IL CASTELLO di SQUILLACE CZ, dal DRONE
Piccolo omaggio ai cittadini di Squillace! (Il paese di mio nonno materno)
Il Sacilo e VOLI DRONATICI, vi propongono un'altra bellezza di Calabria con vista dal drone: il Castello di Squillace (CZ).
Il castello di Squillace è un castello normanno costruito nel 1044 a Squillace in Calabria.
In origine sull'area dell'attuale castello fu edificato il monastero castellense di Cassiodoro, divenuto nel periodo bizantino un Kastron, ossia una fortificazione, con l'arrivo dei normanni nelle persone di Guglielmo Braccio di Ferro e Guaimaro V nel 1044 viene edificato il castello. Successivamente passa di mano alla famiglia Borgia.
Il 14 febbraio 1783 viene colpito dal terremoto che si abbatté sulla Calabria in quell'anno.
In tempi recenti l'Ecole francaise attiva una campagna di scavi nel castello rinvenendo due scheletri risalenti al XIII/XIV secolo.
Per approfondimenti:
Turismo Verde - Castello normanno di Squillace e Agriturismo Virgena
Il Castello di Squillace Come Non Lo Hai Mai Visto
#CastelloDiSquillace #Cassiodoro #Squillace
Il castello di Squillace domina il paese dal punto più alto del colle. Fu edificato dai Normanni nella seconda metà dell’XI secolo a conclusione della campagna di conquista della Calabria contro i Bizantini che avevano posseduto la regione, e più in generale l’Italia Meridionale, per oltre 5 secoli. Squillace, in epoca normanna, costituisce il caposaldo amministrativo, politico e religioso più importante della costa ionica. E’ qui che Ruggero d’Altavilla dona a San Bruno di Colonia i territori dove poi sarà costruita la certosa di Serra San Bruno.
Il periodo normanno è sicuramente il più importante per Squillace, che vive un momento di grande fervore politico-amministrativo, economico e religioso.
I primi anni del XIII secolo sono fondamentali per la storia di Squillace: è in questo momento che per la prima volta l'insediamento viene infeudato sotto un conte ed alla presenza di un castellanus. Sotto Federico II, cui si deve probabilmente la costruzione della torre poligonale sul lato est del recinto, il castrum Squillacii è tenuto da un castellanus non habens terram e da dieci servientes. La situazione sembra la medesima in epoca angioina.
Dal 1256 il castello viene infeudato sotto diverse famiglie: i Lancia, i Monfort, i Del Balzo, i Marzano, fino al 1485, momento in cui il castello torna sotto il controllo diretto di Federico d’Aragona, futuro re di Napoli. Nel 1494, il castello passa per matrimonio alla famiglia Borgia, di cui troneggia lo stemma in marmo sul portale d’entrata. I Borgia, un’ importantissima famiglia nobile di origine castigliana, si trasferisce in Italia nel XII secolo dove si stanzia a Firenze, Perugia, Siena, Roma, Napoli. Il matrimonio sancisce l’alleanza tra il Papa Alessandro VI Borgia e Alfonso II d’Aragona: vengono fatti sposare Goffredo Borgia, fratello della ben più nota Lucrezia, di appena 13 anni e Sancha d’Aragona, figlia naturale appunto del re. La famiglia dei Borgia reggerà il castello fino al 1729, quando per mancanza di eredi, torna a far parte del demanio reale. Declassata a Marchesato, Squillace nel 1755 passa sotto la famiglia De Gregorio, che detiene il castello fino al 1783, quando un violento terremoto sconvolse e distrusse l’intero borgo.
Dal punto di vista architettonico, i normanni importano il loro modo di costruire e di concepire un castello: si costruisce in pietra locale (quindi qui in granito) e non in mattone (come invece costruivano soprattutto i romani e i bizantini) e si adotta il modello del castello normanno, organizzato intorno al donjon, un grande torrione rettangolare di oltre 10 m di larghezza che costituisce di per sé la fortezza. L'edificio fu costruito subito in pietra a differenza di altri castelli della Calabria, come le motte di Scribla e S. Marco Argentano, che ospitarono prima una torre di legno, sostituita sul finire dell' XI da una in pietra.
Il torrione comprendeva un pianterreno chiuso, forse un magazzino per la conservazione delle derrate alimentari, un primo piano destinato al ricevimento degli ospiti e alle assemblee, una sala privata al secondo, ed infine una terrazza merlata. Il donjon ci dà un'immagine molto suggestiva della cittadella fortificata normanna che, quale simbolo della presenza del potere feudale, al contempo protegge e sorveglia la città che si sviluppa ai suoi piedi. I documenti scritti confermano che i primi castella calabresi erano delle turres o delle domus defensabiles la costruzione delle quali era stretto compito del conte o del duca. Nel corso del XII secolo viene costruito il primo vero e proprio muro di cinta a protezione del torrione e realizzata la prima via di fuga. Si tratta di un corridoio a cielo aperto che corre parallelo al muro di cinta e che presenta un entrata a chicane per meglio poter fermare il passaggio di eventuali nemici, dopo l'entrata, una ripida scala scavata nel granito immette in un tunnel che portava lontano dal castello.
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* Le riprese sono di Massimo Iannuzzi - 320.0652319
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CASTELLO SQUILLACE (CZ) NORMANNO
CASTELLO SQUILLACE (CZ) NORMANNO
Castello Squillace di notte
Castello Normanno di Squillace IX secolo d.C. visto di notte . Catanzaro Calabria Italia.
Flipped lezione sul Castello normanno di Squillace XI XIII secolo With english subtitles
Il Castello normanno di Squillace con torre Angioina XI XIII secolo With english subtitles
PASSEGGIANDO A SQUILLACE
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Taranta e dintorni a Squillace con la partecipazione di Tony Esposito
#TarantaEdintorni #Squillace #Taranta2019
Edizione 2019 numero 10 di Taranta e Dintorni a Squillace, evento organizzato dall'Associazione Aggregazioni con la compartecipazione della regione Calabria, dell'Amministrazione Comunale di Squillace e della camera di Commercio di Catanzaro.
I vicoli adiacenti il Castello Normanno ci sono stand rappresentativi dei vari prodotti tipici dell'enogastronomia locale e regionale oltre esposizione e vendita di prodotti dell'artigianato Squillacese e Calabrese.
La prima serata la fa da padrone Tony Esposito col suo tormentone e cavallo di battaglia calimba de luna.
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castello di squillace (CZ) (HD)
monumenti
Nove Castelli Più Belli Da Visitare in Calabria Visti dal Drone
#Castelli #Calabria #CastelliDaVisitare
Il Castello di Roseto Capo Spulico è Federiciano. Il Castello di Rocca Imperiale è Svevo. Il castello di Squillace è Normanno. Il castello di Isola Capo Rizzuto è Aragonese. A Corigliano esiste la fortezza Normanno Aragonese, la meglio conservata. A Vibo valentia e Cosenza vi sono i Castelli Normanno Svevo. A Reggio Calabria il Castello è di epoca Aragonese. A Belvedere marittimo c'è il Castello Aragonese che domina tutta la costa tirrenica.
I Castelli in Calabria in questo video sono stati inseriti senza fare una classifica di merito o altro. E' soltanto un elenco dei castelli visitati con il drone nelle mie escursioni degli ultimi due anni:
- Il castello ducale di Corigliano Rossano (CS)
- Il castello Federiciano di Rocca Imperiale (CS)
- Il castello Aragonese di Le Castella ad Isola Capo Rizzuto (KR)
- Il Castello Aragonese di Belvedere Marittimo (CS)
- Il Castello Normanno Svevo di Cosenza (CS)
- Il Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia (VV)
- Il Castello Aragonese di Reggio Calabria (RC)
- Il castello di Roseto Capo Spulico (CS)
- Il Castello Normanno di Squillace (CZ)
- Il Castello di Roccella Jonica (RC)
Naturalmente ci sono anche altri castelli che meritano una visita. Sono di seguito:
- Castello di Santa Severina (KR)
- Castello di Fiumefreddo Bruzio (CS)
- Castello Ruffo di Scilla (RC)
- Castello Murat di Pizzo Calabro (VV)
- Castello Carlo V di Crotone (KR)
- Castello Ruffo di Nicotera (VV)
- Castello di Caccuri (KR)
- Castello Aragonese di Castrovillari (CS)
- Castello Normanno di Stilo (RC)
- Regio Castello di Amantea (CS)
- Castello Normanno di Amendolara (CS)
Prossimo video sarà sui castelli che ho elencato, sperando di potere andare a visitarli a breve.
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Squillace - Visita turistica
Video turistico sulla Città di Squillace, patria del grande Cassiodoro e di Guglielmo Pepe, eroe del risorgimento italiano. Una visita virtuale dall'azzurro mare del Golfo di Squillace alla cittadina medievale , lungo le viuzze che ci portano al castello normanno, alla cattedrale settecentesca, ai palazzi nobiliari, ed alle numerose botteghe artigiane della pregiata e rinomata ceramica artistica.
A day in Squillace, Calabria (Italy)
Short video of one day in a little town in Calabria, South of Italy.
Directed by Franco Novecento Buttiglieri.
Music: Dark runs out by Amy Stroup.
Copyright Disclaimer Under Section 107 of the Copyright Act 1976, allowance is made for “fair use” for purposes such as criticism, comment, news reporting, teaching, scholarship, and research. Fair use is a use permitted by copyright statute that might otherwise be infringing. Non-profit, educational or personal use tips the balance in favor of fair use.
Vibo Valentia IL CASTELLO NORMANNO SVEVO XI Sec e mosaici di epoca romana..
Vibo Valentia Calabria Italia.
BY EUGENIO SELVAGGIO VV
L' Archeologo Ruga Svela I Segreti della Cattedrale di Squillace
#Squillace #DuomoDiSquillace #Archeologia
L'Archeologo Ruga racconta che il primo edificio di culto latino venne costruito nel borgo di Squillace nel 1096 per volere del conte normanno Ruggiero I d'Altavilla subito dopo la conquista della città.
L'attuale chiesa Cattedrale fu edificata invece dopo il terremoto del 1783 dal Vescovo Mons. Nicola Notaris, su disegno dell'ingegnere Claudio Rocchi. Ci vollero complessivamente quattordici anni per terminare i lavori condotti da quattordici maestri scalpellini, guidati da Domenico Caruso di Altilia. La facciata odierna in pietra da taglio di ispirazione romanica si presenta con un corpo centrale leggermente avanzato rispetto a quelli laterali.
I tre portali scolpiti con timpano a lunetta vengono preceduti da una piccola scalinata sempre in pietra lavorata. Una trabeazione con balaustre divide la facciata in due, in senso orizzontale. Nel secondo ordine si notano due monofore e, sulla destra, un orologio.
La cattedrale è formata da tre navate divise da pilastri, ed al suo interno si segnalano un fonte battesimale del XVI secolo, il monumento sepolcrale al vescovo Capece Galeota, vissuto tra il XV ed il XVI secolo, e una tela settecentesca di Domenico Basile. Una delle cappelle interne all'edificio sacro è dedicata a Sant’Agazio Martire, decapitato a Costantinipoli e patrono di Squillace.
Il prospetto in marmo rosa è datato 1580, i due sportelli in legno, su cui sono raffigurate le immagini di Sant'Agazio e San Gregorio, sono del XVIII secolo. I mosaici sulle pareti laterali, opera del maestro lucchese U. Mazzei, raffigurano il martirio e l'arrivo del martire a Squillace. Di particolare rilievo le decorazioni interne alla chiesa realizzate da Carmelo Zimatore e Diego Grillo da Pizzo tra il 1915 e il 1918.
La Cattedrale conserva anche le reliquie del martire Sant'Agazio, centurione romano della Cappadocia, decapitato sotto Diocleziano in Costantinopoli nel 311 d.C. e patrono della città di Squillace e della Diocesi. Il suo culto è giunto a Squillace assieme alle reliquie, secondo la leggenda con l'urna trasportata dalle onde del mare, secondo la storia per opera dei monaci basiliani che, nella lotta iconoclasta di Leone III Isaurico, lasciarono l'Oriente per approdare sulle coste calabresi e siciliane.
Posta a 344 metri di altitudine sulle pendici orientali della catena delle Serre calabresi, a dominio dell'omonimo golfo, Squillace è una graziosa località di collina, posta si di una roccia percorsa alla base dai torrenti Alessi e Ghetterello. Il borgo nacque nel VI secolo d.C. fondato dalla popolazione della cittadina di Scolacium assalita e ripetutamente saccheggiata dalle scorrerie dei saraceni.
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Squillace: Castello in Festa, rievocazione storica
Manifestazione di rievocazione storica svolta a Squillace dall'Associazione Progetto Impegno Sociale (Pr.I.So.) con il proprio Gruppo Storico Skilletion nell'anno 2002 (IV edizione) . Dopo la prima edizione svolta nel 1999, nel 2000 viene costituito il gruppo storico con gli splendidi (e richiestissimi) vestiti confezionati dalle sarte di Squillace.
Il Castello di Catanzaro (HD)
CatanzaroTv dedica uno speciale al Castello normanno della città, di cui è rimasto poco di visibile, sufficiente però a legittimarne le suggestioni della sua storia. Un gruppo di appassionati, tra i quali Giovanni e Giuseppe Matarese,studiano da decenni la storia e le vicende storiche della città, soprattutto quelle legate al Castello. Siamo andati a trovarli tra cimeli, reperti storici, ricostruzioni fedeli e soprattutto un enorme plastico che ricostruisce nella sua magnifica interezza l'espansione della fortificazione. Senza tralasciare una puntatina ai cunicoli sotterranei. Ne viene fuori una grande ricchezza di conoscenza che non sfugge alle centinaia di turisti che affollano ogni estate l'nfo-Storia Point Mirabilia allestito volontariamente e gratuitamente dal Gruppo. Una ricchezza storica che Catanzaro può e deve sfruttare sotto il profilo culturale e turistico. Magari tutto l'anno!
FEROLETO ANTICO CZ (CALABRIA - ITALIA) - Aerial drone [4K]
Ritorna VOLI DRONATICI con una nuova bellezza di Calabria: Feroleto Antico, in provincia di Catanzaro. Il drone si è recato a Feroleto, questa volta riprendendo in 4K
Consiglio sempre si settare la qualità video al massimo per apprezzarne i dettagli.
Da computer, dalla rotellina dentata, qualità.
Da smartphone e tablet dai tre puntini, e poi qualità.
Buona visione,
SACILO
Cirò e il Borgo Antico.Castello Carafa e Patria del famoso Luigi Lilio.
#CiroSuperiore #LuigiLilio #CastelloCarafa
Il Bastione Cannone è una delle forme più arcaiche esistente in Calabria, nonchè uno dei dieci monumenti dell’architettura medievale del 1400, di cui in Italia ne esistono solo dieci per la sua rara forma pentagonale.
Il Castello Carafa, posto nella parte alta del vecchio borgo di Cirò, presenta una vasta pianta trapezoidale con due torri angolari circolari scarpate e un bastione pentagonale merlato. La corte interna, circondata da magazzini e stalle, è accessibile da un androne con volta a botte ed è pavimentata con un disegno che rappresenta una stella a nove punte, attribuita al matematico astronomo Luigi Lilio (Cirò 1510 - Roma 1574). La costruzione del Castello risale ai secoli XIV-XVI: le torri tonde scarpate sono riferibili all'epoca angioina, il baluardo pentagonale, a quella aragonese. L'edificio ha visto, nel tempo, diversi interventi di restauro: nel Settecento fu aggiunto un corpo a due livelli tra il bastione e il corpo ad est; nel 1842 fu consolidato il lato ovest; nel 1923 furono rifatti gli interni. Trasformato in palazzo, fu abitato fino alla metà degli anni ‘50, ospitando personaggi illustri quali Casoppero, Re Carlo III di Borbone e Luigi Lilio. La leggenda vuole che il suo interno, suddiviso in 365 stanze, sia custodito un tesoro nascosto.
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#ProvinciaDiCrotone #AmazingKalabria #VideoColDrone
Sereno Variabile a Squillace
La Trasmissione di Rai Due Sereno Variabile realizza un interessante servizio su Squillace e il Liceo Artistico
Il Castello Normanno ad Arena, provincia di Vibo Valentia
#ComuneDiArena #CastelloDiArena #ViboValentia
Il castello di Arena, costruito da Ruggero a difesa di Mileto, in luogo strategico e inespugnabile, è posto su un possente sperone di roccia a metà strada fra Monteleone (così era chiamata un tempo l'attuale Vibo Valentia) e Stilo, a difesa del passo Berra, che, aprendo un varco fra le montagne delle Serre meridionali, metteva in collegamento i due mari.
Il pensiero di Ruggero era quello di difendere la capitale da un improvviso attacco alle spalle proveniente da quella costa orientale dove il vecchio Impero d’Oriente, con le sue importanti posizioni, poteva ostacolare la penetrazione normanna in questa parte della Calabria Ultra. Per assolvere a questo importante compito fu insediato quale primo conte d’Arena un figlio naturale del Normanno, anch’egli di nome Ruggero, più spesso indicato con il cognome della madre, ossia Ruggero Conclubet. I discendenti di quest’ultimo per ben 600 anni continueranno a dominare in Arena, vivendo in prima persona i più importanti eventi storici: dalla transizione normanno-sveva all’avvento degli Angioini, dalla congiura dei baroni alla rivoluzione di Tommaso Campanella. Testimone di questi importi fatti di storia fu il castello, che, già ricostruito in seguito al terremoto del 1753, non sopportò la violenta forza devastatrice del sisma del 1783, lo stesso che rase al suolo Mileto.
Dell’età di Ruggero il castello conserva l’impostazione architettonica propria di tutti i castelli normanni. Il corpo di fabbrica ricalca un quadrilatero perfettamente adattato alla natura del luogo, con mura perimetrali robuste e possenti. L’accesso al castello e permesso dalla sola facciata orientale mentre le altre tre sono circondate da dirupi imprendibili e vertiginosi.
Il castello non assolse solo un ruolo difensivo, ma era anche il luogo in cui si amministrava la giustizia, dove il marchese aveva la sua dimora e dove si svolgevano le attività economiche più importanti. Ad esempio, sono ancora visibili i sotterranei dove erano ospitate le carceri; e, nella gola sottostante in cui scorre il Petrace, sono stati recentemente recuperati dall’abbandono, i resti del frantoio e del mulini su cui il marchese vantava, come su tutte le altre macchine ad acqua del feudo, i suoi numerosi “iura proibendi”. Occorre, poi, un riferimento ai resti dell’acquedotto normanno, che con le sue condotte garantiva acqua corrente alle numerose fontane del castello.
Il castello con tutte le sue numerose pertinenze formava una struttura funzionale alle diverse esigenze: non solo del suo signore ma dell’intero feudo, svolgendo soprattutto un ruolo di rappresentanza per l’intera corte. A tal fine erano adibiti i due piani alti della costruzione, in cui oltre agli alloggi e alle stanze di servizio, numerosi erano i saloni riccamente arredati per il fasto del feudatario. Di tutto ciò nulla ci è pervenuto, se non la memoria conservata nei polverosi tomi dell’archivio marchesale ormai testimoni indiretti di un grande passato.
Bibliografia: Faga Rocco, Arena dall’XI al XVI secolo
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