1 Dicembre 2010 Cascata del Sasso Sant' Angelo in Vado (PU)
Sant'Angelo in Vado
Abitanti 4.156. Altezza s.l.m. m. 359. Distanza da Pesaro km. 64.
Abitato prende origine dall'antichissimo Tifernum metaurense che faceva parte della VI° regione Augustea. Nel secolo XIII è citato come antica capitale della provincia di Massa Trabaria, retta da un governatorato pontificio: era un centro molto importante, forniva il legno delle foreste circostanti per le travi necessarie alla costruzione delle basiliche e dei palazzi romani. Deve il suo nome al santo Protettore e a un guado sul fiume Metauro. Ha dato i natali ai fratelli Federico e Taddeo Zuccari (1542-1566) e a Francesco Mancini (1679-1758), pittori le cui opere sono esibite in chiese e palazzi. Capitale del tartufo bianco e nero e della ricerca scientifica sulla tartuficoltura, Sant'Angelo cura una prestigiosa e importante fiera autunnale del prezioso tubero. Da ammirare è la stupenda cascata del Sasso, sul fiume Metauro, alla periferia di Sant'Angelo: dopo aver parcheggiato l'auto nella piazzetta della zona industriale, affacciatevi dall'alto sullo splendido scenario. La zona circostante il borgo è segnata da alcuni laghetti.
Cascata del Sasso
Cascata del Sasso, sul Metauro, a Sant'Angelo in Vado PU, in abito invernale.La Cascata del Sasso si trova nelle Marche in provincia di Pesaro-Urbino. Con un fronte di sessanta metri (cento metri da sponda a sponda) la Cascata del Sasso, a due passi da Sant'Angelo in Vado, costituisce uno scenario di grande suggestione. Da una altezza di dodici metri e mezzo (15 metri, dagli strati più arretrati), le acque del Metauro si gettano sugli strati scoscesi di calcare marnoso disposti a reggipoggio (cioè con immersione opposta rispetto a quella del pendio), dando luogo ad una cascata considerata tra le dieci più grandi d'Italia. Tale biotopo particolare, è incluso nell'elenco delle bellezze naturali di cui all'art.1 della legge n.1497 del 29/06/1939 ed ha avuto l'apposizione del vincolo paesaggistico, comprese le aree circostanti con Decreto del Presidente della Giunta regionale delle Marche n. 273 del 9/12/1997. Purtroppo il vincolo è venuto quando tutta l'area circostante era già appesantita dalla zona industriale confinante. Inoltre nel 1981 il Genio Civile di allora, costruì un muro di calcestruzzo di contenimento con relativo belvedere, in sponda sinistra, senza alcun accorgimento di tutela visiva della balza. Nella riva sinistra un antico mulino , non più in funzione, contribuisce ad esaltare la suggestione del paesaggio. Lo specchio d'acqua è circondato da una rigogliosa vegetazione di salici e pioppi. È possibile incontrare anche specie rare come il Martin Pescatore.
Sant'Angelo in Vado (PU) Cascata del Sasso
La Cascata del Sasso
Con un fronte di sessanta metri la cascata del sasso, a due passi da Sant'Angelo in Vado, costituisce uno scenario di grande suggestione. Da una altezza di dieci metri le acque del Metauro si gettano sugli strati scoscesi di calcare marnoso, dando luogo ad una cascata considerata tra le dieci più grandi d'Italia.
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Fiume Metauro Cascata del Sasso Sant'Angelo in Vado Pu
Sabato 8 marzo 2014
cascata del sasso a Sant'Angelo in Vado (PU)
cascata del sasso a Sant'Angelo in Vado (PU)
Cascata del Sasso ghiacciata S.Angelo in Vado 11 febbraio 2012
Una tra le10 cascate più belle d'Italia con un insolito abito invernale a a causa del recente maltempo. Dedicato a chi ama la natura, agli ambientalisti che non vogliono una centrale idroelettrica che vi si vorrebbe realizzare e che la priverebbe della sua portata d'acqua.
Decollo alla cascata del sasso _S.Angelo in Vado
Descrizione
Cascata del Sasso sul fiume Metauro
Dopo una discesa sul fiume bosso siamo passati in serata a far visita alla Cascata del Sasso in località Sant'angelo in Vado.
CASCATA DEL SASSO
presso Sant'Angelo in Vado (PU)
cascate del sasso
A pochi chilometri dal paese di Sant'angelo in Vado venendo da Urbania, troviamo la Cascata del Sasso, si tratta della cascata più grande che possiede il Metauro, alta 12 metri e larga 60 m, ritenuta una delle dieci più belle d'Italia, spero di aver reso onore ad essa con questo mio breve filmato.
Sant'Angelo in Vado (PU) 56^Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche
Valle del Metauro e del Candigliano
Filmato del 2014 abbastanza lungo, ma con alcune sorprese...
Il Metauro, lungo il suo articolato tratto medio-alto, bagna svariati centri tra i quali Sant'Angelo in Vado (dove forma la suggestiva Cascata del Sasso), Urbania, Fermignano e Fossombrone dove, presso la selvaggia Forra di San Lazzaro, riceve da sinistra il Candigliano, suo principale tributario.
Scorrendo in una valle ampia e profondamente incassata giunge poi a Calcinelli (comune di Saltara) e Villanova (comune di Montemaggiore al Metauro) dove inizia il suo tratto di pianura. Qui un canale di 3,6 km si separa dal fiume e passa per Cerbara (comune di Piagge) dove è stata inaugurata dall'ENEL nel 2007 una centrale idroelettrica[2]. Più a valle, una traversa artificiale sbarra il corso del Metauro per rifornire d'acqua il canale Albani che attraversa la città di Fano e la zona industriale di Bellocchi (comune di Fano). Dopodiché il fiume va a sfociare nell'Adriatico lambendo la periferia sud-est dello stesso centro abitato.
Fra gli affluenti è da segnalare quasi unicamente il fiume Candigliano, noto per il famoso tratto ingolato della Gola del Furlo, che con i suoi affluenti Biscubio e Burano e il sub-affluente Bosso, drena oltre metà dell'intero bacino dello stesso Metauro, fornendogli ben 13,6 m³/s di apporto
Sant'Angelo in Vado la domus del mito prima parte
La Domus del Mito
Che il Campo della Pieve, a S. Angelo in Vado, onservasse nel suo sottosuolo una cospicua porzione dell'abitato della città romana di Tifernum Mataurense, era cosa nota ormai da diversi anni, da quando cioè una fortunata serie di fotografie aeree avevano mostrato con non frequente evidenza un fitto e articolato tessuto di strutture sepolte. Tale evidenza, suffragato peraltro dai risultati, non entusiasmanti ma decisamente probanti, di un ampio saggio esplorativo condotto nel 1999, aveva da tempo indotto l'Amministrazione Comunale a mettere a punto, insieme con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, un ampio programma di scavo e valorizzazione, in vista de quale, frattanto, con determinante lungimiranza, l'Amministrazione Comunale stessa aveva acquisito al suo demanio l'area.L'occasione di rendere concreti tali intenti è stata offerta dai progetti Docup-Obiettivo 5, avvalendosi dei fondi europei amministrati dalla Regione Marche; ammesso al finanziamento dell'intervento, che prevedeva anche la musealizzazione e la fruizione al pubblico di una prima porzione dell'antico abitato, è iniziato nello scorso autunno lo scavo archeologico, condotto sul terreno dalla Cooperativa Archeologica di Firenze, con la direzione scientifica della Soprintendenza.
L'occasione di rendere concreti tali intenti è stata offerta dai progetti Docup-Obiettivo 5, avvalendosi dei fondi europei amministrati dalla Regione Marche; ammesso al finanziamento dell'intervento, che prevedeva anche la musealizzazione e la fruizione al pubblico di una prima porzione dell'antico abitato, è iniziato nello scorso autunno lo scavo archeologico, condotto sul terreno dalla Cooperativa Archeologica di Firenze, con la direzione scientifica della Soprintendenza.
L'indagine, mirata su una certa area del Campo della Pieve sulla scorta di un'ulteriore saggio condotto nel 2000, ha rapidamente conseguito, possiamo dirlo, risultati eccezionali, mostrando prima di ogni cosa come certe scelte compiute congiuntamente dal Comune e dalla Soprintendenza fossero volte nella giusta direzione.
Nell'area oggetto di scavo, infatti, ampia mq. 1.000 circa, si è messa in luce l'intera articolazione di una grande domus gentilizia eretta verso la fine del I sec. d.C., impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati, forse il più cospicuo venuto in luce nelle Marche da ormai diversi decenni.
Tali pavimenti musivi, di buona e ottima qualità, e per lo più ottimamente conservati, esibiscono soggetti vari, che mostrano l'inserimento dell'antica città nella circolazione di cartoni e maestranze specializzate, e la presenza in essa di una committenza colta e raffinata.
In quello che è il vestibolo campeggia il trionfo di Nettuno, che impugna il tridente, sul carro trainato da due ippocampi, accompagnato dalla sposa Anfitrite, mentre al di sotto nuotano i delfini; segue, nel probabile tablinium, un busto di Dioniso con la corona di foglie di vite, in un tondo centrale incorniciato da una raggiera di motivi prospettici, ed eleganti figurine femminili agli angoli.
Nelle parte mediana della domus si apre un atrio-peristilio con mosaici geometrici, con basi modanate di colonne che sostenevano l'impluvium , con relativo pozzo al centro, intorno, variamente articolati, si dispongono almeno tre vani di rappresentanza.
Una grande sala presenta una complessa policromia di motivi geometrici e vegetali, con un emblema esagonale centrale con la testa della Medusa irta di serpentelli.
In un'altra, che si distingue per le massime dimensioni (m. 7 x 7 circa), forse il triclinio, compare una ricchissima composizione policroma di tondi figurati con figure simboliche, animali reali e fantastici ed latri motivi, e riquadro centrale con scena di animali marini in lotta tra loro (polpo, gamberone, murena); su un lato, una fascia rettangolare bicroma esibisce una scena di caccia, con un battitore che indossa i caratteristici abiti (corta tunica e gambali in pelle), e due cani che incalzano rispettivamente un capro selvatico ed un cinghiale.
Altri due vani, infine, presentano complessi e raffinati motivi geometrici, anche policromi, con inserti figurati di vario soggetto.
Concludiamo questa notizia sottolineando come, al di là del valore scientifico e storico-artistico, la futura musealizzazione ed attrezzatura per il pubblico di questo prestigioso complesso potrà per il futuro far rivestire a S. Angelo in Vado un cospicuo ruolo di notevole valenza turistica e didattica.
Sant'Angelo in Vado (PU)
Esistono luoghi isolati difficili da raggiungere e quindi rimangono inesplorati. Eppure rappresentano delle piccole perle preziose che vivono di bellezze uniche proprio perchè incontaminate. Questo video mostra l'arte, la storia, le tradizioni, le particolrità e gli scenari meravigliosi che caratterizzano un piccolo paese dell'entroterra pesarese: Sant'Angelo in Vado.
Cascata del Sasso | Drop 9,5 mt | Estate Vadese 2011
Salto di 9,50 metri dalla Cascata del Sasso in bici da trial e a piedi.
Sant'Angelo in Vado, Italy
Sant'Angelo in Vado, Italy
Sant'Angelo in Vado Metauro
Fonte : fotoseimagenes.com Italia, comune di Sant'Angelo in Vado e Fiume Metauro.
Sant'Angelo in Vado: La FIUMANA che fece PAURA...
Amarcord..l'ultima grande fiumana del 2005, che fece paura e mise a rischio l'evacuzione di alcune zone del nostro paese
In viaggio a Sant'Angelo in vado!
Dal Tartufo al Santangiolino, dall'amore della Domus del Mito alla riscoperta degli antichi mestieri. Un paesaggio in grado di raccontare tante e diverse storie affascinanti immersi in una verde vallata contornata da vigneti.
santangelo in vado view
Cartoline dal MONTEFELTRO nel cuore sconosciuto dell'Italia, la provincia di Pesaro Urbino si svela con terre piene di bellezza e cultura immagini firmate iinmontefeltro.com