Lo splendore della Villa Reale e del Duomo di Monza
La Villa Reale di Monza è un grande palazzo in stile neoclassico che fu realizzato e usato come residenza privata dai reali Austriaci, successivamente diventato Palazzo Reale con il Regno d'Italia Napoleonico, e mantenuto in tale funzione - seppur via via diminuendo - dalla monarchia Italiana dei Savoia, ultimi Reali ad utilizzarlo. Stupendi ed immensi i suoi giardini
Villa Reale Monza
La Villa Reale di Monza viene fatta costruire dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria tra il 1777 e il 1780. Il progetto di recupero iniziato alla fine degli anni 90, dopo un complesso lavoro di anni, ha restituito a gran parte della Villa l'originale splendore. Nel settembre di quest'anno la Villa è stata aperta al pubblico per mostrare i restauri finora effettuati: le foto mostrano gli esterni della Villa (i giardini, il teatrino, la cappella, il serrone e il roseto) e gli interni, in particolare il primo piano nobile ( le sale di rappresentanza), il secondo piano nobile (gli appartamenti privati degli ospiti) e il belvedere (gli appartamenti della servitù). La musica di Mozart fa da colonna sonora (sinfonia n° 29 in A Mayor, KV 201 e n° 40 in G Minor, KV 550).
Il restauro della Villa Reale di Monza (S. Della Torre)
Stefano Della Torre, docente di Architectural preservation
MADE IN ITALY - Villa reale Monza, quello che i giornali non mostrano -
reportage fotografico degrado VILLA REALE DI MONZA (ala nord e piano secondo)
photo and photo editing AARON OLZER aaronolzer.com
video editing AARON OLZER, FABIO ROMENICI, SIMONE MONGINI monginigraphics.it
Villa Reale, grandioso palazzo della Corte Asburgica, venne eretto a Monza durante un periodo molto lungo, tra il 1777 e il 1870, sotto la guida, in un primo tempo, di Giuseppe Piermanini. I lavori non furono allora interamente completati, per problemi economici, ma il luogo divenne residenza della famiglia. La Villa Reale venne voluta da Maria Teresa d'Austria, che ne affidò la realizzazione al figlio, l'Arciduca Ferdinando, che allora risideva a Milano e che desiderava da tempo una residenza di campagna dove trascorrere il tempo in piacevole contatto con la natura, cacciando, ma anche dando feste.
L'impianto della Villa è quallo caratteristico della villa romana, con un corpo centrale e due ali che si dipartono ad angolo retto. La facciata a est, preceduta da una scalinata è la più importante. L'ingresso principale della Villa è rivolto ad ovest, mentre il cortile d'onore che si trova tra i due bracci dell'edificio, è racchiuso da una cancellata a lance dorate a scopo protettivo, eretta dopo che una sommossa popolare portò gli insorti fino alle porte della Villa. La corte principale è circondata da due corpi laterali, rappresentati dal Teatrino di Corte (creato per volere di Eugenio de Beauharnais, che ancora ospita serate artistiche) e dalla Cavallerizza. Il viale principale era fino al 1900 molto curato e lussureggiante di ogni tipo di alberi: aranci, alberi da frutto, una moltitudine di fiori.
La facciata principale, sulla quale si aprono moltissime finestre, è ornata da una scalinata centrale e da una terrazza, da cui si accede al vestibolo circolare, circondato da colonne. Di fronte all'entrata, sta la grande sala del trono o sala degli arazzi, usata come salone di rappresentanza e delle feste, sormontata da una balaustra da cui si accede al piano superiore.
Le molte sale luminose e ariose, sono decorate sovente da stucchi ed affreschi, dovuti, soprattutto nei salottini, all'Albertolli. Tra le sale di maggior pregio, ricordiamo: la sala giapponese, il salone da pranzo (l'unico ambiente ancora originale e ben conservato), il salone della musica, la biblioteca della regina, l'armeria reale ed ancora una piccola sala del trono.
Dall'anticamera dell'appartamento del re (pregevole la pavimentazione lignea e il caminetto piastrellato), si accede attraverso uno scalone marmoreo al secondo piano nobile, che ospita sale sfarzose di epoca più tarda rispetto al piano terreno.
All'estremità dell'ala sinistra della Villa, si trova la cappella, aperta ancora al pubblico ogni domenica, opera anch'essa del Piermanini, che ha una pianta a croce greca.
Nell'ala nord, al piano rialzato, dal 1935 è situata una Pinacoteca, voluta dal pittore monzese Erme Ripa, essa ospita opere dell'arte lombarda dal 1500 al 1800.
Nel 1942 fu trasferito nell'ala destra della Villa Reale, il patrimonio librario della Biblioteca Nazionale per i ciechi, fondata a Genova nel 1928, ed è l'unica nel suo genere in Italia.
Agli inizi i libri erano scritti in alfabeto Braille a mano, in parte dai detenuti del carcere di Genova ed in parte dai ciechi che lavoravano sotto dettatura.
Nel 1951 si ebbero le prime macchine dattilografiche a scrittura in rilievo, che alleviarono la fatica della trascrizione sulle apposite tavolette.
Ora si è riusciti a realizzare una apparecchiatura elettronica, che ha notevolmente aumentato la produzione editoriale in Braille.
Per i magnifici giardini, estesi per 40 ettari, il Pieramanini volle una fusione tra il caratteristico giardino all'italiana e quello all'inglese, ed erano all'epoca reale divisi in giardini all'inglese, frutteti ed orti botanici. In essi erano stati portati ruderi da varie parti di Milano, al fine di abbellire l'ambiente, erano stati creati laghetti, tempietti secondo la moda dell'epoca, e vi vivevano liberi cervi, camosci, daini ed antilopi.
Fu Napoleone a volere la creazione del famoso Parco di Monza, e del viale alberato (ora viale Cesare Battisti), che mette in comunicazione la Villa con Milano.
Dal 1859 in mano ai Savoia, la Villa venne considerevolmente modificata secondo lo stile dell'epoca, il neo-barocco, ad opera degli architetti Achille Majnoni, Luigi Tarantola e Villamarina, soprattutto per quanto riguarda l'ala sud.
La Monza ritrovata...
La Reggia di Monza con i suoi giardini e la Cappella di Teodolinda protagoniste del servizio di Sereno variabile Rai 2 puntata del 21.11.2015
Villa Reale di Monza- Biblioteca
La Villa Reale di Monza è un grande palazzo in stile neoclassico che fu usato come residenza prima dai reali austriaci e poi da quelli italiani.
Monza People Park
Parco di Monza
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Anton Van Dyck. L’Opera si racconta
L’Opera si racconta, con Dürer, Bolswert, Rubens, Corenzio dal Museo di Capodimonte alla Reggia di Monza
La Reggia di Monza consolida il legame con il Museo e Real Bosco di Capodimonte con il prestigioso prestito dell’opera Il Cristo in Croce dell’artista fiammingo Anton Van Dyck in dialogo con disegni e incisioni facenti parte del progetto “L’Opera si racconta” inaugurato dal museo napoletano lo scorso anno.
Da martedì 27 marzo fino al 20 maggio 2018 l'opera del maestro fiammingo sarà esposta con Dürer, Bolswert, Rubens, Corenzio e Cambiaso, presso gli inediti spazi della Cappella Reale della Villa Reale di Monza.
“Anton Van Dyck. L’Opera si racconta, con Dürer, Bolswert, Rubens, Corenzio dal Museo di Capodimonte alla Reggia di Monza” è un progetto della Reggia di Monza con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Lombardia, della Provincia Monza e Brianza, del Comune di Monza, del Comune di Milano, con il contributo di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e della Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi, con le sponsorizzazioni di Reale Mutua, Up and Go, Apice, A.G. Bellavite e media partner Il Cittadino.
Regia: Paolo Coletta
Realizzazione Giovanni Verde Produzioni e distribuzioni cinematografiche
museocapodimonte.beniculturali.it
reggiadimonza.it
(C) 2018 Consorzio Villa Reale e Parco di Monza
MONZA, LOMBARDIA, ITALY (2 of 3)
Monza, provincia di Monza e Brianza, Lombardia, Italia. Piazza Carducci, piazza Trento e Trieste, piazza Duomo, Duomo, piazza Roma, Arengario, via Vittorio Emanuele, fiume Lambro, via Carlo Alberto, piazza Citterio, Parco di Monza, ex-Villa Reale, viale Brianza e viale Cesare Battisti.
Monza è un comune italiano di 122748 abitanti, il terzo comune della regione per popolazione dopo Milano e Brescia. In epoca romana è attestata come Moguntiacum (Joannes Georgius Graevius, Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae: Ligurum et Insubrum, seu Genuensium et Mediolanensium), ma altri autori segnalano il vicus di Modicia, anche se nel territorio monzese sono state rinvenute testimonianze di presenza umane molto anteriori. La città conobbe un periodo di particolare rilevanza politica e di intenso sviluppo artistico durante il VII secolo, quando fu capitale estiva del regno longobardo. In seguito la città entrò nei domini del Sacro Romano Impero, pur con ampi margini di autonomia, e infine, dal XI secolo entrò nell'orbita di Milano. Libero comune nel XIII secolo, nel XIV Monza entrò nei domini dei Visconti di Milano, dei quali seguì la sorte passando prima sotto il controllo spagnolo e poi sotto quello asburgico, fino a diventare parte nel 1859 del Regno di Sardegna (poi Regno d'Italia dal 1861).
Parco di Monza - Roseto Niso Fumagalli alla Villa Reale
Monza Duomo Cappella di Teodolinda - slideshow
La cappella di Teodolinda si trova nel duomo di Monza, a sinistra dell'abside centrale. Vi si conserva, in un'apposita teca nell'altare, la corona ferrea, inoltre è decorata da un ciclo di affreschi degli Zavattari, famiglia di pittori con bottega a Milano, che è il maggior esempio di ciclo pittorico dell'epoca tardo gotica lombarda.
L'ambiente, chiuso dalla cancellata progettata alla fine dell'Ottocento da Luca Beltrami, è coperto da una volta costolonata nelle cui vele sono dipinti gli Evangelisti. Si tratta del primo intervento decorativo della cappella, forse da riferire al momento della consacrazione dell'altare, dedicato a san Vincenzo, nel 1433. L'autore resta anonimo, e gli stessi Zavattari nell'iscrizione che firma il ciclo, ci tennero a dichiarare la loro estraneità da questa parte delle pitture. La serie delle Storie di Teodolinda si compone di 45 scene disposte su cinque registri sovrapposti che rivestono interamente le pareti. La decorazione, che avvolge anche gli stipiti, ed è introdotta dal grande arcone di valico verso il transetto nel quale giganteggia la figura di san Giovanni Battista, cui è dedicato il tempio, adorato dalla regina e dal marito Agilulfo. La fonte primaria è l'Historia Langobardorum di Paolo Diacono, integrata dalla cronaca dello storico monzese di età viscontea Bonincontro Morigia. La cappella di Teodolinda è l'unica parte attualmente visibile di un vasto progetto di decorazione della testata absidale che coinvolgeva la cappella gemella di destra, l'abside maggiore e l'arcone trionfale della nave mediana (ora celato al di sopra della volta seicentesca). Di tale progetto fu probabilmente ideatore Franceschino Zavattari, testimoniato a Monza già nel 1420-21, legato alla potente famiglia locale dei Rabia, coadiuvato da figlio maggiore Gregorio, da un altro figlio, Giovanni, e da un aiuto esperto nella macinazione dei colori. La scena 32 è firmata collettivamente de Zavatarijs e datata 1444.
Turisti a casa nostra - Monza
Visita ai monumenti di Monza accompagnati dagli amici del Touring Club Italiano: un viaggio nella storia della città dall'epoca di Teodolinda all'età post unitaria. L'itinerario gastronomico ha per protagonista il panettone.
Il tesoro di Monza
1 Ottobre 2014
Conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali: il caso della Villa Reale di Monza
Da qualche decennio si assiste ad un positivo incremento della fruizione dei Beni Culturali, si parla quindi sempre più spesso di attività di valorizzazione, ma il tema fondamentale è l'integrazione tra queste e le attività di conservazione e cura.
Il caso di Villa Reale è particolarmente significativo, poiché la complessità del sistema costituito da Villa e Parco offre utili esempi delle problematiche insite nel rapporto tra conservazione e valorizzazione, definito nel Codice dei Beni Culturali.
Intervento di Rossella Moioli
Laureata in Architettura -Dipartimento di Conservazione e Storia dell'Architettura del Politecnico di Milano
Biblioteca del Carrobiolo, Monza
22 ottobre 2014
L'opera si racconta Anton Van Dyck Il Cristo in Croce
Da martedì 27 marzo fino al 20 maggio 2018 l'opera del maestro fiammingo sarà esposta con Dürer, Bolswert, Rubens, Corenzio e Cambiaso, presso gli inediti spazi della Cappella Reale della Villa Reale di Monza. Il progetto è realizzato da REGGIA DI MONZA E MUSEO REAL BOSCO DI CAPODIMONTE
Regia: Paolo Coletta
Realizzazione Giovanni Verde Produzioni e distribuzioni cinematografiche
museocapodimonte.beniculturali.it
reggiadimonza.it
(C) 2018 Consorzio Villa Reale e Parco di Monza
MONZA, LOMBARDIA, ITALY (3 of 3)
Monza, provincia di Monza e Brianza, Lombardia, Italia. Piazza Carducci, piazza Trento e Trieste, piazza Duomo, Duomo, piazza Roma, Arengario, via Vittorio Emanuele, fiume Lambro, via Carlo Alberto, piazza Citterio, Parco di Monza, ex-Villa Reale, viale Brianza e viale Cesare Battisti.
Monza è un comune italiano di 122748 abitanti, il terzo comune della regione per popolazione dopo Milano e Brescia. In epoca romana è attestata come Moguntiacum (Joannes Georgius Graevius, Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae: Ligurum et Insubrum, seu Genuensium et Mediolanensium), ma altri autori segnalano il vicus di Modicia, anche se nel territorio monzese sono state rinvenute testimonianze di presenza umane molto anteriori. La città conobbe un periodo di particolare rilevanza politica e di intenso sviluppo artistico durante il VII secolo, quando fu capitale estiva del regno longobardo. In seguito la città entrò nei domini del Sacro Romano Impero, pur con ampi margini di autonomia, e infine, dal XI secolo entrò nell'orbita di Milano. Libero comune nel XIII secolo, nel XIV Monza entrò nei domini dei Visconti di Milano, dei quali seguì la sorte passando prima sotto il controllo spagnolo e poi sotto quello asburgico, fino a diventare parte nel 1859 del Regno di Sardegna (poi Regno d'Italia dal 1861).
Monza delle Regine: da Teodolinda a Maria Teresa d'Asburgo
Rubrica si Viaggiare TG2
06.02.2015
Monza, il tesoro di Teodolinda - Italia.it
La Bella Principessa esposta alla Villa Reale di Monza
TG3 22 Maggio 2015 - Mostra La Bella Principessa a Villa Reale di Monza