ROCCHETTA MATTEI - Grizzana Morandi (BO) - di Sergio Colombini
La Rocchetta Mattei è una rocca situata sull'Appennino settentrionale, su di un'altura posta a 407 metri sul livello del mare, in località Savignano nel comune di Grizzana Morandi, sulla strada statale nº 64 (Porrettana), nella città metropolitana di Bologna. Costruita nella seconda metà del XIX secolo, mescola stili diversi, dal medievale al moresco.
Fu la dimora del conte Cesare Mattei, letterato, politico e medico autodidatta fondatore dell'elettromeopatica, pratica fondata sull'omeopatia. Il 5 novembre 1850 viene posta la prima pietra della Rocchetta e già nel 1859 è considerata abitabile, tanto che Cesare Mattei non se ne allontana più. All'interno della Rocchetta il conte conduce una vita da castellano medievale e arriva addirittura a crearsi una corte, con tanto di buffone. Il castello ospitava illustri personaggi che arrivavano da ogni dove per sottoporsi alle cure di Mattei, sembra che, addirittura, ospiti della Rocchetta siano stati Ludovico III di Baviera e lo zar Alessandro II. Nel 1925 è visitata in forma ufficiale dal Principe di Piemonte. Persino Dostoevskji cita il Conte ne I fratelli Karamàzov, quando fa raccontare al diavolo di essere riuscito a guarire da terribili reumatismi grazie a un libro e a delle gocce del Conte Mattei.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giorgio Morandi
Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 -- Bologna, 18 giugno 1964) Musica : Thelonious Monk e John Coltrane - Ruby, My Dear. Si macina pazientemente i colori e si prepara le tele e guarda intorno a se' gli oggetti che lo circondano (...) cose morte per noi perche' immobili (...) Egli partecipa in tal modo del grande lirismo creato dall'ultima profonda arte europea: la metafisica degli oggetti piu' comuni Giorgio de Chirico. --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- Bologna, 22 aprile 1961
Caro Thelonious Monk,
ho avuto occasione di ascoltarla la notte scorsa, grazie ad una fortunata coincidenza del tutto inaspettata. Mi trovavo a Milano per visionare alcune incisioni, destinate ad una prossima esposizione in Germania, e sono rimasto ospite da un amico che mi ha invitato al suo concerto. Nonostante la mia limitata conoscenza di questo genere di musica, sono rimasto colpito dal suo timbro musicale, così preciso e disarticolato allo stesso tempo, in grado di generare una melodia che ricorda la forma solida e granitica delle rocce del mio Appennino. Sedevo piuttosto vicino al palco, e ho ancora impresso il movimento delle sue dita tese come bacchette sulla tastiera, che invece di muoversi velocemente scolpivano il ritmo con un'economia di note sorprendente.
Ma le ragioni di questa lettera provengono da alcuni interrogativi recenti, a cui la sua musica, con modalità a me sconosciute, sembra rispondere. La ricerca artistica genera sempre domande a cui, in alcuni casi, soltanto l'autore può dare risposta, e quando questa risposta non si genera dall'interno del proprio linguaggio, l'ascolto di ieri mi conferma che può giungere dall'esterno, quando l'espressione artistica possiede la medesima forza. Le scrivo a riguardo una confidenza di quelle che si fanno ad una persona sconosciuta che, in un particolare momento della propria vita, si percepisce come un amico di vecchia data. Le spiego meglio. Da circa un mese lavoro, nella mia casa di Grizzana, ad una serie di paesaggi in cui cerco un nuovo rapporto spaziale e cromatico tra gli elementi della composizione. Così, per qualche giorno, ho installato il cavalletto nel giardino di fronte ai due alberi da cui si intravede nel retro uno scorcio della casa, costretto però a lasciare puntualmente la tela bianca dopo essermi arreso più volte. Ragionavo sull'esistenza di una determinata tecnica adatta a tradurre quello che volevo fare, ovvero trovare un segno in grado di esprimere il significato che attribuiamo ad una parola come pittura, o musica nel suo caso. Questa mattina, sul treno che mi riportava a Bologna, ho capito che questa domanda non ha mai ragione di essere formulata, poiché la tecnica è sempre un accadimento di una visione interiore, e dunque non esiste un modo di rappresentare le cose, soltanto un modo di sentirle, nella speranza poi che questo sentimento abbia un valore universale. Si pensa generalmente che dato il modello ne si può ottenere la forma, in un determinato stile piuttosto che in un altro, seguendo i suggerimenti che dispiega la storia che ci precede. Ma la tecnica è un incidente, mai un progetto, poiché è proprio il discorso artistico, quello più vero e profondo, che mette in crisi la relazione tra il nostro sguardo e la realtà di tutti i giorni, giocando d'anticipo sul pensiero dell'autore, e creando ogni volta un gesto su misura. In margine alla nuda realtà, all'evidenza delle cose oggettive, lo sguardo di un artista può permettersi un certo grado di miopia, spingendo il suo sguardo nello spazio in cui il mondo che già conosciamo possiede una seconda vita. Così ogni opera d'arte non è che la possibilità di avere altri occhi, di moltiplicare una realtà non più di fronte a noi, ma scavata nel nostro vissuto, nel nostro piccolo mondo di esseri umani.
La sua musica, se mi permette signor Monk, mi sembra di questa qualità, in grado di cogliere l'essenza di un discorso musicale calato non tanto nella capacità dell'autore di dare dignità allo strumento, quanto piuttosto del servirsene per metterlo da parte, lasciando il suono come unico protagonista della scena. Una stessa essenza che si rinnova nella forma, come in Bach o in Mozart, la cui arte è quella degli antichi di sempre, quella che scavalca civiltà e storia, attraverso un'utopia, tutta squisitamente umana, di dare un peso alla breve vita di un uomo.
Con rinnovata stima e gratitudine
Suo Giorgio Morandi
Giorgio Morandi
Turismo. Ecco i Paesaggi d'Autore, in sette regioni sulle tracce degli itinerari tra i luoghi celebrati dai grandi personaggi della letteratura, dell'arte, del cinema e della musica. Tra le tante proposte, ad esempio, l'itinerario legato a Morandi parte dal capoluogo, sua città natale e sede della più ricca collezione delle sue opere, per arrivare a Grizzana dove l'artista soggiornò a lungo durante le vacanze estive e alle colline di Monte Sole. Il progetto è stato approvato e cofinanziato dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo, Consiglio dei Ministri, in base alla legge 135/ 2001 (Progetti interregionali di sviluppo turistico).
Giorgio Morandi 1890-1964: la poesia dello sguardo in mostra al Vittoriano
Giorgio Morandi 1890-1964 è la mostra ospitata fino al 21 giugno al Complesso Monumentale del Vittoriano a Roma. Oltre 150 opere, tra le quali 100 dipinti, per illustrare la ricerca e la carriera dell'artista bolognese, nei diversi linguaggi e talenti espressi.
Per parlarne è venuta a trovarci nei nostri studi la curatrice Maria Cristina Bandera, direttrice della Fondazione Longhi e specialista del pittore.
Giorgio Morandi nel ricordo di Andrea Emiliani
Giorgio Morandi : nulla più astratto del mondo visibile. Conversazione con Andrea Emiliani, Angelo Varni, Franco Farinelli, alla festa Nazionale dell'Unità di Bologna, Casa dei Pensieri 2014, curatore Davide Ferrari , la programmazione di quest'anno della Casa dei Pensieri dedicata alla memoria di Antonella Babini e Tom Benetollo
Il museo Davia Bargellini-parte 1.mov
Vergato, Riola e Grizzana Morandi, un territorio: il Castello della Rocchetta Mattei
Vergato News24 - Il fiabesco e straordinario Castello della Rocchetta Mattei raccontato da queste meravigliose immagini di Roberto Neri nell'ultima apertura al pubblico prima della chiusura per il restauro.
Lamborghini Museum, Sant'Agata Bolognese, Bologna, Emilia-Romagna, Italy, Europe
The Museo Lamborghini (or Lamborghini Museum) is an automobile museum owned and operated by Automobili Lamborghini S.p.A in Sant'Agata Bolognese, Emilia-Romagna, Italy. The two-storey museum opened in 2001, and was renovated in June 2016 to provide exhibit space for more models. The goal of the museum is to cover all major milestones in the Lamborghini's history. For this purpose, the museum displays a family tree that shows all the models ever produced by the company. The current gallery contains iconic supercars such as the 350 GT and the Sesto Elemento, and one-off and concept cars such as the Veneno and the Miura concept.
estate in appennino 14072014
In questa puntata;
Grizzana ricorda Morandi, Al via nel comune di Grizzana Morandi le celebrazioni a 50 anni dalla morte del noto pittore Giorgio Morandi.
Le auto d'epoca sfilano lungo le vie di Serramazzoni
Una città dei bambini a Porretta Terme.
Villa Smeraldi d'Inverno - San Marino di Bentivoglio BO - 5 gennaio 2018
Parco di Villa Smeraldi - San Marino di Bentivoglio 5/1/2018
A 15 km da Bologna, a San Marino di Bentivoglio nel cuore di un parco storico all'inglese, l’ottocentesca Villa Smeraldi è sede dal 1973 del Museo della Civiltà Contadina: oltre 2000 mq di esposizione e 4 ettari di parco offrono al visitatore una testimonianza unica sul lavoro e sulla vita nelle campagne tra Otto e Novecento: la sezione dedicata alla canapa è la più importante in Italia. Il Museo è gestito, assieme alla villa e al parco, dalla Istituzione Villa Smeraldi costituita nel 1999 dalla Provincia di Bologna, ora Città metropolitana, e sostenuta dai Comuni di Bologna, Bentivoglio e Castel Maggiore.
Sono particolarmente legato a questo parco. Ci venni per la prima volta da ragazzino in gita con la scuola accompagnato dal mitico Prof. Volta che li curava la vecchia quercia. Poi, da grande ho frequentato questo posto con una ragazza che amavo da matti. Dopo, ci sono venuto tante volte da solo, nel tentativo di ricordare il calore del sole di quelle estati e dei suoi abbracci. Roba romantica stupida e inutile eh ?
Il sito di Villa Smeraldi:
La storia:
La Villa Smeraldi:
Il Parco:
Comune di Bentivoglio:
Città Metropolitana di Bologna
Card Musei Metropolitani di Bologna:
Riprese effettuate con Sony Alpha 6500
Stabilizzazione interna (e si vede)
Ottica Sony E 3.5-5.6/PZ 16-50 OSS
Cage SmallRig
Musica dalla libreria Audio gratuita di Youtube
As We Go The 126er
Le icone del museo Tretyakov a Bergamo, con Padre Romano Scalfi - 1a parte
Le icone del museo Tretyakov a Bergamo, con Padre Romano Scalfi - 1a parte
Una cinquantina di icone russe sono uscite per la prima volta dal museo Tretyakov di Mosca e sono diventate L'ORO DELL'ANIMA a Bergamo che le ha accolte in una mostra straordinaria che le telecamere di Caritas Insieme hanno visitato con Padre Romano Scalfi di Russia Cristiana.
Dani Noris di Caritas Ticino (CH) racconta: Bergamo, lunedì di Pentecoste. Ad accoglierci Davide Noris, un giovane studente in lettere, che ci introduce nella Spazio Viterbi, una splendida soffitta recentemente ristrutturata.
Da diverse settimane lo spazio ospita una mostra dal titolo L'oro dell'anima, 50 icone russe provenienti dal museo Tretyakov di Mosca.
Entrati nella prima sala, ci appare una splendida Vergine una nota informa che secondo la tradizione, questa icona sia stata donata da Ivan il Terribile alla Chiesa.
Tretyakov, Mosca, Vergine., Ivan il Terribile, sono parole che suscitano un sacco di emozioni. La mia passione per la letteratura, per l'antica liturgia, per l'arte delle icone, per la storia russa, che risale a tantissimi anni fa, quando la Russia si chiamava URSS, e quando mai avrei potuto immaginare che un giorno sarebbe stato possibile, non soltanto andare a visitare il Tretiakov, ma addirittura che questi prestasse delle opere a un comune estero, che guarda caso è a due passi da casa nostra.
Altra emozione è stata poterla visitare accanto a Padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana.
Produzione e realizzazione:
Rocchetta Mattei - 2017
Il video ambientato nella Rocchetta Mattei e prodotto da Run Multimedia
Giovanni Raffa: Fonte Battesimale, Affreschi di san Sisto
Rocchetta Mattei
video realizzato in collaborazione con Archivio Museo Cesare Mattei ONLUS
Comitato storico Culturale - Museo di storia ed elettromeopatia
Vergato- Il Reno si mangia il depuratore
Vai sul blog: leggi gli articoli vedi le foto.
CREVALCORE, Italy
Crevalcore, regione Emilia Romagna, Italy.
Monte San Pietro (BO) - Il Museo della Badia del Lavino
MUSEO DELLA BADIA DEL LAVINO
Museo per la promozione del territorio e della cultura rurale
Polesine, storia di lunghe strade dritte che dal fiume portano al mare
Opera di Jacopo della Quercia trovata alla Rocchetta Mattei - servizio èTG
riprese
Giovanni Mazzanti
montaggio
Aldo Maccarone
produzione
Mazzanti Media
Bologna
Borgo La Scola Immagini e atmosfere dell'Appennino di Paola Marchi
Vai sul blog: leggi gli articoli vedi le foto.