Da Angera ad Arona in kayak
ISOLINO PARTEGORA
L'Isolino Partegora è l'unica isola del Lago Maggiore situata in territorio lombardo.
Più che un'isola, è poco più di uno scoglio che sorge nel centro della baia di Angera,in provincia di Varese.
Sull'isola, secondo la tradizione, vissero per qualche anno i fratelli santi Giulio e Giuliano.
L'isola è importante per una scoperta fatta da Alessandro Volta che, il 4 novembre 1776, ospite della famiglia Castiglioni, scoprì nella parte nord dell'isola delle fuoriuscite di gas dal fondale melmoso.
Dopo essere riuscito a raccogliere questo gas in alcune bottiglie, durante i seguenti esperimenti riuscì a dare fuoco al gas stesso.
Volta chiamò questo gas Aria infiammabile e in seguito venne classificato come metano.
In origine l'isola era di proprietà del conte Giuseppe Crivelli Serbelloni, in seguito passò alla famiglia Brovelli, che nel 1945 la donò al Comune di Angera in memoria dei due figli, arruolati in marina, che morirono nel corso della seconda guerra mondiale.
C'è anche una leggenda che riguarda l'Isolino Partegora: Radegonda, la figlia del nobile della Rocca di Angera, era una bellissima ragazza che chiunque avrebbe voluto sposare.
Purtroppo Angera era vittima delle scorrerie dei pirati che risiedevano nei castelli sulle isole di Cannero, tre fratelli che mettevano a ferro e fuoco le città che non pagavano le tasse richieste, sempre più onerose.
Dei fratelli pirati, quello che si occupava della zona di Angera era il marchese Margolfo, ma ogni volta che la sua imbarcazione veniva avvistata all'orizzonte, Radegonda si nascondeva sull'isolino Partegora per non essere vista.
Un giorno, Margolfo giunse di sorpresa e trovò la ragazza ancora nella rocca di Angera, se ne innamorò e decise irrevocabilmente di sposarla.
Durante l'attesa per i preparativi del matrimonio, Radegonda passava le sue giornate sull'isola davanti alla rocca, piangendo fino a fare innalzare il livello del lago.
Allora le nuvole sopra all'isola si addensarono e da esse scese un bellissimo cavaliere, il Principe delle Nuvole, venuto apposta per consolarla.
Il giorno delle nozze Margolfo non trovò la fanciulla alla rocca, ma una vecchia strega del paese gli confidò che si nascondeva sull'isola e lui vi si recò per ordinarle di uscire dall'isola e andare alla cerimonia nuziale.
Appena il marchesa giunse davanti all'isola, il Principe delle nuvole fece scendere dal cielo un fulmine che lo colpì e lo trasformò in uno scoglio.
Dopo tanti anni, un pescatore urtò lo scoglio con la sua barca e ci trovò un'incisione che diceva Quando mi vedrete, piangerete.
Da allora, quando lo scoglio era visibile fuori dall'acqua, significava che c'erano siccità e carestia.
In realtà lo scoglio è un masso erratico che in decine di migliaia di anni è sceso dalle alture retrostanti, mentre i tre fratelli pirati sono esistiti davvero, ma la storia del principe e del fulmine è alquanto improbabile.
OASI DELLA BRUSCHERA
L'Oasi della Bruschera è un area protetta di circa 250 ettari (di cui 49 specialmente protetti) che si trova sulla sponda del Lago Maggiore a sud di Angera.
L'area fu istituita nel luglio del 1998 dalla Regione Lombardia ed è gestita dal Comune di Angera in collaborazione con la Provincia di Varese.
Nell'oasi, che rappresenta uno degli ultimi esempi di foresta allagata della Lombardia, vi sono sentieri sterrati circondati da varie specie arboree come ontani neri, salici bianchi e canneti.
La flora vede la presenza di specie rare come la viola palustre e le ninfee bianche.
Molti uccelli acquatici come il Germano Reale, la Gallinella d’Acqua, il Martin Pescatore vi si annidano per passare l'inverno.
Sono presenti anche numerosi esemplari di Svasso, Moretta, Folaga, Gallinella d’acqua, Airone cenerino, Tuffetto, tutte specie di uccelli che si possono osservare facilmente in varie zone dell’oasi.
L’area comprende anche l’Isolino Partegora, sul quale è presente una colonia di cormorani e nei cui dintorni è vietata la navigazione a motore.
E' possibile visitare l'oasi tutto l'anno e, a seconda dei periodi, si possono osservare diverse specie di uccelli e di piante.
Il precorso nell'oasi è segnalato da diversi cartelli esplicativi e in diversi punti sono posizionati alcuni ponticelli in legno che permettono di attraversare le rogge che alimentano le acque delle lanche.
Da un punto dell'oasi dove la vegetazione si dirada e si apre una spiaggetta di sassi bianchi, da cui si può godere della vista del lago, dell'isola e di Angera e la sua rocca.
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