San Candido - Piccola Grande Italia
Circondato dalla corona delle Dolomiti, patrimonio dell'umanità UNESCO, San Candido, assieme alla vicina Sesto, si colloca oltre lo spartiacque alpino. Attraversato dal rapido corso della Drava, appartiene dunque al bacino idrografico del Danubio. Un carattere geografico che rende questa alta valle baricentro di scambi culturali mitteleuropei.
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SCORCI DI LANGA
Il cedro del Libano
Sulla sommità del colle Monfalletto, maestoso, imponente, venerando, si innalza un cedro del Libano; può essere scorto da qualunque punto dei confini che circoscrivono la zona di coltivazione delle uve Nebbiolo per la produzione del vino Barolo.
Dal luogo in cui sorge, vicendevolmente, si possono distinguere i punti caratteristici, gli avvallamenti, il profilo dei colli mediante i quali, tutto intorno, questi confini possono essere individuati offrendo così la possibilità di valutare l’estensione della zona.
L’albero fa parte della storia e delle tradizioni di queste terre; fu posto a dimora da Costanzo Falletti di Rodello ed Eulalia Della Chiesa di Cervignasco, discendenti degli attuali beneficiari Cordero di Montezemolo, a ricordo delle loro nozze celebrate nel 1856 e quale simbolo del loro amore per la terra.
Secondo quanto tramanda la tradizione di famiglia, i giovani sposi si auspicavano che tale sentimento si serbasse sempre saldo nell’animo dei loro discendenti; l’albero poco a poco sarebbe cresciuto maestoso e longevo: doveva rammentare questo loro desiderio alle generazioni future.
I COLORI D’ARTISTA DELLA CAPPELLA BAROLO
Nel vigneto Brunate di La Morra, nelle Langhe cuneesi, c’è una cappella colorata che la famiglia Ceretto – di cui abbiamo parlato in un articolo qualche tempo fa – acquistò nel 1970 insieme ai sei ettari di ottima terra vinicola che la ospitavano.
La costruzione – una chiesetta, oggi sconsacrata, intitolata alla Madonna delle Grazie e ormai conosciuta come Cappella Barolo – era diroccata, lacerata dal tempo e dall’incuria. Nata come riparo per i contadini dalle intemperie, dalle intemperie stesse era stata resa rudere.
Alla fine degli anni Novanta Sol LeWitt e David Tremlett decisero di metterci le mani per ridarle vita. LeWitt ne reimmaginò l’esterno, Tremlett si occupò delle decorazioni interne. Ecco lo straordinario risultato del lavoro dei due artisti contemporanei.
Cascate di TURES e sentiero Tau ** sudTirol italy ** Waterfalls
Le tre cascate di Tures ed il sentiero San Francesco sono fra le mete più belle, interessanti e frequentate della Val Pusteria e dintorni.
***** Si può lasciare l'auto al parcheggio libero nella zona industriale di Campo Tures e in 10 minuti raggiungere a piedi l'inizio del sentiero a quota 900 mt circa: anche là c'è un parcheggio, a pagamento, molto piccolo quindi difficile trovare posto nei periodi di maggior afflusso.
***** Alla partenza si può scegliere fra il sentiero delle cascate e quello San Francesco (segnato giustamente con la lettera greca tau), che però dopo un breve tratto si ricongiungono. Consiglio di prendere direttamente il sentiero delle cascate. Queste sono formate dalla pendenza del torrente Riva e dalle sue acque impetuose, che si ingrossano d'estate quando il ghiacciaio delle Vedrette di Ries si scioglie parzialmente.
***** La prima cascata è piuttosto modesta, circa 10 metri, poi il sentiero si incontra con quello S.Francesco ed insieme proseguono verso le due più alte. Lungo il percorso, ben attrezzato, vi sono delle piazzole di sosta con sculture lignee e brani del Cantico delle Creature.....il sentiero quindi ha una valenza anche spirituale-meditativa, un binomio perfetto con l'aspetto naturale e paesaggistico.
***** Dopo la bella cascata intermedia, lunga ma in obliquo, si giunge infine alla maestosità di quella superiore: un balzo di oltre 40 metri, impetuoso, ben alimentato, con un piccolo ponte che porta sull'altra sponda del torrente e funge da belvedere tanto stupendo quanto umido per l'intensa nebulizzazione dell'acqua che crea, nelle giornate di sole, variopinti spicchi di arcobaleno.
***** Qui il sentiero delle cascate termina, ma prosegue quello tau che dopo un dislivello di altri 150 mt raggiunge la cappella Tobl, piccola chiesa in granito ricostruita sulle rovine del castello Toblburg e dedicata ai santi Francesco e Chiara.
La cappella è sempre aperta, giorno e notte, ed è possibile officiare Messa liberamente; è raggiungibile anche in auto tramite un vicino parcheggio e un breve sentiero pianeggiante.
***** La chiesetta si trova a circa 1200 mt di altitudine, quindi l'intera escursione vede un dislivello complessivo di 300 mt e necessita, senza fretta, di circa tre ore fra andata e ritorno, comprese anche le soste alle cascate e quelle meditative.
Ortisei in Val Gardena - St. Ulrich
Ortisei (St. Ulrich / Urtijëi) si trova a 1236 m s.l.m. ed è il capoluogo della Val Gardena in provincia di Bolzano. Dispone di una zona pedonale che invita tutto l’anno a passeggiare e fare shopping.
Il centro abitato si estende ad un'altitudine media di 1 236 m s.l.m., dal fondovalle fin verso le pendici del Monte Rasciesa (2 282 m s.l.m.), ed è situato sulla destra orografica del rio Gardena, che scorre da est a ovest e sfocia nell'Isarco presso Ponte Gardena.
CORTINA D'AMPEZZO in estate - HD
© CLAUDIO MORTINI -
Solo negli ultimo 80 anni il mondo s'accorge dei tesori di Cortina, di quella valle
remota circondata da bastioni imponenti, di quelle cime maestose che ogni hanno richiamano centinaia di migliaia di turisti, sia in inverno a caccia delle piste da sci e snowbord, sia in estate, tra vie ferrate mozzafiato, sentieri e rifugi d'alta quota.
Per arrivare a Cortina la strada quasi obbligata risale la valle del Fiume Piave prima attraverso l'A27, l'autostrada che termina poco dopo Ponte delle Alpi, e di li proseguire lungo la statale di fondovalle che attraversa il Cadore prima di giungere a Cortina. Altri percorsi da nord e da ovest richiedono molto più tempo e l'attraversamento di passi di montagna che, seppur allietati da panorami splendidi, richiedono lunghi tempi di percorrenza.
A Cortina non c'è molto da vedere dal punto di vista artistico o architettonico, ma se siete giunti fin qua lo avete fatto sicuramente per il richiamo della natura e per quel pizzico di mondanità che arricchisce la vita sociale e notturna della città. Il centro si sviluppa principalmente in sinistra idrografica del torrente Boite e tra gli edifici più antichi si può ricordare la chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, del diciottesimo secolo, e la Casa delle regole, detta in lingua ladina Ciasa de ra Regoles. Per il resto invece ottima scelta di hotel, anche esclusivi e di lusso, negozi d'abbigliamento, sport, artigianato e tutto quanto serve per rendere più interessante e piacevole il soggiorno dei turisti.
Ciò che comunque colpisce è lo sfondo di rara bellezza che fa da palcoscenico alle giornate Cortinesi, specie quando il cielo terso e limpido aggiunge spazio e profondità alla vista che si goda dalla conca di Cortina: le Tofane, la Croda da Lago, le Cinque Torri, il Cristallo, e il Sorapiss vegliano da milioni di anni sulle valli ampezzane e costituiscono gli obiettivi principali degli appassionati di alpinismo e trekking che giungono qui da tutto il mondo
Majestic Peaks of Northern Italy (Exploring the Dolomites by Drone)
Clips with the DJI Mavic Pro from multiple locations around the beautiful world famous Dolomites in Northeastern Italy.
Locations:
Monte Lagazuoi, Rifugio Lagazuoi, Passo Falzarego, Cengia Martini, Cinque Torri, Rifugio Cinque Torri, Rifugio Scoiattoli, Pocol, Cortina d'Ampezzo, Tofana di Rozes, Tofana di Mezzo, Monte Cristallo, Monte Sorapis, Misurina, Lago di Misurina, Tre Cime di Lavaredo, Rifugio Locatelli Innerkofler, Rifugio Lavaredo, Cappella degli Alpini, Rifugio Auronzo, Passo Giau, Monte Nuvolau, Monte Averau, Lastoni di Formin, Col di Lana.
Music Track: Inuuro & Zimpzon - Air [Silk Music]
#Italy #Dolomites #DJI #MavicPro #Travel #TreCimediLavaredo
Cimitero militare austro - ungarico e Chiesa di Santa Giuliana - Vigo di Fassa - Trentino Alto Adige
Il cimitero austro-ungarico si trova a Vigo di Fassa sulla strada statale che collega la val di Fassa a Bolzano per la val d'Ega, tramite il passo di Costalunga.
Il cimitero austro-ungarico di Vigo di Fassa si trova a pochi chilometri dalla linea che marcò il confine (ed il fronte) durante la Grande Guerra. A quel tempo il paese trentino era un centro di primaria importanza in quanto era utilizzato come sede di smistamento per le truppe che facevano ritorno o che dovevano dirigersi al fronte di Costabella. I numerosi caduti che si registrarono su questo difficile tratto di fronte (che andava oltre i 2500 metri di altitudine) imposero la costruzione di un cimitero militare.
Questo venne allestito nel 1916 nei pressi di un bosco di conifere non lontano dall'antica chiesa gotica di Santa Giuliana, fuori dal centro abitato. I lavori furono effettuati dalla 179 compagnia di fanteria (Jäger) e dai prigionieri russi che dal fronte orientale venivano trasferiti per essere impiegati nei lavori di manovalanza.
Situato in una chiaria tra le conifere, ospita 663 caduti austro-ungarici della guerra 1915 – 1918. I nominativi sono scritti su croci di legno.
Dopo pochi anni naturalmente questo tipo di tombe si deteriorarono e furono sostituite dalla Croce Nera Austriaca negli anni '90. Grazie al loro prezioso intervento, oggi il cimitero è visitabile ed è così possibile scoprire un'importante testimonianza della Grande Guerra sul fronte dolomitico. All'entrata l'attenzione è immediatamente catturata da un grande dipinto che raffigura un soldato mentre rende omaggio ad un proprio commilitone. Una volta all'interno del camposanto, si possono vedere le croci e le lapidi lungo il muro di cinta che segnalano la presenza di 663 soldati austro-ungarici.
Il vialetto interno, in leggera salita, porta alla cappella votiva dove si può vedere un secondo dipinto, questa volta dedicato ad un soldato di Vigo (a quel tempo facente parte dell'Impero austro-ungarico) morto in Ucraina nel 1914. Infine è presente anche un cippo che ricorda la tragica morte di sei soldati - guide alpine travolte da una valanga sul fronte di Costabella il 3 marzo 1917.
La Chiesa di Santa Giuliana, consacrata nel 1452 dal cardinale Nicolò Cusano, è la chiesa più antica e ricca di storia della Val di Fassa. Fu costruita nella metà del XV sec. in stile gotico. Scarse le notizie sulle sue origini della Santa, sostituite da tradizioni e leggende che la vedono protagonista coraggiosa nelle torture del martirio e nelle tentazioni del demonio.
All’interno della Chiesa un grande affresco, di autore ignoto e restaurato nel 1764 da Giovanni Battista Cudauner, raffigura le vicende della Santa. Da ricordare anche il pregevole trittico scolpito da Giorgio Artz nel 1517, con la statua della Madonna al centro, S. Giuliana a sinistra e S. Margherita a destra. Il soffitto del presbiterio è affrescato da figure di angeli, musicanti, profeti, evangelisti e santi, con al centro una rarissima rappresentazione della Trinità con una testa con tre volti. La grande devozione a S. Giuliana fu testimoniata dalla popolazione anche dopo il secondo conflitto mondiale, quando la gente di Fassa si recò al santuario per ringraziare la Santa dell'incolumità della valle, scampata miracolosamente alle stragi e agli orrori della guerra che avevano investito zone circostanti.
Music: Wolfang Amedeus Mozart - Lacrimosa
ITALY, Barolo to Cinque Terre
This is the second video of a series in Northern Italy in the autumn of 2018. We begin with a tour at Marchesi di Barolo winery followed by lunch, then drive to Santa Margherita on the Italian Riviera. First a boat to Portofino from Santa Margherita, then train from Santa Margherita to the western-most town of Monterosso in the five-hamlet Cinque Terre. From Monterosso by boat to Vernazza (where a devastating mudslide and flood occurred in 2011). Vernazza has 2.5 million visitors every year. Next, by boat along the coast past the next villages of Corniglia, Manarola and Riomaggiore to Portovenere, a less busy village compared with the Cinque Terre. Along the coastline one can observe scars from the mudslides that occurred in 2011. After visiting Portovenere we return to Santa Margherita and our hotel.
Music: Reaching the Sky, and Through the White Steppes by
Alexander Nakarada (serpentsoundstudios.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License
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Trento - Castello di Avio
Trento - Il Castello di Avio è tra i più noti ed antichi monumenti fortificati del Trentino. È situato nella frazione di Sabbionara d'Avio e grazie al suo imponente mastio domina la Vallagarina.
Il castello è stato donato nel 1977 dalla contessa Emanuela di Castelbarco al Fondo Ambiente Italiano, che lo gestisce e ne cura la manutenzione. La collina di Sabbionara d'Avio, protetta alle spalle dalla montagna e dominante gli antichi guadi sull'Adige, era naturale che venisse scelta come punto di difesa e vedetta della valle, nonché luogo prestigioso di un potente.
La Vallagarina che il castello domina fu una delle principali vie di comunicazione tra il Mediterraneo e l'Europa settentrionale, la Pianura Padana col mondo germanico. Le stesse arterie moderne non fanno che ripercorrere il medesimo tracciato dell'antica via Claudia Augusta, che attraversa la valle dal 15 a.C.
Le prime fonti storiche che parlano di una fortezza costruita proprio in questo luogo, con il nome Castellum Ava, sono datate 1053. Nel XII secolo i proprietari appartenevano alla famiglia dei Castelbarco, vassalli del vescovo di Trento i quali, nel 1411, lo cedettero per testamento a Veneziani. Dopo questo passaggio di proprietà il Castello di Avio venne ampliato e decorato con una cappella in onore di San Michele insieme ad una facciata riportante gli stemmi dei loro dogi. Nel 1509 il maniero passò in mano alle truppe imperiali di Massimiliano I che, dopo aver fatto dipingere le proprie insegne araldiche, lo ipotecò ai Conti d'Arco. Ulteriori passaggi di mano fanno seguito a questa fase finché, nel XVII secolo, il castello ritornò ai Castelbarco.
Nel 1977 Emanuela Castelbarco, nipote di Arturo Toscanini, donò al FAI il Castello di Avio e la fondazione iniziò subito a intervenire con lavori di restauro e recupero.
Training from Munich Hauptbahnhof to Corvara in The Alta Badia Region of Italy
Corvara, Italy is such a worthwhile village to visit and great holiday destination - summer or winter. But getting is not easy. TIP: European trains may leave on time from its initial start point but do not arrive on schedule.
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Hotel Rosa Alpina, nas Dolomitas, Itália -- by Teresa Perez Tours
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Castel Taufers (Castel Tures) in Valle di Tures ed Aurina - Burg Taufers
Campo Tures (BZ) - Il Castello di Tures (in tedesco Burg Taufers) è un castello medioevale che sorge , nella Val di Tures, una perpendicolare della Val Pusteria.
Il castello si erge su un promontorio che forma una chiusa naturale, chiamata Klapf, la quale dà geograficamente inizio alla Valle Aurina, mentre la località Drittelsand, posta a settentrione del castello, appartiene ancora al comune di Campo Tures .
Castel Tures è uno dei castelli più belli e più grandi di tutta l’area tirolese e troneggia sopra Campo Tures nella Val di Tures ed Aurina, in una posizione dominante fiancheggiato dall’imponente panorama delle vette dolomitiche. Già i Baroni di Taufers erano proprietari del castello i quali vennero nominati per la prima volta attorno il 1136.
Quando però nel 1340 la famiglia Tures si estinse il castello passò nelle mani di diversi proprietari e nel corso del tempo iniziò a cadere in abbandono. All’inizio del 20esimo secolo Ludwig Lobmayr restaurò il castello. Nel 1945 invece Hieronymus Gassner, procuratore generale dell’ordine dei benedettini austriaci a Roma, restauró nuovamente Castel Tures. Per questa ragione il castello è composto da elementi di diversi stili architettonici: una parte romanica, originaria del periodo dei Baroni di Taufers ed una sezione gotica risalente al tempo dei Vescovi di Bressanone. Mastio e dongione, la torre abitabile con le doppie finestre ad arco e la cappella del castello in stile romanico invece risalgono al primo periodo di costruzione nel 13esimo secolo. Complicati portoni, i ponti levatoi ed anche il granaio vennero aggiunti nel 1500. Nel 1977 l’Associazione dei castelli dell’Alto Adige entró in possesso dell’imponente castello.
ALTA BADIA | DOLOMITI | CORVARA ESTATE 2017 [HD]
ALTA BADIA - DOLOMITI - Family Travel 2017 HD
Corvara Estate in Alta Badia c/o Hotel Cristallo La Villa
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San Lorenzo di Sebato / St. Lorenzen, Italy
San Lorenzo di Sebato / St. Lorenzen, provincia di Bolzano, Italia.
Primavera in riva al lago - Spring at the lake 4K
Fai che il tuo cuore sia come un lago, con una superficie calma e silenziosa e una profondità colma di gentilezza
Lao Tzu
Make your heart like a lake, with calm, still surface, and great depths of kindness.
Lao Tzu
Lago di Costanza, Svizzera
Estate, Sommer, Summer in Alta Badia
Alta Badia, von sanften Almen und Hochebenen umgeben, ist durch grandiose Felswände, sanfte Almwiesen und malerische Alpendörfer charakterisiert.
Alta Badia, surrounded by pastures and plateaus, is characterized by grandiose cliffs, gentle meadows and picturesque Alpine villages.
Alta Badia, waar de Zuid-Tiroolse traditie en de Italiaanse joie de vivre samenkomen. Alta Badia, omgeven van grandioze bergen, wordt gekenmerkt door zachte weiden en plateaus, en pittoreske bergdorpen.
Estate/Sommer/Summer in Alta Badia
Estate in Alta Badia significa Dolomiti e paesaggi mozzafiato, un panorama culturale unico al mondo ed una perfetta simbiosi tra tradizione e modernità.
Sommer Bergurlaub in Alta Badia bedeutet atemberaubende Dolomiten Landschaften, Wandertouren und Biketouren für jeden Geschmack, einmalige Natur- und Kulturlandschaft, italienisches Flair und südtiroler Tradition.
Summer in Alta Badia means lots of sun, breathtaking Dolomites scenery, a natural and cultural landscape and a perfect symbiosis between tradition and Italian Dolce Vita.
DOLOMITI ROBERTO VAL BADIA SASSO DELLA CROCE LA CRUSC
Santuario quattrocentesco (restaurato nell'ottocento) di S. Croce/Hl. Kreuz, a 2043 mt, in Val Badia, ai piedi del Monte Cavallo. Un luogo incantevole dal punto di vista paesaggistico e carico di misticità.
San Candido
San Candido è una cittadina della Val Pusteria situata vicino alle fonti del fiume Drava (1.175 metri s.l.m.). Il suo territorio è ricoperto al 49% dai boschi ed il punto più alto del comune si trova 3.157 metri sul livello del mare, sul Picco Tre Scarperi nelle dolomiti di Sesto.
Il comune di San Candido è composto dal capoluogo di San Candido e dalle frazioni di Versciaco, Prato alla Drava e Monte San Candido, che fino al 1929 rappresentavano comuni autonomi. Oggi conta circa 3.150 abitanti, dei quali 83% di madre lingua tedesca, 16% di madre lingua italiana ed 1% di madre lingua ladina.
Altre informazioni su comune.sancandido.bz.it/ (video di Stefano Vietina, 10 settembre 2010)