L'INCANTEVOLE CITTA' DI TREVISO
Treviso città è una meta ideale per una gita. Il centro storico con i suoi canali, racchiuso tra le mura cittadine, in parte perfettamente conservate, emana un fascino davvero unico. Vicoli tortuosi, angoli pittoreschi, piazze e case, antiche ruote d'acqua gorgoglianti ed estesi porticati lungo i fiumi rendono una visita a Treviso un'esperienza speciale. Il miglior modo per conoscere la città è di fare una piccola passeggiata a piedi, percorrendo le numerose piccole viuzze ed assorbendo l'atmosfera della città. i 3 canali che scorrono in questo centro storico, sono il Cagnan Grande, il Cagnan dei Buranelli (il più pittoresco), e il Roggia, questi vengono alimentati dal fiume Botteniga a nord, per poi gettarsi nel fiume Sile a sud. 16 sett. 2012 la mia galleria fotografica è:
Il fiume Sile a Treviso - « ...dove Sile e Cagnan s'accompagna»
Dopo una giornata di pioggia, o dopo un forte acquazzone, è possibile notare a Treviso il fenomeno che già sette secoli fa colpì il nostro massimo poeta: l'immissione irruente nel Sile delle acque dei vari rami del Cagnan rese torbide dai fanghi di dilavamento delle campagne a nord della città.
« ... dove Sile e Cagnan s'accompagna», scrisse Dante nel IX canto del Paradiso, identificando così, con un unico verso (il 49), la principale caratteristica di Treviso, città sorta alla confluenza delle acque provenienti dall'alta pianura con il corso del Sile. Un'abbondanza d'acqua che -- sfruttata come forza motrice -- rappresentò la ricchezza di Treviso. Basti pensare ai numerosi opifici presenti all'interno della città: 29, mossi da 61 ruote, erano quelli registrati dal catasto napoleonico nel 1811. Cfr. pag. 276 di Sile alla scoperta del fiume in [ ]
Ai mulini presenti nei canali cittadini — cioè i tre rami in cui si divide il Botteniga: Cagnan Grande, Cagnan di Mezzo (poi dei Buranelli, delle Beccherie e dell'Ospedale), Roggia/Siletto — vanno aggiunti quelli del grande complesso di Ponte San Martino dove nel 1515 erano in funzione 23 ruote, di cui 16 che macinavano esclusivamente per la Repubblica di Venezia.
Dal che è facilmente intuibile l'importanza attribuita dalla Serenissima a Treviso, che fu dotata all'inizio del Cinquecento di possenti mura e di un efficace sistema di difesa idraulica opera di Fra' Giocondo.
L'immissione dell'acqua dei canali di Treviso nel Sile è particolarmente evidente nella zona ora detta dell'Università — fra il ponte di legno di Paolo Portoghesi (2001) e il ponte Dante (1865) — che fino a metà '800 rappresentava il cuore pulsante dell'economia cittadina con il suo affollatissimo porto fluviale, quasi un porto di mare in terraferma. (C.Pavan)
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Video ripreso con fotocamera Nikon Coolpix 5200 -- Risoluzione 640x480.
Treviso, canale Roggia
Anton Francesco Filippini
Anton Francesco Filippini nasce a San Nicolao nell'Alta Corsica il 14 luglio 1908 e muore Oriolo Romano, 22 ottobre 1985 è stato uno scrittore, e irredentista italiano.
Dopo gli studi a Bastia, si trasferì in Italia dove a Roma divenne dottore in scienze politiche con una tesi dedicata a Napoleone e a Carlo Andrea Pozzo di Borgo. Tornato in Corsica divenne direttore del quotidiano irredentista L'Idea Corsa, poi si trasferì in Lazio e continuò a lottar per l'annessione della Corsica all'Italia e scrisse poesie sia in corso che in italiano, inoltre tradusse dal francese all'italiano le poesie di Prosper Mérimée e di Paul Valery. Durante la Seconda Guerra Mondiale si arruolò nel Regio Esercito e collaborò con i Gruppi di Cultura Corsa di Petru Giovacchini. Morì a Oriolo Romano nel 1985 a 77 anni d'età.
Silvio Trentin
Silvio Trentin nasce a San Donà di Piave il 11 novembre del 1885 e muore a Treviso 12 marzo 1944, è stato un partigiano e giurista italiano, docente universitario di diritto amministrativo.
Lo zio paterno, Antonio Trentin, ricco possidente e filantropo, si assunse la tutela della famiglia del fratello alla morte del padre a 7 anni.
Si laurea in legge all' Universita' di Pisa e in seguito divenne docente di diritto amministrativo nelle università di Pisa, Camerino e Venezia. Nel 1919 fu eletto deputato, l'unico della lista Democrazia sociale veneziana.
Si ritirò dall'insegnamento nel 1925, in quanto strenuo oppositore del fascismo, non accettando l'obbligo di giurare fedeltà al regime e difendendo l'assoluta autonomia dell'individuo e dell'insegnamento rispetto al nascente regime.
In Stato-Nazione-Federalismo del 1945, la critica storica gli fornisce i presupposti teorici per trovare una base su cui fondare la coscienza federalista e prefigurare il suo modello federale di stato.
Antonio Canova
Antonio Canova nato a Possagno l'1 novembre 1757 muore a Venezia muore il 13 ottobre 1822. E' stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e soprannominato per questo il nuovo Fidia.
Fu il cantore della bellezza ideale femminile, priva di affettazioni. La sua arte ed il suo genio ebbero una grande e decisiva influenza nella scultura dell'epoca.
Iniziò giovanissimo il proprio apprendistato e lo svolse esclusivamente nella città di Venezia, distante circa 80 km dal suo paese natale, Possagno. Nella città lagunare iniziò a scolpire le sue prime opere. Ventiduenne, si trasferì a Roma dove ebbe modo di incontrare e conoscere i maggiori protagonisti dell'arte neoclassica, inserendosi anch'egli in quel clima di capitale della cultura che era la città capitolina del Settecento.
Jacopo Riccati
Il conte Jacopo Francesco Riccati nasce a Venezia il 28 maggio 1676 e muore a Treviso, 15 aprile 1754. E' stato un matematico italiano.
Si occupò in particolare della idrodinamica sulla base della meccanica newtoniana, che collaborò a introdurre in Italia. Gli venne offerta la presidenza dell'Accademia delle Scienze di San Pietroburgo, ma rifiutò per non rinunciare al suo stile di vita riservato. Gli è stato dedicato una steroide, 14074 Riccati. È ricordato per le equazioni che portano il suo nome.
Daniele Manin
Daniele Manin nasce a Venezia il 13 maggio 1804 e muore a Parigi il 22 settembre 1857, è stato un patriota e politico italiano.
Ottenuta la laurea in giurisprudenza a Padova nel 1821, si dedicò all'attività forense nella città natia.
Nel 1824 sposa Teresa Perissinotti (1795-1849), appartenente ad una famiglia aristocratica veneziana con ampie proprietà terriere a Venezia terra ferma e nel trevisano.
Imprigionato nelle carceri austriache per la sua attività patriottica, fu liberato a furor di popolo il 17 marzo 1848. Alla successiva proclamazione della Repubblica di San Marco ne fu eletto Presidente, e difese l'assedio della città nel 1848-49. Contribuì a fondare la Società nazionale italiana. Costretto all'esilio dal ritorno degli austriaci, visse poi a Parigi dando lezioni di lingua italiana e conservando l'amore per la patria Veneta. Morirà il 22 settembre 1857 a Parigi.
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Treviso.wmv
Treviso è un comune italiano di 83.167 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Veneto.La città sorge sulla media pianura veneta in una zona ricca di risorse idriche. Entro lo stesso territorio comunale nascono numerosi fiumi di risorgiva dei quali il più importante è il Botteniga. Quest'ultimo, dopo aver ricevuto le acque di Pegorile e Piavesella di Nervesa, oltrepassa le mura all'altezza del Ponte di Pria e si divide poi nei diversi rami (Cagnan Grande, Buranelli, Roggia ecc.) che tanto caratterizzano il centro storico. Corso d'acqua principale è comunque il Sile, di cui il Botteniga stesso è tributario, il quale lambisce le mura meridionali. Altri fiumi rilevanti, tutti affluenti del Sile, sono lo Storga, il Limbraga (da sinistra) e il Dosson (da destra).L'altitudine minima è di 6 m s.l.m. e si riscontra all'estremità sudorientale del territorio comunale, in località Sant'Antonino; di contro, il punto di massima, 31 m s.l.m., corrisponde all'estremità nordoccidentale, nei pressi di Santa Bona. Il municipio si trova invece a 15 m s.l.m..Città romana (importanti reperti dell'epoca sono conservati nel Museo civico), Treviso ha avuto una grande fioritura in epoca medioevale (nel 1200 fu uno dei principali centri italiani della cultura provenzale) e conobbe momenti felici anche nelle epoche successive. Elemento distintivo della città sono le numerose case affrescate, diffuse in tutto il centro storico, per cui Treviso è probabilmente il primo centro dell'Italia settentrionale per quanto riguarda le decorazioni esterne.Treviso è oggi nota nel mondo soprattutto per l'ingegno dei suoi imprenditori, per la laboriosità della sua gente, per quel modello veneto che qui ha profonde e solide radici e che ha innervato il territorio di una miriade di piccole e grandi imprese. Qui sono nati quasi dal nulla marchi famosi in tutto il mondo (Benetton, Stefanel, Lotto, Diadora...).
L'acqua caratterizza Treviso attraversata dal fiume Sile che, con i suoi canali, si insinua nell'intricato tessuto urbano medioevale. Racchiuse dalle mura cinquecentesche, le caratteristiche case a portici ('400-'500) conservano in gran parte gli affreschi esterni tardo-gotici e rinascimentali (250 le facciate dipinte, un unicum in Italia). Ma Treviso è anche il capoluogo di una provincia ricca, che da sola conta ben dieci centri storici e d'arte di grande fascino.
Treviso is a city and comune in Veneto, northern Italy. It is the capital of the province of Treviso and the municipality has 82,854 inhabitants (as of November 2010): some 3,000 live within the Venetian walls (le Mura) or in the historical and monumental center, some 80,000 live in the urban center proper, while the city hinterland has a population of approximately 170,000.Water characterizes Treviso intersected by the Sile River, which penetrates the intricate medieval urban web with its canals. Enclosed by the sixteenth-century town walls, the picturesque porticoed houses (from 1400-1500) almost fully preserve the late Gothic and Renaissance outer frescoes (250 painted façades, unique in Italy). But Treviso is also the provincial capital of a wealthy province, which alone includes ten fascinating historic and art centers.
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Tv Tube 20 - Turismo e Infrastrutture
TvTube è l'inserto informativo della Provincia di Treviso che va in onda ogni settimana sulle emittenti locali e offre una panoramica delle principali iniziative messe in campo dall'Ente Provincia in favore dei cittadini.
040 - Ludovico il Moro, la Roggia Mora e i mulini di Mora alta e Mora Bassa
L'avvincente storia dei mulini più antichi della città.
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SPV A TREVIGNANO(TV) CROLLA UN PONTE CANALE
Nella notte tra il 15 e il 16 agosto, lungo il tracciato della Pedemontana Veneta, nel comune di Trevignano (TV), un rovescio ha provocato il crollo del ponte canale che attraversa la trincea tra Case Pellizzari e Caberlotto( Se qualcuno pensava che i crolli della SPV fossero una esclusiva del vicentino e della Galleria Malo-Castelgomberto si sbagliava e di molto. È sufficiente guardare le foto in allegato che ci hanno inviato da Treviso per comprendere la gravità dell’evento, soprattutto se si pensa al fatto che vi potevano essere dei mezzi circolanti e se la pedemontana fosse stata in funzione poteva essere un disastro con un numero considerevole di vittime!
È bastata la pioggia della notte di ferragosto, non particolarmente violenta, rispetto alle medie di questi ultimi periodi, per far crollare la parte appoggiata al bordo della trincea nord di un ponte canale con tutto il primo tratto della sua trave prefabbricata. Questo ha causato una serie di smottamenti ben visibili, su un fronte di circa 1000 metri lungo la sponda della trincea, con conseguente allagamento del fondo. Un evento simile, ma di minore portata, lo avevamo registrato anche nel canale di deviazione che la SIS aveva realizzato per il torrente Chiavone a Breganze(VI), dove l’acqua aveva scalzato il fondo di massi e cemento scavando sotto agli argini. Non possiamo non richiamare i dubbi sulla direzione dei lavori che avevamo sollevato con un esposto alla Guardia di Finanza nel 2017, dove avevamo depositato la denuncia della SICS Ingegneria srl che riguardava proprio le competenze dell’ing. Adriano Turso Direttore dei Lavori di SPV e colpito dalle recenti indagini sui crolli del tunnel vicentino. Questi fatti sollevano maggiori dubbi sull’esecuzione dell’opera e sui materiali emersi dalle intercettazioni che hanno portato al sequestro del cantiere del tunnel Malo-Castelgomberto, perché è evidente che le uniche ipotesi in questo momento non possono che riguardare la leggerezza della posa in opera dei manufatti per convogliare la roggia interessata dall’intersezione con il tracciato della superstrada e la realizzazione dei materiali e degli elementi prefabbricati. Questo fatto ci costringe a ricordare che vanno verificate le costruzioni prefabbricate e i materiali impiegati.
Ricordiamo infatti che se la morte dell’operatore La Ganga nella galleria di Malo, ha portato ad accendere una luce investigativa sulle modalità esecutive del tunnel più grande della SPV, una seconda luce va accesa sulle costruzioni prefabbricate in particolare nell’area di Mason Vicentino, dove ha trovato la morte un secondo operaio. Si tratta di Gianfranco Caracciolo di Cosenza di 37 anni, caduto da un nastro trasportatore della centrale di prefabbricazione della SIS il 24 gennaio scorso. Quella è la principale area di prefabbricazione della SPV, e fa molto pensare vedere lo sbriciolarsi del manufatto come evidenziato dalle foto. Questo disastro annunciato coinvolge direttamente tutta la catena costruttiva della SIS, su cui la procura di Treviso deve aprire un inchiesta, in collaborazione con quella di Vicenza e mettere sotto sequestro i cantieri interessatitra la SP68 e la SR 348, indagando sulla qualità del cemento e sulla modalità costruttiva della SIS scpa e della SPV spa.
Mulino di Mora Bassa (Vigevano)
L'Ecomuseo della Roggia Mora - Mulino di Mora Bassa si trova a Vigevano (strada Mora Bassa n. 38) presso il mulino quattrocentesco dotato di due grandi ruote idrauliche.
In questo ambito l'Ecomuseo ospita un'importante mostra permanente costituita dai modelli in legno, funzionanti, di macchine leonardesche, mostra curata dall'Associazione culturale La Città Ideale, la quale gestisce le visite e organizza appositi laboratori didattici.
Posto consigliatissimo, da visitare, adatto anche ai bambini che si incuriosiranno nel guardare le macchine di leonardo!
La nostra attrezzatura:
Mirrorless Panasonic GH5:
Telecamera Panasonic:
Drone DJI professionale:
Drone DJI portatile:
Gimball:
Treppiede:
Slider:
Set illuminazione:
Microscopio:
Sito ufficiale:
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I Deep Minds sono un gruppo di amici, appassionati di videomaking, elettronica, avventura e….un sacco di altre cose, essendo in diverse persone ognuno contribuisce con le sue capacità e conoscenze.
Il gruppo non ha scopi lucrativi, tutto si fa per divertimento, passione e soddisfazione personale.
Per informazioni scrivete a abandoomed@gmail.com
Camminando in Roggia Castello
Milano, Arena Civica. Esplorazione della Roggia Castello in collaborazione con il Politecnico di Milano.
Treviso com'era, Treviso com'è
Servizio TG Treviso 03/01/2013
reteveneta.it
04/12/2013-NATALE A TREVISO PRIMA VERA PROVA PER MANILDO
TREVISO TG-mercoledì 4 dicembre 2013) - Presentati oggi in comune a treviso l'albero di piazza dei signori e la serie di iniziative per il natale in citta'. Prima vera prova del nuovo modo di intendere la citta' per sindaco e giunta manildo
I passi di mammata, Anton'Francescu Filippini
Cun a traduzzione in ollandese...
2008 - Fontanile dei Mosi Roggia Cremasca Misana
Fontanile dei Mosi Roggia Cremasca Misana 2008
Camillo Benso Conte di Cavour avvia anteprima Grapes in town
Romagnano Sesia (NO) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La XXVI puntata di Borghi d'Italia ci porta a Romagnano Sesia in Provincia di Novara.
Sotto gli occhi del maestoso Monte Rosa, ormai da 257 edizioni, si ripete la tradizione del Venerdì Santo che coinvolge tutto il paese.
Livorno Monumento dei Quattro Mori a Ferdinando I de' Medici (G. Bandini, 1595)
Ho creato questo video con YouTube Slideshow Creator (
TG TREVISO (28/01/2017) - CAUSA INCIDENTE E FUGGE: DENUNCIATO UN 37ENNE
TG TREVISO (sabato 28 gennaio 2017) - Aveva causato un incidente, lo scorso 13 gennaio, lungo via Priuli, a Treville di Castelfranco. Alle 12.50,in un tratto col limite dei 30 chilometri orari, al volante del suo autocarro aveva invaso la corsia opposta, scontrandosi con una Peugeot 207 che proveniva dalla direzione opposta. La conducente era rimasta ferita, ma lui, un 37enne residente a Padova, non si era fermato a soccorrerla. Anzi: innestata la retromarcia e sistemato alla meno peggio il paraurti danneggiato, se n’era andato. Un testimone aveva seguito per un tratto l’autocarro, e insieme ad altri presenti aveva fornito dati utili alla Polizia stradale di Castelfranco, che aveva così avviato una serie di accertamenti. Il proprietario, residente a Ortona, e l’utilizzatore, un padovano, erano stati in breve rintracciati. Così come l’effettivo conducente, che, convocato in comando, ha ammesso le sue responsabilità. Il 37enne è stato denunciato a piede libero per fuga in caso di incidente, omissione di soccorso e sanzionato per una sfilza di infrazioni al codice della strada, che potrebbero costargli multe per quasi 2.500 euro. (