Ercolano (Parte seconda)
a visita negli scavi di Ercolano nell' aprile 2016.
I nostri reportage sono raccolti e consultabili sul portale online
infomuseum.org
notizie, mostre, musei, artisti e altro
Opere:
01:14 Decumano Massimo
03:29 Casa del colnnato tuscanico
03:52 Thermopolium
05:03 Collegio degli Augustali
07:29 Terme del Foro
08:23 Palestra
08:51 Fontana di Nettuno
09:01 Casa Sannitica
09:52 Casa di Nettuno e Anfitrite
11:17 Casa dal gran portale
11:57 Casa del tramezzo di legno
12:48 Casa dall'atrio a mosaico
13:20 Casa dell'Albergo
13:37 Casa di Argo
Musiche realizzate dal Burning Streets Project -
ERCOLANO LA CITTA SEPOLTA
Ercolano è famosa nel mondo per gli scavi archeologici della città romana fondata, secondo la leggenda, da Ercole e distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79; insieme a quelli di Pompei e Oplontis, fanno parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Secondo la leggenda narrata da Dionigi di Alicarnasso, Ercolano venne fondata da Ercole nel 1243 a.C., di ritorno dall'Iberia mentre storicamente fu fondata o dagli Osci nel XII secolo a.C, come sostenuto da Strabone, o dagli Etruschi tra il X ed l'VIII secolo a.C.. Conquistata dai Greci nel 479 a.C., che le diedero l'impianto proposto da Ippodamo da Mileto, passò successivamente prima sotto il dominio dei Sanniti e poi sotto quello dei Romani, nell'89 a.C., a seguito della guerra sociale, diventando un municipio. La città divenne quindi un luogo residenziale per l'aristocrazia romana e visse il suo periodo di massimo splendore grazie al tribuno Marco Nonio Balbo, il quale l'abbellì facendo costruire nuovi edifici, come la Basilica, e restaurando altri: nello stesso periodo furono costruiti anche due complessi termali e il Teatro. In seguito fu gravemente danneggiata dal terremoto di Pompei del 62 e poi completamente sepolta sotto una coltre di fango e materiali piroclastici alta dai dieci ai venticinque metri a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 79 tale strato, col passare degli anni, si solidificò, formando un piano di roccia chiamato pappamonte, simile al tufo ma più tenero, che protesse i resti della città.
DOCUMENTAL HERCULANO, LA CIUDAD MÁS RICA Y MEJOR CONSERVADA DEL IMPERIO ROMANO
Herculano (en latín Herculaneum, también conocida como Herculanum o Heraclea, nombrada en homenaje a Hércules) fue una antigua y célebre ciudad de la Campania y una de las más florecientes de Italia, situada en la costa del mar entre Nápoles y Pompeya a las inmediaciones de Portici, cerca de la actual Ercolano.
Según Dionisio de Halicarnaso, parece que existía desde los tiempos más antiguos y había pasado al poder de los oscos, de los cumenos y de muchos otros pueblos antiguos. Plinio la coloca entre Nápoles y Pompeya y Veleyo Patérculo y Floro dicen que fue conquistada por los romanos durante la guerra de los Aliados, habiéndose instalado aquellos cerca de la ciudad por los años 290 adC y haciendo de Herculano una colonia.
En el año 63 fue sacudida por un terremoto y posteriormente, en el año 79, en el reinado de Tito fue abismada bajo las lavas ardientes del Vesubio en la primera erupción de este volcán registrada por la historia. Herculano contaba en ese entonces con una población de unas cinco mil personas, que fueron sepultadas en lava en los primeros cinco minutos. Muchas perecieron en los baños públicos, donde habían buscado refugio.
No obstante ser una opinión común que Herculano y Pompeya fueron totalmente destruidas, en una Memoria leída por Dutheil en el Instituto Nacional de Francia demostró que ambas ciudades no fueron enteramente arruinadas sino hasta el año 472, cuando acaeció la horrorosa erupción del Vesubio que, según dice Marcelino, cubrió de cenizas toda la superficie de Europa, incluyendo Constantinopla, en donde se instituyó una fiesta anual en recuerdo de tan extraño fenómeno.
Dutheil opina que los habitantes de Pompeya que pudieron escapar de este desastre pasaron a vivir en Nola mientras que los de Herculano se establecieron en Nápoles, en donde vivieron formando una tribu particular.
La Pompei mai vista nei depositi del Museo Archeologico di Napoli
Il museo nel museo: i tesori nascosti.
Scopri passioneperlacultura.it
Gli Scavi di Ercolano
Un breve viaggio indietro nel tempo.
Gli Scavi di Ercolano hanno restituito i resti dell'antica città di Ercolano, seppellita sotto una coltre di ceneri, lapilli e fango durante l'eruzione del #Vesuvio del 79, insieme a #Pompei, #Stabiae ed #Oplonti.
Ritrovata casualmente a seguito degli scavi per la realizzazione di un pozzo nel 1709, le indagini #archeologiche ad #Ercolano cominciarono nel 1738 per protrarsi fino al 1765; riprese nel 1823, si interruppero nuovamente nel 1875, fino ad uno scavo sistematico promosso da #AmedeoMaiuri a partire dal 1927: la maggior parte dei reperti rinvenuti sono ospitati al Museo archeologico nazionale di Napoli, mentre è del 2008 la nascita del MAV Museo Archeologico Virtuale che mostra la città prima dell' #eruzionedelVesuvio.
Il sito di Ercolano, gestito dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, viene visitato mediamente da trecentomila turisti ogni anno: nel 1997, insieme alle rovine di Pompei ed Oplonti, è entrato a far parte della lista dei #patrimonidellumanità dell' UNESCO.
Nel 2015 gli scavi hanno fatto registrare 352. 365 visitatori, risultando il ventesimo sito museale statale italiano più visitato, per un introito di 2.218.429,90.
Ercolano, secondo la leggenda narrata dagli Dionigi di Alicarnasso, venne fondata da #Ercole nel 1243 a.C.: con tutta probabilità invece fu fondata o da Osci nel XII secolo a.C, come scritto da Strabone, o dagli Etruschi tra il X ed l'VIII secolo a.C.. Venne conquistata dai Greci nel 479 a.C. e successivamente passò sotto l'influenza dei Sanniti, prima di essere conquistata dai Romani nell'89 a.C., a seguito della guerra sociale, diventando un municipio. La città divenne quindi un luogo residenziale per l'aristocrazia romana e visse il suo periodo di massimo splendore con il tribuno Marco Nonio Balbo, il quale l'abbellì e fece costruire nuovi edifici. In seguito fu colpita dal terremoto del 62 e poi completamente sepolta sotto una coltre di fango e materiali piroclastici alta dai dieci ai venticinque metri a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 79: tale strato, col passare degli anni, si solidificò, formando un piano di roccia chiamato pappamonte, simile al tufo ma più tenero, che protesse i resti della città.
Pompei (NA) - Torna alla luce una tomba sannitica (21.09.15)
- Pompei (Napoli) - Gli scavi di Pompei riservano ancora eccezionali scoperte dagli ambienti funerari. Un importante ritrovamento ha interessato la Necropoli di Porta Ercolano, dove nell'ambito degli scavi realizzati dalla Soprintendenza in collaborazione con l'équipe francese del Centro Jean Bérard di Napoli, è venuta alla luce una tomba a cassa di età sannitica del IV sec. a.C., una delle rarissime testimonianze funerarie di età preromana, con corredo funerario completo.
La tomba di età sannitica viene alla luce dopo la scoperta delle officine di vasai ancora in uso al momento dell'eruzione.
A illustrare alla stampa le nuove scoperte direttamente sul sito il soprintendente Massimo Osanna, la direttrice del Centro “Jean Bérard” di Napoli, Claude Pouzadoux, e gli archeologi impegnati sul campo. (21.09.15)
Ercolano . Patrimonio dell'Umanità
Ercolano è una città e Comune nel provincia di Napoli, Campania (Sud Italia). Si trova alle pendici occidentali del Vesuvio, Sul golfo di Napoli, a sud-est della città di Napoli. La città medievale di Resina è stata costruita sul materiale vulcanico lasciato dalla eruzione del Vesuvio (79 dC) che distrusse l'antica città di Ercolano, da cui deriva il nome attuale. Ercolano è una stazione e il punto di partenza per escursioni agli scavi di Ercolano e per la salita del Vesuvio in autobus. Il paese produce anche articoli di pelletteria, bottoni, il vetro e il vino detto Lacryma Christi (Lacrima di Cristo).
[Modifica] Storia
Per la città antica, si veda Ercolano.
Ercolano fu probabilmente fondata dai Osci, Una tribù italica del 8 ° secolo aC, e più tardi entrò a far parte di entrambe le Etrusco e Sannita domini. Sotto il controllo del Romani, La città è una rinomata località balneare, dove alcuni dei più ricchi cittadini romani passato le vacanze estive. Dopo l'eruzione del 79 dC Mt. Vesuvio, La città fu completamente sepolta sotto materiale vulcanico. A differenza dei vicini Pompei, I cittadini di Ercolano è morto di shock termico dalla estremamente caldo piroclastici sovratensioni, piuttosto che sepolta sotto la cenere pesante.
Record di rehabitation nella zona cominciano ad apparire intorno all'anno 1000, quando il santuario chiamato Castel di Resina, Uno dei più visitati della regione Campania, è stato registrato sia stato situato su una collina in quella zona. E 'il nome dal dio greco Eracle. L'area è stata ripopolata in gran parte nel corso dei prossimi 500 anni, creando la cittadina di Resina, Dal nome del vecchio santuario, con case e quartieri in costruzione sopra le rovine scoperte di Ercolano. Nel 1709, l'antica città romana è stata riscoperta ed esplorata. Da allora, Ercolano è stato parzialmente scavato. Nel corso del tempo, la città di Resina a far parte della Regno delle Due Sicilie, Fino alla Unità d'Italia del 1861, e alla fine entrò a far parte dell'area metropolitana della città di Napoli.
Nel 1969, la città ha cambiato nome da Resina ad Ercolano, il Italiano
Necropoli di Porta Ercolano- Pompei
Necropoli di Porta Ercolano
La necropoli di Porta Ercolano, che si estende lungo la strada che portava a Napoli, era utilizzata già durante i primi secoli di vita di Pompei, anche se gli edifici funebri oggi visibili sono databili a partire dal I secolo a.C. in poi.
Le tombe monumentali illustrano le tipologie funerarie più diffuse dell'epoca.
Uscendo da Porta Ercolano, sulla sinistra sono visibili due tombe costituite da un sedile semicircolare in tufo, chiamato schola ( dal greco schole, radice della parola scuola), caratteristiche di Pompei e dedicate dall'assemblea della città a cittadini illustri e meritevoli. Uno di questi conserva l'iscrizione a grandi lettere del proprietario della tomba, la sacerdotessa Mamia, morta intorno al 29 d.C., che fece costruire il Tempio del genio di Augusto nel Foro.
....omissis...
Fonte:
Guida agli scavi di Pompei- Soprintendenza Pompei
Herculaneum Ruins: Better than Pompeii?
Herculaneum is the wealthier, smaller sister city to Pompeii. Its houses are bigger, mosaics are cooler, and the ruins are more intact. Explore Herculaneum with us to see everything in this beautiful seaside town, including some 2000-year-old wooden beams!
If you'd like to see our experience in Pompeii, watch this video:
Herculaneum is much smaller than Pompeii, and it's laid out on a grid with only seven blocks to explore, so it's easy to see everything. You can walk the entire length of the city in just a few minutes, but each block is packed with amazing houses and structures to explore, so you can see it all quickly or take your time wandering and looking at every little detail.
Herculaneum is also closer to Naples than Pompeii, making it a better choice for a quick day-trip if you want to see ruins but also want to spend time exploring Naples or eating pizza (see our video about the best pizza in Naples here:
We visited too many ruins to include them all in this list, but here are timestamps for some of the major highlights in Herculaneum:
0:28 - Casa del Salone Nero (House of the Black Hall)
1:01 - Sede degli Augustali (College of the Augustales) - with 2000-yr old wooden beams!!
1:45 - Herculaneum history: Mount Vesuvius eruption and how it was different from Pompeii
3:05 - Casa dei Cervi (House of the Deer) - with the drunken Hercules statue
3:50 - Casa del Bel Cortile (House of Beautiful Courtyard)
4:13 - Casa di Nettuno e Anfitrite (House of Neptune and Amphitrite)
4:28 - Casa Sannitica (Samnite House)
4:50 - Casa del Tramezzo di Legno (House of the Wooden Partition)
5:13 - Casa dell'Atrio a Mosaico (House of the Mosaic Atrium)
5:33 - Casa dello Scheletro (House of the Skeleton)
5:44 - Thermopolium (Hot food stand)
6:04 - Terme Maschili e Femminili (Men's and Women's Baths)
6:45 - Casa d'Argo (House of Argus)
7:05 - Casa dei Due Atri (House of the Double Atrium)
8:14 - Fornici (Shoreline Vaults) - where about 300 skeletons were found
8:55 - Visitor Center - with many artifacts and household goods from Herculaneum
9:48 - Herculaneum review and comparison to Pompeii
10:16 - The future of Herculaneum (they're still excavating!)
Thanks for watching! If you have any questions about visiting the Herculaneum Archaeological Park or Naples or traveling with a baby/toddler, ask us in the comments. We answer everything!
-Brian and Isa
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Music is royalty free from YouTube's Audio Library:
Ice Cream by Joey Pecoraro
Distance by Anno Domini Beats
Filmed on May 27, 2019 on a Canon G7X Mark II.
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Our Gear:
Check out all the gear we use, from cameras and tech to our awesome camping gear, here:
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About PerfectLittlePlanet:
Subscribe for weekly videos of new experiences in New York City and around the world.
I'm Brian and my wife is Isa. We travel A LOT. We're all about making memories and creating great experiences. We try to stay positive and optimistic and show you everything our perfect little planet has to offer.
Thanks so much for watching, liking, and commenting! We really appreciate you spending your time with us! We hope you have a great day and experience something new today!
Pompei, rinvenuta una tomba sannitica
POMPEI - NECROPOLI DI PORTA ERCOLANO
Il rinvenimento di una sepoltura sannitica
Il Centre Jean Bérard di Napoli in collaborazione con la Soprintendenza, da oltre dieci anni ha in corso a Pompei un programma di ricerche su “Artigianato ed Economia a Pompei”.
Quattro anni fa, una équipe di scavo ha intrapreso lo studio di un atelier di vasai, presso la necropoli di Porta Ercolano, articolato su tre botteghe consentendo una visione quasi completa di un complesso in attività al momento dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Sono state indagate tre fornaci, un ambiente in cui i vasi venivano torniti, con le impronte dei torni e vasi crudi in fase di essicazione.
Una prova diretta che la bottega era in piena attività al momento dell’eruzione e dal punto di vista della ricerca archeologica, un passo in più, con l’identificazione di una produzione precisa.
Lo scavo del 2015, in corso, è stato esteso al di là dell’ultima bottega con l’obiettivo di capire come si sviluppavano le strutture in questo settore.
Le indagini sul terreno hanno permesso di portare alla luce, in queste ultime ore, una sepoltura a inumazione a cassa di età sannitica. Si tratta di una importante testimonianza delle pratiche funerarie della Pompei preromana, illustrata da un ricco corredo composto da più di una diecina di vasi decorati che si datano alla metà del IV sec. a. C.
Il Rinvenimento contribuisce a far luce sulla società pompeiana in un momento cruciale della storia della Campania antica che vede strutturarsi in maniera nuova le comunità italiche. Il tipo di sepoltura, ben nota in altri centri della stessa cultura come Paestum, finora era stata documentata a Pompei solo da vecchie notizie ottocentesche. Lo scavo attuale finalmente permette di approfondire la ricerca sulla comunità sannitica.
Le prime indagini antropologiche hanno permesso di documentare che si tratta di una donna adulta di mezza età (35/40 anni).
La sepoltura sì è, tra l’altro, miracolosamente salvata dal bombardamento del 1943: a pochi metri era, infatti, esplosa una bomba che aveva fatto deflagrare le lastre della tomba.
Le indagini di scavo attuali condotte da Laëtitia Cavassa (CNRS, Centre Camille Jullian di Aix-en-Provence, e il Centre Jean Bérard di Napoli, USR 3133) con Bastien Lemaire (Università di Montpellier, Archéologie des Sociétés Méditerranéennes - Équipe TESAM) sono possibili grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero degli Affari Esteri Francese tramite il Centre Jean Bérard di Napoli e a un contributo di mecenati francesi (CMD², Artfusion, Art et luxe e altri privati).
Un supporto alle indagini di scavo è stato fornito dalle prospezioni geofisiche (radar e magnetiche) realizzate dall'Università di Salerno, sotto la direzione scientifica di Alfonso Santoriello, nell'ambito del progetto Pompei 3D (diretto da H. Dessales, ENS).
Le ricerche in corso sono svolte su concessione del Ministero per i Beni e le attività culturali, funzionari referenti dott.ssa Annalisa Capurso e dott. Fabio Galeandro e rientrano in un progetto più ampio diretto da Sandra Zanella (Unversità di Paris I, Collège de France), Laëtitia Cavassa (CNRS, Centre Camille Jullian di Aix-en-Provence e il Centre Jean Bérard di Napoli), Nicolas Laubry (Università Paris-Est Créteil/CRHEC) e Nicolas Monteix (Università di Rouen) su “Organizzazione, gestione e trasformazione di una zona suburbana: il settore della Porta Ercolano di Pompei, tra spazio funerario e spazio commerciale”, per conto dell’Ecole Française di Roma.
«Pompei - ha dichiarato il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna - continua ad essere una fonte inesauribile di scoperte scientifiche e la stretta cooperazione internazionale della Soprintendenza con le missioni straniere di scavo ci inorgoglisce particolarmente. Le attività di ricerca che si stanno concentrando nelle necropoli di Pompei -già Porta Nola dove lo scorso mese si è concluso un progetto di indagine e ricerca che ha portato alla luce la sepoltura di un infante, urne cinerarie e vari elementi di corredo funerari- continuano a riservare grandi sorprese. Questo testimonia che Pompei è una città tuttora viva, non solo da salvaguardare, ma che continua a produrre elementi di studio e a perpetrate in qualche modo la sua anima. In quest’ultimo caso, presso la Necropoli di Porta Ercolano, si tratta di ritrovamenti particolarmente interessanti perché ci consentono di indagare un periodo storico finora poco studiato nell'area pompeiana, proprio per gli scarsi rinvenimenti».
POMPEI (Napoli, Campania, ITALY): pt 6
I quartieri di abitazione hanno reso vari tipi di case, da quello italico del 4°-3° sec. a.C. fino a quello romano del 1° sec. d.C. Le più antiche hanno l’atrio tuscanico e presentano facciate massicce e austere (Casa del Chirurgo). Nel 3° e 2° sec. a.C., sotto l’influsso ellenistico, la struttura delle abitazioni si fa più articolata (case del Fauno, del Labirinto, di Meleagro). Nel periodo imperiale la decorazione pittorica parietale delle case patrizie assume una maggiore ricercatezza, si riscontra grande cura nell’ornamentazione dei giardini, mentre dal punto di vista dell’architettura si nota la tendenza a frazionare le aree, a sopraelevare, a costruire ballatoi, avancorpi, tramezzi leggeri; si aggregano talvolta più case aprendo solo vani di passaggio (case dei Vettii, degli Amorini dorati, del Poeta tragico, di Lucrezio Frontone, del Menandro). Lungo la via dell’Abbondanza sono ben conservate oltre alle case molte botteghe.
All’edilizia urbana fa riscontro una fitta corona di ville situate nell’agro circostante. Le tipologie sono quanto mai diverse, passando dalle modeste fattorie alle grandiose dimore patrizie (ville di Cicerone, dei Misteri, di Boscoreale).
Per la pittura pompeiana si parla di 4 stili pompeiani. Il gusto decorativo passa da quello semplicemente strutturale di tradizione ellenistica del primo stile a quello architettonico del 1° sec. a.C. del secondo stile (quando per la prima volta si assiste all’introduzione dell’elemento paesaggistico), a quello più schematico ed egittizzante del terzo stile, fino a quello illusionistico, fantasioso ed esuberante del quarto stile. I soggetti sono attinti dal mondo mitico degli dei e degli eroi, dai poemi omerici e ciclici. Il già copioso repertorio di pavimentazioni musive si arricchì ulteriormente di marmi colorati a formelle geometriche (opus sectile). I templi, gli edifici pubblici e le case erano poi ampiamente ornati di statue marmoree e bronzee. A queste opere maggiori si affianca una gran quantità di statuette, piccole erme, gruppi di animali, ornamenti di fontane e giardini. Di notevole importanza è inoltre il vario arredamento delle case (letti, casseforti, candelabri, tripodi ecc.). L’altissimo numero di graffiti testimonia la notevole diffusione dell’uso della scrittura. Di grande importanza dal punto di vista giuridico, storico e paleografico sono anche le 127 tavolette cerate contenenti documenti privati di vario genere.
Un piccolo gruppo di tombe sannitiche (4°-3° sec. a.C.) è stato scoperto sulla via dei Sepolcri, e un altro di tombe preromane presso la porta di Stabia; ma quelle conservate sono soprattutto di età romana e attestano una notevole varietà tipologica (a sacello, a tempietto, a esedra ecc.), con tradizioni ellenistiche accanto a forme romane.
Ercolano mostra a Londra i suoi tesori
Per la prima volta nella storia del British Museum, Ercolano è in mostra a Londra. Numerosi reperti provenienti dagli scavi archeologici di una delle cittadine che l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. seppellì, sono dal 23 marzo al 29 settembre esposti nell'ambito di 'Life and death in Pompeii and Herculaneum' sponsorizzata dalla Goldman Sachs. A Londra sono esposte 250 preziose testimonianze della vita quotidiana dei romani che vivevano nei siti vesuviani: così il corredo chirurgico di un medico, uno dei fuggiaschi, il cui scheletro è stato rinvenuto nei fornici della spiaggia di Ercolano, o una serie di gemme rinvenute nelle fogne del cardine V, ed ancora reperti appartenenti ai tripudi, mobili da cerimonia, trovati nella Villa dei Papiri ed il pannello del controsoffitto della Casa del rilievo di Telefo. Ed ancora tavolini, armadietti ed una culla, oggetti di arredamento mai esposti o conservati normalmente anche se restaurati nei depositi della Soprintendenza archeologica. In mostra ancora lenticchie, fichi, datteri, cipolle, piselli, mandorle e grano a testimonianza di cosa mangiavano gli abitanti vesuviani poco prima di essere carbonizzati dalle ceneri ardenti del Vesuvio. Una mostra importante perché per sei mesi Pompei, Ercolano e gli altri siti saranno al centro del percorso espositivo internazionale. L'appuntamento si spera sia una anteprima di quella che dovrà essere l'apertura nel 2014 dell'Antiquarium di Ercolano, uno spazio espositivo ed un laboratorio didattico, di cui si parla da anni, dove esporre in maniera permanente gli oggetti di vita quotidiana venuti alla luce nel corso degli scavi archeologici degli ultimi 10 anni, ciò che fino ad oggi se è stato visto lo è stato per le mostre nazionali ed internazionali.
La città che con Pompei ed Oplonti fu devastata da venti ore di furia del vulcano continua a parlare grazie agli scavi ed ai diversi progetti internazionali di studio e ricerca. In epoca recentissima alcune importanti scoperte come il tetto in legno che ricopriva il Salone dei marmi della Casa del rilievo di Telefo. Al di sotto di uno strato di fango solidificato dell'eruzione del 79 d. C., è stato rinvenuto un intero tetto romano, con le assi e le travi ancora perfettamente conservati, e una serie preziosa di elementi decorativi del controsoffitto del vasto ambiente. Così a Londra e si spera presto ad Ercolano, un cesto da biancheria, una panca da giardino ed una culla per neonato, sono i pezzi eccezionali che narrano il glorioso passato. In vetrina oggetti che spiegano come uomini d'affari, donne potenti, schiavi liberati e bambini vivevano. Tra i reperti più preziosi un dipinto che mostra il fornaio Terentius Neo con sua moglie, persone comuni che erano anche alfabetizzate e che morirono carbonizzate ad opera di una delle più grandi eruzioni di tutti i tempi.
THE LAST DAYS OF POMPEI.mp4
Scavi di Pompei. Visto che non sappiamo per quanto tempo resteranno ancora visibili, ho ripescato stò filmato che ho fatto anni fa...
ERCOLANO: LA VILLA DEI PAPIRI
ERCOLANO: LA VILLA DEI PAPIRI
Clusone nei sassi di uno scavo la storia delle nostre Valli Antenna 2 TV 09072013
Uno scavo per la costruzione di una casa, alcuni sassi che affiorano e la voglia di scoprire qualcosa di più sul passato geologico del nostro territorio. Parte da qui lo studio presentato nei giorni scorsi a Clusone su iniziativa del circolo culturale Baradello e dell'associazione ex allievi della Scuola Edile di Bergamo.
La Notte di Plinio agli Scavi archeologici di Ercolano
Da mercoledì 8 luglio a domenica 13 settembre 2015
Plinio si lascia sedurre dal mistero della natura. Dalla meraviglia del mondo. Una nube, in lontananza.
Segnali luminosi, che annunciano il pericolo. Va incontro alla catastrofe Plinio, per amore, per curiosità, bramosia del sapere. È giovane Plinio con i suoi anni e la sua forza quando il tempo si ferma e la morte avvolge tutto nel suo manto di silenzio, spegnendo le urla, le speranze di salvezza.
Gli ultimi istanti di Ercolano rivissuti attraverso un evento unico che utilizza i linguaggi del teatro, della divulgazione e del multimediale.
Travel to Italy : lunch at farmhouse in Benevento area during our cycling holidays.
During our cycling holidays our customers have visited a farmhouse in Benevento area, Campania region - Italy. In this video our friend Livio explained the cheeses before eating. Livio don't remember the name of prezzemolo : cheese with parsley !!! ;)
Il rilancio di Pompei in collaborazione con l'Archeologico
Roma, (askanews) - Una Pompei nuova quella che appare al visitatore con la riapertura di cinque domus restaurate. Nuova anche nella concezione, lavorare in più stretta collaborazione con il museo archeologico di Napoli.
Nella città sepolta da Vesuvio riapre il complesso di Giulia Felice, un albergo con impianto termale e un porticato dalle colonne quadrate in marmo con ampio giardino, accessibile dallo spiazzo dell'Anfiteatro.
Riaprono i bellissimi giardini della casa di Octavius Quartius e quelli della Casa del Frutteto, ma anche quelli della casa della Venere in Conchiglia, dove risplende l'affresco della dea sul mare.
Infine la Casa di Marco Lucrezio sulla via Stabiana. Una piccola parte della Pompei che sarebbe ancora da esplorare, ma abbastanza per dare fiducia nel futuro di questo sito così complicato che ha raccolto 3,2 milioni di visitatori nel 2015, il 20% in più rispetto all anno precedente.
E a Pompei sono stati esposti anche i resti di cibo e frutta carbonizzati. Perché il sovrintendente Massimo Osanna ha un progetto preciso: Io credo molto nella rete di collaborazioni, e questo è un esempio di come si possa lavorare uniti. Pompei non può essere una monade isolata, si deve aprire al mondo, alle istituzioni, al ministero: con Napoli il dialogo deve essere serrato e con Paolo Giulierini ci stiamo riuscendo.
Sì, perché grossi pezzi di Pompei ed Ercolano non sono dove si trovavano al momento dell'eruzione, bensì all'Archeologico di Napoli, il museo che ospita i reperti e gli arredi delle città sepolte dalla lava. La sfida è portare anche a Napoli i turisti.
Collaborazione quindi in primo luogo con il sovrindentente Giulierini, che in parallelo alla riapertura delle domus,ha organizzato la mostra Mito e natura: per riportarci al senso della natura percepito dagli abitanti dell'antica Pompei.
Ancona - Blitz antiprostituzione, 7 arresti e 30 indagati
Smantellate due bande pedinate da più di un anno
Spagna: giochiamo agli antichi romani (video 360°)
Ogni anno, in Spagna, un centinaio di appassionati si ritrova nell'antica città di Italica, il più antico insediamento dei romani in Spagna. Il centro, situato vicino a Siviglia, diede tra l'altro i natali agli imperatori Traiano e Adriano.
Il 24 e 25 febbraio, il Gruppo archeologico locale organizza l'evento *ITALICA VIVA* . Quest'anno hanno partecipato quasi 8mila persone.
*Javier Santana* è il Presidente dell'associazione *Hispania Romana* ed è il coordinatore dell'evento:
_Vogliamo fare in modo che il pubblico si avvicini alla cultura romana antica. Per farlo organizziamo laboratori su aspetti civili, militari e religiosi._
Quest'anno le sei associazioni presenti hanno fatto rivivere tra l'altro i combattimenti dei gladiatori e il teatro romano.
L'animatore chiede al pubblico de decidere il destino dei combattenti:
_Adesso, dipende da voi: iugula o vita?_
All'ingresso dell'anfiteatro, i partecipanti in costume ricreano i riti del culto alla dea Vesta.
Fra le attività meglio riprodotte, le manovre militari. Gli appassionati di storia romana sanno identificare ogni periodo dell'esercito romano, a partire dall'abbigliamento e dalle armi.
Il 2017 segna il 1.900° anniversario della morte di Traiano e dell'ascesa al potere di Adriano. Fu proprio Adriano a far costruire i grandi monumenti di Italica.
Diciannove secoli dopo, la Spagna propone che le vestigia romane di Italica vengano iscritte nella lista del patrimonio culturale mondiale dell'Unesco.