Presentazione della Casa Museo di Monticello Amiata
La Casa Museo è ubicata nel centro storico di Monticello Amiata (Gr); gli ambienti ricreano fedelmente un’abitazionedi fine ottocento.
Per maggiori info:
De' Soda Sisters in Stornelli dell'esilio a Monticello Amiata (Gr)
Le splendide De' Soda Sisters, durante la manifestazione Artificia Necessaria, organizzata dalla Casa Museo di Monticello Amiata ( che cantano gli Stornelli dell'esilio
MONTICELLO AMIATA _ Enzo Ale Davide
Monticello Amiata: lo splendore che la Geoenergy vuole profanare
In questo breve video potete vedere il posto meraviglioso, confinante una Riserva Naturale, dove la Geoenergy vuole fare la ricerca per una futura centrale geotermica. Ricerca che prevede 5 pozzi da 4500 m l'uno perforati grazie ad una trivella alta 30 mentri.
Celebrate 2011 monticello amiata 1 1 2011
Monticello Amiata, 15 novembre 2015
Monticello Amiata, 15 Novembre 2015
(nella vallata della “sorgente miracolosa” a 300 mt dal Santuario Maria Regina e Madre della Consolazione
di Val Prata)
trailer del film giù le mani dalla nostra terra
Il giorno 16 luglio 2017 a Monticello Amiata si è tenuta una festa in difesa del territorio e contro la geotermia. Hanno partecipato moltissimi cittadini e il Sindaco di Cinigiano Romina Sani. Questo è il trailer del film completo dell'evento giù le mani dalla nostra terra
Le Donne di Casa Roero - Visita narrata© al castello di Monticello d'Alba
Video report dell'evento Le donne di casa Roero organizzato dall'associazione Turismo in Langa in collaborazione con il castello dei Conti Roero di Monticello d'Alba
Organizzazione: Turismo in Langa (turismoinlanga.it)
In collaborazione con: Castello dei Conti Roero di Monticello d'Alba (castellomonticello.it)
Video editing: Bellardi Multimedia (bellardi.it)
Paesi del Roero Monticello d'Alba
Visita a Monticello d'Alba
Il Castello di Monticello d'Alba
Mavic Pro pov
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facebook.com/chiediadeli
Casa Mambelli - Dimora Storica nel centro storico di Atri - Un tuffo nel passato
Nel centro storico di Atri esiste una bellissima dimora storica che conserva al suo interno le vestigia e le tesimonianze del passato storico di un illustre personaggio atriano, Ariodante Mambelli (Atri 1819-1890, filosofo-matematico), maestro di patriottismo che si ispirava alla dottrina di Mazzini e con il quale intrecciò una corrispondenza epistolare. Nel palazzo sono ospitate le opere dello scultore pennese Francesco Paolo Evangelista e bellissimi arredi e testimonianze epistolarie.
arturo martini creature il sogno della terracotta palazzo fava bologna 2013
Un racconto diviso in un due atti: quello a Bologna rivolto all’analisi della scultura
in terracotta di grandi dimensioni, e quello a Faenza attento alla ricerca estetica
dell’artista attraverso, in particolare, la rappresentazione della figura femminile.
A Bologna la mostra che ha per titolo “Arturo Martini. Creature, il sogno della
terracotta”, a cura di Nico Stringa, proporrà per la prima volta assieme le grandi
terrecotte ad esemplare unico realizzate direttamente dall’artista tra il 1928 e il
1932.
L’opportunità di organizzare questa grande mostra si deve alle recenti acquisizioni
della Fondazione Carisbo, ad opera del suo Presidente Prof. Fabio Roversi-Monaco
(oggi Presidente della Società Museo della Città di Bologna – Genus Bononiae), di
alcune importanti sculture dell’artista, tra le quali Madre folle (1929), Dedalo e
Icaro (1937), La Carità (1937), L’abbraccio (1937-40), Odalisca (1930). Il percorso
della mostra nel contesto straordinario di Palazzo Fava consentirà quindi di
ammirare sedici opere che Martini ha realizzato, provenienti dai grandi musei
italiani e da importanti collezioni private; per la prima volta il Museo Middelheim 2
di Anversa effettuerà il prestito dei quattro capolavori conservati nel museo che,
eccezionalmente, rientreranno in Italia solo per questa occasione.
Come è noto, tra il 1928 e il 1932, nel volgere di un arco temporale relativamente
ristretto, con un lavoro febbrile concentrato a volte in poche settimane, Arturo
Martini ha vissuto quello che egli stesso ha definito il “periodo del canto”, cioè la
fase della sua poesia più alta e dispiegata.
Con le grandi terrecotte, lo scultore si impose alla Prima Quadriennale di Roma
(1931) e poi alla Biennale di Venezia (1932) imprimendo una scossa decisiva al
clima monolitico della scultura italiana e aprendo il varco a tante successive
sperimentazioni.
“Le grandi terrecotte, realizzate ad esemplare unico in argilla refrattaria cotta ad
alta temperatura – scrive il curatore della mostra bolognese –, sono oggi
considerate ai vertici della scultura figurativa europea dell’epoca; in quel ciclo
Martini ha messo a frutto la sua ventennale esperienza di scultore ceramista,
portando a compimento l’ancestrale e ricorrente mito delle origini secondo cui il
creatore (l’artista) conferisce vita alla creatura (l’opera d’arte) tramite quel soffio
che nel caso dei prodotti ceramici è delegato anche al fuoco dei forni. Proprio per
raggiungere e mostrare questo estremo grado di identificazione, l’artista trevigiano
ha lasciato da parte l’idea iniziale di riprodurre in diversi esemplari queste sculture,
foggiandole invece una ad una in creta cava, per poter trasmettere al fruitore il senso
di precarietà che l’esperienza estetica porta con sé, quando intenda essere interprete
della vita: in una parola, il rischio della bellezza”.
Tra le opere in mostra si segnalano, oltre alla già citata Madre folle, La lupa (1932),
Chiaro di luna (1931-32), Gare invernali (Sport invernali)(1931-32), Donna al sole
(1930), Le sorelle (Le stelle) (1932), La convalescente (1932), Venere dei porti
(1932), L’Aviatore (1931-32), Attesa (La veglia) (1931-32).
A Faenza la mostra “Arturo Martini. Armonie, figure tra mito e realtà” a cura di
Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche, in
collaborazione con i Civici Musei di Treviso, propone una cinquantina di opere,
significative della sua poetica e della sua idea di “armonia”, sia attraverso
l’interpretazione della figura femminile tra mito e realtà, con particolare
attenzione alle opere degli ultimi anni, caratterizzate da una accentuata ricerca
formale.
Nella prima metà del ‘900 Arturo Martini è stato lo scultore più sensibile alle
esigenze di rinnovamento, immettendo, di decennio in decennio, nuova linfa nel
corpo spento della scultura italiana. Rimasto sempre all’interno dell’ambito 3
figurativo, l’artista trevigiano ha saputo però trasmettere le tensioni e le vibrazioni
che la grande tradizione può suggerire ad un occhio moderno, libero da schemi,
aperto al futuro. È accaduto così che, per l’ultima volta nella scultura italiana ed
europea, la forza del Mito e si potrebbe dire della “poesia”, abbia trovato un
interprete degno dell’antico.
Conti Roero Ristorante - Monticello d'Alba (CN)
Ristorante Conti Roero - Monticello d'Alba (CN)
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Crolla casa nel centro storico di Andria
Questa mattina, 19 marzo 2015, nel centro storico di Andria c’è stato un crollo di una parete esterna di una casa. L’incidente è avvenuto precisamente in Via Lupicini, nei pressi di Via Ponte Giulio. L’abitazione è una delle tante apparentemente abbandonate che si trovano nel centro storico della città e fortunatamente, essendo disabitata, non vi sono state vittime di alcun genere. La zona è stata subito transennata dalla Polizia Municipale. Pubblichiamo alcune immagini del posto, riprese dalle nostre telecamere.
L'uccellino - Cardellini del Fontanino
Cardellini del Fontanino
Gruppo polivocale folk attivo dal 1952, unico interprete del bei toscano, attualmente composto da dieci elementi con un repertorio proprio di canzoni paesane e alcune canzoni popolari italiane eseguite con uno stile unico e di origine sconosciute. Subito dagli esordi il gruppo riscuote molto interesse fra gli studiosi di musica internazionali che incontrano e studiano la loro origine(Alan Lomax, Carpitella). Numerose negli anni cinquanta le feste paesane in tutta la toscana Nel '54 prima audizione alla RAI che precede quella del '57 Nel '60 si esibiscono all'Accademia Santa Cecilia di Roma con il prof. Nataletti,riscuotendo grande successo. Il 1967 vede il gruppo incontrare Paolo Cavallina che va sull Amiata per registrare alcune canzonie e partecipare ad una trasmissione dello stesso sul folklore. Nei successivi anni arrivano partecipazioni a festival e rassegne in Italia e all'estero(Austria, Parigi,Lugano,Losanna.....)comparendo alla tv svizzera. Negli anni sono di nuovo in Rai con Jocelyn e Tortora e in altri programmi. Continuando con le rassegne internazionali e nazionali nel '95 sono al teatro Malakoff di Parigi, Tolone e successivamente 2 volte in Croazia.Si esibiscono ormai in tutta Italia, nelle principali città. Nel 2004 ospiti della fondazione Cini a Venezia per arrivare ad oggi continuando a girare l'Italia. Nei sui oltre 50 anni I Cardellini hanno conosciuto numerosi forme di canto, incontrato molti artisti famosi(fra cui Keith Richard), studiosi presentatori tv e partecipato a trasmissioni televisive anche estere(Canada,Cina)e radiofoniche, nonche partecipato a cortometraggi con registi italiani e esteri. Nel 2008 il loro canto è stato nominato per diventare patrimonio UNESCO. Due sono le incisioni curate dalla Beat Records che raccolgono 25 brani, un libro che raccoglie la storia dei 50 anni e un cortometraggio che descrive i Cardellini.