Trincee Austroungariche/Castel Pradaglia - Isera (tn)
Trincee Austroungariche - Castel Pradaglia - Ischia Fedrigotti == Comune Isera - Trento
Carbonera - Marano - Isera (Trento) - 16
Carbonera - Marano - Isera (Trento)
Isera vista dal Castello di Rovereto
Catharina Haas e la sua tomba a Patone - Isera - Trento
1566 - Lastra tombale di Catharina Haas moglie di Hans Hiltprandt von Reinegg Capitano di Castel Corno - Patone - Isera - Trento - Italia
Ischia Fedrigotti - Foianeghe - comune di Isera
VILLA ROMANA ISERA
La Villa Romana d'Isera, paese situato sulle colline che circondano la città di Rovereto, fu scoperta poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la costruzione della scuola d'infanzia. Il monumento si è rivelato ben presto un unicum nel suo genere in tutto il Trentino-Alto Adige per antichità dell'impianto, ricchezza e qualità della decorazione architettonica, abbondanza e varietà dei reperti. (DA
COMUNE DI ISERA ISERA (TRENTO)
COMUNE DI ISERA 8, V. RAVAGNI - ISERA Tel 00390464433792 Citt?el vino.Famosa per il vino marzemino, decantato anche da Mozart, Is? ?n comune di 2.500 abitanti nella provincia di Trento.Sul sito: comune.isera.tn.it troverete tutte le informazioni sui servizi del municipio e le attivit?el territorio.
Marano - comune Isera - provincia Trento
Musica: Il trionfo del tempo e del disinganno - Haendel
Patone - Isera - Provincia di Trento - Parte 1
Una frazione che potrebbe diventare uno dei borghi piu' belli d'Italia se non fosse ridotta in questo stato.....
Lungo l'Adige da Localita Casette al Biotopo Adige - Comune Isera
Inno a Isera ( Tn )
19 settembre 1999
La chiesa di San Vincenzo - Isera
Isera - Parco comunale ex Fedrigotti.
Nella guida stampata a Parigi nel 1855 : Itinéraire descriptif et historique de l'Allemagne - L'Allemagne du Sud Adolphe Laurent Joanne, in merito a alle Ville dei conti Alberti Poja e Fedrigotti scrive: Parmi ses maisons de campagne, celles de Monsieur Fedrigotti et du comte Alberti attirent surtout l'attention. Per l'autore le ville del Signor Fedrigotti e del Conte Alberti attiravano su tutto la sua attenzione. Oggi Laurent non scriverebbe le stesse cose. L'ex giardino dei Fedrigotti, ora parco comunale, è il riflesso di quello che fu nell'Ottocento. Negli anni Novanta del secolo scorso il parco fu pesantemente restaurato, in merito a questi lavori il Signor Ermenegildo Spagnolli nativo di Isera, all'epoca responsabile dei giardini comunali di Bolzano, criticò sulle pagine de L'Adige questo intervento. Il parco fu snaturato con asfalto, lastre di pietra e un impianto di illuminazione inappropriato. Fu inserita una fontana ottocentesca che non aveva nulla a che fare con il parco, il laghetto fu recintato con una ringhiera, fu costruita una rampa impattante, ripida, e difficilmente utilizzabile dai diversamente abili. Negli ultimi anni sono stati aggiunti dei costosi giochi per bambini che potevano essere collocati presso la nuova scuola elementare. Davanti all'edificio scolastico c'è un ampio piazzale che ben si adatterebbe a parco giochi per bambini in cui si potrebbero inserire giochi per bambini diversamente abili. Sono state portate via le anatre, le uniche cose belle rimaste nel parco. Una fontana costruita utilizzando un' acquasantiera in pietra pregiata è ridotta in uno stato pietoso. Purtroppo recentemente , per poter collocare una ringhiera in ferro sono state asportate le basi in pietra che un tempo sostenevano delle colonne ora scomparse, su cui si appoggiava un pergolato. Secondo alcuni la righiera dovrebbe impedire a qualche bambino di farsi del male. Per realizzare il parapetto si poteva benissimo scegliere un materiale diverso e meno impattante. La ringhiera si poteva collocare senza spostare inutilmente questi antichi manufatti in pietra, bastava spostarla di qualche centimetro. Con poca spesa si sarebbe potuto ripristinare il pergolato utilizzando delle colonne in legno, oppure utilizzando dei semplici tondini di ferro su cui si potevano far arrampicare piante di glicine o vite. La situazione del parco è desolante, sembra un giardino di periferia: orribili cestini, panchine scrostate, lattine sparse qua e là, aiuole prive di fiori invase dalle erbacce, l'ultima volta che ci sono stato c'erano dei resti di una pizza in una fontanella. Ogni tanto ci sono degli atti vandalici : tempo fa una pesante rastrelliera per biciclette fu gettata nel laghetto. L'asportazione di queste basi lapidee mi ricorda la lettera che Don Lorenzo Pross scrisse il 14 novembre 1839 a Gaetano Fogolari : Epistola da una amico sopra Isera e le sue anticaglie(Archivio Biblioteca Civica Rovereto MS 14.9.36). Riporto qui alcune righe: Ne qui voglio lasciare inosservato, come sul principare del presente secolo, nell'orto del parroco dissodandosi a certa profondità un picciol tratto di terreno, i lavoranti s'abbatterono in un pavimento di qualche estensione tutto di quel marmo che somiglia il carrarese, con un ricco contorno di purissimo nero nel quale v'aveano le traccie dei zoccoli di piccole colonne. Ma i contadini, che hanno l'istinto di distruggere, tutto quello che ha sembianza d'antichità, e che ai loro usi non è confacente, a colpi di piccone e di mazza l'ebbero concio per sifatto modo, che se un commodo signore di quella terra non fosse accorso tratto al fracasso, i lavoratori erano pronti a dileguarne ancora gli avanzi. I quali raccolti in parte dal medesimo, condusse in casa sua il piano di una tavola a musaico, che molto si apprezzò. Così non appena venuti alla luce, periscono i monumenti antichi, senzachè la patria storia ne ritragga giovamento di sorta. Purtroppo lo spirito distruttivo che albergava in alcune persone di Isera più di un secolo fa è ancora presente tra di noi. Spero solamente che un giorno qualcuno abbia il coraggio di ripristinare questo parco che più di un secolo fa attirò l'attenzione di un viaggiatore straniero. -................................musica: IMMANUEL CASTO - Da Quando Sono Morto (dall'album Freak & Chic, 2013)
Ex Palazzo Fedrigotti e Parco - attuale sede municipale del comune di Isera
Ex Palazzo e parco Fedrigotti attuale municipio del comune di Isera. In origine il palazzo apparteneva ai conti Lichtenstein ed era composto dal solo edificio corrispondente alla zona sud dell'attuale palazzo, di probabile impianto cinquecentesco in cui si può ipotizzare la presenza di una scala a chiocciola nella torretta attuale. L'edificio ha la stessa impostazione di un'ala di palazzo Thun a Trento. Nel 1748 il conte Luigi Podstatzky vende tutti i beni allodiali Lichtenstein presenti nella baronia di Castel Corno a Antonio Fedrigotti di Sacco. Il palazzo nel contratto di vendita è definito un palazzo posto nella Villa d'Isera al quale confinano a mattina e settentrione l'infrascritto Broilo, a mezzodì e sera la stada valutato 6284 fiorini tedeschi. Tra gli altri edifici venduti figurano : Una casa in suddetta Villa locco sopra al Soprascritto Palazzo, et attacata alla fontana, alla quale confinano a mattina, mezzodì, e sera le strade, a settentrione la sottoscritta Chiesura Sal?? , una casa in suddetta Villa locco sotto al soprascritto palazzo a Valle, alla qualle confinano a mattina la strada, a mezzodì e sera la infrascritta Broliva, a settentrione Lorenzo Rosina , Un'altra casa in suddetta villa e locco sopra al Palazzo ove sono le stalle, alla quale confinano a mattina, a settentrione: la strada,a mezzodì l'infrascritto Broilo detto il giardino a sera Antonio Piegadi e Signor Leonardo Costa di Sacco,un'altra casa in suddetta Villa nominata il Barco alla quale confinano a mattina, mezzodì e sera le strade, a settentrione il sottoposto chiesuretto. Tra questi due ultimi edifici esisteva un giardino Un broiletto nominato il Giardino fra le soprascritte due case sotto il nr. 3 e nr. 6).
In questo contratto di vendita non si fa menzione a nessun cortile e loggiato, quindi è da supporre che quest'ultimo si stato costruito in un secondo momento A seguito delle devastazioni dei francesi del 1703 il palazzo principale dei Lichtenstain a Isera, corrispondente all'attuale canonica accanto alla chiesa di San Vincenzo, ridotto ormai ad un rudere viene donato al parroco di Isera, che possedeva già una canonica accanto all'edificio in questione. Quindi i baroni di Castel Corno trasferiscono la sede principale in Isera nell'attuale edificio comunale. Dopo il 1703 l'edificio subisce sicuramente alcuni interventi per renderlo più confortevole: da un inventario del 1742 apprendiamo che nell'edificio vi era l'appartamento privato del canonico di Salisburgo Conte Francesco Massimiliano Lichtenstein, tra i vari ambienti viene descritta la presenza di una chiesa con un altare con la Palla di San Giorgio. Si puo' supporre che alcuni elementi lapidei presenti nell' attuale parco provengano dalla suddetta chiesa tra cui un elegante acquasantiera in marmo pregiato utilizzata come elemento di una fontana .Il merito della costruzione del loggiato spetta alla famiglia Bossi Fedrigotti e non alla famiglia Lichtenstain. L'edificio principale fu collegato con due corridoi pensili muniti di un loggiato con un edificio posto a nord che forse già apparteneva ai Bossi Fedrigotti e che non si può' identificare con gli edifici citati nell'atto di vendita. Il contratto per la costruzione di un loggiato citato nel rogito notarile del notaio Frisinghelli di data 11 dicembre 1659 (da tesi Roberto Adami) si riferisce all'ampliamento del palazzo principale dei Lichtenstein del 1659 ovvero l'attuale canonica. Infatti nel rogito Frisinghelli datato 4 gennaio 1659, apprendiamo che il parroco di Isera venda ai baroni di Castel Corno un pezzo di cortile presso la canonica, affinchè i signori potessero ampliare la loro dimora, ricordiamo che all'epoca la canonica confinava con il palazzo Liechtenstein. Il loggiato dell'attuale sede comunale fu quindi costruito nella seconda metà del Settecento da Antonio Fedrigotti. Probabilmente nel medesimo periodo fu costruito il giardino, ma l'attuale impianto è ottocentesco.
Il campo trincerato di Nagià Grom
Assieme ad Anna Pisetti, conservatrice presso il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, è facile intendere come muoversi oggi nelle trincee della Prima Guerra Mondiale sia un’esperienza tanto unica quanto estraniante. Trovarsi immersi nella natura ormai rigogliosa del campo trincerato del caposaldo del Nagià Grom vuol dire, in tal senso, recuperare un tassello fondamentale dell’intero conflitto.
Questo sistema fu realizzato, infatti, tra il 1914 e il 1918 prima ancora che scoppiasse la guerra tra il Regno d’Italia e l’Impero d’Austria, ed è parte di una trama molto articolata che attraversa tutto il Trentino meridionale, segnata da forti, strade militari e lunghi camminamenti che permettevano ai soldati di difendersi. Tra cicatrici e solchi di filo spinato, avanzi di cucine e croci dedicati a piccoli recuperanti, il cuore di questo posto esprime la forza del tempo lungo della guerra, e la sua pace oggi non è che la forma di un ricordo inquieto dove ogni millimetro del suo percorso parla di un vecchio sofferente “fronte immobile” della nostra storia…
Piazza Spagnolli - Cornalè - Isera
Colonna Sonora : Happens all the time - Depeche Mode
Presenze - Castel Pietra 2106
Un tunnel animato da spiriti intrappolati in queste mura testimoni di sanguinose battaglie.
Video installazione per Halloween
di Lorenzo Zanghielli
presso - castelpietra.info
Le Trincee sul Monte Celva
Sul Monte Celva, ultima propagine della Marzola, percorriamo una vecchia trincea dalla quale si apre una vista su Pergine. In lontananza i laghi di Caldonazzo e Levico
Forte Corno: l'imponente fortezza a picco sulla Valle del Chiese (www.ecomuseovalledelchiese.it)
Un vero gioiello tutto da scoprire.
Forte corno lo si impara a conoscere solamente attraversando i suoi innumerevoli corridoi, percorrendo i cinque piani che lo compongono, salendo sulla sua cima a picco sulla Valle del Chiese. Una fortezza bellica dall'eccezionale gusto architettonico che dallo sperone di roccia su cui è adagiato sorveglia l'intera valle fino al lago d'Idro.