TG PADOVA (19/04/2017) - BORGO PORTELLO: «ALBERI, PANCHINE, E UNA PIAZZA CHE TORNI A VIVERE»
TG PADOVA (mercoledì 19 aprile 2017) - Era uno dei quartieri più belli di Padova e dei più quotati. Brulicante di vita con le sue bancarelle e le sue botteghe. Qui sul Canale del Piovego esisteva il piccolo porto fluviale cui facevano capo i battelli che collegavano Padova a Venezia. Almeno 80 imbarcazioni facevano regolarmente servizio portando su e giù i passeggeri. Lo ricordano bene gli storici abitanti di Borgo Portello.
All'incontro tra le vie Belzoni e Ognissanti ecco Piazza Portello e, sullo sfondo, l'omonima Porta costruita nel 1518. Da qui la Scalinata, che fu anche immortalata in un dipinto del Canaletto. Cosa resta. In mollti chiedono di restituire al borgo la sua vivacità originaria, di farlo tornare a vivere con alberi e panchine.
Più duri gli storici commercianti che stanchi delle solite passerelle ora chiedono una cambiamento vero. (
Portello Sit-in || 13 Settembre 2014 || Padova
Portello, un nome ben noto nel Comune di Padova, per l'ampia presenza di studenti, per il suggestivo lungo argine e soprattutto per la secolare Porta. E' lì che stamane, 13 Settembre, si è svolto un sit-in di protesta per la decisione del Sindaco Bitonci di permettere agli automezzi di attraversare la piazza in pietra ultimata di recente. Coordinamento Porta al Portello, Salviamo la Piazza, residenti, commercianti, studenti, l'Associazione Progetto Portello, StudentiPer - UDU, Legambiente e Comitato Mura si sono mobilitati per creare un momento d'incontro tra cittadini e raccogliere le firme necessarie per rivedere la situazione attuale.
Inauguriamo con questo servizio la nostra nuova rubrica Report Road, con la volontà di raccontare i fatti che ci circondano con la solita trasparenza dei reportage precedenti.
Elephant Road Produzioni video Padova
Seguici nei social network:
UN PROGETTO PER IL PORTELLO
PADOVA - Archiviati i fenomeni di microcriminalità diffusa, il Comune è intenzionato a far rinascere il Portello. Un progetto di riqualificazione che prevede una piazza pedonalizzata nell'area davanti a Porta Ognissanti. Costo dell'operazione 750.000 euro. - Intervistati: IVO ROSSI (Vicesindaco di Padova) - Servizio di Renato Cattapan, riprese di Paola Barbato, montaggio di Paola Barbato
I quartieri di Padova: sicurezza degrado
I quartieri di Padova: sicurezza degrado
Una breve inchiesta sullo stato di salute di alcune zone di Padova: il quartiere del Portello e l'area di Prato della Valle.
TG PADOVA (06/07/2016) - «IL PORTELLO? UNA LATRINA» COLPA DELLE FESTE DI LAUREA
TG PADOVA (mercoledì 6 luglio 2016) - E queste foto lo testimoniano. Tanto che a postarle, corredate da commento di una ficcante goliardia è il re della Movida Chicco Contin che denuncia il degrado attraverso Facebook. La colpa, di chi ha festeggiate le lauree ai Navigli.
Abbiamo perso il senso della festa di laurea, degli scherzi e della goliardia, ormai sfociata in imbrattamenti e assenza di rispetto per la città, sostengono gli organizzatori delle serate nel quartiere universitario.
“Il Portello una latrina”, scrive Contin, che augura ai neo laureati che la fortuna punisca questi “dottori” riportandoli alla vera origine che sarebbe quella di lavorare con una scopa in mano. Troppi lanci del tocco in questo periodo così anche per la polizia municipale è difficile applicare le multe per gli eccessi di imbrattamento in mezza città. (
il tempo di Padova una città che cambia - proposto da - LA VECCHIA PADOVA
il tempo di Padova una città che cambia
testo Sabino Acquaviva
consulenza Giorgio Segato
regia e fotografia Toni Andreetta
(documento recuperato da Facebook)
TG PADOVA (14/07/2016) - IL SINDACO FA TOGLIERE LE PANCHINE
TG PADOVA (giovedì 14 luglio 2016) - Via le panchine dalla piazza Roma, occupate quasi esclusivamente dai migranti che raggiungono il paese dalle basi di Conetta e San Siro. Una decisione drastica annunciata dal sindaco di centrodestra Gianluca Piva che ha fatto installare anche dei cartelli con il divieto di urinare per strada e ha montato due bagni chimici. Troppi gli assembramenti di migranti ha detto il primo cittadino che si dice preoccupato per il degrado nel suo comune (
ROVIGO - CITTA' MURATA - LE ANTICHE MURA, LE PORTE DELLA CITTA’, IL CASTELLO, LE TORRI
ROVIGO – CITTA’ MURATA - CAPITALE DELLA TERRA FRA DUE FIUMI - LE ANTICHE MURA, LE PORTE DELLA CITTA’, IL CASTELLO, LE TORRI
L’abitato di Rovigo è sorto in epoca antica in un territorio acquitrinoso e paludoso protetto da un sistema di fosse che correvano parallele all’esterno della città. La necessità di dotarsi di un sistema murario a presidio del centro abitato, si ebbe già dal XII secolo, in quanto il territorio fu oggetto di ripetute contese fra gli Estensi di Ferrara, gli Scaligeri di Verona, i Carraresi di Padova e la Repubblica di Venezia. Nel corso dei secoli il tracciato assunse la forma di un pentagono schiacciato. Dal XVI secolo le fortificazioni persero progressivamente di importanza e, in molti casi, vennero costruite abitazioni addossate all’interno o all’esterno delle mura. Oggi rimangono poche tracce visibili di questo antico manufatto di epoca medievale; quelle meglio conservate sono visibili alla fine di via Boscolo: si tratta delle mura che chiudevano il lato meridionale della città.
«Nel Settecento, Rovigo era circondata da un’ampia cinta di mura: cinque porte e un portello permettevano l'accesso alla città. Di queste porte soltanto due rimasero, quella di Sant’Agostino e quella di San Bartolomeo (o San Bortolo); le altre tre, cioè quella d'Arquà, quella di San Giovanni e quella di San Francesco, furono demolite nell’Ottocento. Il portello (così chiamato perché più piccolo delle altre porte) fu distrutto nel 1823. La porta di San Bartolomeo (o San Bortolo), che prende il nome dalla chiesa extra moenia di San Bartolomeo Apostolo, fu eretta tra il 1482 e il 1486, sotto il dogato di Giovanni Mocenigo, in coincidenza con il passaggio della città al dominio della Serenissima. Si tratta di una porta in cotto, a unico fornice, merlata e adorna di stemmi nobiliari. Il relativo arco è sovrastato su entrambi i lati da una cornice, secondo lo stile del Sansovino».
LA TORRE PIGHIN
«Torre Pighin è l'unica torre di cinta rimasta a Rovigo. Originariamente la torre, avendo funzione solo di difesa, era aperta verso l'interno. Nel '700 è stata costruita al suo interno un'abitazione privata, conferendo così al monumento un aspetto veramente particolare. Torre Pighin è l'unica torre rimasta fra quelle che sorgevano lungo la cinta muraria di Rovigo. La torre aveva una funzione principalmente di difesa della città: la sua altezza altezza consentiva una maggiore comodità di avvistamento. La torre in origine era aperta verso l'interno della città, perchè aveva una finalità esclusivamente di difesa e non abitativa. Probabilmente al parte aperta era provvista di alcuni piani in legno, collegati fra di loro da scale a pioli. A seguito dell'evoluzione delle tecniche militari, la torre perse importanza e nel '700 fu trasformata in un'abitazione, aggiungendo la parete mancante. Nel corso del'800 e del '900 la convivenza di un'abitazione privata all'interno di una proprietà pubblica (la torre) rese spesso complicati gli interventi di restauro. Solo alla fine del '900 Torre Pighin è stata ristrutturata ed ora si può ammirare in tutta la sua particolarità».
IL CASTELLO E LE TORRI DONA’ E GRIMANI
«Intorno al 920 il Castello fu eretto dal vescovo di Adria, Paolo Cattaneo. Esso rappresenta il reperto urbanistico più antico della città. Ignoti sono il progettista e l’esecutore dell’opera; è invece certo che il Castello accolse la sede vescovile ed ebbe funzione difensiva contro le scorrerie degli Ungari. Si ritiene che, in origine, fosse una rudimentale fortificazione, composta da una torre cinta da una palizzata. La struttura fu poi modificata e ampliata, fino a diventare una vera e propria fortezza, cinta da mura merlate e da un fossato e dotata di ben otto torri. Vi si accedeva attraverso due ponti levatoi. Al centro della fortezza si elevava il mastio, tuttora esistente, chiamato Torre Donà: alta più di sessanta metri, essa è una delle maggiori torri medievali italiane. Nei pressi sorge la Torre Grimani, chiamata “Torre mozza” perché parzialmente crollata. Entrambe le torri sono pendenti. Simbolo della città, il Castello – che oggi prospetta su Piazza Matteotti – fu sempre considerato proprietà comunale. Quando, nel 1482, Rovigo si sottomise a Venezia, fu stabilito che la Serenissima dovesse mantenere, riparare ed eventualmente rifare – a proprie spese – le mura e le fortezze. Nel 1598 il Consiglio Rodigino concesse al nobiluomo Niccolò Denudo – a titolo di livello perpetuo – il Castello e le sue pertinenze, con l'obbligo di buona conservazione. Nel 1771 i patrizi Donà iniziarono la demolizione della torre col pretesto di pubblico pericolo, ma nella causa loro intentata dai cittadini, ebbero torto. II successore dei Donà, conte Marco Grimani, nel 1836, demoliva parte delle mura; ma la demolizione fu fermata dalle autorità».
PADOVA in BATTELLO part 1
Spesso basta cambiare il punto di vista per riscoprire la bellezza delle cose che ci circondano. Padova vista dai suoi canali acquista nuova vita e ciò che ormai è scontato per chi ci vive si veste di stupore riaccendendo l'interesse.
Servizio e montaggio: Emiliano Schincaglia
Immagini: Giulia Armani
gruppotv7.com
049.8077753
Valeria Pilastro Birra Antoniana Presidi Slow Food Vinitaly 2016 intervista Beverfood.com
Birra Antoniana da Presidi Slow Food:
Birra Antoniana Ponte Molino
da Presidio Slow Food: Grano Timilia (usato per Pane Nero di Castelvetrano)
Birra Antoniana Borgo della Paglia
da Presidio Slow Food: Mais Biancoperla
Vinitaly è sinonimo di vino di qualità, ma ormai da alcuni anni anche la birra sta prendendo piede all'interno dei padiglioni di Verona Fiere. Per Birra Antoniana la prima partecipazione ufficiale alla rassegna veronese all'interno degli spazi di Slow Food. Valeria Pilastro ci racconta i prodotti Birra Antoniana presenti a Vinitaly 2016.
+info:
Altre interviste Beverfood.com a Vinitaly 2016:
En Piazza dei Signori Padova
piazza dei signori Padova Tango Festival 2011
La milonga nella splendida cornice di piazza dei Signori a Padova grazie al lavoro di Marta ed Alberto del cochabamba444 organizzatori del Padova Tango festival 2011 gran successo e partecipazione