l’autostrada Salerno – Reggio Calabria in direzione nord, vi imbatterete, dopo aver oltrepassato lo svincolo di Vibo – S. Onofrio, in una spettacolare e suggestiva veduta del Golfo di S. Eufemia: un arco sabbioso di 30 chilometri, delimitato dall’ azzurro cupo del Mar Tirreno e dal verde intenso di una rigogliosa striscia di macchia mediterranea, sullo sfondo dei Monti Reventino e Mancuso che, dall’alto dei loro 1417 e 1327 metri, digradano dolcemente fino al Capo Suvero. L’orizzonte marittimo del Golfo lametino è invece ornato dall’imponente sagoma perfettamente conica dello Stromboli: un vulcano attivo del gruppo delle Isole Eolie che si eleva per 924 metri sul livello del mare. E’ uno spettacolo veramente incantevole, che non sarà sicuramente sfuggito agli automobilisti che avranno già impegnato questo tratto di strada nelle mattinate terse.
Ma detto territorio non offre solo natura, ma anche storia, cultura, tradizioni: il tutto magicamente fuso in un unico crogiolo.
Infatti, è proprio in questo scenario naturale che sono armoniosamente collocate le antiche Torri di difesa e di avvistamento, conosciute come “Torri Saracene”, costruite in epoche diverse per contrastare i nemici proveniente dal mare. Le più antiche furono edificate tra il ‘300 ed il ‘700 e servirono principalmente per avvistare in tempo utile i pirati arabi che, con le loro scorrerie, seminarono il terrore sia sulle coste calabre che dell’intero mezzogiorno d’Italia. Infatti, molte di queste fortificazione (alcune si presentano in uno stato di buona conservazione, altre sono in rovina o, addirittura, scomparse) sono ben visibili lungo le coste centro-meridionali della penisola italiana in numero considerevole: se ne contano circa 500. La loro utilità finì soltanto nei primi decenni XIX secolo, quando francesi ed inglese, con l’occupazione del Nord – Africa e del Medio Oriente, posero completamente fine alla pirateria musulmana nel mediterraneo.
Queste rudimentali, affascinanti e forse misteriose “Torri saracene”, oggi sono lì, nella quiete dei prati e delle rupi, ad osservare il mare, chiusi nel loro secolare silenzio e disturbati soltanto dal vento e da qualche raro visitatore che ha il desiderio di conoscere e approfondire l’affascinate passato di questi luoghi.
TORRE DI SANTA CATERINA
Comune: Gizzeria
Località: Santa Caterina
Coordinate: N 38º56'48 - E 16º12'16
Proprietà: privata
Secolo: 14º
E’ conosciuta anche come “Torre dei Cavalieri di Malta” perchè venne realizzata, come il Bastione di Malta, nel feudo dei Cavalieri. Come la precedente, è anch’essa collocata in una proprietà privata. Qui, però, sarà certamente più semplice accedervi, visto che è posta all’interno di un agriturismo.
Vi si giunge percorrendo la provinciale n. 101 , detta di Santa Caterina, seguendo l’indicazione “Zinnavo”, imboccandola tra il km 366 e il 367 della SS 18. Dopo circa tre chilometri (tra il km 2 e il km 3 della SP101), il torrione è già visibile dalla strada, volgendo lo sguardo sulla sinistra, subito dopo la “Fontana di Santa Caterina” e, in ogni caso, prima della biforcazione per Gizzeria.
In discreto stato di conservazione, il forte è del 14º secolo e presenta un corpo cilindrico, provvisto di aperture lato mare e monti, con un basamento troncoconico, privo di ingressi, il ché lascia supporre che l’accesso avveniva tramite scala esterna.
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Sacilo
NASCE A LAMEZIA IL PRIMO CENTRO “SOS DISLESSIA” DELLA CALABRIA
lamezia terme nicastro storico le vie antiche dell'ex comune di via torre e via belvedere con il nuovo giardino visitato con il residente vincenzo 1
LAMEZIA TERME: col drone su CARONTE e la PIANA DI SANT'EUFEMIA
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SACILO e VOLI DRONATICI,
in un volo tardo pomeridiano dalla cima del Monte Sant'Elia, appena sopra CARONTE e le sue acque termali.
Dalle TERME di CARONTE, ci si sposta lievemente verso nord, guardando il GOLFO di SANT'EUFEMIA dall'alto, e di seguito, dietro al promontorio, appare la CAVA dall'alto.
Giusto il tempo per permettere alla poca luce filtrante tra le nere nubi, di dare un tocco di colore al cielo, preso in prestito dal tramonto mai apparso all'orizzonte.
Subito dopo, la città viene illuminata dalle luci urbane...
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il SACILO
NICASTRO-LAMEZIA TERME-CALABRIA-NICASTRISI
PER TUTTI I NICASTRESI SPARSI NEL MONDO
L'abbazia di Sant' Eufemia (lamezia Terme)
CALABRIA ABBANDONATA: lo ZUCCHERIFICIO di Lamezia Terme Sant'Eufemia piccolo drone
LO ZUCCHERIFICIO come non lo avete mai VISTO!!!
(da un piccolo drone leggero)
Un milione e duecento mila quintali di bietole lavorate in ogni stagione saccarifera. Ventimila quintali di bietole lavorate al giorno. Seicento operai impiegati all'interno dello stabilimento, più tutto l'indotto esterno. Cento camion al giorno in arrivo nel piazzale per portare via lo zucchero raffinato. Ottocento libri di nafta bruciata ogni giorno per far funzionare l'impianto. Sono solo alcuni degli imponenti numeri che ruotavano intorno allo zuccherificio di Sant'Eufemia. Uno stabilimento di proprietà della Cissel, Compagnia industrie saccarifica Sant'Eufemia Lamezia, costruito dai fratelli Massara, originari di Limbadi, intorno agli anni '30 e dismesso negli anni '60, quando i proprietari decisero di costruire un nuovo impianto a Strongoli, nel Crotonese.
Sono trascorsi 50 anni da allora, ma il ricordo, in chi ha lavorato tra quelle mura, è ancora vivo e forte. Come i fratelli Pasquale e Enzo Scalise, rispettivamente 72 e 71 anni, che hanno trascorso parte della loro vita in quell'ammasso di ferro che sfornava ogni giorno tonnellate di zucchero venduto poi in tutta Italia. Pasquale ed Enzo sono tra l'altro figli d'arte, dato che il padre Antonio, non solo partecipò prima della guerra alla costruzione dell'ex zuccherificio, ma poi divenne il capo dei meccanici. Un lavoro che Antonio non ha lasciato neanche quanto lo stabilimento si è trasferito a Strongoli: infatti, insieme ad altre 14 persone, lasciò Sambiase per andare a lavorare nel Crotonese, dove ci restò fino al pensionamento.
«Il bello di quei tempi – afferma Scalise – era vedere tutta quella gente al lavoro, e non solo operai ma anche contadini, i camionisti e negozianti di Sant'Eufemia. D'estate era pieno di vita».
Scalise, che per cinque anni ha lavorato nello zuccherificio, da ragazzo aveva il compito di prendere i campioni per le analisi chimiche e monitorare che tutti i passaggi venissero effettuati in modo adeguato e corretto. Scalise ricorda ancora il dottore in chimica Bellini di Milano e l'ingegnere Mantovani, arrivato come capo fabbrica e poi diventato direttore dell'impianto. Così come non ha dimenticato neanche il guardiano, il signor Mascaro di Sambiase, l'unico rimasto finanche dopo lo smantellamento dell'impianto: nello zuccherificio ci rimase fino all'ultimo giorno della sua vita.
Sempre vivo anche il ricordo di Pasquale Scalise, che oltre ad averci lavorato da ragazzo, di anni nello zuccherificio di Strongoli ne ha trascorsi sei, dal '66 al '72, prima di lasciare per un posto nelle Ferrovie dello Stato. Anche lui da studente portava i campioni di laboratorio, mentre nel '60 ha lavorato come addetto alla manutenzione delle macchine
«Ad ogni campagna saccarifera – afferma Pasquale – perdevo da 7-8 chili, per il troppo caldo: lì dentro le temperature arrivavano fino a 50 gradi, dato che tutte le fasi della lavorazione avvenivano a caldo, per questo stavamo tutti con i pantaloncini». Indelebile anche il forte odore di acido presente all'interno dell'impianto. «Un giorno si ruppe la macchinetta automatica con 54 serie di coltelli a zig zag che serviva per tagliare la bietola – ricorda Scalise – e il responsabile mandò me a sistemarla perchè ero l'unico che sapeva farla funzionare. Ogni anno, a fine lavorazione, smontavamo tutte le macchine, che venivano ripulite, revisionate e rimesse a nuovo per la campagna saccarifera dell'anno successivo. L'impianto di Strongoli era molto più tecnologico e moderno rispetto a quello di Sant'Eufemia. I proprietari lo costruirono sia perchè l'Eridania stava tentando di fare lì uno stabilimento, e quindi preferirono realizzarlo loro, sia perchè l'Amministrazione comunale di sinistra di allora di Sant'Eufemia chiedeva troppe tasse».
Di tutto quello splendore e fonte di vitalità di una città, oggi non rimane che un ammasso di ruggine. Un mausoleo decadente, corroso da 50 anni di abbandono.
Fonte: lameziaweb.biz
Questo video si riferisce allo stato attuale in cui versa, nel tessuto urbano, l'edificio dell'ex-zuccherificio.
Qui di seguito alcuni link utili, per chi desiderasse approfondire:
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Bari, aperto il bastione di Santa Scolastica
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Apre al pubblico il bastione di Santa Scolastica, il primo step del progetto del nuovo Museo Archeologico all’interno del complesso di Santa Scolastica.
Recale (CE). Meeting Cavalieri di Malta. Parla ARNALDO GADOLA, Priore
Interessante meeting a Recale dei CAVALIERI DI MALTA, organizzato dal Priore della Campania, avv. Arnaldo Gadola che abbiamo ascoltato (17/06/2016)
Lamezia Terme: la meravigliosa mostra di Diegokoi
Che il suo sia un talento naturale, non ci sono dubbi. A prima vista, le sue opere sembrano fotografie. Invece sono disegni. E sì, veri disegni del lametino Diego Fazio, in arte Diegokoi, dal nome di una carpa giapponese, simbolo di amore e di amicizia, che lo ha ispirato all'inizio della sua carriera. Solo qualche mese fa, in fondo, perchè Diego ha solo 24 anni. Adesso Diegokoi espone nella sua città, fino al 15 gennaio. La mostra si chiama Sensazioni. Ispirato al più grande artista giapponese del periodo Edo, Katsushika Hokusai, Diegokoi è riuscito ad affascinare gli occhi della gente con le sue linee precise e le tecniche orientali. Uno stile personale, però, gli consente di realizzare centinaia di sfumature di chiaroscuro. Una tecnica che ha già impressionato il mondo intero, nel corso di diverse mostre internazionali che gli hanno già fruttato molti premi. Le sue prossime tappe saranno New York, il Messico e Montecarlo.
Capusutta in SquadRebel.. Lamezia Terme
SAMBIASE dal DRONE (LAMEZIA TERME) - al tramonto DJI Mavic Pro sunset
SACILO e VOLI DRONATICI, in un breve volo sulla splendida SAMBIASE. E' bello notare come dall'area mercatale sorvolata, basta innalzarsi di qualche metro, è possibile vedere il mare in lontananza, in uno splendido colorato tramonto.
Un piccolo omaggio alla nostra stupenda Lamezia ed in particolare ai miei numerosi amici sambiasini... Le preziosità dei singoli quartieri, fanno la somma dell'immenso valore della città di Lamezia Terme.