IN VOLO SUI RUDERI DI CIRELLA (DIAMANTE) NELLA CALABRIA TIRRENICA - RIPRESE CON XIAOMI MI DRONE 4K
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CENNI STORICI SUI RUDERI DI CIRELLA (DIAMANTE)
Il promotorio che propende verso il mare, naturalmente difeso, ospita sulla sua sommità i resti dell'antica Cerillae. È un antico borgo medievale, con struttura arroccata tipica dei centri bizantino-normanni dell'alto Tirreno calabrese, come ad esempio Scalea e Amantea. Risulta che nel 649 al Sinodo di Papa Martino I prese parte un Romanus Episcopus Cerellitanus, e ciò consente di affermare che Cirella costituiva un importante punto di riferimento nell'organizzazione della Calabria in quanto sede diocesana.
Ceriallae fu una fiorente colonia della Magna Grecia. L'abitato sul monte ebbe origini in epoca successiva, intorno al IX secolo, quando le incursioni saracene sulla costa spinsero gli abitanti a stabilirsi in una posizione più sicura e facilmente difendibile come il promontorio del monte Carpinoso. Un'incursione saracena del 950 d.C., guidata dall'emiro Al Hasan avrebbe addirittura raso al suolo l'abitato costiero.
Nel 1556 la famiglia Stocchi di Scigliano cedette la proprietà alla famiglia Scaglione. Nel 1576 venne saccheggiata da sette galee barbaresche, capitanate da Kair 'el Din, detto Barbarossa. Secondo la leggenda, i pirati sarebbero arrivati a saccheggiare il paese su indicazione di un mercante romano, che aveva ricevuto dei torti dai cirellesI] La memoria di un'incursione turca avvenuta nel 1576 comunque è confermata dalle fonti sopravvissute all'abbandono del paese antico. Fu oggetto di altre scorribande da parte dei pirati ottomani Sinam Cicala Pascià, Dragut Rays e Uccialì.
Successivamente con la pestilenza del 1656 e i terremoti del 1638 e 1738 che colpirono la Calabria, il feudo cadde in rovina e la sua proprietà passò dalla famiglia Sanseverino ai Catalano Gonzaga. Nel 1806-1807 un contingente di truppe napoleoniche assediò e occupò il borgo medievale, stabilendosi nella residenza dei duchi Catalano-Gonzaga. Dall'evento nacque la leggenda che il borgo venisse assalito da formiche giganti, le quali divorarono gli abitanti del paese. Nel 1808, la marina britannica, dal mare, effettuò un pesante bombardamento dell'avamposto francese, compresa la torre presente sull'isola di Cirella. L'abitato sul monte venne cancellato definitivamente e gli abitanti superstiti quindi decisero di ricostruire il centro sulla costa.
Le strutture rimanenenti vennero poi usate come cava di pietre e vandalicamente spogliate dei manufatti presenti. Attualmente la vegetazione spontanea ha invaso i vicoli e le costruzioni, rendendo, in alcuni punti, difficile il passaggio.
Torre dell'antico castello
Le strutture testimoniano la fondazione del borgo in epoca bizantina, ma la fase principale è rappresentata dall'arrivo normanno in Calabria, seconda metà dell'XI secolo. Nel XIII secolo, in piena età sveva, l'abitato venne protetto con una doppia cinta muraria, e successivamente, nel XIII-XIV secolo, durante il periodo angioino, ricevette ulteriori ampliamenti. Alcuni testi indicano la fondazione del castello ad opera del principe Carrafa nel XVIII secolo. Un documento di apprezzo testimonia che il castello aveva cortile, sala grande, stalla et fundico, carcere, stanza per grani et servimenti, cocina e forno, torre con cisterna.
Chiesa dell'Annunziata
Sono ancora visibili i ruderi di una chiesa minore, la Chiesa dell'Annunziata, le cui origini sono incerte. La chiesetta, con il tetto e le mura quasi completamente crollate ha al suo interno un piccolo altare e dei banchi per i fedeli. Il documento di apprezzo specifica che ospitava una congregazione di uomini.
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