Duomo e Battistero de Padova, Italia
Duomo Padova - Italia
Pronti Partenza...Via - PARMA capitale gastronomica d'Italia #documentario
In questa puntata di Pronti Partenza ...Via viene presentata PARMA, capoluogo di provincia distesa nella pianura emiliana.
Parma è legata, così come capita con molte altre città d'Italia, al nome di una famiglia che la governò a lungo: i Farnese, autori dei palazzi che ancora oggi sono un segno distintivo per la città. Il più imponente è il Palazzo della Pilotta, sviluppatosi in fasi diverse e rimasto incompiuto. Al suo interno sono ospitati la Galleria Nazionale, la Biblioteca Palatina, il museo Bodoniano e lo stupefacente Teatro Farnese: questo, un gioiello di architettura teatrale interamente in legno, è uno dei primi teatri coperti in Italia dopo l'Olimpico di Vicenza e quello di Sabbioneta. Distrutto e ricostruito dopo il secondo conflitto mondiale rimane a testimonianza di una delle più belle architetture teatrali del mondo.
La città oltre a fregiarsi di tale gioiello, vanta anche l'ottocentesco Teatro Regio, uno dei più importanti teatri lirici all'italiana. Parma è fortemente legata alla musica con manifestazioni e festival, spesso legati alla figura di Giuseppe Verdi. In città vi sono musei e spazi appositamente pensati per l'ascolto musicale, dalla casa della musica, agli auditorium, al museo dell'opera, alla casa del suono. Ma la città è anche fortemente legata ai sui prodotti gastronomici tipici di rilevanza internazionale come il parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma.
Non mancano poi luoghi e angoli in cui assaporare l'arte, il Duomo, il battistero con le sculture dell'Antelami, la chiesa di San Giovanni Evangelista, l'antica spezieria dei benedettini, la Camera di San Paolo dipinta dal Correggio, la basilica di Santa Maria della Steccata.
Una realizzazione di Fabrizio Vaghi e Paolo Vaghi;
testi, grafica, montaggio e regia di Fabrizio Vaghi.
Una produzione Vaghi per il mondo.
Puntata condotta da Fabrizio Vaghi e Paola Scorletti,
con la partecipazione di Annarita Ziveri (Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza) e Laura Maria Ferraris (Assessore alla Cultura del Comune di Perugia).
Le immagini dei beni appartenenti alla Soprintendenza BSAE sono su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Galleria Nazionale di Parma.
Si ringraziano inoltre per la disponibilità il Comune di Parma (S.O. Turismo e promozione del territorio), Istituzione Casa della Musica, Teatro Regio di Parma, Fabriceria della Basilica Cattedrale, Monastero di San Giovanni Evangelista, Prosciutteria Noi da Parma.
Tutti i diritti riservati, Vaghi per il mondo, 2015 -
Vietata la duplicazione e la diffusione non autorizzata al di fuori del canale
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Guarda altre puntate di Pronti Partenza...Via, alla scoperta delle più belle città d'arte in Italia:
- serie DISCOVERY (
- serie TRIP (
Iscriviti al canale ( per rimanere sempre aggiornato su nuovi contenuti prodotti da Vaghi per il mondo e
continua a seguirci anche sui social network:
Duomo di San Gennaro a Napoli
Il Duomo di San Gennaro È tra le più grandi basiliche della città; inoltre, ospita il battistero più antico d'occidente (Battistero di San Giovanni in Fonte). Il tempio sorge lungo il lato est di via Duomo, in una piazzetta contornata da portici.
Ravenna Battistero Neoniano
Ravenna Battistero Neoniano
Il Battistero Neoniano, detto anche degli Ortodossi, è un battistero presente a Ravenna risalente al V secolo e prende il nome dal vescovo Neone che ne ha fatto proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso (†ca. 396). L'appellativo degli ortodossi va invece inteso secondo il significato dell'epoca, che intendeva i cristiani della retta dottrina in contrapposizione all'eresia ariana.
Il battistero è inserito, dal 1996, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, all'interno del sito seriale Monumenti paleocristiani di Ravenna.
Il soffitto, originariamente piano, venne sostituito da una cupola (alleggerita da tubi fittili) su iniziativa di Neone, il quale fece provvedere anche alla decorazione a mosaico. Anche le pareti vennero decorate all'epoca e presentano al piano inferiore archi ciechi su colonnine, al cui interno sono poste lastre di porfido e marmo verde all'interno di riquadri geometrici; l'archivolto è occupato da mosaici; nel registro superiore si ripresentano gli stessi archetti, ma che contengono a loro volta tre archetti minori ciascuno, con quello centrale che è occupato da una finestra, mentre i due laterali sono decorati da stucchi dei sedici profeti maggiori e minori (uno sciagurato restauro dei primi del Novecento credendo che si trattasse di aggiunte posteriori li rimosse, ma ci si accorse poi con rammarico che erano invece originali del V secolo, per cui oggi se ne ammira solo delle ricostruzioni); al di sopra degli archetti si trovano affreschi con tralci di vite, pavoni ed altri simboli. Il capolavoro più importante qui custodito è però il mosaico del soffitto, dove entro tre anelli concentrici sono rappresentati vari soggetti:
L'anello esterno, a fondo azzurro, presenta una serie di finte architetture tripartite, con una nicchia o esedra al centro di ciascuna, affiancata da due strutture portate da quattro colonne ai lati, che creano un effetto di alternanza tra concavo e convesso; queste specie di quinte teatrali si trovano nell'arte romana, per esempio già negli affreschi di Pompei; al centro delle nicchie si trovano altari per la messa o troni vuoti con le insegne di Cristo (l'etimasia).
La seconda fascia è la più interessante e presenta i dodici apostoli su sfondo azzurro, con le vesti (toga e pallio) alternate nei colori bianco e oro, e con in mano delle corone da offrire al Cristo. Le immagini presentano ancora una notevole consistenza plastica e un senso di movimento, che testimoniano gli ininterrotti rapporti con l'ambiente romano; contemporaneamente indice di rapporti con il mondo bizantino sono la vivace policromia, la monumentalità e la ieraticità delle figure. Gli apostoli sono intervallati da candelabre e dal cerchio superiore pendono drappi bianchi che visti dal basso formano la forma di una corolla di un fiore. Tra i riti preparatori al battesimo, nella iniziazione cristiana, principale era quello della traditio symboli, cioè dare ai candidati catecumeni il Credo, ossia l'insegnamento, l'apprendimento e la consegna per la vita della tessera fidei. [1]
Nel tondo centrale, su sfondo oro, si trova la scena del Battesimo di Gesù con San Giovanni Battista nell'atto di somministrare il sacramento al Cristo immerso fino alla vita nel Giordano; del fiume compare anche una personificazione a destra, sottolineata dalla scritta Iordañ n (il nume Giordano), mentre sopra il Cristo svetta la colomba dello Spirito Santo. I volti di Gesù e del Battista furono rifatti nel XVIII secolo, per cui la parte centrale della scena, dai contorni ben visibili, non è più quella originale.
La catechesi dell'iniziazione si basava oltre che sui quattro Vangeli anche sui testi dei profeti del Vecchio Testamento che sono qui rappresentati nelle sedici figure a stucco nello spazio del tamburo, nei muri ad archi ciechi tra le otto finestre (quattro profeti maggiori e dodici minori).
Da WIKIPEDIA
Carotaggi su Mattoni | Battistero del Duomo, Treviso
▸ Noleggia questa Attrezzatura su:
▸ Scopri cosa Dicono di Noi:
▸ Per altri video Clicca 'Mi Piace' Qui:
▸ Riprese e Post-Produzione di Freedom Creative Studio
AMBIENTE PIU' VIVIBILE
TREVISO - Ventunesimo rapporto di Legambiente sull'ecosistema urbano dei capoluoghi italiani. Treviso si colloca a metà classifica ma guadagna posizioni rispetto all'anno scorso. Vediamo - Servizio di Francesca Bozza, riprese di Matteo Spinazzè, montaggio di Alessandro Granziera
***** TREVISO la città intera (1/3): Piazze Chiese Vie Palazzi e Canali
Abbazia di Follina, il restauro della rinascita
Presentati a Follina i lavori di restauro in corso nell'ala est dell'antica Abbazia, monumento nazionale e gioiello dell'architettura cistercense. Diventerà casa di accoglienza per il turismo religioso grazie all'impegno della Diocesi di Vittorio Veneto, il contributo della Regione Veneto. Impegnate le maestranze della Lorenzon Costruzioni, specializzate nel recupero di contesti storico artistici di pregio.
Venezia, il Ponte dell'Accademia scartato in una sola notte
Lo smontaggio dei ponteggi del Ponte dell'Accademia a Venezia in un time-lapse: il lavoro è stato eseguito da 40 tra tecnici e operai di Euroedile, ditta di Treviso, in 13 ore e mezzo di lavoro. Ovvero, in una sola notte anzichè in 12 giorni
IN GIRO PER FIRENZE| Vlog 16-04-16 e 17-04-16||Giulife
CIAO A TUTTI E A TUTTE!
benvenuti sul mio canale!
qui troverete video di tutti i tipi, dai tutorial, ai video tag, alle challenge e ai vlog!
SPERO CHE VI ISCRIVERETE IN TANTI *-*
----------------------------------------------------------------------
seguitemi sui miei social:
instagram: @giulifee
twitter: @ali_giuli_blog
gruppo telegram: Giulife
snapchat: @awk_giuls
il mio blog:
----------------------------------------------------------------------
music:
----------------------------------------------------------------------
for business inquiries: giulisworldyt@gmail.com
----------------------------------------------------------------------
ABOUT ME:
age: 13
camera: nikon D3200 / iphone 6s / gopro hero
editing: imovie
RAVENNA: All'ora dei vespri musica sacra a San Vitale | VIDEO
Dal 1 giugno al 5 luglio a Ravenna tornano i “Vespri a San Vitale”: alle 19 nella basilica bizantina, nell'ambito del Ravenna Festival, si terranno concerti di musica sacra, con nuove produzioni, proposte selezionate attraverso un bando internazionale e collaborazioni con realtà e artisti del territorio.Tutte le sere sarà così possibile ascoltare, nella magia dei mosaici bizantini, musiche sacre che creano ponti e suggestioni con il tema del Festival.
Basilica di Sant'Andrea Mantua 2017
Lohnt sich, Eintritt frei.
Padova - La Chiesa di San Gaetano (dei Santi Simone e Giuda)
Documentario di Sergio Cancellieri
del 2017 di min. 10.49 - 1080p -
musiche: FMA - Freemusicarchive.org:
Giovanni Animuccia
Missa Victimae Paschali Laudes - Sanctus
The Tudor Consort
Domenico Scarlatti
Stabat Mater in DO minore - Quis non Posset -
The Tudor Consort
Antonio Vivaldi
Credo in Unum Deum
Advent Chamber Orchestra
Musica: You Tube Audio Library
Allemande
Il mosaico pavimentale della Cattedrale di Novara e il racconto della Creazione
Prof.ssa Eleonora Destefanis e don Silvio Barbaglia
San Lorenzo
iFO is proud to show:
San Lorenzo church by Monte San Pietro, Bologna ITALY
Possagno (Veneto, Treviso) Tempio Canoviano Tempio di Canova - slideshow
Nel tempio si riconoscono tre elementi d'architettura, sul colonnato lo stile greco, ad ispirazione del Partenone ateniese, il corpo centrale ricorda il Pantheon romano e l'abside con l'altare maggiore, così Canova canta la grandezza di tre civiltà che eccellono nell'arte: l'arte cristiana, l'arte romana e l'arte greca.
Canova «aveva deciso di spendere tutto il suo patrimonio per la costruzione del Tempio e chiedeva ai concittadini soltanto la somministrazione di calce, mavieri [sassi] e sabbione, la popolazione offrì di lavorare di sera e di festa».
Dimensioni
Diametro esterno m.35.763
Diametro interno m. 27.816
Altezza interna m. 27.816
Colonne: altezza m 10.14
Diametro base m. 1.69
Diametro alla sommità m. 1.337
Esterno del Tempio
La costruzione si trova a 70 metri sopra Possagno, paese natale del Canova. L'atrio esterno del Tempio ha una lunghezza uguale al diametro interno della chiesa e la sua profondità corrisponde ad un terzo del diametro stesso. L'architrave è sostenuto da otto colonne di ordine dorico. Il frontone porta scolpite le parole latine DEO OPT MAX UNI AC TRINO: Tempio dedicato a Dio ottimo e massimo, uno e trino.
Il pronao è in pietra viva, lungo 27.816 metri, colonne alte 10.14 metri, sono di lumachella, una pietra locale fornita dai possagnesi. Il fregio è impreziosito da sette metope degli allievi del Canova.
Interno del Tempio
La cupola è divisa in sette file di 32 cassettoni ognuno con un rosone dorato al centro, e questi sono di 14 tipi diversi. L'occhio della cupola, chiave di volta della stessa, ha un diametro di 5,33 metri.
A destra dell'entrata si trova la tela di Luca Giordano Altare di S. Francesco di Paola. Ai lati vi sono metope del Canova che rappresentano la Creazione e la Spirazione dell'anima. Nella nicchia di sinistra è presente la Pietà che Canova modellò in gesso, ma che non riuscì a scolpire in marmo e venne poi fusa in bronzo da Bartolomeo Ferrari. Al centro dietro l'altare maggiore si trova il dipinto di Canova Deposizione del Cristo dalla Croce. Nella nicchia di sinistra si trova la tomba in cui riposano Antonio Canova e il fratellastro Giovanni Battista Sartori.
Altre tele:
Gesù nell'orto (Palma il Giovane)
Stendardo processionale della Madonna della Misericordia (Moretto)
Madonna tra santi con Bambino in gloria (Andrea Vicentino).
Organo
L'organo a canne è posto dietro la pala dell'altar maggiore. L'organo, a due tastiere e pedaliera, è frutto di un ampliamento di Malvestio del 1900 di un organo del 1830 di Gaetano Callido originariamente collocato nell'attuale nicchia della Pietà.
110210 Museo Arte Sacra Vittorio Veneto
Vittorio Veneto - Insieme a Mons. Rino Bechevolo, anima e memoria storica del Museo di Arte Sacra di Vittorio Veneto, scopriamo le ricchezze e i tesori custoditi nelle soffitte del Museo. (Elena Mattiuzzo)
Roma Altare della Patria, Insula e Basilica di Santa Maria in Aracoeli
PISTOIA (Toscana) chiesa di S. Bartolomeo in Pantano
L'abbazia di San Bartolomeo in Pantano fu così chiamata per il luogo paludoso in cui sorse. La sua fondazione risale al periodo longobardo ed è collocabile fra il 726 e il 764 ad opera del medico longobardo Gaidoaldo. Vi si erano stabiliti i Benedettini e i marchesi della Tuscia l'avevano preso sotto la loro diretta protezione. Alla metà del XII secolo fu rinnovata dall'Abate Buono.
Nel 1433 subentrarono i Canonici Lateranensi dell'Ordine di Sant'Agostino, detti Rocchettini. A loro si deve l'introduzione dell'usanza di praticare nel giorno della festa del santo titolare, il 24 agosto, una unzione sulla fronte dei bambini per preservarli dalle insidie degli spiriti. In epoca più recente la devozione popolare ha aggiunto un'unzione contro le malattie, in particolare quelle della gola, praticata tutt'oggi; in tale occasione si vendono dei dolci speciali, chiamati “corone”, fatti a forma di collana con grani di pasta frolla e un grosso medaglione al centro ed è una delle festività più sentite della città.
Nel 1779, soppressi i Lateranensi, il monastero fu affidato ai Vallombrosani che vi restarono fino al 1810, quando fu soppresso e la chiesa trasformata in parrocchia.
L'attuale chiesa mostra le forme volute dal priore Buono nel 1159, rispettando i caratteri tipici del romanico pistoiese, soprattutto nella facciata, ornata da cinque archi sorretti da snelle colonne e bordati da fasce di marmo dicrome; la bicromia si ripete in diverse zone della facciata e richiama altri edifici analoghi di Pistoia. Sempre in facciata si sono conservate, dell'epoca romanica, notevoli sculture, quali i leoni agli angoli e a sostegno dell'arco centrale e un architrave attribuito a Gruamonte, dove è raffigurato l'episodio della Incredulità di Tommaso[1] e vi si legge la data 1167 e il nome del committente, tal Rodolfino.
L'interno ha subito nei secoli numerose aggiunte e ristrutturazioni, che sono state eliminate in un radicale restauro condotto negli anni fra il 1951 e il 1961: in tale occasione è stata ripristinata una pavimentazione in coccio pesto, sono state rimesse in luce le pareti in conci di pietra e riaperte le monofore. Sono state ritrovate tracce delle pitture antiche: nella calotta absidale su fondo azzurro campeggia un Cristo in maestà tra Santi e Angeli eseguito alla fine del XIII secolo ed attribuito a Manfredino di Alberto. Il restauro ha riguardato anche il parapetto del pulpito scolpito alla metà del XIII secolo da Guido da Como e le formelle di altro maestro ora in parete. Il crocifisso ligneo dell'altare maggiore è opera di uno scultore vicino ai modi di Giovanni Pisano.
Duomo, lavori finiti: al via la rimozione dei ponteggi