Le Carceri dello Steri
Nel 1306 Manfredi I (1296: contado di Modica), acquistava dal Convento di Santa Maria di Ustica e di S.Onofrio, il terreno su cui sorge l'edificio. Non è noto quando e da chi fu iniziata la costruzione del palazzo, ma poiché il Chiaramonte era Gran Giustiziere, Capitano di Palermo e Ammiraglio del Regno Aragonese, è probabile che ad iniziare i lavori sia stato lui, intorno al 1307.
Manfredi II morì nel 1353, divenne signore e arbitro di Palermo. Giovanni III e Matteo conte di Modica proseguirono l'opera del predecessore, e Manfredi III si annovera fra i 4 vicari e il 1377 rappresentò l'anno magico della sua carriera.
Manfredi sposò Eufemia Ventimiglia, la donna alla quale dedicò il soffitto ligneo di palazzo Steri per celebrare le loro nozze. Manfredi diventò vicario, ammiraglio del regno di Sicilia, conte di Modica e duca di Gerba.
Il Palazzo è il primo esempio del nuovo stile architettonico che si affacciava in Sicilia all'inizio del 300, lo stile, detto appunto chiaramontiano, che risente fortemente delle esperienze islamica e normanna, e che si caratterizzava per la facciata elegante e raffinata.
Il Palazzo ha una storia segnata da avvenimenti cruenti e terribili. L'ultimo dei Chiaramonte, Andrea, nel 1392 fu decapitato davanti al suo palazzo, la famiglia subì la confisca dei beni e lo Steri passò al regio demanio Sotto il re Martino fu sede della corte; quindi intono al 1400 vi si stabilirono i siniscalchi e i tribunali. Nel 1601, dopo che nel 1598 la Regia Magna Curia fu trasferita al palazzo dei Normanni, lo Steri divenne sede del Tribunale della Santa Inquisizione, immagine e proiezione della Chiesa riformata di allora.
In quel tempo fu costruito il Carcere dei Penitenziati e nello stesso Steri ebbero sede le spaventose prigioni dei Filippini. Il Tribunale fu chiuso nel 1782 dal Vicerè Caracciolo, il quale diede poi alle fiamme l'archivio e gli strumenti di tortura. Dal 1800 al 1958 il palazzo ospitò ai piani superiori gli uffici giudiziari e, al pianoterra, gli uffici della Dogana.
Oggi il Palazzo Chiaramonte-Steri è sede del Rettorato dell'Università di Palermo ( acquisito nel 1967 dal Rettore Michele Gervasi).
Divenne sede ufficiale del rettorato nel 1984.
Le famose carceri segrete del Palazzo hanno rappresentato una prigione buia dove per due secoli, dal 1605 al 1782, venivano rinchiusi innocenti.
I prigionieri erano eretici, bestemmiatori, fattucchiere, amici del demonio, ma in realtà molto di loro erano soltanto degli artisti.
Places to see in ( Palermo - Italy ) Palazzo Steri - Chiaramonte - Carcere dei penitenziati
Places to see in ( Palermo - Italy ) Palazzo Steri - Chiaramonte - Carcere dei penitenziati
Palazzo Chiaramonte-Steri is a historical palace in Palermo, Sicily, southern Italy. The building was begun in the early 14th century, and was the residence of the powerful Sicilian lord Manfredi III Chiaramonte. He commissioned the decoration of the Sala Magna (Grand Hall), with a painted wooden ceiling by Cecco di Naro, Simone da Corleone and Pellegrino Darena.
From the late 15th century to 1517 it housed the Aragonese-Spanish viceroys of Sicily; later it was home to the Royal Customs and, from 1600 to 1782, the tribunal of the Holy Inquisition. The palace was restored in the 20th century, with numerous elements associated with its role as a jail of the Inquisition.
During the works, the grooves left by iron cages in which had been hung the severed heads of the nobles who had rebelled against emperor Charles V were discovered in the façade. The palace is now a museum; among the artworks, it houses Renato Guttuso's Vucciria.
( Palermo - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Palermo . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Palermo - Italy
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Palazzo Steri Chiaramonte - Disegni e Graffiti dei prigionieri dell'Inquisizione
A Palermo è contenuta una significativa testimonianza dell'attività dell'Inquisizione in Sicilia: racchiuso all'interno delle sue mura storiche, infatti, c'è quello che dal 1605 al 1782 fu un carcere, in cui rinchiudere quanti venivano considerati contrari all'ortodossia cattolica.
Opere d'arte, ma anche - e soprattutto - atti d'accusa verso un'ingiustizia: una memoria storica che col tempo ha rischiato più volte di andare perduta, ma che adesso rinasce, grazie all'opera di restauro curata dall'Ateneo palermitano. Molti dei dipinti includono data e firma e consentono di risalire all'identità e alle storie dei condannati, uomini e donne che, grattando il pavimento di cotto o procurandosi colori di fortuna, hanno scelto il muro per raccontare il proprio dolore. (fonte:
Fotografie di: Salvatore Clemente e Salvatore Cristaudo
Montaggio: Salvatore Clemente
Brano musicale tratto da Lulù degli Evita Cidni
Le carceri dell'Inquisizione Palazzo Steri - Palermo
Dal 1600 al 1782, nella città di Palermo fu attivo il Tribunale dell'Inquisizione del Sant'Uffizio. Tale Tribunale era munito di carceri segrete in cui venivano imprigionati eretici o presunti tali.
Nel 1906, Giuseppe Pitrè, grazie al suo attento lavoro, portò alla luce i graffiti realizzati dai detenuti delle carceri segrete salvandoli dalla distruzione.
Video di
Carceri dell'Inquisizione e segreti di villa Garibaldi - 14°p STORIE DI SICILIA con Rossella Puccio
Palazzo Steri - Ex Carcere Dell'Inquisizione
Realizzato da Samuele Giuseppe D'Aiuto
Con la collaborazione della pagina Facebook Steri Palermo
Link pagina Facebook:
Palazzo Steri - Palermo
''Sento freddo e caldo, mi ha preso la febbre terzana, mi tremano le budella, il cuore e l'anima mi diventano piccoli piccoli...''.
E' il grido di dolore di una delle ''streghe'' condannate al rogo dall'Inquisizione, affidato a una scritta in dialetto incisa con un punteruolo sulla parete di una cella del carcere dello Steri a Palermo. Nell'antico Palazzo di Piazza Marina, un tempo sede del Tribunale del Santo Uffizio e che oggi ospita gli uffici del Rettorato, emergono le testimonianze di un passato terribile e sanguinoso.
Nelle prigioni dove per quasi due secoli, dal 1601 al 1782, gli uomini dell'inquisitore spagnolo Torquemada, interrogarono e torturarono centinaia di uomini tra frati, suore, innovatori, libertari, nemici dell'ortodossia politica e semplici poveracci, qualcuno di quegli sventurati è riuscito a lasciare un ''segno''.
Messaggi e graffiti sulle pareti, che oggi rivivono grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori dell'Ufficio tecnico dell'Università di Palermo guidati dall'ingegnere Antonino Catalano. Adesso nel Palazzo in cui fu rinchiuso anche Diego La Matina, il frate che uccise il suo aguzzino e a cui lo scrittore Leonardo Sciascia dedicò il suo libro ''Morte dell'Inquisitore'', nascerà un polo espositivo, il Museo dell'Inquisizione. Una scelta legata anche alle recenti sorprese. In tre delle celle al piano terra, che ospitavano le recluse, sono infatti venuti alla luce nuovi graffiti completamente sconosciuti: disegni di figure umane e invocazioni delle prigioniere accusate di stregoneria. (...)
La scoperta più significativa - dice Francesca Spatafora, direttore del servizio archeologico della Soprintendenza - riguarda l'esistenza di un edificio monumentale sotterraneo di sette metri di lunghezza con una imponente copertura con volte a crociera, marcate da massicce costolature. L'edificazione di questa rilevante struttura architettonica si pone, in base ai reperti recuperati in alcuni strati nel primo quarto del XIV secolo''.
Nell'edificio sono stati trovati capitelli, pezzi d'anfore e graffiti che risalgono a tre secoli prima. Tra le novità più importanti e inquietanti, venute fuori dal restauro delle facciate dello Steri, i solchi lasciati dalle due gabbie appese alla parte alta della facciata, dove furono esposte per secoli le teste dei baroni che si erano ribellati al re Carlo V all'inizio del suo Regno (1516-1554). Quei teschi, erano rimasti lì fino all'abolizione dell'Inquisizione nel 1782 per volontà dell'illuminato vicerè Caracciolo. Il motivo era semplice: servivano a conferire al Palazzo un'aria ancora più temibile e spettrale. Un monito nei confronti di chi si schierava, per dirla con Sciascia, ''dalla parte degli infedeli''. Fonte: La Sicilia
L'imponente palazzo-torre fu edificato attorno al 1320 ad opera di Manfredi I Chiaromonte che volle dimostrare tutta la propria potenza anche attraverso la costruzione di un grande magnifico palazzo fortificato , un Hosterium la cui prima pietra fu posta nel 1307. Al declino dei Chiaromonte, quando l' ultimo di quella dinastia , Andrea , nel 1392 fu decapitato davanti al suo palazzo, lo Steri fu conquistato e passò al regio demanio .Sotto il re Martino fu sede della Corte , poi , intorno al 1400 , si stabilirono i siniscalchi e i tribunali.
Nello stesso complesso monumentale dello Steri sorge il Palazzetto neoclassico che fu in origine la sede della Regia impresa del gioco del Lotto attribuito all' opera dell' Architetto Emmanuele Cadorna che l'avrebbe terminato nel 1806. Il Lotto rimase in questa sede fino al 1816. Risalgono all' epoca successiva all' unificazione dell' Italia i lavori che trasformarono radicalmente l' attuale assetto del Palazzetto neoclassico inserito nell' intero complesso dello Steri ed utilizzato fino al 1950 come sede del Tribunale.
All' interno dello Steri si trova la Sala Magna o dei Baroni , con uno splendido soffitto ligneo, considerato da uno studioso , Enzo LEVI, come una enciclopedia medievale , un vero e proprio speculum historiae e summa figurativa di tutte le letterature romanzesche del medioevo , conta trentadue storie , per lo più bibliche , mitologiche o cavalleresche dipinte a tempera nel 1380 dai pittori Darenu da Palermo, Simone da Corleone e Cecco da Naro.
In una delle sale dello Steri è esposta la famosa tela La Vucciria di Renato GUTTUSO.
unipa.it
Streghe di ieri. Fate di oggi: la calligrafa - 4°puntata STORIE DI SICILIA con Rossella Puccio
Intervista a Francesca Mezzatesta e Diego Ciccarelli
colonna sonora: Solaris di Stefano India
La scrittura e la memoria storica attraverso le stanze della Biblioteca Francescana a Palermo, luogo suggestivo e poco conosciuto in cui si salvano testi antichi e preziosi dall'incuria e dalla distruzione. Questo è il potere della parola. A Palermo una donna è patrimonio umano delle arti per L'Unesco, una calligrafa e critica d'arte. Una fata di oggi, ma a Palermo vi sono storie di streghe o donne ritenute tali, come quelle imprigionate nelle carceri dello Steri dall'Inquisizione, come Giovanna Bonanno e il suo aceto che uccidevano mariti indesiderati.
Palazzo Chiaramonte-Steri Palermo
Il palazzo venne fatto edificare da Mandredi I di Chiaramonte. La parola Steri viene dal latino Hosterium: indicava un palazzo fortificato.
Nel video racconto un po' la sua storia e alcune curiosità. Nel blog invece trovate l'articolo più dettagliato.
091TG PALAZZO STERI, AL VIA RESTAURO DEL SOFFITTO DELLE MERAVIGLIE
INTERVISTA A UNA GUIDA DI PALAZZO CHIARAMONTE STERI
Benvenuti nel blog Cultura, comunità, conoscenza, coscienza, curiosità. Per la rubrica Parole sociali in dialoghi territoriali intervistiamo una guida di Palazzo Chiaramonte Steri. Al seguente link potrete leggere le domande poste a cui seguiranno le risposte. Buon ascolto.
Chanukkà Palazzo Chiaramonte-Steri Palermo 4 Dic 2013
Dopo 500 anni la luce della Chanukkià risplenderà in quei luoghi, per lungo tempo simbolo di morte per centinaia di ebrei ma anche di luterani, presunte streghe e quanti cadevano sotto l'occhio vigile della macchina dell'inquisizione spagnola.
Liliana De Cristoforo - Donne Cancelli e Delitti - Storie dal Carcere
Video realizzato dalla IIIA 10/11 dell'Istituto Comprensivo di Altavilla Silentina
Palazzo Chiaramonte a Palermo
Antonietta Iolanda Lima: Lo Steri dei Chiaramonte a Palermo (Video)
Presentazione dei due volumi a cura di Antonietta Iolanda Lima Lo Steri dei Chiaromonte a Palermo del 26 ottobre 2015, presso la Sala Magna al Complesso Monumentale dello Steri di Palermo.
Evento presieduto dal Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Palermo, Prof. Roberto Lagalla, Con il coordinamento dell'Arch. Antonietta Iolanda Lima (consulente del Rettore per la valorizzazione dello Steri) , interventi di: Cettina Lenza (Seconda Università di Napoli), Adele Mormino (già Sovrintendente ai BBCC), Paola Nicita (Storica dell'arte - La Repubblica), Gaetano Pennino (Dirigente Generale Dipartimento Regionale BB.CC.I.S.) e Costanza Roggero (Politecnico di Torino).
Riprese e montaggio: Salvatore Clemente
Brano musicale: Piano in love degli Evita Cidni
2@ parte - Giuseppe Guagliano TV Europa - Racalmuto Fra' Diego La Matina - API
Seconda parte intervista - Giuseppe Guagliano presidente del comitato Fra' Diego La Matina di Racalmuto esponente locale del movimento politico Allenaza per l'Italia, intervistato da Carmelo Vella su Tv Europa nel programma Grandangolo.
Giuseppe Guagliano 1@ parte TV Europa - Racalmuto Fra' Diego La Matina - API
Prima parte - Giuseppe Guagliano presidente del comitato Fra' Diego La Matina di Racalmuto esponente locale del movimento politico Allenaza per l'Italia, intervistato da Carmelo Vella su Tv Europa nel programma Grandangolo.
La monumentale fontana di Palazzo Mirto a Palermo
Una storia californiana che Renzi dovrebbe conoscere - di Marco Valerio Lo Prete
Se il dipendente della Pubblica amministrazione è sempre e comunque inamovibile, allora il principio di uguaglianza dei cittadini previsto in Costituzione diventa un flatus vocis. Un racconto liberista di Marco Valerio Lo Prete