Intervista Dott ssa Carmela Campi Dirett. Casa Reclusione GB Novelli
Carinola Consegna attestati professionali Casa circondariale
Carinola Palazzo Marzano
Palazzo Marzano a Carinola, Caserta, Italy
Carinola (CE) - 20 detenuti del carcere ammessi al lavoro esterno (28.07.16)
- Carinola (Caserta) - Venti detenuti della casa di reclusione di Carinola ammessi al lavoro esterno per attività di utilità sociale presteranno il proprio contributo per la sistemazione di alcuni locali e la piccola manutenzione edile nelle sedi della Camera di Commercio di Napoli.
E’ il contenuto di un accordo stipulato tra la direzione della casa di reclusione e l'ente camerale partenopeo. L'intesa è stata siglata tra Carmen Campi, direttore della casa di reclusione di Carinola, e Girolamo Pettrone, commissario straordinario dell’ente camerale partenopeo.
“L'accordo, reso possibile dalla normativa che stabilisce i lavori di utilità sociale extracarcerari, garantisce un duplice vantaggio - ha dichiarato il direttore - da un lato, favorire l’offerta di un modello di relazione utile al reinserimento socio-lavorativo di detenuti meritevoli che avranno la possibilità di espiare parte della pena fuori dall’istituto impegnandosi dall’altro, contribuire al risparmio della Camera di Commercio per quanto riguarda la spesa per i lavori programmati”.
Per Pettrone questa iniziativa sociale comporta un risparmio per l’ente di oltre 350mila euro. “Si tratta di un’iniziativa - ha affermato - dal forte connotato sociale e di collaborazione istituzionale che si ritiene debba essere replicata sul territorio”. (28.07.16)
Alleluia Cohen Nocelleto Carinola Incanto
Maria Pia Migliore e l'Associazione Carinola InCanto cantano l'Alleluia di Cohen
Festa della Musica 2018 Buona la Prima del Direttore Brunetti
Carinola (CE) - Birrificio nel carcere, presentato progetto della coop Laudante (26.11.12)
- Carinola (Caserta) - Un birrificio nel carcere di massima sicurezza di Carinola. E' il progetto Birra della Legalità, promosso dalla cooperativa sociale Carla Laudante onlus, di concerto con l'istituto penitenziario casertano.
La presentazione si è tenuta il 26 novembre nell'aula conferenze della struttura diretta da Carmen Campi, alla presenza del procuratore capo della Direzione investigativa antimafia di Napoli, Federico Cafiero De Raho, del provveditore regionale dell'amministrazione carceraria Tommaso Contestabile, del giudice Ferdinando Imposimato, del presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli Carmine Antonio Esposito e dei rappresentanti della cooperativa Laudante, dell'associazione FormAzione Viaggio, della rete di Libera e del Comitato Don Diana.
Un progetto che prevede la realizzazione di un intero ciclo produttivo della birra, come sperimentato con successo nel carcere piemontese di Saluzzo. Dalla coltivazione biologica di orzo e malto, su circa 35mila metri quadrati di terreni adiacenti al carcere, fino al prodotto finale in alcuni locali della struttura.
Lo scopo non è solo ridurre le distanze tra la popolazione carceraria e la società civile, favorendo il recupero sociale dei detenuti, -- afferma Alessandra Tommasino, presidente della cooperativa 'Carla Laudante' -- ma soprattutto creare un'impresa che sia ecosostenibile e costituisca per questo un antidoto all'impresa criminale.
L'incontro-dibattito, moderato dalla giornalista del Mattino Tina Cioffo, ha visto gli interventi, tra gli altri, di Nicola Salvi, project manager di Invitalia, Andrea Bertola, mastro birraio della cooperativa torinese PausaCafè, Peppe Pagano e Giuliano Ciano della Nco (Nuova Cucina Organizzata) -- che grazie al contributo di ben 16 cooperative sociali quest'anno hanno arricchito il Pacco alla Camorra, costituito da beni alimentari prodotti su terreni confiscati alla camorra, come i paccheri di Don Diana, di recente approdato al parlamento europeo -- e Vincenzo De Angelis, ex sindaco di Cesa e figlio di Gennaro, agente di polizia penitenziaria ucciso per essersi opposto al tentativo, da parte del boss Raffaele Cutolo, di far entrare armi in carcere.
L'appuntamento è coinciso con la cerimonia di premiazione del concorso letterario A Cuore Aperto, promosso dall'associazione FormAzione Viaggio, coordinata da Francesco Diana, in collaborazione con Libera e Comitato Don Diana, rappresentati da Valerio Taglione e Salvatore Cuoci, destinato ai detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza negli istituti penitenziari italiani. Il concorso, tenutosi sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, ha visto vincitrice la lettera scritta da Massimo Buccolieri, letta per l'occasione da Filiberto Imposimato, figlio del sindacalista Franco, ucciso dalla camorra nel 1983 come vendetta trasversale contro l'attività anticlan del fratello e giudice Ferdinando. (26.11.12)
CARINOLA, 202 ANNIVERSARIO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA
L'antimafia dell'economia sociale entra in cella: speciale, dal carcere di Carinola
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Alex Britti a nocelleto di carinola 11/08/2014
tramite YouTube Capture
Cerimonia Onore Caduti Carinola 2017
PIAZZA SAN DOMENICO MAGGIORE
TRADUZIONE IN ITALIANO
PIAZZA SAN DOMENICO MAGGIORE
Se cammini per via San Biagio dei librai
puoi girare e rigirare... non ti stanchi mai.
Dopo il primo tratto venendo da piazza del Gesù
ti trovi a piazza San Domenico e non vai più via.
Qua trovi storia, leggende, architettura...
e ti suggestioni fino a provare paura.
Tutto intorno è uno spettacolo di antichità
e non sai dove è meglio mettersi a guardare.
Nella piazza si alza l'obelisco del santo
che pare che guardi e benedica tutti quanti.
Se entri nella piazza e guardi sulla sinistra
per quello che trovi ti senti la testa perdersi.
C'è palazzo Petrucci della congiura dei Baroni,
che ci rimise la testa con Ferrante d'Aragona.
Di fronte vedi la chiesa San Domenico Maggiore
che pare un castello più che la casa del Signore.
A destra c'è l'atrio di palazzo Casacalenda
che può raccontare storie avvolte in leggende.
Ad angolo Mezzocannone c'è palazzo Corigliano
diventato Università Orientale piano piano.
Salendo un po' di strada troviamo il palazzo
del principe di Sansevero... stregone e pazzo.
Sarebbe bello narrare storie delle pietre antiche
con tutto ciò che è accaduto qui e nei vicoli.
Ma questo posto è molto famoso per il misfatto
che fa sentire ancora orrore all'atrocità avvenuta.
Qua abitavano Carlo Gesualdo e Maria d'Aragona
sposati con nozze organizzate senza passione.
Il marito pensava a fare musica e andava a caccia
e Maria non rifiutava l'amore di Fabrizio Carafa.
Il fatto andò bene avanti clandestinamente
fino a quando la gente cominciò a mormorare.
Poi lo zio Giulio rivelò la tresca a Gesualdo
e il marito diventò ufficialmente cornuto.
L'onore era compromesso e si doveva vendicare.
Allora Gesualdo fece venir fuori tutta la verità.
Una sera fece finta di partire per andare a caccia
e rimase coi servi di guardia nella notte.
Attese un po' che gli amanti si incontrassero
e li fece uccidere sorprendendoli in flagranza.
Il sangue di questi due schizzò tutt'intorno
e lasciarono i corpi a vista per lavare la vergogna.
Questo fatto fu considerato un delitto d'onore
che Napoli ricorda con strazio e con dolore.
E ancora oggi appare, davanti a questo palazzo,
l'anima di Maria con la veste bianca che svolazza.
E lo spettro di Maria incontra in questa via
il principe di Sansevero come eterna compagnia.
La Comunità di sant'Egidio offre il Pranzo di Natale ai detenuti della Casa circondariale di Viterbo
Viterbo 17 Dicembre 2017. Uno dei gesti di solidarietà più genuini e affettuosi è quello che ha organizzato e offerto la Comunità di sant'Egidio, in accordo con la direttrice della Casa circondariale Mammagialla, Teresa Mascolo, agli 84 detenuti intervenuti al Pranzo di Natale. Un incontro un po' particolare anche perché la direttrice resterà a Viterbo fino al 20 Dicembre per poi spostarsi e dirigere la Casa circondariale di Frosinone.
Alcuni ragazzi detenuti hanno cantato accompagnati da un brillante duo alcune canzoni napoletane.
Lasagne, pollo, panettone, cioccolata, mandarini e vino hanno reso la festa tale da non essere dimenticata e restare nel cuore.
La Comunità di sant'Egidio ha anche consegnato un dono a ciascun detenuto, tra i quali un cappello di Babbo natale realizzato, durante l'anno, dagli anziani ospiti al sant'Egidio.
Bello a vedersi il saluto dei detenuti alla direttrice con abbracci e applausi.
Erano presenti, tra gli altri ospiti, il presidente del Tribunale di Viterbo, Maria Rosaria Covelli; la responsabile dell'Ufficio di Sorveglianza di Viterbo, Albertina Carpitella; il presidente dell'Ordine degli avvocati di Viterbo, Luigi Sini; il colonnello comandante la Scuola Marescialli dell'Aeronautica militare, Roger Michele Vai; il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Giuseppe Paduano; il presidente della Croce Rossa di Viterbo, Marco Sbocchia; il presidente della Fondazione Carivit, Mario Brutti; il garante regionale dei detenuti, Stefano Anastasia; il dirigente scolastico dell’Istituto Orioli, Simonetta Pachella e per la Comunità sant'Egidio, Ezio Savasta che ha animato e condotto l'incontro.
Ripresa con iPhone6 di Mauro Galeotti per il quotidiano lacitta.eu
Lezione Italiano : il 25 aprile
Lezione alla classe V Dirigenti di Comunità c/o Istituto Guglielmo Marconi di Latina.
Fausto che balla......
Fausto balla durante una pausa di lavoro....
CASERTAKest'è - Dalla casa Circondariale di S.M.C.V. intervista all' OSAPP
Gianna Antonia Genuino Novelli:nostra intervista alla candidata sindaco di Falciano del Massico
Santa Maria CV (CE) - Lino Volpe si esibisce per i detenuti del carcere (26.10.16)
- Santa Maria Capua Vetere (Caserta) - Un pomeriggio all'insegna della buona musica, del cabaret e della solidarietà. Lino Volpe, cantautore napoletano che porta sul palco, tra blues e jazz, il teatro canzone partenopeo, ha offerto uno spettacolo speciale ai detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere.
L' iniziativa, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, che da anni è presente nell’istituto con iniziative di solidarietà e promozione sociale, come eventi canori, il pranzo di Natale e la distribuzione di generi di prima necessità ai detenuti indigenti è stata l'occasione per assistere a un incontro emozionante, come spiega il cabarettista Lino Volpe.
Costruito appena negli anni 90, il complesso di Santa Maria Capua Vetere ospita circa mille detenuti tra comuni e alta sicurezza, di cui ottanta donne. Abbiamo ascoltato Carlotta Giacquinto, direttrice del carcere.
Antonio Mattone, responsabile della Comunità di Sant'Egidio, per le carceri in Campania, ha spiegato l'importanza dell'iniziativa. (26.10.16)
Primo Consiglio per Virgilio Pacifico