Ricordi di Parigi, Edmondo de AMICIS, Audiolibro in italiano, italian, librivox
Ricordi di Parigi, Edmondo de AMICIS, Audiolibro in italiano, italian, librivox
Ricordi di Parigi
Edmondo de AMICIS (1846 - 1908)
Memoirs of a trip to Paris.
Genre(s): *Non-fiction, Travel & Geography
Language: Italian
Edmondo De Amicis (Italian pronunciation: [edˈmondo de aˈmiːtʃis]; 21 October 1846 – 11 March 1908) was an Italian novelist, journalist, poet and short-story writer. His best-known book is Cuore, a children's novel translated into English as Heart.
Born in Oneglia (today part of the city of Imperia), he went to the Military Academy of Modena, and became an Army officer in the new Kingdom of Italy. De Amicis fought in the battle of Custoza during the Third Independence War, a defeat of Savoy forces against the Austrian Empire; the spectacle left him disappointed, and contributed to his later decision to leave military life.
In Florence, he wrote his first sketches dealing with his frontline experience, collected as La vita militare (Military Life, 1868), and first published by the journal of the Ministry of Defense, L'Italia Militare. In 1870, he joined the staff of the journal La Nazione in Rome, and his correspondence at the time later served as base for his travel writings: Spagna (1873), Olanda (1874), Ricordi di Londra (1874), Marocco (1876), Costantinopoli (1878), Ricordi di Parigi (1879). A new edition of Costantinopoli, considered by many his masterpiece and the best description of the city in the 19th century, was published in 2005, with a foreword by Umberto Eco.
Edmondo De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846[1] – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore e giornalista italiano.
È conosciuto per essere l'autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura mondiale per ragazzi.
Nacque in Piazza Vittorio Emanuele I, ora titolata a suo nome, presso Oneglia, prima che fosse accorpata a Porto Maurizio e altri 9 comuni nell'unica città di Imperia 77 anni dopo, nel 1923. All'età di due anni però, la sua famiglia si trasferì in Piemonte, dapprima a Cuneo, dove il piccolo Edmondo studiò alle scuole primarie, quindi a Torino, dove frequentò il collegio Candellero, per prepararsi agli esami che gli avrebbero permesso di entrare nell'Accademia Militare di Modena. Di famiglia benestante, il padre Francesco (1791-1863), d'origine genovese, copriva mansioni di regio banchiere di sali e tabacchi. La madre, Teresa Busseti, faceva parte dell'alta borghesia. Sia la sua casa ligure (poi diventata sede della Guardia di Finanza) che quella di Cuneo (poi diventata caserma militare Carlo Emanuele dei bastioni di Stura, con vista Monviso) furono ampie ed eleganti.
Da soldato a giornalista
A sedici anni entrò al già citato Collegio Militare Candellero di Torino[2], per preparare gli esami di ammissione all'Accademia militare di Modena, che frequentò fino all'estate del 1865, licenziandosi con il grado di sottotenente. Nel 1866 poi, partecipò alla battaglia di Custoza, assistendo alla sconfitta italiana.
Divenne quindi giornalista militare, trasferendosi a Firenze per assumere la direzione de L'Italia militare, organo ufficiale del ministero di guerra. Su questo giornale avviò la pubblicazione dei bozzetti militari[3], poi editi anche in altri giornali e infine raccolti in volume sotto il titolo La vita militare (1868). In un'edizione successiva, dell'anno seguente, vi aggiunse il bozzetto-reportage L'esercito italiano durante il colera del 1867, che molti interpretarono come un documento autobiografico, frutto di un'esperienza direttamente vissuta durante l'epidemia, che colpì soprattutto la Sicilia. Alcuni dizionari biografici e di testi letteratura riportano erroneamente la permanenza di De Amicis in Sicilia nel 1867, mentre invece vi si recò due anni prima, nel 1865, quando fece la sua prima guarnigione militare a Messina, ripartendo col suo reggimento nell'aprile del 1866 per partecipare alla guerra contro l'Austria. Sull'isola poi, tornerà soltanto nel 1906, su invito del poeta Mario Rapisardi. Il viaggio del De Amicis in Sicilia durante il colera del 1867 fu definitivamente smentito in maniera chiara e incontrovertibile da Piero Meli nel suo articolo Edmondo De Amicis e i fantasmi letterari del colera in Sicilia.[4].
Sempre come giornalista militare, De Amicis collaborò poi col quotidiano la Nazione di Firenze[5], dove scrisse articoli soprattutto sulla storica presa di Roma del 1870.
Abbandonato l'esercito, viaggiò e scrisse vari diari di viaggio: Spagna (1872), Ricordi di Londra (1873), Olanda (1874), Marocco (1876), Costantinopoli (1878/1879), Ricordi di Parigi (1879). Significativo fu il viaggio in Argentina, raccontato nel romanzo Sull'Oceano e in una serie di bozzetti dedicati agli emigranti italiani, poi raccolti nel volume In America[6].
Pinerolo
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