MuseoLogica 27/29 settembre 2007 Palazzolo Acreide (Siracusa) Casa museo Antonino Uccello
Si tratta di una sintesi di un'iniziativa a carattere convegnistico curata dalla Casa museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide (Siracusa) nel settembre 2007, avente come oggetto tematiche riguardanti la museografia demoetnoantropologica. L'iniziativa si è svolta con fondi POR Sicilia 2000/2006 destinati alla Regione Siciliana. Interventi di Antonino Buttitta, Jean Cuisenier, Rosario Acquaviva, Gaetano Pennino. Immagini della Casa museo Uccello, del Museo I Luoghi del lavoro contadino di Buscemi (Siracusa).
Museo Antonino Uccello Palazzolo Acreide (SR)
Gli ambienti della Casa - Museo racchiudono il desiderio di ognuno di vedere qualcosa del proprio mondo del proprio vissuto.
Palazzolo Acreide , la Casa Museo Uccello - video
Palazzolo Acreide , la Casa Museo Uccello - video
Palazzolo Acreide casa museo Uccello sezione antichi oggetti agropastorali
Dedicato ad Antonino Uccello prima parte.mp4
Un film di Vittorio De Seta, realizzato su commissione della Casa museo Antonino Uccello in collaborazione con la Filmoteca regionale siciliana del Centro regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione dei Beni culturali e ambientali e la Fondazione Scuola Nazionale di Cinema (2002). 35', colore. Coordinamento di produzione: Gaetano Pennino. Coordinamento tecnico-scientifico: Marcello Alajmo, Gaetano Pennino, Ignazio Plaia, Alessandro Rais, Maurizio Spadaro.
Antonino Uccello nel ricordo di Pippo Bennardo
La città siciliana in provincia di Siracusa ha una nobile storia millenaria, di cui mostra fieramente le tracce tra emozionanti siti archeologici, bellissimi musei e splendidi monumenti, insieme a una ristorazione tra le più celebrate d’Italia: la nostra guida a cosa vedere e dove mangiare tipico
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Casa museo A. Uccello Palazzolo Acreide - Giganti di Serra San Bruno 2
Parte 2. Lungo le strade di Palazzolo Acreide. I giganti fanno parte di una antica ed allegorica tradizione calabrese particolarmente radicata nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. In alcuni luoghi calabresi essi prendono il nome di Mata e Grifone. I due giganti sfilano durante le feste per le vie dei paesi preceduti da un gran frastuono e dal ritmo frenetico e pressante del suono di una gran cassa e di un tamburo che annunciano ai grandi e ai piccini il loro prossimo arrivo. Il loro percorso è tracciato da vorticose giravolte luno intorno allaltro come una danza magica e ancestrale che sa di fascino e mistero e che rapisce la fantasia di quanti vi assistono. Mata è una regina indigena , molto appariscente e formosa con guance rosse come pomodori maturi, indossa vistose collane e grossi orecchini, vesti colorate con colori sgargianti sino allinverosimile. Un'allusione al cattivo gusto e alla trivialità. Grifone è un re turco il cui aspetto è talvolta messo in evidenza da un cappellaccio nero, da una corona piena di piume, da grandi baffi o barba nera e pelle scura che incute rispetto e paura. Alcuni racconti popolari narrano che la regina venne rapita dal turco giunto dal mare. Sicuramente lallegoria ripropone il periodo storico in cui le coste calabresi erano continuamente preda delle scorribande dei saraceni che approdavano sulle coste depredandole di ogni cosa e dove le donne (particolarmente belle) erano spesso viste come prede da non lasciarsi sfuggire. Il ballo rituale dei giganti è un vero e proprio trionfo dellamore raccontato proprio attraverso una danza di corteggiamento. La coreografia di questa danza rituale si apre con una serie di giravolte in tondo che si stringono sempre più fino ad avvicinare i due in un vorticoso abbraccio che si completa con un lungo bacio mentre il ritmo assordante e frenetico dei tamburi ne evidenzia la gestualità e la frenesia. Oggi i Il divertimento consiste nello sfiorare o farsi sfiorare dai due fantocci alti quasi tre metri che rievocano nelle feste popolari una traccia di questo passato quasi ad esorcizzare e superare le paure collettive. Una sfida sia per gli stessi giganti che a loro volta si rincorrono e soprattutto per quei bambini terrorizzati dallidea di essere afferrati ma che facendosi toccare o toccando i giganti riescono a superare definitivamente questa paura. (Fonte internet)
P. Clemente A. Uccello 5
Pietro Clemente, ordinario di antropologia culturale presso l'Università di Firenze, Presidente della Società Italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici (SIMBDEA), presenta una mostra in occasione del trentennale della morte di Antonino Uccello, nella Casa museo di Palazzolo Acreide (7 novembre 2009). Un contributo denso e importante, come Clemente sa proporre, su alcuni temi e figure della museografia demoetnoantropologica in Italia.
E aviemu lu Muzzunieddu - Era Sicilia - Antonino Uccello
Alcara li Fusi, sulle colline del messinese, è un paese di pastori e contadini. Il 24 giugno festa di S Giovanni quando nella mattinata si concludono le cerimonie religiose in chiesa, le donne preparano nei loro quartieri degli altarini come quelli per il Corpus Domini. Ogni altare è addobbato con coperte di pregio e stoffe ricamate. In mezzo all'altare viene disposto il cosiddetto muzzuni (alla lettera mozzicone), ....
La fotografia è relativa ad una anziana donna di Alcara. Forse la stessa interprete del brano.
La foto è tratta dall'archivio di Giovanni Torres La Torre
P. Clemente A. Uccello G. Pennino 3
Pietro Clemente, ordinario di antropologia culturale presso l'Università di Firenze, Presidente della Società Italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici (SIMBDEA), presenta una mostra in occasione del trentennale della morte di Antonino Uccello, nella Casa museo di Palazzolo Acreide (7 novembre 2009). Un contributo denso e importante, come Clemente sa proporre, su alcuni temi e figure della museografia demoetnoantropologica in Italia.
P. Clemente A. Uccello G. Pennino 1
Pietro Clemente, ordinario di antropologia culturale presso l'Università di Firenze, Presidente della Società Italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici (SIMBDEA), presenta una mostra in occasione del trentennale della morte di Antonino Uccello, nella Casa museo di Palazzolo Acreide (7 novembre 2009). L'intervento di Clemente è introdotto da una presentazione di Gaetano Pennino, dirigente responsabile della Casa museo. Un contributo denso e importante, come Clemente sa proporre, su alcuni temi e figure della museografia demoetnoantropologica in Italia.
P. Clemente A. Uccello G. Pennino 2
Pietro Clemente, ordinario di antropologia culturale presso l'Università di Firenze, Presidente della Società Italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici (SIMBDEA), presenta una mostra in occasione del trentennale della morte di Antonino Uccello, nella Casa museo di Palazzolo Acreide (7 novembre 2009). L'intervento di Clemente è introdotto da una presentazione di Gaetano Pennino, dirigente responsabile della Casa museo. Un contributo denso e importante, come Clemente sa proporre, su alcuni temi e figure della museografia demoetnoantropologica in Italia.
U FRUMMENTU (mietitura e trebbiatura)
video ottenuto assemblando materiale fotografico e sonoro, proveniente, in parte dalla CASA MUSEO ANTONINO UCCELLO di Palazzolo Acreide e da mie raccolte personali.
Da publicare nel blog:
Un ringraziamento al Dott. Gaetano Penninno, direttore della Casa Museo.
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P.s. Nel 2010-2011 a Sortino (SR) è stata organizzata la maifestazione IL CICLO DEL FRUMENTO (ideata e coordinata dal sottoscritto) nella quale è stato coltivato sul campo il frumento, dalla semina alla raccolta e mondatura.
Tale coltivazione, si è avvalsa delle tecniche tradizionali attuate da esperti contadini che le avevano praticate fin da giovani.
Della suddetta manifestazione, ho assemblato alcuni video del momenti più significativi (prima aratura, zappettatura, raccolta ampelidesma, mietitura, trebbiatura, spaggliatura, mondatura) i quali si trovano raccolti nella sottostante playlist.
Prof. Emerito Antonino Buttitta 1.mp4
Si tratta dell'intervento conclusivo del convegno 'MuseoLogica 2007', un'iniziativa curata dalla Casa museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide (Siracusa) nel settembre 2007, avente come oggetto tematiche riguardanti la museografia demoetnoantropologica. L'iniziativa si è svolta con fondi POR Sicilia 2000/2006 destinati alla Regione Siciliana.
Famiglia Caserta.flv
Evento conclusivo della manifestazione 'Zampognarea'. Frantoio della Casa museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide (Siracusa), 14 marzo 2010. Nel quadro del progetto Museo Aperto / Scuola-Museo. Esecutori alle zampogne: componenti della Famiglia Caserta di Maletto (Catania). In collaborazione con l'Associazione Darshan di Catania.
Muratori Pesah.MOV
Il Suono e la Parola dei riti della Settimana Santa in Sicilia nella rielaborazione di Carlo Muratori. Pesah, Chiesa di S. Michele a Palazzolo Acreide, 27 marzo 2010. In collaborazione con la Casa museo Antonino Uccello e il Comune di Palazzolo Acreide.
P. Clemente A. Uccello G. Pennino 6
Conclusioni di Gaetano Pennino all'intervento di Pietro Clemente, ordinario di antropologia culturale presso l'Università di Firenze, Presidente della Società Italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici (SIMBDEA), per la presentazione di una mostra in occasione del trentennale della morte di Antonino Uccello, nella Casa museo di Palazzolo Acreide (7 novembre 2009). Un contributo denso e importante, come Clemente sa proporre, su alcuni temi e figure della museografia demoetnoantropologica in Italia.
Diabolik Colpo ad Arezzo nella Casa Museo
Dal Fumetto disegnato da Giuseppe Palumbo
Museo archeologico regionale Paolo Orsi, Siracusa, Sicilia | Fotografia
Queste fotografie di reperti presso il Museo archeologico regionale Paolo Orsi sono state scattate da Genie Dee nell'aprile 2019.
Musica di Tracing Arcs:
Sicily 2019 (playlist):
Fotografia di Genie Dee (playlist):
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These photographs of artifacts at the Museo archeologico regionale Paolo Orsi were taken by Genie Dee in April 2019.
Music by Tracing Arcs:
Sicily 2019 (playlist):
Photography by Genie Dee (playlist):
MUSEO d'AUMALE, UN IMMENSO TESORO
Parlare del Museo di Storia Naturale e Mostra del Carretto Siciliano Henri d'Aumale, dei Dorleans, non è mai troppo. Si tratta di uno straordinaria ricchezza per un territorio come quello che circonda Terrasini, ma on sempre valorizzato a dovere.