BIELLA - DUOMO YT -
5 camoane in Re 3
Re 3 Brunazzo Giocondo Biella 1897
le altre Cav.Paolo Capanni 1960
Alla fine del concerto c'è stato un piccolissimo problema con la II° grossa che è rimasta a bicchiere :-)
barazzetto biella campanile tower bell campane
barazzetto biella campanile tower bell campane , the priest is ringing these bells all day long.....dobbiamo sopportare questa rottura di coglioni tutto il santo giorno , suona ogni mezz'ora c'e' da uscire pazzi...
Campanile del Duomo di Avellino
Le campane del Duomo di Prato - PRIMO VIDEO IN CELLA CAMPANARIA
Finalmente dopo anni d'attesa ce l' ho fatta a salire e vedere le campane più importanti della mia diocesi...grazie al prezioso contributo di Don Silvano Pagliarin e altri sacerdoti della curia. Quest anno hanno finalmente reso accessibile il campanile ai turisti, però l' itinerario s' interrompe al penultimo piano. Per arrivare su in cella c' è una scala in ferro incastrata e fissata sulla struttura del campanile che per motivi di sicurezza non ci fanno salire i turisti(anche se apparte me che sanno della mia passione e altri addetti ci è stato consentito, poichè per essere salita da due persone non ci sono problemi).
Sono salito proprio per la festa patronale di Santo Stefano(26 dicembre), proprio quando viene eseguito il Grande Doppio delle campane del duomo(distese singole e plenum ascendente) con il sonello medievale chiamato 'Stefanina' col nome del santo.
La terza (Re3) ha il motore che ogni tanto fa le bizze e in questo video non parte neppure(non è la prima volta che succede), proverò più avanti a chiedere di salire di nuovo per registrare suonate anche con essa. Tutto sommato è andata benissimo, sebbene alcune parti del video siano un pò mosse(la cella campanaria è assai ingombrata dalle 5 campane e per inquadrarle mi è toccato girare la telecamera in continuazione. L h4n ha funzionato anch esso ottimamente nonostante l' enorme rumore di 5 campane molto vicine alla fonte di registrazione e perdipiù udibili anche a 10 km di distanza. Perdipiù ora ho anche tutti e 6 i diametri corretti.
Dati delle campane/Gegevens van de luidklokken
Dispo: Si2 Do#3 Mi3 Fa#3 Mi#4 B0 Cis1 E1 Fis1 Eis2
Klok1 - Si2/B0 - 155,8 cm - G. D. Moreni(1756) - 'Grossa' o 'Dondolona'
Klok2 - Do#3/Cis1 - 141,1 cm - A.T. Moreni(1766) - 'Delle Undici'
Klok3 - (Re3/D1) - 126,5 cm - G.D. Moreni(1755) - 'Santa Caterina Ricci'
Klok4 - Mi3/E1 - 114,4 cm - Giuliano Moreni(1737) - 'Seconda'
Klok5 - Fa#3/Fis1 - 102,1 cm - Moreni(1775)
Klok6 - Mi#4/Eis2 - 56 cm - Gregorio Da Reggio (1316) - 'Stefanina'
AVELLINO ( Irpinia - Italy ) - IL DUOMO CON CRIPTA - Tour Completo - THE CATHEDRAL WITH THE CRYPT -
Il Duomo di Santa Maria Assunta e di San Modestino è la cattedrale della diocesi di Avellino.La cattedrale fu costruita a metà del XII secolo, tra il 1132 ed il 1166 dal vescovo Roberto, che la dedicò a San Modestino, in stile romanico. Mantenne il suo aspetto originario fin verso la fine del Seicento, quando s'iniziarono alcune trasformazioni e restauri che, proseguendo nel Settecento, trasformarono l'antico impianto romanico in forme barocche. Il vescovo Francesco Gallo (1855-1896), che mise in opera un totale rifacimento della cattedrale trasformandola in stile neoclassico: il rifacimento della facciata fu affidato all'architetto Pasquale Cardola e fu compiuto tra il 1857 e il 1868; la trasformazione dell'interno invece fu opera dell'architetto Vincenzo Varriale, che vi lavorò dal 1880 al 1889. Il nuovo edificio dovette subire i bombardamenti della seconda guerra mondiale e il terremoto del novembre 1980: in entrambi i casi furono necessari importanti interventi di consolidamento e di adeguamento alle norme sismiche.La facciata neoclassica in marmo bianco e grigio è divisa in due ordini da un cornicione. Nell'ordine inferiore, suddiviso in cinque fasce da quattro colonne, sono inseriti i tre portali d'entrata: due lapidi, rifacimenti di quelle antiche, ricordano le vicissitudini del portale centrale, costruito dal vescovo Roberto nel 1133 ed ampliato dal vescovo Guglielmo nel 1167. Oggi nelle porte bronzee sono scolpiti momenti della storia religiosa e civile di Avellino. Nella lunetta sovrastante la porta centrale è un bassorilievo raffigurante l'Ultima cena. A fianco del portale principale, in due nicchie sono collocate le statue di san Modestino, patrono della città, e di san Guglielmo, fondatore del monastero di Montevergine e patrono dell'Irpinia. Una terza lapide ricorda l'edificazione della nuova facciata nell'Ottocento.La scala di accesso alla cattedrale (in stile barocco) e la sistemazione della piazza antistante sono opera del vescovo Martinez della fine del Settecento.Sul lato destro della chiesa è il campanile, eseguito in epoche diverse. La parte inferiore, la più antica, è costituita da pietre e marmi di edifici romani del I secolo.L'interno della cattedrale è a pianta a croce latina a tre navate suddivise da pilastri; il transetto immette nella profonda zona presbiteriale.Sono nove le cappelle o altari laterali presenti nelle due navate laterali: nella navata di destra ci sono gli altari dedicati a san Gerardo Maiella, all'Adorazione dei Magi, a sant'Antonio di Padova e alla Crocifissione. Nella navata di sinistra vi sono due cappelle iniziali, di cui la prima dedicata alla vergine dei Sette Dolori, e la seconda ha servito per lungo tempo come battistero; seguono gli altari dedicati alla Madonna Assunta e alla Madonna del Rosario; infine è un altare un tempo dedicato a sant'Alfonso Maria de' Liguori, dove si ritiene che il santo abbia celebrato la Messa.Interno della cattedrale di Avellino, visto dall'abside.Il soffitto a cassettoni della navata centrale, che copre l'antico soffitto a capriate, è stato realizzato nel Settecento; al centro è la grande tela di Angelo Michele Ricciardi che raffigura Maria assunta in cielo (1702-1705). .Nelle dieci piccole cupole che danno luce alle navate laterali sono stati dipinti episodi evangelici della vita di Maria, opera di Achille Iovine ma rifatti, a causa dell'umidità, da Ovidio De Martino. Dello stesso Iovine sono le 20 figure di profeti o di personaggi biblici dipinti negli archi che separano le navate, e le figure degli apostoli Pietro e Paolo nell'arco che immette nel transetto.Nella fascia che corre lungo il cornicione è stata inserita, in latino, una lunga frase di papa Paolo VI tratta del discorso di chiusura della terza sessione del concilio Vaticano II.Alcuni gradini danno accesso dalle navate al transetto al cui centro è oggi collocato il nuovo altare, l'ambone e il fonte battesimale.Nelle pareti al di sotto del cornicione sono collocate due tele di Achille Iovine raffiguranti la Sacra Famiglia a sinistra e san Lorenzo martire a destra; inoltre in quattro nicchie vi sono le statue in gesso dei quattro evangelisti. Al di sopra del cornicione invece hanno posto cinque tele di Angelo Michele Ricciardi raffiguranti cinque santi: Francesco Saverio, Carlo Borromeo, Andrea Avellino, Modestino di Antiochia e Gaetano di Thiene.Dal transetto si accede poi a due cappelle poste lateralmente al presbiterio. A sinistra è la cappella di san Modestino, o anche cappella del tesoro di San Modestino, perché conserva, in preziose teche, le reliquie dei santi patroni a cui la diocesi avellinese è devota, ed il busto argenteo di San Modestino.Questa è la cappella più importante del Duomo.Cappella di San Modestino, patrono di Avellino
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Terremoto, a Muccia crolla il campanile della chiesa del '600: rimossa la campana
La scossa di magnitudo 4.6 che questa notte ha colpito il Maceratese ha causato gravi lesioni al campanile della chiesetta seicentesca di Santa Maria di Varano, nel cimitero di Muccia. In corso i sopralluoghi da parte dei Carabinieri e dei funzionari del Mibact, per prevenire ulteriori crolli. Al momento la campana è stata messa in sicurezza e sarà portata a Camerino per il restauro
di Cristina Pantaleoni
Le campane di Campiglia Cervo (BI) Santuario di San Giovanni d'Andorno - 900° VIDEO
Campiglia Cervo, Santuario di San Giovanni d'Andorno
Diocesi di Biella
CAMPANILE SANTUARIO:
2 campane in Do4 (in Accordo)
+ 1 campanella inutilizzata sulla facciata della Rettoria in: ??
TORRE DEL CAMPANONE:
1 campana in Reb3
Fuse da:
Campanella: ??
2 campane: Antonio Falla Caravino nel 1857
Campanone: Pietro Giuseppe De Giorgi nel 1764
Sistema:
Campanella: Fissa
1^ campana: Mezzo-Ambrosiano Manuale
2^ campana: Fissa (La campana è sprovvista di corda)
Campanone: Slancio Manuale
Ceppi: Legno (le due mobili)
VIDEO:
- Presentazione musicale del Santuario [0:00]
- Presentazione della Chiesa [1:15]
- Salita al Campanile del Santuario [2:30]
- Supet per la Santa Messa Prefestiva delle ore 17 nella Solennità del Corpus Domini, radiotrasmessa su Radio Maria (Ore 16.15) (ripresa effettuatadalla Cella Campanaria) [3:16]
- Supet per la Santa Messa Prefestiva delle ore 17 nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo (Ore 16.15) (ripresa effettuata dal basso) [5:17]
- Presentazione musicale del Campanone [8:48]
- Salita sulla Torre del Campanone [10:15]
- Distesa del Campanone per l'Angelus nella Festa della Repubblica (ripresa effettuata dalla cella) [10:38]
- Breve Distesa del Campanone, suonata su richiesta (ripresa effettuata dal basso) [25:26]
-- Ringrazio il Rettore, Don Paolo Santacaterina, e l'Opera Pia Laicale di San Giovanni Battista per la gentilissima disponibilità! --
Ed ecco il 900° video, questo notevole traguardo non potevo non festeggiarlo con il Campanone della Valle Cervo, campana che ho scoperto recentemente nonostante abbia frequentato sin da piccolo la Valle Cervo! Dopo aver conosciuto a Gennaio don Paolo ci siamo accordati per riprendere il tutto, le prime riprese le ho fatte il 2 giugno, dopo la salita sul campanile di Campiglia... appena arrivato mi ha presentato gli alpini che avrebbero suonato la campana e mi ha dato appuntamento per salire sul campanile del Santuario nel pomeriggio! Dopo la ripresa del Campanone ho mangiato e alle 15 sono salito sul campanile del Santuario, essendo però molto pericoloso ho evitato di prendere i dati e mi sono limitato a riprenderle dalla Cella... per il censimento ho aspettato giovedi con l'aiuto di Aleadda, con cui ho riproposto la distesa da fuori, inoltre don Paolo ha voluto far conoscere anche a lui il Campanone facendocelo suonare per qualche istante in accordo con il comitato dell'Opera Pia che dirige il Santuario! Spero che il video vi piaccia... a presto!!
- La canzone delle presentazioni è Englishman in New York di Sting, nella versione originale e in quela con la Music box! -
Sagliano il giorno dopo la grande paura
Il racconto degli sfollati e del sindaco del paese scosso dall'esplosione di ieri sera
Le campane del Santuario d'Oropa - Biella
Asti - Duomo - Cattedrale di S. Maria Assunta - interno ed esterno - videomix
LA CATTEDRALE DI ASTI (sec. XIV)
Questa Cattedrale, con i suoi 86,50 metri di lunghezza e 24 di altezza e di larghezza, è la più grande chiesa del Piemonte, ed anche il più insigne monumento gotico della regione.
Iniziata agli albori del XIV secolo, al tempo del vescovo Guido di Valperga, e dedicata alla Madonna Assunta, fu continuata da Mons. Arnaldo De Rosette e terminata sotto il vescovo Baldracco Malabaila, nel 1354.
La chiesa che è giunta a noi è comunque assai diversa da quella progettata dai 'Magisteri muratores' Antonio Neucoto e Macario nei primi anni del '300. I secoli hanno portato alla Cattedrale aggiunte, molte delle quali di grande pregio artistico.
Nel 1470 le famiglie astigiane dei Pelletta e dei Troya fecero edificare il magnifico portale laterale sud, in stile gotico fiorito; verso la metà del '600 le famiglie nobili Zoia, Asinai e Cacherano fecero costruire le cappelle barocche sul lato nord, dedicate rispettivamente a San Teobaldo, a San Giovanni Battista e allo Sposalizio della Vergine. Due preziose tavole poste in queste cappelle (una Madonna e santi e lo sposalizio della Vergine) sono di Gandolfino d'Asti, un importante pittore degli inizi del '500; sue sono anche le parti rimaste di un polittico successivamente smembrato e incastonato nell'altare del SS. Sacramento.
La decorazione barocca dell'interno risale invece alla fine del '600 e fu voluta dal vescovo Innocenzo Milliavacca, milanese; è opera dei pittori Francesco Fabbrica e Bocca per le volte, e di Pietro Pozzi per i pilastri e le pareti. La cappella dell'Epifania fu decorata invece dall'astigiano Gian Carlo Aliberti; sull'altare un altro astigiano, lo scultore Giovanni Groppa, realizzò la splendida statua in rame dorato raffigurante la Madonna Assunta.
La parte absidale della chiesa, in origine più piccola, fu portata alle attuali proporzioni dall'architetto Bernardo Antonio Vittone, nel 1764, al tempo del vescovo Paolo Maurizio Caisotti, che riprese un progetto iniziato cinquant'anni prima dallo stesso vescovo Milliavacca. Venne allora arretrato ed ampliato il coro con le due absidi laterali con tre nuove arcate di volta; nel nuovo presbiterio fu collocato il nuovo, grandioso altare centrale. L'antico coro ligneo realizzato nel 1477 dal pavese De Surso (che si può ammirare oggi nella Pinacoteca Civica di Palazzo Mazzetti) fu sostituito con uno nuovo, opera del maestro artigiano Salario di Moncalvo.
Pochi anni dopo, nel 1768, fu ultimata la decorazione ad affresco del nuovo presbiterio e dell'abside. L'autore fu il pittore com'asco Carlo Carlone, aiutato dal concittadino Gaetano Perego. Le due eleganti tribune che accolgono i due organi contrapposti sono del 1766, opera del moncalvese Bartolomeo Varale. L'antico organo del Grisante, deterioratosi nel 1844, fu sostituito da uno più poderoso dei fratelli Serassi di Bergamo, e posto sulla tribuna lato sud. Il concerto di sette campane risale al 1844 ed è opera dei fratelli Barigozzi.
La parte più bella della costruzione, perché più mossa, con notevoli effetti di ombre e di luci, è il lato sud; oltre al portale gotico sono rimarchevoli le strette finestre, altissime; il tiburio ottagonale e soprattutto il possente campanile romanico, risalente alla precedente Cattedrale (1266) ed abbassato in epoca napoleonica.
Voglio ancora ricordare, in questa breve presentazione della Cattedrale di Asti, le opere pittoriche di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, e di Gandolfino d'Asti, che ornano la sala capitolare e le sacrestie della chiesa.
Campane di Atri (TE)
Atri, capitale dell'omonimo Ducato che occupava la parte più settentrionale del Regno di Napoli, rappresenta uno dei centri storicamente ed artisticamente più significativi dell'Italia centro-meridionale.
La Basilica Concattedrale di Santa Maria Assunta, monumento nazionale, fu costruita a partire dal 1260 circa e finita nel 1305.
La chiesa era stata costruita sull'Ecclesia de Sancta Maria de Hatria (IX secolo), a sua volta costruita su una cisterna romana che ne divenne cripta, costruita a sua volta su un tempio di Ercole poggiante su antichissime mura ciclopiche tuttora visibili nella cripta.
Nel 1335, sul lato sud, fu edificata la chiesa di Santa Reparata, modificata nel Cinquecento.
La facciata, un tempo forse cuspidata, presenta un grande portale, un grande rosone e una nicchia con una statua della Madonna con Bambino di Raimondo del Poggio e Rainaldo d'Atri (capostipiti di una florida scuola di scultura e pittura detta Atriana); sul lato sud si aprono tre portali del XIV secolo che presentano, nelle lunette, affreschi dello stesso periodo.
Il campanile, sul lato nord, è il più alto d'Abruzzo ed è pertanto visibile da più punti, dai centri della costa adriatica a quelli delle vallate circostanti. La prima parte della torre campanaria, in pietra, fu iniziata nel Duecento fino alla cella campanaria e completato in mattoni, con la cuspide ottagonale, da Antonio da Lodi (1502), che costruì campanili simili anche a Teramo, Campli, Corropoli.
A differenza di quanto si poteva apprendere fino ad oggi dai numerosi video realizzati da campanologi amatoriali (a cui con affetto dedichiamo questo filmato, invitandoli a documentarsi in maniera appropriata prima di diffondere pubblicamente dati non corretti), le campane presenti nella grande cella campanaria non sono frutto di un'unica fusione. Inoltre, nei suddetti video si fa riferimento ad una bilanciatura delle campane maggiori ma anche tale nozione non è autenticata: la lenta oscillazione delle campane maggiori è data dalla Legge del pendolo e da un sottodimensionamento dei motori.
Delle 7 campane presenti oggi nel campanile la più antica (unica superstite di precedenti concerti) è la seconda maggiore, realizzata nel 1622 da un fonditore di Ancona.
Segue la minore, fusa dai Cavadini veronesi nel 1884. Essa venne probabilmente aggiunta al concerto in fase di rifusione delle restanti 5 campane, avvenuta nel 1953 da parte dei Marinelli dopo un quasi ventennale silenzio degli antichi bronzi.
Mezzodì
Suono di un mezzodì domenicale dal campanile della cattedrale di San Giovanni Battista di Ragusa.
Guardiagrele (CH) Plenum campane cheisetta del Santissimo Rosario
Suonata in occasione della festa patronale di San Donato del 7 agosto
Cattedrale di Crema - Il Duomo
La Cattedrale di Crema - interno
Bomme e campane, ecche Langiane! Sparo mortaretti per inizio delle Feste di settembre 1/09/2019
A mezzogiorno, dalla piazza del Plebiscito, sparo dei mortaretti tradizionale, sparo finale de cannone della torre civica e innalzamento della bandiera con lo stemma di Lanciano e suono delle campane.
Qualcuno è in ritardo per lo sparo...anzi lo è sempre stato in questi anni!
Piazza del Duomo Pistoia drone riprese aeree
Campane Rivignano Udine Italia - Bells Italy
Santuario di Vicoforte - Basilica della Natività di Maria Santissima (Cuneo Piemonte) videomix
Il Santuario di Vicoforte, noto anche come Santuario Basilica della Natività di Maria Santissima o Santuario-Basilica Regina Montis Regalis è un edificio religioso situato nel territorio del comune di Vicoforte. Si tratta di una chiesa monumentale, tra le più importanti del Piemonte, la cui cupola con sezione orizzontale ellittica risulta essere la più grande di tale forma al mondo.Il complesso trae le sue origini da un santuario medievale, composto da un modesto pilone decorato da un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna col Bambino, eretto da un fornaciaio per propiziare la buona cottura dei mattoni. Nel 1592, durante una battuta di caccia, un cacciatore di nome Giulio Sargiano colpì per sbaglio l'immagine della Vergine che, secondo la tradizione, sanguinò. La realtà vede invece il cacciatore pentito che appende il suo archibugio al pilone e inizia una grande raccolta di fondi per riparare il danno ed espiare così il suo peccato. Ancora oggi l'archibugio è conservato in una cappella del Santuario, accanto all'affresco deturpato.
Tomba di Carlo Emanuele I
Nel giro di pochi anni questo luogo divenne meta di pellegrinaggi sempre più frequenti ed attirò anche le attenzioni del duca Carlo Emanuele I di Savoia che, nel 1596, commissionò la costruzione di un grande santuario all'architetto di corte Ascanio Vitozzi. Nelle intenzioni del Duca, il Santuario avrebbe dovuto accogliere i molti pellegrini e diventare in seguito il mausoleo di Casa Savoia, luogo destinato alle tombe della famiglia, funzione assunta in seguito dalla Basilica di Superga sulla collina torinese. Il Vitozzi morì nel 1615, quando la grande costruzione era stata eretta fino al cornicione, dove sarebbe dovuto essere innestato il tamburo della cupola. Morto anche il Duca (che volle essere sepolto in Santuario), a distanza di quindici anni dall'architetto, la costruzione si arrestò del tutto, lasciando il Santuario a lungo tempo scoperto. Un nuovo interesse dei fedeli si ebbe nel 1682, quando la Vergine del pilone venne solennemente incoronata, come ringraziamento del termine della guerra del sale. Da allora si riprese la costruzione, senza contare più sull'appoggio del Savoia (che all'epoca stavano rivolgendo tutta la loro attenzione alla costruzione della basilica di Superga), grazie all'impegno dell'architetto e ingegnere monregalese Francesco Gallo che, incoraggiato da Filippo Juvarra, si cimentò nella grande impresa a partire dal 1728. Sopra il possente basamento in arenaria, di stampo manierista, venne rapidamente costruito il tamburo, di evidenti linee barocche, e la cupola, che venne terminata nel 1732. La poderosa cupola ellittica innalzata dal Gallo, alta 74 metri, lunga 37,15 metri sull'asse maggiore e 24,80 metri sull'asse minore, venne disarmata non senza trepidazione, data l'arditezza della costruzione, tanto che si narra che dovette andare lui stesso a togliere le impalcature, poiché nessuno pensava che una struttura di quel tipo potesse reggere.
Controversa fu invece la costruzione dei campanili, quattro secondo il progetto del Vitozzi. Il primo fu costruito rapidamente, su richiesta della Madama Reale Cristina di Francia, in visita a Vico (1642), e collegava il Santuario con il vicino monastero cistercense. Dieci anni dopo vennero innalzati i due campanili frontali e, per simmetria, anche il quarto, opposto al primo campanile, che rimase fino al 1830 l'unica torre campanaria funzionante. All'annosa questione della sistemazione dei campanili si pose rimedio nel 1880, anno in cui il Santuario divenne monumento nazionale, quando venne indetto un concorso, al quale partecipò anche, con un progetto, Alessandro Antonelli. Nel 1884, finalmente, vennero avviati i lavori di sistemazione, con la costruzione di poderose ed elaborate cuspidi barocche, riprendenti lo stile di quella posta sulla lanterna che sovrasta la cupola. Per questioni di stabilità, però, le cuspidi vennero abbattute nel 1906 e i campanili ottennero la conformazione attuale[2].
Le decorazioni in affresco degli oltre seimila metri quadrati di superficie furono poi completate nel 1752 da Mattia Bortoloni e Felice Biella; il tema è quello della Salvezza. nel 1709 lo scultore Giuseppe I Gaggini assunse l'incarico di realizzare il monumento con la statua di Margherita di Savoia, figlia del Duca, terminato nel 1714; il santuario assunse la forma attuale nel 1884, quando vennero costruiti i campanili e le tre facciate.
La stazione traviaria del santuario
Nel 1881 fu inaugurata la tranvia Mondovì-San Michele, la cui fermata centrale era situata dirimpetto al santuario, agevolando gli spostamenti di pellegrini. Dopo numerosi passaggi di proprietà e l'elettrificazione, avvenuta nel 1923, la linea venne soppressa nel 1953.
Cremona il Torrazzo
Il Torrazzo di Cremona, situato accanto al duomo, è uno dei simboli della città lombarda. Si tratta del campanile in materiale laterizio più alto d'Italia, è alto 112,27 m per un totale di 502 gradini terminato nel 1309.
Pirano, la rimozione dell'angelo dal campanile
Nel video dell'esercito sloveno pubblicato su Twitter, le operazioni per rimuovere l'angelo dal campanile di San Michele a Pirano