Il Battistero Neoniano a Ravenna
Il Battistero Neoniano a Ravenna
Servizio di Simona Mulazzani
Battistero Neoniano - Italiano
Battistero degli Ariani - Italiano
In esclusiva il Battistero Neoniano a Ravenna
In esclusiva il Battistero Neoniano a Ravenna
Servizio di Simona Mulazzani
Ravenna Battistero Neoniano
Ravenna Battistero Neoniano
Il Battistero Neoniano, detto anche degli Ortodossi, è un battistero presente a Ravenna risalente al V secolo e prende il nome dal vescovo Neone che ne ha fatto proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso (†ca. 396). L'appellativo degli ortodossi va invece inteso secondo il significato dell'epoca, che intendeva i cristiani della retta dottrina in contrapposizione all'eresia ariana.
Il battistero è inserito, dal 1996, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, all'interno del sito seriale Monumenti paleocristiani di Ravenna.
Il soffitto, originariamente piano, venne sostituito da una cupola (alleggerita da tubi fittili) su iniziativa di Neone, il quale fece provvedere anche alla decorazione a mosaico. Anche le pareti vennero decorate all'epoca e presentano al piano inferiore archi ciechi su colonnine, al cui interno sono poste lastre di porfido e marmo verde all'interno di riquadri geometrici; l'archivolto è occupato da mosaici; nel registro superiore si ripresentano gli stessi archetti, ma che contengono a loro volta tre archetti minori ciascuno, con quello centrale che è occupato da una finestra, mentre i due laterali sono decorati da stucchi dei sedici profeti maggiori e minori (uno sciagurato restauro dei primi del Novecento credendo che si trattasse di aggiunte posteriori li rimosse, ma ci si accorse poi con rammarico che erano invece originali del V secolo, per cui oggi se ne ammira solo delle ricostruzioni); al di sopra degli archetti si trovano affreschi con tralci di vite, pavoni ed altri simboli. Il capolavoro più importante qui custodito è però il mosaico del soffitto, dove entro tre anelli concentrici sono rappresentati vari soggetti:
L'anello esterno, a fondo azzurro, presenta una serie di finte architetture tripartite, con una nicchia o esedra al centro di ciascuna, affiancata da due strutture portate da quattro colonne ai lati, che creano un effetto di alternanza tra concavo e convesso; queste specie di quinte teatrali si trovano nell'arte romana, per esempio già negli affreschi di Pompei; al centro delle nicchie si trovano altari per la messa o troni vuoti con le insegne di Cristo (l'etimasia).
La seconda fascia è la più interessante e presenta i dodici apostoli su sfondo azzurro, con le vesti (toga e pallio) alternate nei colori bianco e oro, e con in mano delle corone da offrire al Cristo. Le immagini presentano ancora una notevole consistenza plastica e un senso di movimento, che testimoniano gli ininterrotti rapporti con l'ambiente romano; contemporaneamente indice di rapporti con il mondo bizantino sono la vivace policromia, la monumentalità e la ieraticità delle figure. Gli apostoli sono intervallati da candelabre e dal cerchio superiore pendono drappi bianchi che visti dal basso formano la forma di una corolla di un fiore. Tra i riti preparatori al battesimo, nella iniziazione cristiana, principale era quello della traditio symboli, cioè dare ai candidati catecumeni il Credo, ossia l'insegnamento, l'apprendimento e la consegna per la vita della tessera fidei. [1]
Nel tondo centrale, su sfondo oro, si trova la scena del Battesimo di Gesù con San Giovanni Battista nell'atto di somministrare il sacramento al Cristo immerso fino alla vita nel Giordano; del fiume compare anche una personificazione a destra, sottolineata dalla scritta Iordañ n (il nume Giordano), mentre sopra il Cristo svetta la colomba dello Spirito Santo. I volti di Gesù e del Battista furono rifatti nel XVIII secolo, per cui la parte centrale della scena, dai contorni ben visibili, non è più quella originale.
La catechesi dell'iniziazione si basava oltre che sui quattro Vangeli anche sui testi dei profeti del Vecchio Testamento che sono qui rappresentati nelle sedici figure a stucco nello spazio del tamburo, nei muri ad archi ciechi tra le otto finestre (quattro profeti maggiori e dodici minori).
Da WIKIPEDIA
Il battistero neoniano (o degli Ortodossi) a Ravenna (Emilia Romagna, ITALY)
Di poco posteriore al mausoleo di Galla Placidia è il battistero detto degli Ortodossi, costruito dal vescovo Neone (451-460 ca.), ottagonale a cupola, con ricchissima decorazione di marmi, stucchi e mosaici.
Battistero degli Ortodossi o Neoniano di Ravenna
Battistero degli Ortodossi o Neoniano
Il Battistero Neoniano, detto anche degli Ortodossi, è il più antico dei monumenti ravennati, almeno come inizio di costruzione, risalente al V secolo e prende il nome dal vescovo Neone che ne ha fatto proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso (vescovo) (†ca. 396). E' una semplice costruzione in laterizi di forma ottagonale con quattro grandi nicchie che si diramano all'esterno, con le porte interrate. L'appellativo degli ortodossi va invece inteso secondo il significato dell'epoca, che intendeva i cristiani della retta dottrina in contrapposizione all'eresia ariana. Il Battistero fu decorato con i mosaici dal vescovo Neone verso il 450 d.C.; all'interno si conservano decorazione di mosaico di influenza ellenico - romana, degli stucchi e parti marmoree. Il battistero é molto simile, anche come datazione, alla Chiesa di Salonicco, dedicata a San Giorgio, già Mausoleo del tetrarca Galerio.
Battistero degli Ariani, Ravenna. La parola ai monumenti
Documentario di ricerca, da un progetto di ricerca di G. Garzia, A. Iannucci e M. Vandini, Università di Bologna, CIRI Edilizia e Costruzioni, Unità operativa Recupero e Restauro di Ravenna, con il sostegno del Dipartimento Beni Culturali. Regia Enrico Masi; soggetto e sceneggiatura Alessandro Iannucci; supervisione Laura Corazza; produzione Caucaso, con la partecipazione di Ivano Marescotti.
Occhio all'arte: Battistero Neoniano a Ravenna
Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi è un altro esempio di arte paleocristiana a Ravenna. Il suo ruolo originario era quello appunto di dar luogo ai battesimi di nuovi credenti. Anche in questo video scopriremo nel dettaglio tutto il suo fascino artistico.
Battistero Neoniano, Ravenna, Emilia Romagna, Italy, OSMO+
Il Battistero Neoniano, detto anche degli Ortodossi, è un battistero presente a Ravenna risalente al V secolo e prende il nome dal vescovo Neone che ne ha fatto proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso. L'appellativo degli ortodossi va invece inteso secondo il significato dell'epoca, che intendeva i cristiani della retta dottrina in contrapposizione all'eresia ariana.
Con il passaggio della sede vescovile da Classe a Ravenna alla fine del IV secolo, venne iniziata una nuova cattedrale, la Cattedrale Ursiana (dal nome del vescovo Orso Ursus), della quale sopravvivono pochi resti inglobati nell'attuale duomo di Ravenna e nell'attiguo Museo arcivescovile. Il Battistero venne avviato nei primissimi anni del V secolo dallo stesso vescovo Orso e terminato verso il 450 circa. Neone, nel 458 circa, intervenne con importanti opere strutturali, in particolare con la costruzione della cupola (alleggerita da tubi fittili) in sostituzione del soffitto originariamente piano, cupola che venne decorata con ricchi mosaici ancora oggi visibili.
Una vecchia tradizione, priva di fondamento storico, vuole che l'edificio fosse costruito sopra il calidarium delle antiche terme romane.
Per via della subsidenza tipica di Ravenna il monumento oggi è interrato di circa 2 metri; in pianta presenta la forma ottagonale, secondo la numerologia che associava l'otto con la resurrezione, essendo la somma di sette, il tempo, più uno, Dio Padre. Esternamente ha un semplice rivestimento in laterizio, dal quale emergono quattro absidiole aggiunte nel X secolo, mentre le lesene e arcate cieche risalgono alla costruzione originaria e furono riprese da modelli settentrionali (cfr. la basilica Palatina di Costantino a Treviri o la basilica di San Simpliciano a Milano).
L'interno spicca per la decorazione di tutta la cupola a mosaico al tempo del vescovo Neone. Entro tre anelli concentrici sono rappresentati vari soggetti:
Nel tondo centrale, su sfondo oro, si trova la scena del Battesimo di Gesù con San Giovanni Battista nel gesto di battezzare il Cristo immerso fino alla vita nel Giordano; del fiume compare anche una personificazione a destra, sottolineata dalla scritta Iordañ n, mentre sopra il Cristo svetta la colomba dello Spirito Santo. I volti di Gesù e del Battista furono rifatti nel XVIII secolo, per cui la parte centrale della scena, dai contorni ben visibili, non è più quella originale.
La seconda fascia presenta i dodici apostoli su sfondo azzurro, con le vesti (toga e pallio) alternate nei colori bianco e oro, e con in mano delle corone da offrire al Cristo. Le immagini presentano ancora una notevole consistenza plastica e un senso di movimento, che testimoniano gli ininterrotti rapporti con l'arte classica; contemporaneamente indice di rapporti con il mondo bizantino sono la vivace policromia, la monumentalità e la ieraticità delle figure. Gli apostoli sono intervallati da candelabre e dal cerchio superiore pendono drappi bianchi che visti dal basso formano la forma di una corolla di un fiore. Tra i riti preparatori al battesimo, nella iniziazione cristiana, principale era quello della traditio symboli, cioè dare ai candidati catecumeni il Credo, ossia l'insegnamento, l'apprendimento e la consegna per la vita della tessera fidei.
Ravenna Battistero degli Ariani
Ravenna Battistero degli Ariani
Il Battistero degli Ariani si trova a Ravenna e fu fatto costruire all'epoca del re ostrogoto Teodorico, nella prima metà del VI secolo.
Il battistero è inserito, dal 1996, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, all'interno del sito seriale Monumenti paleocristiani di Ravenna.
Teodorico, di culto cristiano-ariano, decise di far convivere pacificamente i goti di culto ariano e i latini di culto cristiano-ortodosso (terminologia indicante all'epoca i seguaci della dottrina canonica riconosciuta dalla chiesa e dall'impero romano d'oriente), mantenendo le due popolazioni separate, il che comportò la distinzione dei rispettivi quartieri e la costruzione dei rispettivi edifici di culto in città.
Vicino all'odierna via Diaz, Teodorico fece costruire una basilica per gli ariani, l'attuale chiesa dello Spirito Santo che fu molto rimaneggiata nelle epoche seguenti ed un battistero ad essa anticamente collegato oggi detto degli Ariani per distinguerlo dal battistero Neoniano degli Ortodossi più antico di circa un secolo. Si tratta dell'unico battistero conosciuto ad essere stato costruito propriamente per il culto ariano in Italia.
Esternamente l'edificio, che accusa la subsidenza tipica del territorio ravennate, si presenta come una costruzione in laterizi a pianta ottagonale, con absidiole nel registro inferiore e finestre ad arco in quello superiore. Lungo il perimetro esterno correva un deambulatorio che si interrompeva soltanto in corrispondenza dell'abside rivolto ad oriente. I restauri hanno chiarito che l'edificio era parte integrante della retrostante chiesa dello Spirito Santo.
L'interno si presenta spoglio, con la muratura a vista e privo di arredi (la presenza della vasca battesimale è ricordata oggi solo da una lastra marmorea rotonda al centro dell'edificio) mentre la cupola è completamente decorata a mosaico; la superficie musiva è più piccola rispetto a quella del battistero Neoniano e l'organizzazione decorativa meno complessa, con solo due registri circolari che organizzano la raffigurazione. Al centro si trova una rappresentazione circolare del Battesimo di Cristo con San Giovanni Battista, la personificazione del fiume Giordano e la colomba dello Spirito Santo; nel registro più esterno si trova il trono vuoto dell'Etimasìa (che rinvia alla Seconda Venuta del Cristo) e i dodici Apostoli in atto di offrire corone con le mani coperte, divisi da esili palme[1]. La raffigurazione è orientata per essere vista dal battezzando che stava all'interno della vasca rivolto verso l'altarolo (oggi non più presente)ad oriente.
La rappresentazione è semplice, con figure piuttosto statiche e ripetitive nell'aspetto che indossano solo l'alba (paramento bianco, base per tutti gli altri paramenti liturgici) e i volumi appiattiti e calligrafici. Spicca l'affermazione dominante del fondo oro, che si stava imponendo in tutto il mondo mediterraneo come veicolo per rappresentazioni più astratte e simboliche, inondate da una luce ultraterrena. A differenza del battistero Neoniano, infatti, il fondo su cui si muovono gli apostoli e si svolge il Battesimo è totalmente dorato; mentre nel battistero Neoniano il fondo è di un blu intenso e i volti degli apostoli sono maggiormente caratterizzati fisionomicamente e più plastici nella resa formale.
Ipotesi sui significati Ariani di alcune simbologie cristiane:
È possibile che i vescovi ariani committenti abbiano voluto esprimere la loro dottrina con due simboli presenti nella rappresentazione: il Cristo che va verso oriente (in posizione esattamente opposta a quella del Cristo cattolico); e il becco della colomba che, bagnando il Cristo con l'acqua primigenia della Genesi, lo santifica come lo Spirito santificò le acque originarie.[2]
La presenza del trono dell'Etimasia, piuttosto che rinviare alla Seconda Venuta del Cristo, potrebbe indicare altresì l'aspetto corporale della natura del Cristo, secondo le concezioni ariane: sul Trono è infatti presente un sudario, che rimanderebbe alla natura umana del Cristo[3].
In una fase critica primitiva, infatti, l'analogia con i mosaici neoniani e la mancanza di temi legati all'arianesimo ha fatto pensare che i mosaicisti del battistero fossero cristiani ortodossi, essendo le popolazioni ostrogote dedite prevalentemente all'arte orafa. Con il progredire degli studi sull'arte ravennate si è chiarito il ruolo dell'arte musiva teodoriciana a Ravenna, che ha lasciato anche gli splendidi mosaici di Sant'Apollinare Nuovo, in parte modificati dopo la riconquista giustinianea.
da WIKIPEDIA
BATTISTERO DEGLI ORTODOSSI
Video powerpoint sul battistero degli Ortodossi, a cura di Alessandra Bellina e Marina Michelizza.
Battistero degli Ariani - English
BATTISTERO NEONIANO RAVENNA
Ravenna battistero neoniano o degli ortodossi 08 09 2019
Battistero degli Ariani a Ravenna
Battistero degli Ariani
Teodorico, di religione ariana, decise di far convivere pacificamente i goti, appunto ariani ed i latini, ortodossi, nel senso di seguaci della dottrina canonica, mantenendo le due popolazioni separate, il che comportò quartieri separati e doppi edifici di culto in città. In prossimità del Palazzo di Teodorico il re fece costruire una basilica per ariani, l'attuale chiesa di Santo Spirito, della quale rimane poco dell'epoca di Teodorico ed un battistero, oggi detto degli Ariani per distinguerlo dal più antico di circa un secolo il Battistero Neoniano o degli Ortodossi. Si tratta dell'unico battistero conosciuto nato per il culto ariano.
Battistero degli ariani: 4 iconografia
Iconografia del Battistero degli Ariani a Rasvenna
Battistero degli Ortodossi a Ravenna
Video girato a maggio 2007 all'interno del Battistero degli Ortodossi o Neoniano, a Ravenna
Ravenna #1 Il suggestivo Battistero Neoniano
Il Battistero Neoniano, detto anche il Battistero degli Ortodossi, è presente a Ravenna ed è risalente al V secolo. Prende il nome dal vescovo Neone che ne fece proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso. L'appellativo degli ortodossi va invece inteso secondo il significato dell'epoca, che intendeva i cristiani della retta dottrina in contrapposizione all'eresia ariana.
BATTISTERO DEGLI ARIANI
Ravenna.
Battistero degli Ariani visitato il giorno 1 settembre 2017. Il Battistero degli Ariani fu fatto edificare nel VI secolo all'epoca del re Teodorico. Conquistata Ravenna, Teodorico vi fece costruire il Battistero e la Cattedrale degli Ariani, questi due edifici si vedono raffigurati, in Sant'Apollinare Nuovo, sullo sfondo dei Palazzo di Teodorico.
La volta, che rappresenta il battesimo di Cristo (al centro) e i dodici apostoli (nel secondo cerchio), è messa a confronto con quella del Battistero degli Ortodossi (Neoniano) che, avendo più spazio, ha un cerchio in più.
Secondo alcuni queste immagini dimostrano che vi era differenza fra il battesimo ariano (imposizione delle mani) e quello raffigurato nel Battistero degli Ortodossi (aspersione). Chi sostiene questo dimentica che i mosaici hanno subito restauri.
Altre immagini: Accesso da Via A. Diaz e da Via P. Costa, Piazzetta degli Ariani e Chiesa dello Spirito Santo (Antica Cattedrale degli Ariani).
VEDI ANCHE BATTISTERO NEONIANO
The Arian Baptistry in Ravenna, is a Christian baptismal building that was erected by the Ostrogothic King Theodoric the Great between the end of the 5th century and the beginning of the 6th century A.D., at the same time as the Basilica of Sant' Apollinare Nuovo.